Lui & Lei

Mani


di Membro VIP di Annunci69.it Vrbl
19.01.2021    |    1.254    |    3 9.4
"E insiste, sempre con una lentezza che non conosce discontinuità..."
Interno di una caffetteria. Italia, probabilmente Milano o dintorni.
La luce non è intensa ma sufficiente ad illuminare i piani dei tavoli e il pavimento. Anche, a chiazze, le pareti. Il soffitto rimane poco visibile, quasi in penombra.
Sedute ai tavolini alcune persone: piccoli gruppi, coppie, qualche singolo/a probabilmente in attesa di altri in arrivo.
Una donna e un uomo sono accomodati ad un tavolino in un angolo. Stanno bevendo qualcosa e chiacchierando. Non parlano molto. Poche parole e molti silenzi.
Si guardano. Non lunghi sguardi, ma frequenti "toccate e fughe" sui rispettivi volti.
Sembrano "accarezzarsi" con gli occhi, intervallando gli sguardi con qualche frase, un sorriso, un sospiro appena accennato. Forse si conoscono, forse no. Anzi è probabile che si siano incontrati da poco.
Si piacciono, giocano a sfiorarsi con lo sguardo e le parole. In punta di ... con garbo e una certa malizia, appena accennata.
La donna potrebbe avere 50 anni, ben portati. Non nasconde l'età. Dama elegante, dalle linee morbide e lunghe gambe, a suo agio.
L'uomo sembra essere più giovane, non di molto, di qualche anno. Leggermente meno a suo agio. Un pò più "guardingo". E' chiaramente attratto.
Entrambi sembrano intrigati sia dalla reciprocità, sia, in qualche misura, dal contesto nel quale si trovano. Si nota da un occhieggiare veloce, un vagare, a volte, dei loro sguardi attorno, nella sala, verso gi altri tavoli, alcuni oggetti, gli altri astanti. Un moto, comunque, che non sembra tradire nervosismo o noia, ma, al contrario, una sorta di appagamento, di benessere un pò divertito.
Osservandoli si nota un lento incedere, un crescendo, nel loro rapportarsi l'un l'altro. Gli sguardi più insistiti, le parole pronunciate più mollemente, un sorriso che increspa appena le labbra, ma via via più frequente e restio ad allontanarsi.
Ad un certo punto, una esitazione, forse a seguito di una domanda (della donna?). Non sembra esserci imbarazzo, quanto, forse, un momento, un attimo prima di proseguire, magari per decidere, o, semplicemente, per fingere dubbi già risolti, divertendosi nel farlo, sfiorandosi ancora.
Poi, lentamente, una mano lascia, scorrendo languidamente, una coscia femminile fasciata in una bella gonna e naviga verso l'uomo. Non accelera durante il tragitto, non procede a scatti. Si lascia andare, fluttua. Gli occhi si guardano, gli sguardi non si lasciano. I corpi rilassati, ma i respiri leggermente accelerati. Le labbra sorridono appena. Gli occhi sembrano farlo di più. Il luccichio negli sguardi aumenta, fino a quando ... ad un certo instante ... la mano incrocia la coscia dell'uomo e la tocca, sfiorandola. Il suo incedere si arresta, gli occhi ancora legati, complici. Dopo un attimo i due si scambiano alcune parole, pronunciate a fior di labbra. Il respiro dell'uomo è, ora, leggermente affannato. La sua postura è meno rilassata, non a tradire disagio, ma l'incedere delle emozioni, di uno stimolo.
Trascorre qualche istante, corpi e volti cristallizzati nel momento e, dopo, la mano della donna riprende a muoversi, con una enorme lentezza, morbidamente, sulla coscia dell'uomo.
Accarezza, sfiora, massaggia e ... si ferma, arrivata ai confini dell'inguine. Poi si piega, contorcendosi leggermente e si arresta ancora. La dama dice qualcosa, con un leggerissimo, malizioso sorriso. L'uomo esita e poi risponde a sua volta. Il sorriso della donna diviene leggermente più pronunciato, gli occhi più brillanti. La mano riprende a muoversi, leggerissima, precisa, fino, sembra, a percepire, ad incontrare, ad incrociare qualcosa. E insiste, sempre con una lentezza che non conosce discontinuità.
