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Lui & Lei

Il percorso di Marina, mamma e troia pt 6


di mau355
09.04.2021    |    6.796    |    8 9.9
"! Le sue contrazioni si facevano sempre piu' intense, i colpi sempre piu' profondi, e lei sbatteva come un pesce, io le sborrai dentro, Jessica non penso..."
“Dopo le svariate insistenze di Federico eccomi qua, sono Marina la lei di questa coppia diciamo un po' strana, ma poi alla fine ben assortita.
Leggo prima che Federico li pubblichi tutti i suoi scritti, e sinceramente vi devo confessare che quello che scrive corrisponde esattamente a tutta la verità, non ha mai messo una cosa in piu', forse ha tralasciato qualche particolare per pudore.
Leggendo quello che ha pubblicato fino ad ora non vi nego che a volte mi sono vergognata per come possa essere apparsa, e a questo proposito vorrei parlare un po' di me.
Ho 43 anni, dicono ben portati ( le foto del profilo sono le nostre ) nonostante le tre gravidanze, ma ho sempre tenuto al mio fisico ritagliandomi anche pochi minuti al giorno per me.
Provengo da una famiglia normale, che mi ha impartito un'educazione molto rigida, fin da giovanissima casa e scuola, l'unica digressione che mi era permessa era la frequentazione dell'oratorio, e la frase che mi veniva ripetuta alla nausea era di arrivare vergine al matrimonio. Poche amicizie al di fuori della solita routine, poi al liceo ho incontrato quello che sarebbe diventato mio marito, Matteo. Un bel ragazzo, pieno di vitalità, con sani principi. Il fidanzamento e il matrimonio, diciamo dal lato sessuale al buio.
Avevo 19 anni quando ci siamo sposati, ero ancora una ragazzina, con esperienza pari a zero. Naturalmente per i primi anni tutto era meraviglioso, poi le prime gravidanze, il lavoro e i primi confronti con altre mamme/mogli. E qui mi si apre un mondo nuovo a me sconosciuto, i racconti delle colleghe o delle mamme ai giardinetti non mi facevano dormire.
Mio marito, il perfetto padrone di casa, splendido padre, sempre presente a risolvere i problemi, ma a letto la cosa stava prendendo una strana piega.
La sua metodicità, c'era un giorno preciso per farlo, sempre nello stesso posto e nella stessa posizione, mai un po' di fantasia, un pizzico di eros.
La monotonia fatta a persona, tanti erano i suoi pregi, e questo stava diventando un difetto ingombrante. Immaginate di mangiare per 20 anni sempre e solo minestrina in brodo, prima o poi la voglia di assaggiare una pasta al sugo, viene! Giuro che ho provato piu' e piu' volte a parlarne, provare a stuzzicarlo, ma ho sempre trovato un muro refrattario, poi ultimamente è anche diventato egoista, e questo complica la situazione.
E' vero che non si vive solo di sesso, anzi, ma cosi' la situazione era veramente ormai difficile da sopportare.
Sessualmente avrei tante cose che mi piacerebbero provare, mi ritengo da quel punto di vista ancora una teenager, ed ora arrivata a 43 anni, avevo deciso che mi sarei sperimentata! Mai avrei comunque pensato di disfare la mia bella famiglia, mi sarei comunque tenuta mio marito, al quale voglio bene da sempre, volevo solo fare un po' la ….monella.
Il cambio di città fu sicuramente una facilitazione per quello che avevo in mente, un posto nuovo dove non ero cresciuta e quindi conosciuta, piu' libertà di movimento, nuove amicizie.
E qui la fortuna di prendere casa sopra a Federico, un bell'uomo, da subito intrigante, uno sportivo con un bel fisico, mi ero ripromessa che se ci avesse solo minimamente provato ( come speravo ardentemente ) non mi sarei tirata indietro. Poi la scoperta, Federico è una fucina di fantasie, gli basta un input un piccolo suggerimento e lui con passione e quel pizzico di maialeria, riesce sempre a stupirmi.
