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Lui & Lei

il consiglio dell'esperto


di Hantuan
   |    12.911    |    0 7.3
"Una lingua morbida e carnosa, il suo alito caldo sul mio glande, con la mano le spinsi la testa ancora più giù finché non accolse nella sua bocca tutta la..."
Avevo appena avuto la conferma telefonica della conclusione di un importante affare, la manutenzione del parco macchine di una grossa azienda telefonica, quando telefonò Gloria, un gran bel tocco di ragazza, la conoscevo da una vita, ci eravamo fidanzati alle medie, sembra ieri, eravamo tutti e due al primo anno, i primi baci e le prime toccatine fugaci ogni volta che se ne presentava l'occasione e quelle rare volte che stavamo insieme appartati, lei era alta e magra, portava l'apparecchio odontoiatrico ed aveva le lentiggini, non era bellissima ma a me piaceva un sacco, e quanto tempo per convincerla a farsi toccare il seno, che poi non vi era molto da toccare, ma aveva i capezzoli sempre duri, una volta la convinsi pure a toccarmi il pisello, era la prima volta per lei non ne aveva mai visto uno, nemmeno in fotografia, e grande fu il suo stupore nel vederlo allungarsi ed ingrossarsi sotto il tocco delle sue inesperte ma dolci manine, gli spiegai come fare per farlo diventare più grosso, cosi tenendolo in mano e facendo scorrere la sua mano avanti ed indietro mi fece sborrare sporcandole la mano.

Gli spiegai che era sperma, e non era schifoso come l'urina, anzi era dolce, avvicinai il mio dito alla bocca e lo assaggiai sotto il suo sguardo incuriosito.....e quasi schifato, vedendomi leccare le dita intrinze di sperma s'incuriosì e mi tirò la mano tirandola alla sua bocca mentre chiudeva gli occhi facendo una smorfia, mi aspettavo che sputasse tutto vomitandosi, invece assaporandolo come un sommelier fa con i vini disse che era buono, iniziò a leccarmi le altre gocce nella mia mano ripulendola ben bene e appena ebbe finito guardò il mio pisello che nel frattempo si era rimpicciolito.............

Non credevo ai miei occhi, prima non voleva toccare il mio pisello e ora lo leccava con aria ingorda per raccattare tutto lo sperma, era il primo pompino della mia vita, fino allora lo avevo visto solo nei giornali pornografici, quanto avevo sognato quel momento, passava la sua lingua dicendo che lo doveva pulire, e intanto con il contatto con la sua calda linguetta il mio affarino si ingrossava nuovamente, lei non fermandosi mi guardò,


Allora la invitai a prendere il mio pisello in bocca e aiutandola, appoggiandole la mano sulla testa gli feci capire che doveva fare con la bocca ciò che prima aveva fatto con la mano, debbo ammettere che fù un'alunna modello si muoveva con grazia innata vedevo il mio pisello sparire tra le sue labbra, ogni tanto si fermava e con la mano raccoglieva la sua saliva che era colata sulle mie palline e con la mano bagnata mi masturbava un pochino, dopo un pò mentre il mio pisello le stava vellicando il palato venni, schizzandole in gola, il mio istinto di invitare la sua testa a prenderlo di più per poco non la faceva vomitare, quando fu tutto pulito mi baciò appassionatamente, come mai aveva fatto prima, e accortasi che mi aveva lasciato un pò di sperma sulle labbra uscendo maliziosamente la lingua lo raccattò.

Poi lei si trasferì in un'altra città con la famiglia e ci siamo persi di vista fino al giorno che, Giorgio, un amico di vecchia data che faceva parte del gruppo con cui uscivamo per andare a ballare o a mangiare fuori, un sabato sera non la portò a casa mia, presentandola a me e mia moglie come sua fidanzata e futura sposa, l'aveva conosciuta durante il continuo peregrinare e gli infiniti spostamenti imposti dalla sua professione, la riconobbi subito sebbene fosse cambiata parecchio, come la crisalide si trasforma in farfalla, lei da ragazzina si era trasformata in un'attraente donna, il fisico magro da adolescente aveva lasciato il posto ad un corpo da indossatrice, indossava un tubino nero che le esaltava i fianchi e metteva i seni in risalto, i capezzoli che avevano turbato i miei primi sogni erotici ora sovrastavano due sode montagnole di morbida carne, l'apparecchio per denti aveva svolto egregiamente il proprio dovere e adesso Gloria sfoggiava una dentatura bianchissima ed allineata, considerai che Giorgio era stato fortunato ad incontrarla, un provvidenziale colpo di tosse della mia consorte mi riportò alla realtà.

