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Moana Pozzi, diva per sempre


biografie 31.10.2005 1   |   Canali: moana pozzi biografie

Moana Pozzi, diva per sempre
La vita, i lavori, le delusioni, le passioni e i misteri della pornostar più celebre e rimpianta. Annunci69.it ripercorre le tappe più importanti della vita di Moana Pozzi che sembra non essersi fermata neanche dopo il 17 settembre 2004, giorno della sua morte. Inoltre un'intervista a Riccardo Schicchi per capire chi sarebbe stata oggi Moana Pozzi e che ruolo avrebbe ricoperto nel mondo dello spettacolo.

Che fosse predestinata a sconvolgere il panorama dello spettacolo, lo si capiva già dal nome. Tante le ipotesi sulle sue origini – la più maliziosa delle quali asseriva che derivasse dal verbo inglese to moan, ossia gemere – quando invece Moana, in terra polinesiana, significa semplicemente laddove il mare è più profondo. E con altrettanta semplicità comincia la vita della pornostar più famosa di tutti i tempi. Nata il 27 aprile 1961 in un contesto cattolico da padre ingegnere e madre casalinga, frequenta il liceo scientifico dalle suore Marie Pie e Scolopie, proseguendo i suoi studi al conservatorio. Ma raggiunta la maggiore età, la necessità di evadere da quell’ambiente così oppressivo e tradizionale prevale fino a condurla a Roma, dove posa nuda per pittori e fotografi, partecipa a svariati concorsi di bellezza e frequenta gli ambienti cinematografici.

Con il nome di Moana Pozzi che si afferma, si consuma una grave frattura tra l’artista e la famiglia: sconvolti dalla scoperta del materiale erotico, i genitori rompono bruscamente i contatti con la figlia. Una ferita che, nonostante il tempo ricompone, non si sana mai del tutto. Intanto le apparizioni della celebre pornostar si moltiplicano: nel 1981 lavora alla Rai per la trasmissione Tip Tap 2, compare in Borotalco di Carlo Verdone e Federico Fellini la vuole nel cast in Ginger e Fred. La consacrazione nell’ambiente della pornografia avviene cinque anni più tardi per mano di Riccardo Schicchi, che le procura numerosi film di successo (soprattutto a livello economico). Nel 1987, tornata alla Rai, Moana incassa un duro colpo: la conduzione di Jeans 2, programma per ragazzi presentato insieme a Fabio Fazio, fa insorgere la Federcasalinghe fino a costringerla al ritiro.

Antonio Ricci, sulle ali del successo del Drive In, la chiama sulle reti Fininvest per Matrjoska, programma che viene sospeso a causa di alcune scene di nudo. Per nulla intimorito, il regista ripropone la Pozzi come mamma l’ha fatta nell’Araba Fenice, scatenando alcuni dibattiti tra intellettuali e scrittori, che la trasformano in un personaggio nazionalpopolare. Nel 1991 dapprima pubblica Filosofia di Moana, una sorta di memoriale in cui sono raccolti pensieri, gusti e una carrellata di uomini famosi con cui la stessa avrebbe avuto degli incontri ravvicinati, mentre in seguito si sposa con l’ex autista Antonio Di Cesco.

Fallito il tentativo di affermarsi nelle elezioni politiche del ’92 tra le fila del Partito dell’Amore, la Pozzi trova nuovi sbocchi professionali l’anno successivo, quando lo stilista Karl Lagerfeld la fa sfilare in passerella a Milano. Ad accrescerne la già straripante popolarità contribuisce anche la comicità: Sabina Guzzanti con un’eccezionale imitazione per Avanzi aumenta “l’effetto Moana”.

Come un fulmine a ciel sereno, il 17 settembre 1994 irrompe una tremenda notizia dalla Francia: Moana si è spenta in una clinica di Lione. Le cartelle cliniche parlano di un tumore al fegato, ma ai funerali – che si svolgono in forma strettamente privata – nessuno riesce a scattare una fotografia del corpo. Le polemiche che ne seguono scatenano inverosimili ipotesi: alcuni sostengono che Moana sia viva ma non vuol essere ritratta agonizzante, altri che sia fuggita in India ritirandosi dalle scene.