Non fu facile per me, sopratutto le prime due volte in cui ci siamo incontrati, mi sentivo a disagio, inadeguata alla situazione, impaurita, ma volevo provare. Avendo oltretutto un problema fisico/mentale che mi faceva sentire....diversa, le grandi labbra e il clitoride di dimensioni non comuni, e credetemi non è un problema di poco conto. Non avevo mai fatto le corna a mio marito, non avevo mai provato altre mani sul mio corpo, non avevo mai provato, punto.
La prima fantasia quella della visita ginecologica era una cosa che mi frullava nella testa da almeno 10anni, e infatti fu la prima che gli chiesi di farmi provare, poi Federico come dicevo prima riesce sempre a metterci del suo e a stupirmi facendomi godere come mai avevo provato nella vita, e neppure avrei potuto immaginare. Ma di lui mi fidavo e l'idea mi faceva impazzire. Non voglio levare troppo tempo alla prosecuzione della storia, ma fino a qui Federico mi ha fatto scoprire la Marina che avevo dentro e che non ero mai riuscita a far emergere. Per terminare, una cosa l'ho capita, si gode prima con il cervello che con il corpo!”
Ora lascio che Federico continui con la descrizione dell'incontro con Jessica.
Quella stessa mattina decisi di contattare Jessica. Il mio negozio ha per scopi pubblicitari quasi tutti i numeri di telefono dei clienti, le mandai un messaggio “ buongiorno Jessica, potremmo vederci per un caffè?”.
Mi rispose celermente, l'appuntamento era al bar di fronte al negozio alle 14. Jessica era una persona molto fine, gentile ed elegante. Molto si poteva dire di lei, ma non che all'apparenza fosse una donna al 100%, anche la voce era raffinata.
“ buongiorno Jessica, scusa il disturbo, ma mi trovo in una situazione....particolare, ed ho pensato che tu potresti essermi d'aiuto”.
“ dimmi Federico, cosa posso fare?”.
Non era facile per me spiegare tutta la situazione, ma ci provai ugualmente, anche perchè fondamentalmente non sapevo se Jessica sarebbe dovuta essere con Marina, donna o uomo....! comunque ebbi la sua disponibilità per il giorno seguente. Volevo si facesse trovare in casa, le diedi le chiavi e l'indirizzo, io sari arrivato con Marina. La sorpresa sarebbe stata doppia, in tutti i sensi! Confidavo nella sua intelligenza, e mi aveva garantito che si sarebbe adeguata alla situazione. Il tutto semplicemente per un completo da jogging in omaggio.
Sicuramente la situazione mi agitava, stavo per cambiare le carte in tavola, e se poi le fosse piaciuto? E se non mi volesse piu' vedere? Boh...ormai la decisione era stata presa, quindi si andava avanti!
Comunque per oggi avremmo fatto due passi al parco del Valentino, e poi chissà...!
Alle 17 attendo Marina all'appuntamento, wow...gonna stracorta, tacco 12, e un top arancione, uno schianto.
“ Ciao Marina, sei sempre piu' bella, che dici...facciamo 4 passi al parco?”.
“ Ma si, anche se c è tanta gente, troppa, non vorrei essere riconosciuta da qualche cliente, sarebbe una pessima figura farmi vedere in atteggiamenti.......”
“ hai ragione, non avevo previsto sto pienone”. Ci sedemmo su una panchina, i passanti non potevano non guardare Marina, quelle gambe affusolate, abbronzate, con quella minigonna striminzita che le copriva appena l'inguine. Parlammo, di tante cose, ma senza fare praticamente nulla. Nella mia testa avevo la fantasia di vederla mentre si masturbava nel prato, ma non era praticabile. Pazienza. Anzi, forse meglio cosi', un giorno di riposo, il giorno seguente sarebbe stata una giornata memorabile, sarebbe stato il giorno di Jessica.
La notte mia notte fu tormentata, agitata, smanioso di vedere la sua reazione, e non nascondo, anche la mia. Mai avevo avuto a che fare con un a persona dalla doppia sessualità.