D'altronde come non innamorarsi di una simile bellezza?

Si erano sposati, gli anni passarono, figli non ne arrivavano e il loro rapporto si era progressivamente deteriorato fino a che si erano lasciati, anche perché Giorgio passava troppi giorni fuori casa, lei lo accusava di avere una donna in ogni città in cui stava, ed io conoscendolo da molto tempo anche se non ho mai manifestato le mie opinioni ero dello stesso parere…………..

Giorgio era sempre stato attratto dalle donnine, le facili conquiste, ma a volte sembrava avesse la testa solo per separare le orecchie, ma in fondo a modo suo, era un bravo ragazzo…..


Arrivai sotto casa sua, lei era affacciata alla finestra, ed anche se in cuor mio speravo di salire con la scusa di un caffè, lei appena mi vide mi fece cenno di aspettare sotto ed abbassò la tapparella.

La vidi uscire dal portone e dirigersi verso la mia macchina, indossava uno svolazzante abitino chiaro con dei disegni floreali, senza spacchi vertiginosi o scollature mozzafiato, ma era incredibilmente sexy, mi ricordava la tizia che reclamizzava una nota marca di birra.

e d'istinto posai la mia mano sul suo ginocchio,

Lasciammo la mia macchina nel grande piazzale, una macchina sportiva a due posti, completamente fuori luogo in mezzo a tutti quei bestioni a quattro ruote motrici, capaci di arrampicarsi dappertutto,

Gloria camminava al mio fianco, visibilmente a disagio, credo abbia pensato che le volessi fare uno scherzo o farle fare qualche cazzata, si avvicinò di più facendomi sentire il calore dei suoi seni


Le dissi mentre i tizi impegnati a scaricare i fuoristrada dalla bisarca si fermarono al nostro passaggio, la guardavano, magari invidiandomi di avere quella ficona al mio fianco.

Mi disse gioiosamente il venditore che stava trascrivendo dei numeri di telaio, mentre le parole gli morivano in gola, aveva inquadrato Gloria,


E ci indicò una macchina verde metallizzata posteggiata all'ombra, non ci avevo fatto caso, ma quella era un po' più alta delle Toyota Yaris che pigramente le stavano allineate accanto, ancora ricoperte di cera protettiva.

> cinguettò Gloria, mentre aperto lo sportello con occhi languidi guardava gli interni ampi e spaziosi>>


Disse arrossendo in viso, aveva visto l'occhiata gelida che io e Gloria gli avevamo lanciato.

e partii sgommando, prima che Michele sparasse qualche altra fesseria.

Ci dirigemmo sulla litoranea, passando davanti ai laghi di Ganzirri, la vidi pensierosa,

e cosi dicendo mi baciò sulla guancia, rimanendomi vicina,

La macchina era carina, l'abitacolo era confortevole, il climatizzatore funzionava a meraviglia, nonostante vi fossero trentacinque gradi all'esterno, dentro si stava freschi.

Arrivati all'ingresso autostradale di Villafranca gli chiesi se voleva tornare indietro, oppure continuare verso Milazzo, invece lei mi propose di fare una capatina ai colli, accettai di buon grado, anzi, le dissi che così avremmo provato la bontà della tenuta di strada del veicolo nei ripidi tornanti.

La macchina rispondeva benissimo, malgrado la cilindrata non fosse elevata, e con il climatizzatore acceso, era veloce e scattante.

Era trascorso molto tempo dall'ultima volta, che ero stato ai colli con una donna, ma ora era diverso era soltanto per fare una passeggiata, non mi sentivo di infierire……

Mi addentrai in uno spiazzo dove una volta vi era una colonia estiva, ormai rimanevano i resti,

parcheggiata la macchina all'ombra ci incamminammo verso il dirupo, il panorama era bellissimo, si poteva ammirare lo stretto di Messina fino al punto in cui sembra congiungersi con la Calabria, invece affacciandosi dall'altro lato si poteva ammirare Milazzo e in lontananza le isole Eolie.

