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Lui & Lei

Halloween


di hantuan
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"La sua voce dolce lo ridestò dicendo: " Voglio sentirmi viva, voglio essere posseduta da te, mio amore..."
Charlie si trovava in una situazione di gran disagio, era iniziata la cosa più stupida, una cosa che ignorava ma che adesso improvvisamente era diventata intollerabile.

L’ aveva persa in un esito della sua sfuriata, mancandole Diana si sentiva peggio di come non avrebbe potuto mai immaginare.

Era veramente solo e mancandole lei, anche un pò cattivo...

Era accaduto circa sei settimane fa, ma purtroppo per lui Diana era il genere di fanciulla che piaceva a tutti.

Così quando l’aveva vista conversare con quel giovane,

Kevin un giovane calciatore,

Lei le aveva confidato che lo trovava grazioso.

Ma non potendo contenere il suo temperamento,

Lui le fece una scenata di gelosia alla fine perdendola.

Come poteva avere fatto qualcosa così ignobile!

Tutto era cominciato pochi mesi prima, sua cugina Diana la figlia dello zio Tom gli aveva telefonato affermandogli che si sarebbe trasferita a Yale perché si era iscritta a medicina,

E chi meglio di lui l’avrebbe potuto aiutare a sistemarsi,

Lui che già era il terzo anno che frequentava la stessa università.

Era andata ad abitare in casa sua nell’attesa si liberasse un posto al "campus".

Lui se n’era subito innamorato, come non poteva era alta con i capelli rossi, il volto cosparso d’efelidi e la carnagione chiarissima.

Ricordava la prima e l’unica volta che avevano fatto l’amore, erano tornati da una festa dove avevano ballato mambo e salsa . Avevano bevuto un numero incalcolabile di bourbon, mentre ballavano l’aveva sentita strofinarsi su di lui come non aveva mai fatto prima, appena rientrati a casa lei non gli aveva dato il tempo di richiudere la porta che se l’era ritrovata tra le braccia, con le sue labbra incollate come una ventosa, in un primo momento lui era rimasto interdetto ma poi si era mosso ricambiando il suo bacio facendosi più audace accarezzandole il seno, a quel contatto i suoi capezzoli s’indurirono, intanto lei accarezzava il rigonfiamento dei suoi pantaloni, lui la prese in braccio portandola sul letto dove fecero l’amore.

Adesso, stava camminando lungo le strade piovose in un pomeriggio squallido, arrivò a casa, dove era stato seppellito nelle ultime settimane.

Si guardò allo specchio, era crucciato, il suo sguardo era velato di tristezza e carico di nervosismo quando il pensiero non era su di lei.

Passò la maggior parte del suo tempo su nella camera dove l’aveva amata!

Amarla era forse un crimine?.

Arrivò l'ultimo giorno di Ottobre, e sorrise all idea di Hallowhen

Il tempo era piovoso, nebbioso, abbastanza brullo insomma un clima perfetto per i rituali e i festeggiamenti della ricorrenza.

E’ se la lettura dei rituali magici funzionasse? Potrebbe creare un’ incantesimo con l’aiuto degli spiriti per ritrovare la sua dolce adorata Diana?

Girò e rigirò nella stanza, guardando i pochi libri trovati sui rituali magici, le informazione che aveva trovato erano sufficienti.

Aveva le informazioni che gli potevano servire era pronto.

E’ se gli spiriti doveva evocare gli avessero chiesto qualcosa in cambio?

Lui come avrebbe reagito?

Charlie sorrise, domandandosi come quel pensiero potesse scuotere i suoi nervi.

Non conosceva nessuno, non c’era una persona potesse chiedere dei consigli su queste faccende, così lesse i pochi libri dalla biblioteca, mise insieme delle frasi, era un modello sciolto di rituale magico, proprio sufficiente per invocare un incantesimo e cercare l'assistenza degli spiriti buoni.



Andò nella soffitta, cominciando a tirare fuori delle candele, un nastro rosso di seta fine, un piccolo cavalletto e uno specchio ovale.

Speditamente, montò prima il piccolo cavalletto di legno e vi appoggiò lo specchio ovale riflettendosi, intorno ad esso mise il nastro a forma di cerchio poi accese le candele e chiuse la porta sentendosi ridicolo.



Iniziò a leggere, le parole bizzarre uscivano dalla sua bocca come una cantilena, in un crescendo continuo, si ritrovò in una sorta di vertigine, vide il suo volto riflesso contornato da fiamme.

La camera sembrò scomparire, e Charlie era sempre più sonnolente, le sue palpebre ora pesavano gravosamente, il suo corpo sembrava invisibile, aveva quasi la sensazione di galleggiare...

I canti che lui stesso aveva intonato li sentiva venire da lontano affievoliti come in un’eco spento...

Quella fu l'ultima cosa che capì fino a quando cadde in trance.

Destandosi in un primo momento era disorientato, vide le candele sciolte, una piccola fiamma stava ancora ardendo,

Borbottando e maledicendo sé stesso per le cazzate che aveva fatto, si alzò e spense la candela, ma inciampò nel letto e cadde su di esso, provando disgustò con sé stesso, per ciò che aveva fatto.

