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Lui & Lei

Meglio di no


di Vincent_W
15.08.2019    |    3.593    |    0 8.2
"- Ma di nulla, siamo buoni amici e vicini di casa, è stato un piacere poterti aiutare..."
*** Il testo viene proposto con due finali alternativi, in calce, spiegherò il motivo ***

Meglio di no.

Come diceva sempre mio nonno, le cose in casa si rompono sempre nei momenti più inopportuni: la domenica o nei giorni di festa.
Ricordo un rubinetto rotto, con allagamento, alla Vigilia di Natale, uno scarico fognario ostruito per Ferragosto e la tv esplosa il giorno della finale del mondiale di calcio.

Quindi non mi stupii, quando una mia vicina di casa disperata, venne a suonarmi alla porta, una fredda mattina domenicale con il riscaldamento fuori uso.
Io sono conosciuto da tutti come quello che sa sistemare le cose, pensano che sappia aggiustare tutto e sistemare tutto, e un po' è anche vero. Se non so fare qualcosa mi documento, vedo video su internet e mi arrangio.

La signora Angela è una donna sui 60 anni, sul metro e sessanta, molto magra, con pochissimo seno, ma con un sedere pronunciato, ha i capelli color rosso ramato con delle sfumature più scure, corti con un taglio molto provocante; porta degli occhiali senza montatura che le danno un'aria da telegrafista del west o da vecchia bibliotecaria, in netto contrasto con il suo abbigliamento giovanile e sexy, spesso un po' fuori dalle righe.

Il viso è minuto, nulla di brutto ma nemmeno niente di estremamente bello, o sexy o arrapante, niente che la distingua e che faccia partire la mia fantasia.
Angela è un'accanita fumatrice e i segni della sua dipendenza dalla nicotina, si vedono sulla pelle del viso, molto segnata dalle rughe, dai denti tutti rifatti, sostituiti e finti dopo essere stati rovinati dal tabagismo, e da quel persistente odore di sigaretta che si mescola in modo quasi nauseante con il suo parfum.

La signora Angela indossa una gonna larga ed un maglione molto caldo e morbido; con la sua voce profonda e leggermente afona, mi espone il problema al riscaldamento, mi dice che il tecnico potrà venire solo martedì mattina, e mi supplica di aiutarla. Così io prendo una borsa nella quale ho qualche attrezzo, le chiavi di casa, e insieme ci dirigiamo verso il suo appartamento.
L'appartamento è elegantemente arredato con mobili moderni e di design, le pareti sono dipinte con colori diversi a seconda dell'ambiente e l'illuminazione è ricercata e studiata con faretti e strisce led.

Io per prima cosa controllo la caldaia, che ha una spia di allarme accesa, Angela ha un comportamento strano, cerca di avvicinarsi molto a me, cerca un contatto con le mani come ad enfatizzare il discorso, si mette in mezzo al percorso che devo fare in modo che io mi avvicini per spostarla. Anche se non me ne accorgo subito, pensando che sia una cosa casuale, ad un certo punto diventa quasi evidente che stia giocando con me.

Nonostante mi sia accorto quale sia il problema, continuo con vari controlli, alcuni del tutto inutili, per giocare, a mia volta con lei e vedere fin dove si spingerà.
Alla fine le dico che manca acqua nella caldaia, apro la valvola, ma non si riempie, evidentemente ci deve essere un secondo rubinetto nel mobile sotto, da dove si vedono, arrivare le tubature.
La caldaia è posizionata in una piccola stanza che fa anche da lavanderia, c'è una vasca da bucato in plastica, uno stendibiancheria pieno di mutandine, mutande, reggiseno, e un paio di body, in parte su un piccolo tavolo c'è una cesta della biancheria sporca, con sopra casualmente in bella vista delle mutandine nere e colorate, aperte con evidenti e massicci segni bianchi delle secrezioni vaginali secche.