Gli occhi della donna guardano il viso dell'uomo, fissano i sui occhi, la bocca, il mento. Pronuncia ancora qualche parola, poi si arresta e fa un cenno all'uomo, quasi impercettibile, solo con gli occhi, indicando un punto della sala alla sua sinistra. L'uomo volta leggermente il viso, osserva incuriosito e incrocia lo sguardo di un'altra donna. E' seduta ad un tavolino, insieme ad un'amica ed un uomo. Osserva i due, non intimidita, non imbarazzata, si direbbe divertita e più ancora, intrigata. Sorride.
La mano ricomincia a muoversi, ancora. Ad un osservatore potrebbe sembrare non un riprendere ma un non essersi mai arrrestata. Anzi, sembrerebbe avere più sicurezza, aver lasciato per strada le incertezze.
Gli occhi della donna sono fissi in quelli dell'uomo, ora. Anch'ella sorride e osserva. Ecco, ... osserva le reazioni del partner. Divertita e complice.
L'uomo tradisce, ancora, un certo imbarazzo. Anzi alla "ripresa", anche una certa sorpresa. Ma, naturalmente, lascia fare.
Poi, improvvisamente, ha un piccolo sussulto. Si irrigidisce, si ritrae leggerissimamente. Il viso più contratto, ma anche meno attento a ciò che li circonda e maggiormente concentrato su ciò che sta succedendo in un intorno molto più ristretto.
Sembra rilassarsi ora, un pò almeno.
La mano lavora in una zona molto circoscritta ora: al di sopra del pube, pochi cm. Non esattamente sulla verticale, ma leggermente spostata verso destra. Accelera. Movimenti ritmici, ora, perfettamente cadenzati. E' un "su e giù" perfetto, armonico, non privo di decisione.
La donna all'altro tavolo osserva attenta, ignorando i suoi vicini, sempre più concentrata.
Due sguardi l'uno nell'altro e un altro ancora che registra l'insieme e, in particolare, una sua parte. Dalla sua posizione ciò che succede sotto al ripiano non appare completamente. Si intravede la mano quando arriva nella posizione "giù" per poi ripartire verso l'alto.
"Continuando così ... non manca molto" pensa. "Ma non è detto che ... continui proprio così".
Improvvisamente, senza nessun tipo di esitazione o rallentamento a preannunciarlo, il movimento si interrompe. La donna accenna un sorriso più accentuato ora. L'uomo è teso. Sembra anche un po' confuso, esitante, quasi combattuto tra diverse strade da intraprendere.
E' allora che succede .... La donna sposta lo sguardo, lentamente, verso colei che li sta osservando. Dopo un poco. Molto poco. L'altra donna alza gli occhi e si accorge di essere, a sua volta, osservata. Gli occhi delle due donne ora si incrociano, fermi, immobili. La mano non ha ripreso a muoversi.
La prima donna continua a sorridere. Un sorriso, ora, ancora solo accennato.
L'altra donna tradisce un attimo di sorpresa. Si irrigidisce. Esita.
La prima non distoglie lo sguardo.
L'uomo si accorge del gioco ormai "a tre".
Un attimo sospeso.
Poi la mano ricomincia a muoversi. Movimenti lenti, poi accelera.
Le due donne continuano a guardarsi.
L'uomo ha un piccolo sussulto.
La mano si blocca.
L'uomo è teso ora. Chiaramente.
Lo sguardo della prima donna è ancora diretto verso la seconda, nei suoi occhi. La quale, ora, ha un leggero sorriso sul volto. E torna a guardare la mano.
Riprende a muoversi. Si blocca. Si muove. Si ferma. Attende.
Poi, cambia strategia: un massaggio, rotatorio, morbido su una zona di pochi centimetri quadrati. Continuo, lento, implacabile.
La seconda donna, sorride, quasi apertamente, adesso.
Il massaggio continua, ancora e ancora, fino a quando, l'uomo guarda la prima e la seconda donna, alternatamente, sempre più teso e palesemente "guidato" dal piacere.
La mano rallenta ancora, fino quasi a bloccarsi. Lavora su una zona ristrettissima ora.
La seconda donna è concentratissima e la prima lancia uno sguardo all'uomo.
Poi torna agli occhi dell'altra. I due sguardi femminili sono l'uno nell'altro ora.
La seconda sembra indecisa, per un attimo, poi torna a guardare l'uomo.
La mano continua e la tensione nel corpo maschile sembra arrivare al culmine, per poi bloccarsi, irrigidito, per un attimo, intenso e poi rilasciarsi.
La "seconda" donna sembra dire "Oh" senza proferire parola. Divertita e compiaciuta.

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