Questo doveva essere il punto più basso della sua disperazione, e quando il sonno lo stava sopraffacendo, decise che doveva dimenticarsi di Diana.

Udì un lento cantico, un mormorio di voci in una melodia perseguitante allora Charlie cominciò a destarsi, aprendo gli occhi adagio, la sua camera era illuminata da lampi e saette che provenivano dalla finestra.

Era sveglio adesso?

Oppure sognava?

Si sedette sul bordo del letto e si stropicciò gli occhi, cercando di vedere meglio, stava per alzarsi ad accendere la luce quando sentì un tocco lieve sulla spalla, qualcosa di molle.

Si guardò attorno a lui, dietro di lui, ma non vi era niente, ancora ci fu una pressione molle alla sua spalla, percepì una presenza.



Charlie iniziò lentamente a muoversi, paralizzato dalla paura; sbirciò attorno, non vedendo niente, la camera era immersa nell’oscurità totale.

Aveva cercato di alzarsi, voleva estranearsi a quello che stava accadendo in quella camera.

Fece per scendere le gambe dal letto e si sentì molle, non riusciva ad alzarsi, una strana sensazione circondava il suo corpo, sentì qualcosa che non sapeva descrivere, che lo spingeva nuovamente a sdraiarsi.



" E’ paura che senti, hai paura del tocco, stai tremando dalla paura, sei spaventato, la paura è il lato opposto del desiderio."



Charlie boccheggiava, sentiva veramente quelle parole nitide fuori dalla sua mente, non erano i suoi pensieri che si accavallavano, c’era qualcuno o qualcosa li con lui.

Voltandosi vide una sostanza bianca roteare in circolo, si cominciava a formare una donna con lunghi e ondulati capelli biondi e gli occhi azzurri.

Con sorriso profondo, la donna disse con voce lasciva e suadente,

" Vedo che hai bisogno di me!"

Charlie era scosso, la presenza di lei lo imbarazzava e lo eccitava allo stesso tempo, non riusciva a parlare o a fare un qualsiasi movimento.

Non accettava il fatto che si stava eccitando, cercare di nascondere il suo desiderio crescente non serviva a niente.

Sentiva le sue parole, erano leggere come petali di rose

" Conosco il tuo bisogno, ardi dal desiderio ed io sono qui per amarti."

Guardò il suo volto, era di una bellezza insopportabile, la pelle candida, il suo corpo emanava una fragranza che lo inebriava.

La sua voce dolce lo ridestò dicendo:

" Voglio sentirmi viva, voglio essere posseduta da te, mio amore." L’abbracciò, come una calda forma si fuse su di lui, provocando il sentimento più bizzarro che mai una donna gli aveva saputo dare, la sentiva affluire come miele tiepido sul suo corpo, lei era scossa dalla sensualità di lui, vide la sua erezione prepotente, la mano di lei si mosse sopra i suoi pantaloni, il primo tocco fu quasi sufficiente per farlo venire, lei sorrise, felice di aver sentito il suo corpo pulsare.

Le loro labbra si unirono, il gusto di lei era reale, si, reale doveva essere reale, era troppo, sentiva il sapore di lei dentro la sua bocca. Lei si sdraiò sul letto sfilandosi la bianca veste offrendogli il suo corpo, allora lui si adagiò su quel corpo statuario possedendola dolcemente, la sentiva fremere sotto di lui, la sentì tremare mentre raggiungeva l’orgasmo, allora accelerò i movimenti per raggiungere anche lui l’estasi.

Stordito si assopì.

Aprì gli occhi si girò per cercarla nella stanza ma non la trovò: era solo.

Stordito, giacque lì per un lungo tempo, era tutto appiccicoso, si stava asciugando, se anziché uno spirito era tutto stato un sogno erotico?

Facevano sesso gli spiriti?

Aveva scopato con uno spirito?

Non seppe darsi una risposta, era tutto così confuso.

Si alzò per andare in bagno, quando vide qualcosa sul pavimento.

Abbassandosi, toccò per terra, nelle sue mani che tremavano di meraviglia vide una sostanza biancastra avvicino' le dita alla lingua, non era sperma ..………..quindi!!!

Magico!

Era stato magico!

Era stato uno spirito scellerato oppure uno spirito buono nella sua camera da letto, che aveva fatto l'amore con lui in questa notte di luna piena?

Lo squillo del telefono lo riportò alla realtà, era Diana, voleva incontrarlo, si dovevano vedere al laghetto dei cigni alle 11 mancava meno di mezz’ora, giusto il tempo di farsi una doccia.

Arrivato sul luogo dell’appuntamento la vide, era già lì ,bella come non mai .Lei lo abbracciò con uno slancio passionale, lei gli raccontò tutto in un fiato il sogno che aveva fatto, era incredibile gli aveva ripetuto fedelmente la storia che lui aveva appena vissuto.

Charlie aveva fatto l’amore con lo spirito e Diana aveva sognato di fare l’amore con lui.

Le coincidenze erano troppe per essere solo un sogno, Charlie capì che lo spirito aveva messo il suo zampino.

Hantuan

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