Io mi abbasso quasi sdraiato a terra, per raggiungere il rubinetto nel mobile, lei di avvicina e si mette a gambe larghe quasi sopra la mia testa facendomi domande esageratamente interessate sugli aspetti tecnici.
Io alzando gli occhi guardo tra le sue gambe e mi sembra che non stia indossando le mutande... facendo finta di non trovare il rubinetto, prendo dalla borsa una torcia a batteria, che posiziono strategicamente per illuminare l'interno del mobile ma soprattutto tra le cosce di Angela.

La mia intuizione è esatta, la signora Angela non indossa le mutandine. Ha tutto sommato una bella fica, peli corti e curati, generalmente neri con alcuni ciuffetti bianchi, le labbra non sono troppo brune e non troppo lunghe, ma soprattutto è molto lucida di umori, deve essere già molto eccitata.

Apro il rubinetto, riempio la caldaia a 1,5 bar, la spengo e riaccendo, la spia si spegne e si accende subito la fiamma. Chiudo l'altro rubinetto, e le dico: - Angela problema risolto, era la pressione dell'acqua.
- Grazie, mi hai salvato, non proprio come ringraziarti.
- Ma di nulla, siamo buoni amici e vicini di casa, è stato un piacere poterti aiutare.
Poi ancora un po' di convenevoli di circostanza.

Mi viene in mente però, che il calo di pressione potrebbe essere un'anomalia fisiologica, dopo tanto tempo di utilizzo, ma anche, essere causata da un gocciolamento di uno dei caloriferi. Così le spiego e le dico che è meglio controllare.
Ispezioniamo insieme i caloriferi di quasi tutte le stanze, senza riscontrare problemi, poi ci dirigiamo nella sua camera da letto, per controllare gli ultimi radiatori.

È una grande stanza, con a destra un grande armadio scorrevole pieno di specchi, a sinistra due finestre con delle sfarzose tende, che dal soffitto arrivano a terra; al centro, a dominare l'ambiente, un letto matrimoniale con una testata in ferro battuto a griglia, con una sciarpa di seta legata, come fosse un gioco sessuale dimenticato. Di fronte al letto un mobile antico in noce di stile semplice, quasi essenziale, ma con degli intarsi di pregio e sopra un enorme televisore senza cornice.
L'illuminazione è incassata in una soffittatura, a led RGB in grado di riprodurre una ampia gamma di colori per creare altrettante ambientazioni.

Controllo il primo calorifero, e scopro che la valvolina di sfiato è leggermente aperta e gocciolante, così la stringo, prima con le dita e poi con una pinza. Le dico che il problema è risolto, mi giro a la vedo senza il maglione, con il piccolo seno esposto nella sua magrezza, mi avvicino come per dirle di rivestirsi, ma lei mi spinge, sbilanciandomi all'improvviso, sul letto.

*
In un attimo mi è sopra, si alza la gonna, si struscia sul mio pube, poi lo raggiunge con le mani, tasta il mio sesso da sopra i pantaloni, e inizia a farsi strada, aprendo cintura e bottoni.

Io le fermo le mani, e mentre la scosto e la ribalto di lato sul letto le dico: - Ferma, no, non voglio.
- Perché non sono abbastanza bella e giovane per te ?
- Semplicemente non sei il mio tipo, non ti desidero - le rispondo.

Lei di scatto si alza, si mette il maglione e mi dice: - E' meglio che te ne vai, adesso.
Io mi alzo, prendo la mia borsa e la seguo verso la porta, la saluto come se nulla fosse.

Quando sono quasi fuori dalla porta, mi dice: - Certo che sei proprio stronzo, non sono il tuo tipo, però quando mi guardavi la fica aperta con la pila andavo bene.
Poi mi dà uno schiaffetto e mi dice: - Così impari a prendere in giro le signore.
Nel mentre mi chiude la porta in faccia.

