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Prime Esperienze

Scelta di vita 5 (seconda parte)


di NENE_MALO
01.05.2013    |    4.355    |    1 9.9
"Poco a poco cominciai a riprendermi, il naso incrostrato mi doleva solo a sfiorarlo, sembrava come se avessi conficcato all interno delle narici centinaia di..."
Un tremendo dolor di testa mi risveglió in un letto matrimoniale, ero in una stanza accogliente, sapientemente adornata e arredata con gusto semplice e moderno, lenzuola di seta nera coprivano il mio corpo nudo ? Si perchè senza sapere ne come ne quando ero completamente nudo.

Poco a poco cominciai a riprendermi, il naso incrostrato mi doleva solo a sfiorarlo, sembrava come se avessi conficcato all interno delle narici centinaia di aghi.
A tratti cominciavo a ricordare, toccandomi notai ancora dei residui di sperma sul mio corpo e lentamente cominciavano a riaffiorare alcuni ricordi, ricordi che non potró mai dimenticare e che ancora oggi, a distanza di anni, sono conservati in quel cassetto che mai si riesce a chiudere definitivamente.

Puzzavo di vomito e di sudore che contrastava con il soave aroma di ammorbidente che proveniva dalle lenzuola. Restava solo sapere dove mi trovavo, alzandomi girovagai per un appartamento lussuoso, l'arredamento non era casuale, ogni cosa sembrava fatta su misura per come si intonava al luogo, tutto pulito, tutto ordinato ....tutto troppo perfetto.

Era un loft su due piani con una vista magnifica nel centro citta di Madrid, l'altezza del soffito dal piano terra era di ca.8 mt. e dava una dimensione di spaziosità incredibile.

Ecco qualcosa che attiró la mia attenzione, la foto di un ragazzo assieme ad una donna matura, forse la madre o chissà, ma finalmente ricomposi anche quell'ultimo dettaglio che mi sfuggiva...quello nella foto era lui...Nicolas.

Cercai in fretta il bagno, che era grande come tutta la mia stanza d'albergo, accesi l'acqua di una doccia con capienza per una squadra di calcio e mi buttai dentro. Presi la prima spugna che vidi e il primo bagnoschiuma e non so per quanto tempo sfregai il mio corpo, mi lavavo e rilavavo. La pelle arrossata mi faceva male e l'acqua calda mi brucciava la schiena, ma non riuscivo a fermarmi.

-Non pensare di cancellare quello che è successo ieri notte con una semplice doccia !!

Rabrividii a quella voce che mi richiamò alla realtà, Nicolas era alla porta della doccia, teneva in mano un accappatoio.

_Spegni quell'acqua o ti dovró raccogliere con un scolapasta.

Non potevo crederci, lui, a pochi passi da me, in un abito come sempre curato che ne risaltava le forme atletiche, occhi profondi come gli abissi e neri come il pregiato petrolio, ed io, che nudo come un verme, con i muscoli indolenziti, bagnato e disorientato, che a confronto parevo un pulcino, stavo li a fissarlo stupito.

_Dai vieni fuori! Ti ho portato degli abiti in sostituzione a quello schifo che ho buttato via, mettiti questo accappatoio, nella stanza troverai il ricambio, le lenzuola le ho già messe a lavare, puzzavano peggio di te.

_volevo ringraziarti...Nicolas.

_Sai il mio nome, potrei sapere io il tuo, ora ?

_Mi chiamo Aridane! E riguardo a quanto è successo, ieri notte....

_L'altra notte...vorrai dire, ma risparmiami pure le tue spiegazioni, ti ho aiutato perchè eri in difficoltà, tutto qui, rivestiti con tranquillità, appena sarai pronto faremo colazione qui sotto al bar e poi ti riporto dritto a casa, i tuoi sicuro saranno preoccupati.

Si giró e si diresse verso il piano superiore, senza nemmeno lasciarmi il tempo di ribattere, con una freddezza che non mi lasció indifferente.

Trovai sul letto degli abiti di marca, una giacca crema Valentino che sembrava essere stata cucita su misura, jeans Versace neri, una camicia di seta raso, boxer elastici con una spudorata D&G stampata sul pacco , stesso marchio per il cinturone, calze fin sopra il polpaccio in filo di scozia e delle scarpette Nike sportive simpatiche che si abbinavano al tutto.

A pensare di come mi ero visto elegante la prima volta uscendo dal mio alberghetto, non aveva confronto per come vestivo adesso, gli abiti firmati lo sono per qualcosa, ma l'eleganza non copriva quel senso di sporco che sentivo sulla pelle.

Si stava bene qui, non avevo mai visto un appartamento cosi caldo, gli odori, gli spazi, la luce che entrava dalla grande vetrata si rispecchiava sui vani lisci. Anche i profumi che respiravo erano diversi, se mai un giorno avessi avuto una casa, l'avrei voluta identica.

Pronto, come mi aveva chiesto Nicolas, lo aspettavo sull'enorme divano, si era cambiato, era in tenuta sportiva berretto in testa occhiali e nike, piu semplice era impossibile, ma su di lui la semplicitá era l'eleganza fatta persona.

_Forse è meglio che tu sappia che non posso pagarti niente di quello che indosso, e che
appena a casa ti faró riavere tutto.

Scendemmo al bar, non riuscivo a situarmi ancora, lo snack bar era in una zona che non avevo mai notato o frequentato, sul bancone c'era di tutto ed io avevo un buco alla stomaco che mi divorava dall'interno. Nicolas non smetteva di fissarmi e la cosa mi irritava abbastanza, avrei pagato l'impossibile per sapere cosa pensava di me.

