La Cena (2 di ...)

Mi svegliai quel sabato con molta calma e mentre mi preparavo la colazione mi arrivo' un suo messaggio: "non vedo l'ora che sia stasera :) "
Prova tangibile che non mi ero immaginato tutto la sera prima.
L'appuntamento era per un veloce aperitivo seguito da una cena a casa sua.

Avevo insistito parecchio per vederci in qualche locale, non mi piace piombare in casa delle persone,
e poi magari tutto il "feeling" che si era creato, era figlio delle nostre aspettative.
E non c'e' nulla di piu' frustrante che passare la serata con una persona con cui non ti trovi bene.

Ecco perche' il primo incontro lo faccio sempre in un luogo pubblico, cosi' nessuno dei due si deve sentire obbligato se "di persona" non ci si trova bene.

Fu una lunga giornata, perche' ci stuzzicammo tutto il giorno con i messaggi sul cellulare, il tempo sembrava non passare mai, ma finalmente venne l'ora dell'appuntamento.
Mi presentai con largo anticipo nel locale, scelsi un tavolo appartato ma da cui potevo tenere d'occhio l'entrata ed ordinai un caffe'.

Avrei dovuto riconoscerla dal libro che leggeva (di cui non ricordo nemmeno il titolo ora) quindi iniziai a guardarmi intorno cercando donne intente a leggere
o con un libro sul tavolo, nel caso anche lei fosse arrivata in anticipo (anche se si sa: voi donne amate farvi aspettare)

Ad un certo punto notai una ragazza seduta al bancone, non la avevo notata quando era entrata, ma vidi che dalla tasca della sua borsa faceva capolino il libro.
Molto astutamente lei poteva controllare il locale nello specchio dietro le bottiglie, ma a me non era dato modo di vederla bene.

Mi sembrava quasi un gioco di spie e la cosa aumentava l'eccitazione che avevo nel guardare le sue gambe inguantate nei collant che spuntavano dalla gonna nemmeno troppo corta.

Sono abituato a non dare mai nulla per scontato o per dovuto, ma sara' la situazione che si era creata o il come era nato tutto che mi faceva essere ottimista per il "dopocena".


Decisi di stuzzicarla e le mandai un sms: "Stai bene con le scarpe rosse!"
Anche se avevo chiaramente davanti un bel paio di scarpe del piu' classico dei neri.

Fu divertente vederla prima controllare in giro senza voltarsi, poi guardarsi i piedi come a controllare cosa avesse addosso ed infine,
resasi conto che non aveva delle scarpe rosse girarsi guardando i piedi delle altre donne del locale cercando, immaginai io, l'altra donna con il libro.

E finalmente la vidi, l'espressione stupita, cercando me o qualche donna dalle scarpe rosse non saprei dirlo, rendeva sensualissima la miriade di lentiggini che le decorava le guance;
non vedevo il colore dei suoi occhi, troppa distanza, ma scesi con lo sguardo sul seno prorompente che faceva capolino dalla generosa scollatura, proseguendo poi sui fianchi pieni
ed infine lungo le gambre che avevo gia' ammirato qualche minuto prima.

La vidi armeggiare con il cellulare, e dopo qualche istante la vibrazione alla tasca mi avviso' del suo sms.
Attesi prima di prendere il cellulare, lei vagava con lo sguardo cercando la persona che stava leggendo il suo messaggio ed io non volevo ancora scoprirmi.

Avevo in mente altro.

Torno' a sedersi e notai che continuava a guardare negli specchi cercandomi, io sbirciai il cellulare per leggere le sue parole: "Non so chi stai guardando ma non sono io: dove sei?"

Risposi rapidamente "Piu' vicino di quanto tu possa immaginare, piu' lontano di quanto vorrei essere"

Si giro' e la vidi ridere leggendo il mio sms, era bellissima.

Continuava a cercarmi nel locale affollato mentre le sue dita scorrevano veloci sulla tastiera del cellulare, le immaginai altrove.

"ahahaha, offrimi da bere" fu la sua risposta.

Le feci un cenno con la mano e la guardai sfilare dal bancone al mio tavolo, non fui l'unico ad essere rapito dalla sua camminata.
Sorrise tutto il tempo, e sedendosi si presento': "Carlotta,piacere. E tu sei tremento!"


[ Continua ... ]