Tra misteri che avvolgono la prematura scomparsa, veri o presunti, di certo rimane solo la battaglia legale che si scatena tra i genitori e il marito per l’eredità miliardaria della pornodiva. Così com’è altrettanto comprovato il fatto che Moana Pozzi, a dieci anni dalla sua scomparsa, incarni ancora quell’icona di donna, così misteriosa e sensuale, che fa girare la testa agli uomini. Che poi si tratti di un modello da imitare o censurare, lo lasciamo decidere a ciascuno di voi.


Diva per sempre

Nonostante siano passati più di dieci anni dalla morte di Moana Pozzi si continua a parlare di lei. In un'intervista rilasciata a Libero.it, Riccardo Schicchi ci svela il segreto della sua immortalità

Le vere dive non muoiono mai. Non stupisce che si continui a parlare di lei, la pornostar più famosa di tutti i tempi resa immortale da un destino crudele quanto beffardo. Ad alimentare il suo ricordo, i suoi innumerevoli fan e i suoi video che continuano a essere ancora i più richiesti tra i cultori del genere. Ma anche il fitto alone di mistero che circonda ancora la sua morte prematura e improvvisa avvenuta in un ospedale di Lione in Francia il 15 settembre 1994 in conseguenza a un male incurabile.

Una fine che non convince o a cui non vuole credere chi l'ha conosciuta bene e che ha spinto proprio in questi giorni l'editore Brunetto Fantauzzi, che in passato aveva pubblicato un suo libro, a richiedere alla procura di Roma l'apertura di una nuova indagine per accertare le circostanze della sua scomparsa. Un'uscita di scena quella di Moana che presenta alcuni lati oscuri anche per Riccardo Schicchi, manager e talent scout di pornostar del calibro di Cicciolina ed Eva Henger, che seguì da vicino la sua carriera e che ritiene «utile un'indagine che faccia luce definitivamente sul caso». «Moana - racconta Schicchi - era malata, questo è certo. E per lei il corpo era tutto. Ho sempre sperato che in realtà non sia morta ma abbia deciso di sparire dalla circolazione, di nascondersi alla vista di tutti per farsi ricordare com'era prima della malattia. Di sicuro abbandonare le scene a 33 anni, nel fiore della vita, non ha fatto altro che alimentare il suo mito e lasciare a tutti un ricordo bellissimo di lei».

È per questo che si continua ancora a parlare di lei?
In un certo senso sì perché Moana è stato un personaggio unico e meraviglioso al tempo stesso. Elegante, libera, e straordinaria era un simbolo che piaceva a molti. Se a tutto questo si aggiunge una fine misteriosa risulta facile capire come mai il suo ricordo sia oggi più vivo che mai.

Com'è cambiato il mondo della pornografia in questi anni?
Non esiste un mondo della pornograifa. Posso solo dire che dieci anni fa c'erano persone che facevano questo lavoro con passione e dedizione, oggi chi si cimenta con l'hard non ha una dimensione. Quello che è certo è che Moana è ancora tra noi e per noi continua a essere un modello a cui ispirarci continuamente. Moana si costruiva giorno dopo giorno.

Se Moana fosse ancora viva oggi avrebbe 45 anni. Si sarebbe "riciclata" come tante altre sue colleghe?
Penso di sì. Insieme poi, molto probabilmente, avremmo fatto e scritto molte cose, ci saremmo impegnati in altre attività. Avremmo continuato ad alimentare il suo personaggio impegnandoci su altri fronti. Peccato che chi vive troppo intensamente "bruci" prima degli altri.

Chi ha raccolto la sua eredità?
Nessuno perché credo che nessuna altra donna potrà mai diventare come lei. Ogni persona è unica e diversa dalle altre. Quello che può accadere è che ci si ispiri a lei per essere poi qualche cos'altro.

Cosa la rese unica?
Credo il fatto di frequentare personaggi di altri ambienti come politici, intellettuali e scrittori che l'hanno arricchita diventando il personaggio straordinario che tutti noi conosciamo.

Che ricordo ha di lei?
La ricordo con grande amore e affetto. A me ha dato tanto, abbiamo trascorso insieme giornate meravigliose. E mi piacerebbe che le persone leggessero Moana, il libro di Marco Giusti, per capire chi era realmente e quanto fosse coraggiosa. Da lei potrebbero imparare molte cose e soprattutto come si può vivere senza aver paura di morire.

Fonte: News 2000


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