_Prendi pure quello che vuoi Aridane, offro io la colazione.

E caricato il vassoio per entrambi ci recammo ad un tavolino separato con vista all'esterno con un cartellino "Riservato" che Nicolas spostó con cura deponendovi al suo posto il vassoio.

_L'altra notte, prima di buttare i vestiti che indossavi, ho guardato nelle tasche e ho trovato queste 4 banconote da 100 € arrotolate.... spendili con orgoglio!

Dette da Nicolas, quelle ultime parole mi fecero male, ma non ebbi il coraggio di ribatterle, mangiavo senza guardarlo pur sapendo che lui non distoglieva lo sguardo da me.

_Se devi andare vai pure, come vedi ora ho i soldi per pagarmi la colazione, gli risposi quasi con sarcasmo.

Nicolas era veramente impenetrabile, non lasciava trapelare la benchè minima emozione, ma ancora mi chiedevo se era la providenza che me lo aveva fatto conoscere o se ognuno ha un suo destino ben definito.

_Sai Aridande, non so i motivi che ti hanno spinto a fare la stupidaggine che hai fatto, ma scherzare con le droghe non porta mai a buon fine, quello che adesso senti dentro, accettalo come un errore di vita che ti aiuterà ad evitarne altri forse piu dolorosi. Non pensare a quello che ormai hai fatto, è tempo di guardare avanti e ricorda quel detto che dice " Sbagliare è umano, da stupidi perseverare".

_Mi sento male dentro Nicolas, mi sento sporco, non volevo fare quello che ho fatto, ad un certo punto ho perso il controllo della situazione, ho cominciato a vedere droghe, soldi, alchol, mani da tutte le parti e poi...

_Il poi ...appartiene solo a te e alla tua esperienza, quello che è successo è successo, se hai finito di far colazione, ti riaccompagno a casa.

_Che casa ? Pensavo io. Non avevo detto a Nicolas dove alloggiavo, lui pensava che abitassi con una vera famiglia. Non era difficile capire che non gli avevo fatto buona impressione, probabilmente mi riteneva un drogatello in cerca di vita facile.

_Dove abiti ? chiese.

_siamo arrivati da poco in città, non me la ricordo la via, ti guido io, tu vai.

_Accese la potente autovettura sportiva, sintonizzò la radio, e partimmo con un boato che fece girare mezzo quartiere.
Provai ad indicare due o tre cambiamenti di strada, ma in verità non sapevo nemmeno io dove andavo, non volevo vedesse dove stavo, specie dopo aver visto il suo modo di vivere.

_Ecco propio qui! Abito propio dietro questa strada, grazie Nicolas per quello che hai fatto per me, grazie per i vestiti,per i consigli , per la colazione, ho ricevuto in un giorno quello che non ho mai avuto in 16 anni della mia vita e da uno sconosciuto per di piú.

Finalmente vidi una bozza di sorriso sul volto di Nicolas, avrebbe dovuto sorridere di piu, era veramente carino. Chiusi la portiera dell'auto e mi incamminai verso il primo edificio che vidi. Solo a pochi passi mi resi conto che era il centro commerciale "El Corte Inglès", mi girai sorpreso e sperando che Nicolas fosse già partito, ma non lo era, anzi era uscito dall'auto ed appoggiato al tettuccio guardando l'edificio mi disse:

_Bello! L,hai comprato tutto di recente ?

Mi sedetti su un paletto, non avevo piú niente da nascondere oramai, Nicolas era tutto quello che io ambivo diventare, ma io dovevo apparirgli tutto quello da non essere.

_Abito in una piccola pensione, non ho famiglia, sono appena uscito da un riformatorio, tutto quello che ho sta nell'armadio di quella pensione insieme a questi 400 euri.

Mise la mano in tasca, estrasse 1000 euri in banconote di diverso taglio, me li mise nel taschino della giacca e si avvió verso l'auto.

_Aggiusti tutto cosi tu? Con i soldi e basta? Ti senti generoso forse? Hai fatto la tua opera caritatevole, vatti ad accendere un cero in chiesa.

Si voltó con impeto, si tolse gli occhiali, un gesto che mi fece tremare, e senza avvicinarsi disse_

_Aggiustare cosa ? Ma chi sei tu? Io ti ho solo fatto un favore, prendilo per quello che è! Un aiuto niente piú.

_Io non voglio i tuoi soldi, ho bisogno del tuo aiuto, voglio essere come te! Ti prego Nicolas, non ho studi, non ho un lavoro, nessuno che mi insegni ho bisogno di qualcuno da ammirare ho bisogno di un punto di riferimento da seguire. Io voglio essere un "chapero".

_Tu cosa?...Pensi di alzarti un giorno ed essere un "chapa" ? Credi forse che esista una scuola dove ti insegnino a prostituirti ? Hai lo stomaco per andare a letto con gente che triplica la tua etá ? Incularti un vecchio con un culo flacido ed i coglioni penzolanti ? Sentirli sbavare su di te, che ti succhino il cazzo che tocchino ogni parte del tuo corpo ? É questo che veramente vuoi Aridane ? Perchè a parte il guadagno, non credo tu stia facendo una scelta di vita giusta.

_Se deve essere una scelta, lascia che decida per conto mio, tu aiutami a farla meno dura possibile evitandomi gli errori che tu già conosci.

_Cristo Santo Nicolas! Fai un cenno di emozione, sembri fatto di ghiaccio.

_Torniamo a casa! mi disse.

_A Casa ? Non mi sembrava vero aver udito quella parola, "casa".




(continua)





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