Nonostante l'altezza, eravamo a 750m. dal livello del mare la calura si faceva sentire, risalimmo in macchina, appena avviato il motore dalle bocchette di ventilazione uscì una ventata di aria calda che si andò gradualmente raffredando.

Gloria era estasiata.

Sprizzava gioia da tutti i pori, sembrava una bambina alle prese con un giocattolo nuovo, lasciata la macchina in moto, e inserito il freno a mano andai a sedermi dietro.


Così senza darmi tempo di replicare, venne a sedersi a cavalcioni su di me guardandomi fisso negli occhi e mettendomi le braccia al collo, sentivo il suo dolce peso sui miei attributi, mentre mi baciava sulle labbra, dapprima appoggiandole timidamente alle mie, appena ho socchiuso le labbra per accogliere la sua lingua dentro si è scatenata giocando a rimpiattino, la sua lingua inseguiva la mia e viceversa, sentivo il suo respiro farsi più intenso, non stava ferma un attimo si muoveva su di me come un'ossessa cercando di far aderire il più possibile il mio sesso alle sue intimità.

Mentre pronunciava queste parole mi aveva sbottonato la camicia, di tanto in tanto le sue unghie si soffermavano apposta sulla pelle del mio petto facendomi rabbrividire. Quando mi accorsi che mi stava slacciando i pantaloni, sentii un'esplosione di eccitazione invadermi totalmente, il mio sesso che spingeva per sfuggire alla trappola degli slip.

Si sbottonò la camicetta sfiorandosi maliziosamente i capezzoli da sopra un reggiseno blu che sottolineava le sue forme perfette; provai ad allungare una mano, ma lei mi respinse.

Si sfilò lentamente il reggiseno, prima uno spallino, poi l'altro, finché non lo lasciò scivolare via definitivamente facendolo cadere nelle mie mani.

Lo presi, lo portai verso il mio viso e lo annusai. Sapeva di lei, del suo profumo, un odore che pensavo di aver dimenticato nel corso degli anni ma che evidentemente era rimasto impresso nella mia memoria in maniera indelebile.

Toccavo quel tessuto, una specie di raso, morbido, liscio. Mi stavo eccitando ancora di più, lo feci scorrere appena sul mio sesso che ebbe una scossa di piacere.

I seni di Gloria erano rimasti abbastanza piccoli, una terza, non di più, ma erano perfetti, sodi, i suoi capezzoli sempre turgidi come me li ricordavo...e adesso che se li stava sfiorando da sola mentre teneva il suo sesso a contatto con il mio avevo soltanto voglia di poterla toccare, leccare, annusare...

Ma non me lo permetteva, era il suo piccolo spettacolo, una specie di vendetta da parte di una donna che dal marito non aveva mai avuto grosse soddisfazioni in campo sessuale.

cominciò a stuzzicarsi i capezzoli, li tirava delicatamente tenendoli fra l'indice e il pollice, si leccava le dita per poi provare piacere da quella sensazione di freddo sui suoi seni.

Mi guardava dritto negli occhi, ero ipnotizzato. Mi guardava e sorrideva mentre cominciava a muoversi su di me simulando un amplesso.

Si alzò leggermente in modo da potersi togliere la minigonna e sfilare gli slip...si voltò per quanto gli spazi ristretti del veicolo le permettevano e mi mostrò un perizoma dello stesso colore del reggiseno, un triangolo di stoffa che spariva fra due emisferi perfetti.

Una volta rimasta completamente nuda cominciò a toccarsi...la mano sinistra sul seno, la destra che spariva fra le sue cosce bianche come il latte.

Io non ne potevo più e cominciai a spogliarmi. Mi misi seduto per potermi muovere meglio mentre lei continuava a masturbarsi godendo della consapevolezza che la stavo guardando e più la guardavo e più mi eccitavo ed avevo voglia del suo corpo.

Quasi senza rendermene conto la mia mano andò sul mio pene maestosamente eretto di fronte a quello spettacolo sublime; mi toccavo lentamente desiderando soltanto di averla lì di fronte a me a gambe aperte.

Ma era il suo momento, volevo che fosse lei a condurre la partita.

