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Lui & Lei

Anniversario di matrimonio. Rientro a casa


di XeniaJoe
11.01.2023    |    4.387    |    3 9.3
"Questo regalo non lo avrei mai ricevuto..."
Lasciammo il ristorante e ci ritirammo a casa. Ricoverai l'auto in garage. Xenia mi aveva preceduto, salendo a casa. La raggiunsi, aprii la porta e sentii scrosciare la doccia del bagno in camera.
Era lì, sotto il soffione. Bella, sensuale, appagata dell'esperienza che avevamo vissuto casualmente, ma non troppo. Aprii le antine del box, si stava insaponando i capelli, guardavo i seni, non eccessivi ma sodissimi nonostante i 48 anni. Mi avvicinai all'orecchio sussurrandole: "la più bella sorpresa, comunque, rimani sempre tu".
Mi tirò a sé, con qualche mia resistenza, dato che non mi ero ancora spogliato, mi avviluppò in un bacio dove le nostre lingue si coinvolsero ardentemente. Mi prese per i capelli e fece per abbassarmi, non opposi resistenza. Ero tutto inzuppato, aprì le cosce e vi attirò la mia testa.
"Leccami, porco, fammi godere ancora, vediamo se sei bravo, o Serena lo é più di te". Furono queste le parole che riuscirono a mandarmi il sangue alla testa. Ancora vestito mi accovacciai tra le sue gambe, sentii interrompersi lo scroscio della doccia, cominciò una danza sul mio viso. Xenia aveva, come sempre, un sapore eccellente, ancora più dolce quando il bagnoschiuma cedette il passo agli umori. Mia moglie mugolava e si contorceva sempre più forte, tremava, apriva e chiudeva le gambe finché non favorì, con le mani, l'apertura delle grandi labbra e mi inondò di nettare.
Fui investito dai copiosi umori che, uscendo dalla sua vagina, mi arrivarono sul viso. Istintivamente aprii la bocca venendo inondato da un sapore dolce e delicato.
Xenia urlava di piacere. Io ero in condizioni di massima estensione. Era la prima volta che la assaporavo in questo modo.
Mi sbatté per terra, in bagno stesso, e cominciò a cavalcarmi facendo appello a tutte le forze che aveva in corpo. Uno, due, tre orgasmi di fila. "Aprimi come sai fare tu, mi diceva, voglio sentirlo tutto e bene".
Così io, già stremato dal pre nottata in tre, la afferrai per i glutei mentre lei continuava a cavalcarmi senza sosta. Ebbe il quarto orgasmo e si sfilò. Si mise a quattro piedi e mi offrì le spalle invitandomi a prenderla per come voleva. Cominciai a stantuffarla sempre più forte, poi mi disse che voleva sentire bene il sapore del mio sperma, come io avevo sentito il suo. Finalizzammo in bocca, ingoiò tutto. Eravamo estasiati, ubriachi di piacere e soddisfatti. "Siamo pari", mi disse.
E se fossi rimasto a Bologna? Pensai, tra me e me. Questo regalo non lo avrei mai ricevuto.
Con Xenia ci conosciamo fin da bambini. Le nostre famiglie erano amiche e condividevano tutto, poi la vita - come succede sempre - ci aveva allontanati. Ci ritrovammo poco più che ventenni. Da lì siamo cresciuti insieme, abbiamo scelto di condividere vita, esperienze e trasgressioni. Siamo cresciuti molto, sotto ogni punto di vista ed abbiamo sempre considerato NOI un nucleo inscindibile. Tutto il resto é comunque un contorno, bello ed anche necessario, alle volte, che non esisterebbe se non esistesse il nucleo principale, NOI appunto, con la nostra complicità e perfezione. Questi i pensieri che mi presero mentre, dopo tanta fatica, godevo di una doccia in totale rilassatezza.
Pensavo a quanto fossi fortunato.
Tornai a letto, le sfiorai dolcemente il viso con il palmo della mano destra, Lei si girò e mi sorrise poi si fece seria e mi disse: "adesso dormiamo che domani l'aereo lo abbiamo alle 10".
Come "lo abbiamo", dissi.
"Lo abbiamo. Vengo con te a Bologna e trascorriamo lì il week - end. Torniamo Domenica sera con l'ultimo. Piuttosto, guarda che Serena rimane con noi. Le ho chiesto io di organizzare il prolungamento".
Rimasi sorpreso, quasi stordito. In dieci anni di collaborazione, Serena mi aveva sempre informato di tutto. Questa volta non l'aveva fatto. Perché? Mi chiesi. Aprii whatsapp e c'erano due messaggi di Serena con le carte d'imbarco elettroniche ed il voucher del transfer dall'aeroporto.
"Devo preoccuparmi?" Chiesi a mia moglie.
"Credo ti farà piacere. La sorpresa continua. Ti dispiace? Dai, lo vedi come sei? Se non hai tutto sotto controllo perdi l'orientamento. Ho solo pensato ad un week-end premio anche per Serena, d'altronde lo merita. Hai nulla in contrario?"
"Per niente, anzi merita di più". La sfidai.
Accennò una risata, si voltò e si addormentò di sasso. Io rimasi a guardarla mentre mi scorrevano davanti gli occhi le immagini della serata. Dal ristorante alla doccia ed al bagno. Non riuscii a prendere sonno se non dopo tempo. Cosa mi aspettava a Bologna?
Continua prestissimo...
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