Lui & Lei
La vicina granny troia

26.05.2023 |
1.581 |
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"Io ancora eccitato dalla commessa penso:" perchè no?" So benissimo che se mi inchino per accarezzare il cane, il cazzo di certo esce dai..."
Sento ancora i suoi gemiti risuonare nelle mie orecchie... Vecchia puttana, le emiliane non si smentiscono mai.Ma facciamo con ordine, partiamo dall'inizio...
A casa, un giorno libero preso perchè avevo voglia di divertirmi, magari di organizzare qualche scopata qui sul sito; mattina dedicata allo shopping, per lo più biancheria intima e qualche jeans, ma nulla di più, commesse e cassiere ovviamente in tiro, con leggins spaccaculo che nulla lasciano alla fantasia. Nel camerino, penso alla commessa con i leggins neri, con il culo completamente a vista, secondo me senza mutande, e sento il mio cazzo gonfiarsi a dismisura, tanto che faccio fatica a provarmi i pantaloni. Lo specchio svela tutto il piacere nel vedere quel fisico così giovane, ben curato, quel fisico che ti scoperesti dalla mattina alla sera... Basta poco, e la prova pantaloni diviene sega, ma non voglio venire, me lo meno quel tanto che basta per divertirmi, poi lo parcheggio nei boxer ed esco.
Esco si, ma parecchio agitato, la vista di quel culo mi ha mandato fuori di testa. Arrivo a casa, sistemo tutto e saluto i miei cagnoni, vado in bagno, doccia e mi cambio. Solo un paio di pantaloncini, ma non i soliti, quelli ai quali ho rimosso la retina interna, quindi il cazzo libero di andare in ogni dove.
Bevo qualcosa in sala, accendo il pc e combino un appuntamento, quando sento parlare la mia vicina al cane... Io ancora eccitato dalla commessa penso:" perchè no?" So benissimo che se mi inchino per accarezzare il cane, il cazzo di certo esce dai pantaloncini, e così fu. quando fui fuori salutai la vicina, avanti negli anni ma ancora piacente, forse col seno cadente ma un bel culo e un fisico niente male, e finsi di parlare al mio cagnone. Cercai la giusta direzione e mi inchinai per dargli una coccola, ovviamente il cazzo fuoriuscì dai pantaloncini, mostrandosi per bene in tutta la sua bellezza.
"Ah, però", sentii esclamare. Era lei, che con occhi grandi come il sole continuava a guardarmi, ammirando le mie parti intime.
"Non ti facevo così allegro", mi disse, "sembri tanto piccolo"... Risposi "non sono piccolo, sono Sardo", se vuoi scendi così beviamo un caffè insieme.
Lesta fu la risposta di lei, la quale in un minuto suono il campanello di casa e la feci entrare.
Classica modenese casalinga: vestaglietta da casa, niente intimo, ciabatte con un bel corpo curato. Iniziammo a scherzare sul mio pantaloncino, e lei sempre più spingeva a suon di battute, sul fatto che i Sardi hanno dei numeri, su suo marito che oramai non funzionava più.
Quella fu la chiave di volta, mi avvicinai a lei e senza dire nulla iniziai a baciarle il collo, mentre la mia mano dalle cosce arrivava alla fica, umida solo per carezze. L'umido diviene una colata di umori, mi confida che sono anni che non prova il calore di un uomo, inizia a gemere di piacere mentre le mie dita esplorano i meandri della sua fica oramai aperta e vogliosa di calore... Mi ferma, ambedue seduti, si abbassa, mi scosta il pantaloncino e prende nelle mani il mio cazzo oramai di marmo dopo quanto accaduto. Lo prende in bocca con una maestria senza eguali, vittima delle sue esperienze, una maestra nell'arte. Per due volte rischio di riempirle la bocca, ma lei, da esperta, mi blocca al culmine. Lo vuole dentro, me lo dice, vuole sentire un cazzo, vuole sentire il mio cazzo dentro, fino alle palle... "Sono anni che voglio scopare con te, ti ho sempre voluto..." Nel sentire queste parole inizio a sbatterla forte, sempre di più, adoro sentirla gridare. Viene, cosa che non prova da anni e me lo dice, "vengo, finalmente", ed io spingo ancora, fino a che mi fermo e le dico che voglio anche il suo culo. Senza alcun problema lo tira fuori e si gira, si mette giù e si apre, il buco è spaccato davvero... "anni di cazzi mi hanno reso così", mi dice. Neanche la crema, prendo e lo infilo. Spingo come un matto, sotto il suono del suo ansimare. Lo spingo sempre più forte, fino a sentirla venire, ed a quel suono esplodo nel suo culo. Spingo fino in fondo, la sborra che alla fine fuoriesce dal buco, lei ancora con la faccia dentro il cuscino, io che non credo ancora a quanto sia accaduto...
Ci riprendiamo, una pulita veloce e mi saluta.
"Sapevo che mi avresti scopato così, prima o poi"...
Esce e se ne va.
La mia vicina avanti con gli anni, quella che nessuno avrebbe mai più scopato.
Ma il bello, il giorno dopo arriva.
"Grazie, hai fatto quello che io non riesco più a fare"
Questo me lo disse suo marito, il giorno dopo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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