Fine


Finale alternativo:

*
In un attimo mi è sopra, si alza la gonna, si struscia sul mio pube, poi lo raggiunge con le mani, tasta il mio sesso da sopra i pantaloni, e inizia a farsi strada aprendo cintura e bottoni.
Io un po' titubante e sorpreso la lascio fare, mi dedico ai suoi seni, li tocco, li stringo, poi gioco con i capezzoli
Il mio membro non fa in tempo ad essere liberato che finisce nella sua bocca, l'esperienza si fa sentire tutta, in breve tempo sono completamente duro.

È un pompino magistrale come non ho mai provato nella mia vita, lei sente quando sono vicino e rallenta il ritmo, è un equilibrio sottile tra lingua, labbra, gola, e succhiate, poi ogni tanto percorre con la lingua tutta l'asta fino alle palle.
Adesso si arrampica sul mio corpo, posiziona il suo bacino a cavalcioni sul mio pube, le luci variano dal bianco verso il rosa, sfrega il glande gonfio e lucido contro le labbra penzolanti, e poi guidandolo con la mano lo imbocca nella vagina, e lasciandosi cadere completa la penetrazione.

Angela continua l'amplesso secondo i suoi gusti, poi aumenta il ritmo, si sporge in avanti, stende il braccio e ponendomi una mano aperta tra la guancia e l'orecchio sinistro, mi spinge la testa verso destra schiacciandomi la faccia contro il cuscino, e dopo alcuni colpi di bacino viene sussultando.
Lei sale ancora e mi mette la fica sulla bocca leccami un po', fammi venire ancora voglia, io lecco ordinatamente, riempiendomi del suo sapore e odore forte.

Poi mi dice: - Scopami, adesso.
Io la pisiziono con il sedere appoggiato verso il bordo del letto, con le gambe larghe, ancora un paio di colpi di lingua e poi affondo il pene dentro di lei, lei mi incita, io le rispondo con parolacce e volgarità.

La scopo come piace a me, prendendomi tutto il tempo, poi per un eccesso di foga il membro esce fuori e si ferma sul suo ano, leggermente aperto, io facendo finta di niente, come se non me ne fossi accorto, comincio a spingere piano per entrare nel secondo buchetto. Le luci variano ancora, questa volta verso il rosso.
Lei sussulta, mi guarda e mi fa un'espressione di sorpresa e d'imbarazzo, che io interpreto come un deniego, così lo riposiziono nella vagina.
Il tempo di dare due spinte, che lei ridendo mi fa no no con il dito sulla faccia e mi dice: - Nnn nnc nne, no, no.

Io capisco, capisco che lo vuole nel culo, esco dalla vagina e lo punto all'ano, lei esperta usa la mano per farlo entrare, nel buco già lubrificato dagli umori vaginali abbondanti. Senza sforzo sono dentro, è una sensazione nuova per me molto intima e in una parola molto stretta.
Quando mi dà il via inizio a muovermi, prima lentamente e poi velocemente, fino a prendere il giusto ritmo, veloce dentro poi lento fuori, ruoto un po' il bacino descrivendo degli otto, poi inverto dentro lentamente e fuori velocemente, poi dentro fino in fondo fermo dando delle spinte come per cercare di andare più in profondità... alterno i diversi movimenti.

Ad un passo dal mio orgasmo, le dico che sto per venire, come a chiederle il permesso di eiacularle dentro l'ano.
Lei mi dice che la vuole in bocca, che mi vuole bere, così in un attimo le sono con il pene in bocca e mi scarico dentro, lei come fosse una delizia, lo ingoia leccandosi le labbra, come una grande troia.

Ci rivestiamo, ci salutiamo con un bacetto, e poi mi dice: - Quando vuoi io sono qui.
Io sorridendo, le rispondo: - Certo, ci vediamo presto.

Fine

*** N.d.a. Questo racconto come tutti gli altri, è stato scritto di getto in chat, per la mia musa ispiratrice (😚 so che mi leggi). Questa volta, lei voleva sperimentare una situazione con un finale non scontato, con il protagonista che fa sesso. Voleva che vedendola poco attraente e sexy, la rifiutasse. Poi però a suo dire la situazione era sensuale e intrigante, e per curiosità mi ha chiesto di scrivere un finale alternativo ***
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