Annunci69.it è una Community rivolta ad un pubblico adulto e maggiorenne.
Puoi accedere solo se hai più di 18 anni.

SONO MAGGIORENNE ESCI
Racconti Erotici > Lui & Lei > LA STANZA DEGLI SPECCHI - parte 1
Lui & Lei

LA STANZA DEGLI SPECCHI - parte 1


di Puledra95
23.05.2024    |    104    |    0 8.0
"Arrivati all’ingresso un odore di corpi e di sesso mi pervase la narici e non fece che aumentare la mia eccitazione..."
“ti ricordi quel locale di cui ci parlava Giulia alla cena? Chissà come sarebbe …”

Ero lì in quel letto soddisfatta e abbracciata a C. in un mix inebriante di odori e il sudore che appiccicava i nostri corpi nudi mente il lenzuolo ormai copriva a malapena il mio polpaccio sinistro. La mia mente ancora in preda all’eccitazione vagava pensando a chissà quali esperienze potesse riservarmi quel locale tanto decantato dalla mia amica al tavolo della nostra cucina qualche sera fa.

“Non so se farebbe per me un locale del genere, avere mani di altri uomini che esplorano il tuo corpo non so quanto potrebbe farmi piacere, sai …non so se sono adatto a questo tipo di cose.”
“Eppure settimana scorsa sulla spiaggia con il rischio che ci vedessero tutti non mi sembrava che ti fosse dispiaciuto così tanto”
“E’ una cosa diversa, lì eri tutta mia, tu godevi con me, non con altri uomini”
“Ma ammetto che il poter essere scoperti, visti ha aumentato e non di poco la mia eccitazione”
“L’ho notato, l’ho notato eri ancor più fradicia del solito, sei una puttanella esibizionista eh” disse sussurrandomi all’orecchio mentre le sue labbra umide si posavano sul mio collo e le mani iniziavano a scendere sul mio corpo che si stava ricoprendo di brividi ad ogni tocco. Soffermandosi nell’interno coscia con movimenti circolari, leggeri, quasi impercettibili ormai conosceva ogni mio punto debole e lo sapeva sfruttare molto bene, oddio come lo sapeva sfruttare.

“Ma guarda questa troietta come si eccita ma forse per soddisfare il tuo lato esibizionista bisognerebbe spostarsi un po’ da qua, alzati”. Non risposi neanche e come in trance mi alzai e lo seguii davanti alla porta finestra a vetri della nostra camera da letto che dava sul palazzo di fronte. Io completamente nuda appoggiata con le mani al vetro, chiunque si affacciasse dal palazzo di fronte mi avrebbe vista messa lì alla completa mercè come in vetrina mentre C. mi baciava con le sue labbra morbide sul collo e le sue mani esploravano con tocco leggero l’interno delle mie gambe ed io ansimavo ad ogni movimento “guardala come si eccita anche solo al pensiero di poter essere vista, ti devono vedere come godi, quanto sei porca.” nel mentre la sua bocca scendeva sulla mia schiena per poi perdersi tra il mio culo che aveva ben divaricato con le mani e a me non restava che godere ancora e ancora.

“A quanto pare quel signore là sul davanzale della finestra di fronte a noi che si sta fumando una sigaretta si sta godendo lo spettacolo, non sta spostando più lo sguardo dalla nostra casa da qualche minuto. Non vorremmo mica deludere il nostro spettatore?” “Allora fagli vedere come solo tu sai farmi godere”
C. non se lo fece ripetere due volte piegandomi a 90 davanti e affondò dentro di me sempre di più ad ogni colpo facendomi inarcare la schiena tenendomi per i capelli. Dopo essere venuta ancora e ancora sotto i suoi colpi mentre il mio sguardo non perdeva d’occhio il nostro vicino di casa, mi fece girare e inginocchiare davanti a lui esplodendo tutto il suo godimento sul mio viso.

L’indomani mentre ero in ufficio sommersa tra le scartoffie da controllare mi arriva un messaggio di C.
“mi è piaciuto sentirti godere così mentre ci guardavano”. Le mie gambe nude sotto la gonna iniziano a strusciare tra di loro e un calore mi pervase. Valeva lo stesso per me, in tutta la mattina la mia testa vagava ripensando alla nostra scopata con spettatore e dire che mi fosse piaciuto era riduttivo. Aprii Whatsapp e digitai velocemente “non sai quanto”. Rimasi nella chat in attesa di una sua risposta e notai che la scritta “sta scrivendo…” compariva e spariva più e più volte. Era nervoso? Cosa mi vuole dire che lo mette così in agitazione?

Dopo interminabili 10 minuti mi arriva questo messaggio: “ Lo so che ci stai ancora pensando, ti conosco molto bene quando ti metti in testa una cosa finchè non la fai continui a rimuginarci sopra e non c’è niente che possa fermarti quindi se proprio vuoi andare a quel club, andiamoci insieme stasera, ti accompagnerò e cercherò di non mostrare troppa gelosia rovinandoti la serata. Pensa a cosa metterti e goditi questa serata.”
A leggere quel messaggio già fremevo all’idea. Ormai mi conosceva troppo bene e sapeva che la mia curiosità doveva essere colmata e sicuramente se non fossi andata con lui avrei accompagnato Giulia in una delle sue serata perché volevo vedere con i miei occhi le storie che mi raccontava, ma viverle con C. era tutta un’altra cosa. Ma c’era qualcosa che mi frenava, non lo sentivo così convinto, non volevo che lo facesse solo per me.