Finalmente si avvicinava l'orario dell'incontro, ero sotto casa ad attendere Marina, che arrivò in orario come sempre, quel giorno tutta in jeans.
Un bacio veloce in ascensore, le chiavi aprono la porta, ed ecco la sorpresa....Jessica seduta sul divano, in gonna e top, uno schianto!
Marina mi guardò esterefatta, era arrossita in volto, lo sguardo basso, ero sicuro che si stesse già eccitando all'idea.
Jessica si alzò in piedi e ci venne incontro.
“ piacere Jessica, Federico mi ha parlato tanto di te, e devo dire che sei una bellissima donna.”
Marina era sicuramente convinta che quella persona fosse una donna, Jessica era stata brava, anche parlando aveva tenuto un tono di voce molto basso, e quindi indistinguibile.
“ Ciao, io sono Marina, non mi aspettavo di trovare una sorpresa cosi' gradita, che carina che sei..... vado un attimo in bagno....arrivo subito.”
Jessica mi fece segno di spogliarmi e di rimanere in slip, cosi' come stava facendo lei, ci saremmo fatti trovare nel letto, coperti dal lenzuolo, lasciando a Marina lo spazio in mezzo a noi due.
Jessica si tolse il reggiseno e rimase con una sorta di slip a pantaloncino che lasciava intravedere il suo pene, anche se ben celato.
Marina usci' dal bagno, aveva indossato una specie di sottoveste, una spallina era caduta, ed un seno era scoperto, il capezzolo già in erezione.
Nel momento in cui Marina realizzò quale sarebbe stato il suo posto nel letto, cioè nel mezzo, mi venne in mente il prosciutto...Marina era il prosciutto nel mezzo al panino. Si distese sotto il lenzuolo, a pancia in su, con gli occhi chiusi, era pronta, voleva essere coccolata.
Fu Jessica a prendere l'iniziativa, le scostò i capelli e iniziò a baciarla sul collo, io le baciavo il seno. In quel momento Marina mi disse in un secondo tempo, stava realizzando forse il suo sogno piu' grande, essere al centro delle attenzioni, essere immensamente desiderata e desiderare.
Marina era ferma immobile, si stava godendo intensamente quei momenti, Jessica scese con la sua lingua anche lei sul seno di Marina, ora due bocche stavano leccando le sue tettine, e Marina iniziava ad ansimare profondamente. Io con la mano le stringevo il seno sinistro, lo massaggiavo, prima delicatamente, poi piu' intensamente. La sua eccitazione si stava innalzando. Ad un certo punto Marina si girò e mi diede le spalle, fu un momento magico, leccava i seni di Jessica con una dolcezza inaspettata.
Decisi di lasciarle fare, mi misi sul bordo del letto in modalità spettatore.
Il lenzuolo era volato via, e vedere quei due corpi avvinghiati e eccitati, mi faceva provare un piacere inatteso e sconosciuto.
Le mani sapienti di Jessica stavano iniziando a frugare sulle mutandine di Marina, che erano evidentemente già molto bagnate, il dito passava sugli slip, e Marina stava per partire con la sua ormai solita danza del piacere.
Ma il bello sarebbe ancora dovuto arrivare, chissà come si sarebbe comportata quando avesse scoperto.......la vera Jessica.
Marina continuava a leccare le tette, mentre Jessica aveva tolto l'intimo di Marina che aveva prontamente divaricato le gambe e con un dito la stava sgrillettando, che scena!!!
Marina sembrava essere passiva, si limitava a succhiare quei bei seni duri, si stava preparando per quella sua innata propensione... all'orgasmo.
Jessica, anche se una professionista, non era insensibile a quelle attenzioni, e qualcosa si stava muovendo nei suoi slip, con una mossa repentina Jessica si girò dando la schiena a Marina che con le mani le continuava a toccarle il seno. Ora una mano di Marina scendeva sulla schiena fino al sedere di Jessica, che aveva le gambe ben serrate, ma quella mano voleva toccare il suo sesso, e quando la mano ebbe la meglio.....Marina per un attimo si ritrasse, si girò verso di me, e con uno sguardo misto fra lo sbigottito e la sorpresa, mi mando' un bacio.
