Lui & Lei
Le lenzuola porpora - parte 1

07.04.2021 |
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"Finisco il mio bagno caldo, mi avvolgo nel morbido accappatoio di spugna e mentre mi pettino di capelli davanti allo specchio inizio a osservare il mio corpo, scosto un po’ l’accappatoio e mi..."
“Ho prenotato il ristorante per le 20.30, ti passo a prendere.”Erano alcuni mesi che non andava. Dopo anni in cui stavamo insieme ormai si era perso quel poco di brio, quella voglia di giocare e sperimentare era svanita. Non siamo la coppia perfetta, non brilliamo di iniziativa o fantasia e la nostra vita di coppia si è sempre svolta tra casa, qualche cena con amici e le stesse identiche vacanze nella casa al mare, tutto piatto, monotono come la nostra vita sessuale.
Prendo i sali, inizio a preparare la vasca per un bel bagno caldo. Rimango ferma, ipnotizzata dall’acqua che scorre impetuosa dal rubinetto e una domanda mi balena nella testa:
Quanto tempo è che non facciamo sesso? Ci penso. Non riesco bene neanche a ricordarmi il giorno, una settimana? Due? Ormai ho smesso di contarle.
Mentre sono immersa nei pensieri, a cercare di ricordarmi quella data, o almeno qualche frammento dell’ultima scopata con mio marito vengo interrotta dalla suoneria del cellulare. E’ Monica, una vecchia amica e dopo i soliti inutili convenevoli arriviamo finalmente al motivo della sua chiamata:
“Non puoi capire Vero, l’altra sera Lorenzo, sai com’è no? Un vero maiale e a letto avevamo sempre fantasticato di scopare con altre persone o che qualcuno ci guardasse…sai queste stronzate che si dicono per eccitarsi tra le lenzuola…ecco Lorenzo giovedì pomeriggio mi ha fatto trovare un biglietto al mio ritorno da lavoro con su scritto preparati, fatti bella e provocante che ho in mente qualcosa per stasera. Ho pensato che fosse una delle sue tante solite idee, magari questa volta aveva voglia di usare delle manette, farlo in cucina, in piedi sul muro di salotto, con qualche sex toys ….”
“Scusa Monica potresti arrivare al sodo che stavo entrando in vasca che tra poco devo uscire?”
“Oddio sì, scusami….insomma mi ha portato in un club di scambisti!”
“Cosa?”
“E’ stato tutto molto discreto, non abbiamo giocato con nessun altro solo noi in stanza ma sapere che c’erano altre persone che ci guardavano mi ha eccitato e non poco e anche Lorenzo sembrava molto divertito, credo proprio che ci torneremo molto presto! Non vedo l’oraaaa! Tu invece come va con Fede?”
Un club di scambisti? Ma dai che schifo…farsi vedere da altri che non siano tuo marito? Bah, contenta lei…pensai tra me e me
“Ehm sì con Fede tutto bene, normale, solite cose non siamo all’avventura come te…comunque adesso devo proprio lasciarti che altrimenti faccio tardi.”
“Certo, ci risentiamo, buona serata.”
Chiusi la chiamata. La vasca era piena di acqua calda e schiuma, mi spogliai ed entrai senza esitare. Quello che doveva essere in bagno rilassante fu tutt’altro. La mia mente iniziò a vagare, a ripensare alle parole di Monica, a immaginarmi su un letto dalle lenzuola color porpora nuda, mentre altri uomini mi osservavano.
Improvvisamente mi accorsi che la mia mano che fino a poco prima mi insaponava adesso stava sfiorando l’attaccatura delle mie cosce e che quella scena, quegli uomini che mi osservavano nuda, mi piaceva.
Di istinto tolsi la mano, dandomi anche della pervertita ma ormai l’eccitazione era troppa per essere ignorata. Iniziai così a toccarmi, lentamente pensando a mio marito, non era per niente male come uomo, nonostante i suoi 43 anni si teneva molto bene e a come nella semplicità sia riuscito sempre a soddisfarmi a letto, con la sua bocca, le sue mani.... proprio mentre stavo immaginando la sua bocca tra le mie gambe un flash mi balza alla mente di me su quel letto color porpora ma questa volta è presente anche Fede che si avvicina a me e inizia un lungo preliminare, giro lo sguardo e un gruppo di persone ci guardano, guardano compiaciute la scena. Come una delle migliori pornoattrici mi giro in modo che possano godere meglio la visuale e in quel momento, con quel pubblico ho avuto un orgasmo intensissimo.
Finisco il mio bagno caldo, mi avvolgo nel morbido accappatoio di spugna e mentre mi pettino di capelli davanti allo specchio inizio a osservare il mio corpo, scosto un po’ l’accappatoio e mi scopro un seno (be’ insomma, per i miei 39 anni è sempre bello sodo), tiro giù anche l’altra manica e lascio che l’accappatoio cada morbido ai miei piedi e rimango lì, non so per quanto tempo, a guardarmi allo specchio, mi giro di profilo (il mio culo non sarà più tonico come quando andavo in palestra ma fa sempre la sua porca figura) ma allora perché non scopiamo più con Fede? E lì ho deciso…
Mi dirigo verso l’armadio, apro il cassetto dell’intimo e inizio a frugare tra un calzino spaiato e una mutanda di cotone stile vecchia nonna (eppure doveva essere da queste parti…) ed ecco che rispolvero un completo di pizzo nero (chissà se mi starà ancora)
Me lo provo…perfetto! Nonostante abbia preso qualche chilo il reggiseno a balconcino solleva perfettamente i miei seni e il mio culo viene messo in risalto da una culotte tutta traforata di pizzo…non mi resta che trovare un vestito…
Ho optato per un vestito color porpora che ricorda le lenzuola della scena erotica che mi ero appena immaginata e delle decoltè abbinate, un filo di trucco e via…sono pronta!
Erano mesi che non mi curavo, che non dedicavo così tanto tempo a me stessa, sto proprio bene così, pensai guardandomi allo specchio mentre indossavo il cappotto per uscire.
Federico era giù che mi attendeva nella sua BMW serie 3. Salgo in macchina, non faccio in tempo a salutarlo con un rapido bacio a stampo che già inizia a parlare del lavoro e a lamentarsi…(si prospetta una serata interessante…)
Ancora mancano 15 minuti di strada e la mia testa è già rintontita dalle sue lamentale sul lavoro…è così preso dal suo monologo che neanche si è accorto di me, di come mi sono curata e preparata, niente, neanche un complimento e le mie cosce nude si stanno iniziando ad attaccare a quei fastidiosi sedili di pelle… la mia mente si estrania, inizia a vagare, a pensare a quanto sia fortunata Monica ad avere un compagno che la soddisfa, che la sorprende con le sue idee ancora, dopo 8 anni. Ed io? Finalmente usciamo a cena al ristorante e mi devo sorbire anche qua i suoi discorsi sul lavoro? Non riusciamo a dedicare una serata a noi per una volta? Io la voglio, la merito e farò di tutto per riuscire a godermi questa uscita…
Mentre penso a come far svoltare la serata, entriamo finalmente nel parcheggio del ristorante. Fede scende dalla macchina ma io no, almeno non subito. Ho avuto un’idea. Velocemente mi sfilo le mie mutandine di pizzo e le metto nella tasca del cappotto. Bene, adesso la serata può iniziare…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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