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La catena


di Evoman
12.10.2019    |    8.337    |    3 9.8
"Fai lo stesso con i polsi, che immobilizzi alla sponda laterale del letto..."
Questa sera ho voglia di giocare.
Ecco, una doccia tiepida, mi sento già meglio, non meno accaldata però...quei fumetti che guardavo prima, mi hanno davvero eccitata. In camera da letto, accendo una candela. Il profumo della crema per il corpo si espande nella stanza.
La valigetta è a portata di mano, così che tu, in qualsiasi momento, ne possa agilmente prendere il contenuto.
Ti chiamo. Arrivi subito, probabilmente prima avevi avvertito le mie intenzioni, probabilmente quando sono così eccitata, ho un odore inconfondibile, proprio come le cagne quando sono in calore.
Mi trovi sul letto, nuda. A pancia in giù. Riesco ad intravedere la tua faccia stupita.
Ti spogli in un attimo e ti distendi al mio fianco. Inizi ad accarezzarmi. Poi le tue carezze si fanno strette e le tue strette, morsi.
Sento la tua bocca pizzicarmi la schiena, i tuoi denti, lasciarmi piccoli e grandi solchi qua e là. Le tue mani sembrano tenaglie, la tua bocca una sanguisuga.
Protesto con un "ahia!" ma subito mi zittisci.
Ti guardo con quell'espressione di sfida che ben conosci. Inizia il gioco. Ti distendi su di me, schiacciandomi con il tuo corpo, ti strusci, mi lecchi, la tua lingua mi bagna un orecchio ed inizi a sussurrarmi che il mio culo, a contatto con il tuo pube, ti ha già fatto gonfiare il cazzo.
Mi apri leggermente la bocca con due dita e le spingi dentro, vuoi che te le succhi. Poi le tiri fuori e ci sputi sopra ancora un po' della tua saliva. Sento la tua mano tra la spaccatura del mio culo, le tue dita a sfiorare l' anello. Non mi dai neanche il tempo per abituarmi, che sei già nel mio culo. Una spinta, una sola, un mio urlo e l'altra tua mano a tapparmi la bocca. Inizi ad ondeggiare e mi immobilizzi i polsi con le mani. Non riesco tanto a muovermi, a divincolarmi, perché il tuo peso mi tiene ferma. Sento il culo aprirsi, generare spazio a forza, con le tue spinte che si stanno facendo spesse e concentrate, non mi danno tregua.
Cerco di adattarmi meglio che posso, il tuo cazzo non è affatto piccolo. Ma del resto, io sono così eccitata, che non mi è poi così difficile. Di colpo, ti sfili, mi volti.
Mi ritrovo in bocca la tua lingua a scavarmi e la tua mano a stringermi un seno e poi l'altro, a picchiarli, a schiacciarmi i capezzoli. Li pizzichi tra le dita, li ruoti, come fossero piccole manopole di una radio...vuoi la loro musica, il suono del dolore dalla mia bocca.
Ecco, lo hai.
Urlo, mi contorco. Ma il mio sguardo di sfida non si è affievolito, anzi. Tento di graffiarti e di morderti ma mi tiri uno schiaffo, forte, che ti lascia il tempo di prendere la corda e la catena dalla valigetta.
"Vuoi giocare puttana?...bene, ora facciamo un bel gioco"
Unisci le mie caviglie con un nodo ben saldo. Fai lo stesso con i polsi, che immobilizzi alla sponda laterale del letto. Poi prendi la catena e me la fai passare intorno al collo, come fosse un collare, la fai proseguire in mezzo ai seni, fino a passare tra le cosce e ricongiungersi dall'altra parte, passando per la spaccatura del culo. Infine mi apri le labbra e fai in modo che la catena vada a toccare la clitoride.
Devo stare attenta ai movimenti, più mi inarco e più la catena si tende e mi fa male, ma più mi fa male e più mi eccita.
Hai perfettamente ragione quando mi dici che sono una pazza, fuori di testa.
Ora sei tu che mi sfidi, tirando quella catena in su e stringendo sul mio collo. Come se non bastasse, prendi dalla valigetta un cazzo di gomma e me lo cacci in bocca spingendolo giù con forza. Mi dici di succhiarlo, mentre continui a strusciarmi la catena in mezzo alle labbra della fica. Continui a scoparmi la bocca con quel cazzo, incurante dei miei movimenti bruschi, per liberarmi.
Anzi, mi spieghi cosa vuoi fare, mi dici che sono un bell'animale da monta.
