Lui & Lei
UNA LEONESSA (Parte prima)

10.01.2014 |
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"Non ho voglia di abbandonarli ma c'è quello che ho lasciato per ultimo che mi aspetta! Li lascio, scorro di nuovo lungo i fianchi e sul sedere fino a tornare alle gambe, partendo dal ginocchio..."
Proprio una leonessa: questo mi sembra, sdraiata sul suo telo da spiaggia a prendere il sole. Siamo entrambi nudi, tra i pochi adulti su questi scogli sotto il campeggio, dove il naturismo è tollerato ma non praticato da tutti: le sue lunghe gambe muscolose, il corpo tonico e i grandi seni spiccano tra le ragazzine che osano timidamente il loro primo monokini e i ragazzi in shorts; il viso è bello ma porta il segno di una età non più giovanissima e la cosa non mi dispiace, nemmeno io sono più giovanissimo ma i miei ormoni sono in subbuglio dalla prima occhiata che le ho dato... come fare per fare conoscenza?
Il sole picchia forte e dopo poco lei si alza per andare a fare un tuffo, la guardo e dopo poco la seguo: passandole vicino a nuoto le sorrido, sorride anche lei! OK, non è scontrosa, ma preferisco non pressarla per ora, lascio che torni agli scogli da sola e risalgo solo dopo un po', non voglio passare per un assatanato ma quando mi sdraio di nuovo al sole le lancio una lunga occhiata che non le sfugge... il gioco è cominciato, giochiamolo fino in fondo.
Passa poco tempo e va di nuovo verso l'acqua, stavolta non aspetto e ci tuffiamo assieme, sorrido ancora e le parlo, ma sembra non capire: dopo un po' di tentativi metto insieme che è tedesca, parla pochissimo l'italiano e per niente l'inglese (il mio tedesco è meno che elementare), ma di chiacchierare ne ha voglia. Riusciamo a scambiarci i nomi e poco altro ma vedo dal suo sguardo che trovarsi nuda in acqua vicinissima a me non le dispiace affatto... torniamo a riva e nell'arrampicarci sugli scogli sfioro come per caso le sue gambe con le mie: “entschuldigung”, scusa, le dico, e il sorriso che mi rivolge mi fa capire che non le è dispiaciuto affatto.
Prendo il mio telo e indico lo spazio vicino a lei: “ja?” ja, e adesso sono disteso al suo fianco a pensare alla prossima mossa quando invece è lei a farla: tira fuori dalla sacca una bottiglietta di olio solare e mi indica la sua schiena con un gesto chiaro in tutte le lingue; “ja, gern!” si, volentieri, eccome no, non chiedo di meglio.
Mi verso un po' d'olio sulle mani e comincio a massaggiarle le spalle e la parte alta della schiena, senza fretta... scendo piano piano, più in basso sulla schiena, la vita, appena sopra i fianchi e le mie mani si fermano: “halt hier?” nein, non devo fermarmi qui, mi dice ancora qualcosa che prendo come un incoraggiamento soprattutto per il sorriso malizioso che la accompagna.
Le mie mani scivolano sopra il sedere come per prendere possesso di un territorio appena conquistato... ma non mi fermo lì! Scendo fino in fondo alle gambe e ricomincio dai polpacci, ungendoli e massaggiandoli dolcemente, risalgo alle ginocchia, arrivo alle coscie ma evito il loro interno per ora, sono sul sedere e gli dedico un massaggio accurato ma sempre senza entrare in profondità... la vedo inarcare la schiena, la sto eccitando sempre di più ed è quello che voglio.
Ancora un po' d'olio e sono sui suoi fianchi, risalgo sempre di più verso l'alto lungo il suo torace e sono arrivato accanto ai seni, comincio a accarezzarli di lato: sono certo che non mi fermerà, ma lei mi sorprende ancora sollevandosi un poco e lasciando che le copra i seni con le mie mani.
Mi manca il fiato, li massaggio lentamente facendo andare le mie dita avanti e indietro sopra i suoi capezzoli, li sento ergersi e lei fa un sospiro lunghissimo, sono a cavalcioni, quasi sdraiato sopra di lei per arrivare ai seni, la mia erezione preme sulla sua schiena e meno male che gli scogli ci riparano.
Continuo ad accarezzare i seni per un tempo infinito... non ho voglia di abbandonarli ma c'è quello che ho lasciato per ultimo che mi aspetta! Li lascio, scorro di nuovo lungo i fianchi e sul sedere fino a tornare alle gambe, partendo dal ginocchio accarezzo l'interno delle coscie, prima una e poi l'altra, ogni carezza sale pià in alto avvicinandosi sempre di più, il respiro di lei si fa più pesante e allarga ancora un po' le gambe per farmi spazio: sono arrivato all'inguine, le dita girano intorno alla fica senza ancora toccarla, sento lei che si tende, è pronta: il dito sfiora le labbra che si aprono, è bagnata, due dita entrano piano mentre l'altra mano è tornata verso i suoi seni...
CONTINUA
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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