Era fatta, pensai, mentre non potevo non toccarmi alla vista della scena.
Marina si strusciava come una gatta su Jessica, se la baciava ovunque, altro che passiva, era come in preda ad un'estasi, fino a quando prese il membro di Jessica, che pareva un bel bastone per dimensioni e durezza e se lo mise in bocca. In un attimo si girarono in un 69 da urlo, mentre Jessica la leccava da dietro Marina venne in men che non si dica, allagandole abbondantemente il viso, un mezzo squirt.
Jessica vuole prendere in mano il gioco, la vuole a pancia in giu', distesa sul letto, a gambe divaricate, indossa un preservativo rosso xl, le appoggia il suo cazzo sul culetto, e con un colpo magistrale inizia la penetrazione.
Io mi avvicino a Marina, le tocco il collo, i capelli, mentre Jessica è sdraiata sopra di lei e la fotte da dietro strofinando il suo seno sulla schiena.
“ io godooooo disse Marina, spingi....dai.....inculami....spingi...godoooooooooo” mentre in preda al godimento stava allagando il letto.
Certo che non approfittare della presenza di Jessica per tentare una doppia, che non avevo mai fatto in vita mia, ma avevo solo visto nei porno, sarebbe stato un delitto.
Guardai Jessica e le feci cenno che avrei voluto farle provare 2 cazzi.
Mi sdraiai sul letto e Jessica accompagnò Marina a sedersi sul mio cazzo,
era fradicia e aperta come non l'avevo mai vista, la sua figa se lo risucchio' all'interno e fino in fondo senza il benchè minimo intoppo, eravamo entrambi immobili, ero dentro di lei, Jessica la fece sdraiare sulla mia pancia, avevo il suo viso in primo piano, era raggiante e nello stesso tempo stravolta, rossa, sudata.
Marina aveva capito cosa le sarebbe stato offerto, vibrava come se fosse attaccata ad una spina elettrica.
Jessica con le sue sapienti mani le divaricò il suo culetto e dolcemente lo fece entrare. Marina stava realizzando un'altra perversione, un'altra fantasia, un cazzo nel culo di un corpo mezzo donna e mezzo uomo, ed un cazzo in figa, il mio. Dovevamo sincronizzare i nostri colpi, ma a quello ci pensò Marina, che da buona affamata di godimento si mise a muoversi con una maestria inaspettata. Io sentivo il cazzo di Jessica, Jessica sentiva il mio, i colpi erano lenti ma profondi e Marina gemeva come non l'avevo mai sentita. Di tanto in tanto, in preda alla foga, perdevamo tutti il ritmo, ed il mio cazzo scivolava fuori, anche perchè la dilatazione di Marina era enorme, ma in un secondo era lei stessa a rimettere tutte le cose al posto giusto.
Penso che quel giorno Marina non abbia mai smesso di godere, era piu' di un'ora che sbrodolava il letto, altro che multiorgasmica....! Le sue contrazioni si facevano sempre piu' intense, i colpi sempre piu' profondi, e lei sbatteva come un pesce, io le sborrai dentro, Jessica non penso.
Finalmente un urlo liberatorio “ sono la vostra troiaaaaa......godoooooo.....godddoooooo ancora......godoooooooooooooooooo”.
Non squirtava piu', il suo liquido era terminato, era tutto nel letto.
Tutti e 3 sudati, ci sdraiammo nel letto, Marina sempre in mezzo a noi, eravamo sfatti, il tempo era trascorso velocemente, eravamo in ritardo sui soliti orari. Il trillo del telefonino di Marina ci fece tornare con i piedi per terra, ma non rispose, non era in condizione. Era suo marito.
Velocemente ci ricomponemmo, un rapido saluto e Marina schizzò verso casa come il vento, i figli l'aspettavano per cena.
Continua.....
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