“Sono molto contenta che abbia deciso di accompagnarmi ma mi godrò la serata solo se tu sarai a tuo agio, cercherò di non far niente che possa darti noia, quando arrivi a casa ci mettiamo dei paletti, delle limitazioni almeno ci godremo appieno la nostra serata”
“Non posso darti limitazioni o paletti, non sappiamo cosa ci aspetti varcato l’ingresso quindi vediamo come va e mal che vada non ci rimetteremo più piede…”
“Mi godrò la serata solo se tu starai bene, quindi viviamocela e se non ci sconfinfera l’idea torniamo a casa e godremo tra di noi come abbiamo sempre fatto. Ti aspetto a casa.”

Era una situazione nuova per entrambi ma dovevo cercare di metterlo a proprio agio.
Ma come ci si veste per queste serate?

C. mi aspettava sotto casa ed io scesi con indosso un paio di stivali con il tacco a punta alti fin sopra il ginocchio e un trench nero di pelle lungo, un trucco leggero e i capelli mossi raccolti con qualche ricciolo che spuntava qua e là. C. appena mi vide mi squadrò dalla testa ai piedi con lo sguardo da “ti spoglio con gli occhi” e deglutendo la saliva che gli si era accumulata in bocca emesse qualche suono scomposto che riuscii a decifrare con “stai uno schianto” mi diede un bacio veloce e fugace sulle labbra e fece per mettere in moto la macchina. Ma non ero dello stesso avviso, presi tra le mani la cravatta che aveva annodata la collo e lo attirai a me in un lungo bacio passionale. Le mani si muovevano da sole toccando ogni centimetro dei nostri corpi, ci volevamo, non ne avevamo mai abbastanza. In un frangente di tregua C. mi sussurrò “che c’è non riesci neanche a resistere nel tragitto per arrivare al locale?” “Ti voglio” “No, no ora aspetti, arriviamo a locale e ti farò godere come non mai”.

Mi fece accomodare sul sedile, mi legò la cintura e partì verso il locale. Ci aspettavano 30 minuti di macchina, le sue mani non hanno mai abbandonato le mie cosce scoperte dal trench nero e nel mentre ci scambiavamo idee di che cosa ci aspettavamo di trovare dentro il club della perdizione. Ancora non avevo visto niente e solo all’idea la mia eccitazione era alle stelle. Vedevo anche C. molto eccitato e preso dall’idea ma c’era sempre un qualche barlume di tensione, dovevo scioglierlo un po’. Così facendo mentre guidava iniziai a baciargli la guancia, per poi scendere sul collo, mentre le mani percorrevano la stoffa della camicia giungendo alla cintura che slegai senza neanche guardare. C. cercò di protestare senza tanta convinzione per poi abbandonarsi alla mia bocca e alle mie mani, tenendo l’attenzione sulla strada con molta difficoltà. “Ei, così non mi fai neanche arrivare al locale…” “Devo smettere?” “Ti farò riscontare tutto dopo, sei una bastarda” “Ops”
Parcheggiammo, ripulii con la lingua le gocce di sperma che colavano dagli angoli della mia bocca, una sistemata veloce ai capelli guardandomi nello specchietto del passeggero, una ritoccata al rossetto mentre C. si ricompose e via, pronti per entrare in scena.

Arrivati all’ingresso un odore di corpi e di sesso mi pervase la narici e non fece che aumentare la mia eccitazione. Lasciai il mio trench di pelle nera al guardaroba rimanendo solo in uno striminzito body nero di pizzo che lasciava ben poco all’immaginazione, finendo in un micro perizoma e degli stivali alti fin sopra il ginocchio. C. mi prese per mano per varcare l’ingresso e mi sussurrò all’orecchio “certo che con questo abbigliamento vuoi attirare l’attenzione di tutti i presenti” “voglio che ti invidino tutti perché sanno che sono tua e quello che posso o meno fare dipenderà solo da te, sarai tu a gestire i giochi sei pronto?” “ecco perché ti adoro” e con la mano sul mio culo nudo mi spinse tra le tende dell’entrata.

Varca la soglia ci si stagliò davanti una sorta di pista da ballo come fossimo in una qualsiasi discoteca, con il bancone bar e le luci stroboscopiche ma c’era un senso di libertà incredibile, ognuno era (s)vestito come voleva, non c’era nessun tipo di imbarazzo, nessuna etichetta a cui attenersi, spogliati da ogni giudizio, era bellissimo. Mi trovai così circondata da una moltitudine di persone che danzavano, altri intenti a dialogare al bancone del bar, altri che si dirigevano chissà dove in mezzo all’oscurità.
Sempre con la sua mano che afferrava il mio culo come se fosse di sua proprietà C. mi indirizzava verso il bancone del bar ordinando due gin tonic. Mentre il barista ci preparava i due drink C. si mise seduto sullo sgabello e mi posizionò in piedi tra le sue gambe, mi guardò negli occhi “sei riuscita a catturare l’attenzione di tutti con questo tuo culo” non fece in tempo a finire la frase che mi diede uno schiaffo così forte sulla natica destra da poterlo quasi sentire nonostante la musica. “ahia” dissi emettendo un suono flebile…

Mi girai e notai che molti stavano incrociando il mio sguardo e notai una coppia che si dirigeva proprio verso di noi sorridendo. “nuovi eh?” “si vede così tanto?” “avete un po’ lo sguardo perso da pesce fuor d’acqua ma a tal proposito rimediamo subito: sono F. la proprietaria di questo club e lui è P. mio marito se vi fa piacere vi facciamo fare un tour del locale”. Io e C. ci scambiammo un’occhiata d’intesa “da dove iniziamo?”
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Voto dei Lettori:
8.0
Ti è piaciuto??? SI NO

Commenti per LA STANZA DEGLI SPECCHI - parte 1:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:




® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni