Lui & Lei
La Cena (4 di 4)

25.08.2012 |
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"Ma avevo voglia di ammirarla anche io e cosi' iniziai a spogliarla, un capo alla volta, carezzandola prima di passare al capo successivo..."
Cominciai a seguire le indicazioni del navigatore (non ho alcun senso dell'orientamento) ed in breve mi ritrovai a cercare parcheggio sotto casa sua.Scesi dalla macchina percorremmo quei pochi metri abbracciati: lei cingendomi la vita, io con il braccio sopra la sua spalla, da dove riuscivo comodamente a stuzzicare il suo seno.
Entrammo in ascensore e le nostre bocche si cercarono come un assetato nel deserto assapora l'acqua che ha cercato tanto a lungo: con avidita'.
Purtroppo l'ascensore fu piu' veloce di quanto sperassi e mi separai da quelle labbra che mi stavano inebriando.
Uscimmo dalla cabina e lei cerco' le chiavi nel breve tragitto che ci separava dalla porta, la apri' al volo e mi indico' di entrare.
Non feci quasi in tempo a notare il colore delle pareti che le nostre bocche ripresero da dove si erano interrotte. Continuammo a baciarci e a sfiorarci spostandoci lentamente verso il divano, dove ci accomodammo poco dopo.
A quel punto ci calmammo un attimo.
Le cose stavano volando, ed io volevo godermi quella "femmina" per bene, non andavo di fretta!
Le chiesi un caffe' per prendere tempo e raffreddare i bollenti spiriti che il giro in macchina aveva acceso, e sebbene sembrasse contrariata, si allontano' per prepararmelo.
Ebbi cosi' il tempo per darmi un occhiata in giro, mi piace osservare le case degli altri, in ogni casa ci sono un sacco di oggetti che svelano particolari del carattere di chi la ha arredata!
Ma mentre ero li che mi guardavo intorno, Carlotta torno' con il caffe', mi passo' la zuccheriera e mi chiese se volevo anche dell'acqua.
Le risposi di si e le chiesi quanto zucchero gradiva mentre andava in cucina ed io guardavo il suo fantastico culo che ondeggiando si allontanava.
"si farebbe molto prima se lei tornasse vestita soltanto del bicchiere"
mi venne in mente la canzone di Ligabue e per un attimo sperai di vederla ricomparire nuda.
Torno' reggendo i due bicchieri e una bottiglia di acqua fresca ma, ahime', era ancora tropo vestita.
Chiacchierammo come se nulla fosse successo e finito il caffe' mi diede un bacio e mi disse "vieni, ti faccio vedere la casa".
Entrammo in cucina, dove l'avevo vista sparire e ricomparire un paio di volte per prendere da bere, e mentre mi faceva vedere la stanza ripresi ad accarezzarla sulle cosce, risalendo lentamente sui fianchi fino a cingerle la vita per passare una mano sul suo ventre e quindi risalire ad accarezzare il suo seno.
Cominciai a baciarla sulle spalle, poi sul collo fino ad arrivare alle orecchie, succhiando e mordicchiando i lobi.
Non poteva non sentire la mia eccitazione premerle tra le natiche, ma non mi interessava, anzi!
Lascio' andare la testa all'indietro, la vidi con gli occhi chiusi che si godeva le mie attenzioni.
Poi riapri' gli occhi e ci spostammo in un altra stanza.
In ogni stanza in cui entravamo mi baciava ed inizio' ad accarezzare una parte diversa del mio corpo, togliendomi di volta in volta un indumento, quando arrivammo in bagno ero praticamente in boxer.
Ma avevo voglia di ammirarla anche io e cosi' iniziai a spogliarla, un capo alla volta, carezzandola prima di passare al capo successivo.
Quando rimase solo con l'intimo le dissi che avevo sete e lei mi guido' verso la cucina, ma la fermai e le sussurrai "ho sete di te, voglio bere il tuo succo"
Carlotta mi sorrire, fece dietro front e si incamino' verso la camera da letto, togliendosi quel poco che le restava addosso e lasciandolo scivolare lungo il corridoio.
La seguii raccogliendo la sua biancheria, la portai al viso, aveva un buon profumo.
Entrai nella porta dove l'avevo vista scomparire e lei era la ad aspettarmi, nuda sul letto, che mi offriva il suo sesso aperto come un bocciolo di rosa.
Mi avvicinai e cominciai ad accarezzarle i piedi e le caviglie, le baciai i polpacci, leccai le cosce e annusai quel fiore che mi stava donando.
La sentii gemere al solo contatto del mio respiro con la sua pelle.
Accarezzai e strinsi le sue natiche mentre assaggiavo lentamente la sua figa, la leccai a lungo, poi cercai il clitoride che sembrava sbocciare da quel fiore che avevo davanti, lo presi tra le labbra e lo succhiai, lo tirai, lo sentivo indurirsi e crescere, come crescevano i suoi mugolii.
La mia lingua inizio' a saettare tra le labbra e il clitoride mentre con le dita solleticavo il buchetto del culo.
Poi decisi di affondare i colpi e spinsi la lingua a fondo, tutta dentro la sua figa per assaporare i suoi umiri che ormai colavano abbondanti; era zuppa di piacere.
La vedevo contorcersi sempre di piu' mentre mi pregava di non fermarmi di non smettere di regalarle piacere.
Continuai fino ad avere quasi i crampi ma quando stato per smettere stremato la sentii venire: il suo corpo ebbe dapprima un fremito poi una scossa forte, inarco' la schiena e si porto' le mani alla bocca per non urlare.
I sussulti continuarono per qualche attimo, mentre io mi scostavo dal suo frutto succoso e presi un capezzolo in bocca, lo succhiai per un po e feci roteare dolcemente la lingua sull'aureola. Lo mordicchiai prima di continuare con l'altro capezzolo.
Carlotta finalmente apri' gli occhi, mi osservo' con uno sguardo carico di significato, poi gli occhi guardarono piu' in basso, cercando il mio cazzo gonfio per l'eccitazione.
Allungo' una mano, dolcemente mentre con l'altra mano carezzava la sua figa pulsante, "Adesso voglio farti sentire la mia lingua" mi sussurro' all'orecchio, e senza aggiungere altro si chino' guardandomi dritto negli occhi, inizio' lentamente ad aprire le sue labbra e a infilarsi dolcemente la verga in bocca partendo dalla cappella scendendo fin dove possibile.
Sempre con le labbra ben strette mi accarezzo' il cazzo per tutta la lunghezza insalivandolo per bene.
Mi sentivo letteralmente in estasi e il mio piacere non avrebbe tardato, ero troppo eccitato.
La avvisai e lei smise di succhiarmelo, mi fece alzare e si accuccio' davanti a me; bastarono un paio di abili colpi con la mano ed esplosi tutta la mia crema sul suo meraviglioso seno.
L'intensita' e l'erotismo di quella sera fu totale, con il massimo coinvolgimento reciproco, non penso che lo scordero' mai.
[Fine]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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