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La cacciatrice


di NENE_MALO
08.03.2013    |    16.869    |    2 7.1
"La sua lingua cercava la mia, la avvolgeva me la succhiava, come mi infervoriva quella donna..."
Quella sera uscii con un unico obiettivo....scopare.
Dovevo trovare un locale d ambiente per poter far fuoriuscire la cacciatrice che c era in me, era tanto che non indossavo il costume da caccia.
Usai tutte le armi possibili, indossai un vestito corto, vaporoso, delle scarpe da vertigo, mi truccai lievemente, risaltando i miei tratti.
Cercai sull Iphone tutte le sale gay della cittą e uscii decisa a tutto. Scelsi un locale raccomomandato dalla guida e ne diedi l indirizzo al taxista.

Entrai come una regina, disinibita, guardando da una punta all altra del locale, niente non vidi neanche una ficchettina che meritasse essere leccata. Mi sedetti nell'angolo piu lontano al bancone, da dove potevo osservare tutta la sala, chiesi un drink e ripassai piś attentamente le persone.
Troppe ragazzine, troppi gay, ma niente che io considerassi interessante ma qundo pensavo che la serata sarebbe stata un fracasso, la vidi.....una donna matura, della mia etą, aveva un sorriso solare, desiderai d immediato che quelle labbra ricorressero il mio corpo, desideravo morderle, leccarle ma dovevo trovare il modo di conoscerla.

La guardai sfacciatamente! Mi guardó....dio che occhi, erano carichi di tanta sensualitą che solo al vederli mi eccitai come una cagna.
Si sedette al tavolo con le sue amiche, senza prestarmi attenzione, attendevo senza esito, non fece il minimo cenno d'avvicinarsi a me, allora decisi prendere io l inniziativa.
Mi alzai e con passo deciso, mi avvicinai e giusto davanti a lei mi chinai facendole notare il mio magnifico seno e a bassa voce le dissi all orecchio:

_Non posso lasciar di fissarti e ho deciso che voglio tre cose....un drink....ballare...e scoparti, scegli tu l ordine.

Non pronunció parola, mi girai e ritornai al mio posto senza piś guardarla, ma non reagiva non accennava ad avvicinarsi. Bevvi un altro drink, ma non ne potevo piś dovevo far spazio e mentre mi recavo al bagno a metą scala una mano s appoggió sulla mia spalla, mi voltai ed era lei che fissandomi m dissei:

_ Cominceremo dal finale!

Scendemmo le scale ed arrivate al bagno 2 signore 40enne aspettavano per poter entrare a scopare nei bagni. Ci incolonnammo a loro e mentre aspettavamo il nostro turno non smettevo di morderle il collo di leccarglielo volevo possedere quella donna, lei rispondeva alle mie carezze, spingendo il suo meraviglioso culo contro il mio ventre strusciandolo ed eccitandomi sino a non poterne piś cosicchč la girai e le imprigionai quelle labbra meravigliose che tanto desideravo, mi appropiai della sua bocca con ansia mentre le mie mani percorrevano il suo corpo, lei corrispondeva della stessa forma.

Finalmente č il nostro turno, chiusi la porta e la spinsi sulla parete appoggiando il mio corpo sul suo sentendo tutto il suo calore, ansimante le sue mani si impadronirono dei miei eretti capezzoli giocherellandoci sopra la camicetta, me li ritorceva e tirava e con ogni movimento delle sue dita, mi rubava un sospiro. La sua lingua cercava la mia, la avvolgeva me la succhiava, come mi infervoriva quella donna.
Le sbottonai la camicetta, avevo bisogno di sentire la sua pelle, aveva un seno duro ed i capezzoli minacciavano fuoriuscire dalla fine tela del reggipetto. Espertamente lo apri e glielo sfilai, solo allora la mia bocca si staccó dalla sua e comincia ad accarezzare con la punta della lingua il seno mentre le mie mani insistevano accarezzando quel meraviglioso culo e percorrendo le coscie arrivai al bottone dei suoi jeans dove le mie dita abili e ansiose lo fecero saltare, abbassai la cerniera e la mia mano andó diretta all obbiettivo.....la figa.
Era bagnatissima, ufff...innarcava la sua schiena facilitando cosi meglio l entrata mentre mi sussurava all orecchio:

_Scopami, entrami dentro fammi tua !!

E lo feci! Feci che gemesse di piacere ed ad ogni investita di mano che entrava e usciva. Le mie dita scivolose non trovavano resistenza, e se ne venne con un sonoro orgasmo ed io bagnata morivo dalla voglia di leccare dentro quella ficchettina, ma non la conoscevo di niente e una ha i suoi principi, cosi mi accontentai vederla leccarmi le dita e ripulirmele dal suo stesso nettare.
Poi fu lei che volle sbottonarmi il pantalone, ma la mia mente perversa aveva gią altri piani, le richiusi il pantalone mi girai e mentre uscivo le dissi:

_Se ne vuoi di piś....seguimi!

Risalii le scale, pagai i drink e mi fermai sul marciapede in attesa di un taxi, era sabato sera ed in quella cittą non c'era molta vita, attendevo da 5 minuti quando la vidi arrivare:

_ Te lo dó io un passaggio, ho giusto qui dietro l auto, ti porteró ovunque vorrai. Mi disse.

Mi girai lentamente e....."portami all estasi e fammi godere"

Arrossendo per la mia forma diretta di parlare ci avviammo verso la sua auto e senza neanche aspettare di partire, presi la sua mano e la misi sulla mia figa bagnata e aperta dal desiderio. La vidi sorprendersi nel accorgersi che non portavo mutandine, mi si buttó sopra e prese a baciarmi e leccarmi il collo mentre le sue mani cominciarono ad esplorare il mio sesso, giocherellando con il clitoris che gią era duro e solleticandolo e pizzicandolo mi faceva gemere e contorcere dal piacere, la mia presa era dove volevo ansiosa di dare piacere alla sua cacciatrice.

Reclinai i sedili e le chiesi di leccarmela con la lingua, la presi per i capelli e la obbligai a scendere fino a sentirla dentro di me e le premevo la testa per sentire quella sensazione piś profonda, scopammo in tutte le maniere possibili in un auto, finendo esauste, sudorose e sazie.....questa donna faceva l amore da infarto.

Mi fumavo una sigaretta ad occhi chiusi, rilassata in silenzio, poi apri la borsetta annotai io mio numero su un foglietto glielo misi in mano e le dissi:

_ Se vieni nella mia cittą e ti č piaciuto quello che č successo questa sera....chiamami!

Le diedi un dolce bacio sulle labbra e me ne andai in cerca di qualche taxi notturno. So che la rivedró e só anche che mi chiamerą e quando questo accadrą, state attente libidinose amiche perchč tornerete a sapere di me.



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