Quindi mi giri su un fianco, mi sollevi un po' il culo e mi penetri di nuovo, facendo in modo che i miei scatti, tendano sempre più la catena. Sputo il cazzo di gomma dalla bocca e stringo le natiche, questo ti fa gemere ed alterare nello stesso tempo, mi tiri un altro schiaffo, questa volta sul culo, mi tiri per i capelli, come fossi una cavalla ed inizi a spingere di più, sempre più forte, affondi lunghi e profondi.
Il lembo della catena avanzato, me lo passi sulle labbra che si aprono, facendomi segnare la bocca.
Sento il tuo cazzo ingrossarsi dentro al mio culo e le spinte, mi danno la sensazione che si spacchi. Poi lasci andare il lembo della catena e ti sfili di nuovo.
Mi stendi di nuovo con la schiena che aderisce contro le lenzuola, i seni esposti e la catena che luccica in mezzo alle mie cosce. Sono bagnata e imbizzarrita.
Ti mordo la spalla. Ti alzi, controlli che i nodi siano ancora saldi al letto, fai il giro e ti ritrovo a guardarti dal basso ed al contrario.
Il tuo cazzo si erge sopra la mia testa, ti abbassi, io non posso muovermi, mi apri la bocca con le dita e ce lo infili dentro. Mi scopi la bocca. Spingi e mentre mi stringi i seni.
Ti eccita vedere la catena tendersi e schiacciarmi la fica, mentre la mia saliva calda ti avvolge il cazzo e la mia lingua, te lo succhia.
La corda mi sta arrossando i polsi e le caviglie e la catena lascia sulla pelle del mio collo segni rossastri, come fossero le orme di piccolissime bocche semiaperte. Il tuo cazzo è molto duro, inizio ad avvertire le vene pulsare, mi si gonfia in bocca e tu continui a spingere, fino in gola, mi fai tossire, mi sembra di soffocare, come se, insieme alla catena, mi ostruisse qualsiasi possibilità di respirare.
E' allora che ti sfili di nuovo. A questo punto lo so, so cosa vuoi fare.
Vuoi farmi godere, vuoi farmi impazzire, e poi goderti il mio buco stretto, ormai contratto dal post-orgasmo.
Non è la prima volta che lo fai, ti eccita da morire sfondarmelo subito dopo che ho goduto.
Ritorni sul letto. La mia testa è ancora piegata all'indietro. Mi sleghi una caviglia, per potermi allargare le gambe. Poi mi allarghi bene anche le labbra con le dita, risistemando la catena.
"Guarda come sei bagnata puttana, guarda come è gonfio questo clitoride. La catena ti sta spaccando e tu ti infradici ancora di più, sei proprio una cagna".
Le tue parole mi scuotono, sono uno schiaffo, più forte del precedente.
Cerco di darti un calcio con la gamba che m'hai lasciato libera ma mi blocchi ancora una volta col peso del tuo corpo e con la lingua inizi a leccarmi tra le labbra.
E' eccitantissimo sentire la tua lingua a contatto con la catena e la mia clito, sentire la tua saliva mischiarsi ai miei umori e l'attrito della catena farmi gonfiare le labbra ed infuocarmi la fica.
Aumenti le slinguate, non ce la faccio più. La catena mi preme fortissimo sulla clitoride, è un dolore che esplode in piacere, sento montare l' orgasmo, tu lo assecondi, gli vai incontro, la tua lingua lo cavalca...ti esplodo in bocca.
Rimango in preda alle scosse per un tempo confuso, tutto è "a puttane", il battito, il respiro, la vista, l'udito, non so più chi sono e dove sono, come tutte le volte che ho questi orgasmi fortissimi.
Tu ne approfitti, mi rivolti, sali a cavalcioni su di me e mi entri dentro, ancora mi scopi nel culo, pompi ancora sulla scia del mio orgasmo, il tuo ondeggiare si intreccia col mio, le mie contrazioni ti fanno impazzire, lo senti stringersi intorno al tuo cazzo, risucchiarti la cappella. Ti aggrappi ai miei fianchi, lo senti montare anche tu, arriva come una tempesta, mi inondi.
Una sensazione di freddo e bollore nello stesso istante. La freddezza dell' impatto ed il calore violento dell'attrito con la catena.
Ti abbandoni sulla mia schiena. Entrambi madidi e stravolti. Entrambi appagati.
Lentamente mi sciogli dai nodi, mi baci, mi accarezzi.
Ristabilisco un contatto col mondo, mi riapproprio del mio respiro e del mio battito.
Raccolgo un po' di forze e raggiungo il bagno. Mi specchio. Mi sorrido. E mentre mi sembra di scorgere il luccichio dell'aguzzo canino, l'attenzione ricade inevitabilmente su quella chiazza grande e viola sul mio seno destro.
"Mmmm" penso... "sarà carino, domani, a sporgere dalla scollatura!"

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