Quando si avvicinò a me per baciarmi il suo dito medio era luccicante di umori, lo portò alla mia bocca,

Leccai avidamente quel dito, un sapore dolce ed acre allo stesso tempo, poi lei si chinò e con la punta della lingua comincio a solleticare il mio sesso. Una lingua morbida e carnosa, il suo alito caldo sul mio glande, con la mano le spinsi la testa ancora più giù finché non accolse nella sua bocca tutta la mia eccitazione. La sua mano e la sua bocca si muovevano all'unisono, la presa salda delle sue dita e le carezze della sua lingua mi mandavano in estasi, sentivo che stavo per raggiungere l'orgasmo.

Ma lei si fermò.

Pensai di impazzire.

mi disse, sdraiandosi ed allargando le gambe in un invito tanto esplicito quanto inaspettato.

Avvicinai il mio viso alle sue cosce, cominciai a leccare qualla carne liscia e morbida come burro, mentre lei stringeva i pugni contro qualsiasi appiglio trovasse nell'abitacolo.

Quando con la lingua mi avvicinai al suo sesso mi accorsi che era oltremodo eccitata, i suoi umori erano colati fin sulle cosce e mentre la leccavo con un dito entrai dentro di lei.

Gloria prese la mia mano e la spinse dentro con maggior forza di quanta ne avessi osata io. Movimenti lenti e profondi...prima un dito, poi due, poi tre...la mia mano esplorava le sue intimità mentre con la lingua giocherellavo col suo clitoride e le labbra carnose del suo sesso..

Stava ansimando, mugolava il mio nome. Comincio a seguire il movimento della mia mano con il suo bacino, sembrava che volesse essere penetrata fino alla disperazione. Aumentai l'intensità dei miei movimenti mentre con la lingua continuavo ad assaporare i suoi umori che colavano nella mia bocca sempre più copiosi. Non so quanto tempo ho passato così chino a donarle quanto più piacere potevo...due minuti, cinque, forse dieci. Ma quando arrivò all'orgasmo mi sentì inondare la bocca da schizzi di liquido dolciastro, le sue mani che mi stringevano la testa mentre urlava di uno sfogo liberatorio e io che continuavo a succhiare quanto più mi era possibile.

Poi mi alzai, lei mi guardò con due occhi dolcissimi e mi baciò per sentire il suo sapore nella mia bocca.

Dopo aver ripreso un attimofiato si voltò dandomi le spalle, appoggiò le mani al finestrino chinandosi leggermente,

Finalmente....

Il mio sesso entrò facilmente dentro di lei che era ancora bagnata dell'orgasmo appena goduto. La tenevo per i fianchi, vedevo il suo culo muoversi verso il mio bacino.

Riuscivo ad intravedere i suoi seni che si muovevano sotto le mie spinte, li afferrai con le mani e li stuzzicai un po' strappandole un gemito di piacere.

Mentre la possedevo non potevo fare a meno di osservarla...la sua schiena perfetta che si stringeva in vita per poi aprirsi morbidamente all'altezza dei fianchi così femminili...i seni piccoli e perfetti...il suo culo così rotondo ed eccitante...

Stavo per venire, lo sentivo, mi tolsi da quella trappola micidiale che era il suo corpo e lei capì.

Si girò velocemente, prese il mio sesso in bocca e comincio a leccarlo mentre mi masturbava finchè un fiotto di sperma caldo le invase il viso ed un altro schizzo ricadde sul suo seno.

In un gesto maliziosamente infantile, come una bimba che si lecca le dita dopo aver rubato la marmellata, raccolse alcune gocce del mio sperma e le portò alla bocca.



Scoppiammo a ridere entrambi, la baciai, il sapore del mio sesso mischiato al suo.

Poi ci sdraiammo, uno accanto all'altra e cademmo in un sonno rigeneratore.

Fui svegliato dal suono del mio cellulare.

Gloria aprì gli occhi. Era ancora nuda, bellissima.

Ci rivestimmo in fretta, quasi senza scambiare una parola.

Dubbi da unaparte e dall'altra. Paura di dire la cosa sbagliata al momento sbagliato.

Già...me ne ero completamente dimenticato...


Eravamo impacciati come due ragazzini alle prime sperienze.

Le diedi un tenero bacio sulla fronte.

La riportai a casa e riconsegnai la macchina a Michele.

Quando mi infilai sotto le coperte ero agitato. Ripensavo a Gloria, al suo corpo, al suo essere così incredibilmente sexy e dolce allo stesso tempo.

Poi mia moglie mi raggiunse a letto. Aveva in mano un depliant.



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