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Nella cantina buia


di Evoman
08.05.2020    |    7.643    |    1 7.7
"Hai! Stronzo smettila! Un altro! Me ne ha infilato un altro! Il dolore è forte, tremi tutta, piangi e singhiozzi..."
Questa mattina ti ho telefonato invitandoti da me per la serata.
Hai indossato quella minigonna a tubino che mi piace tanto con le auto reggenti e quel bel tanga nero che ti ho regalato. Li hai abbinati con quel top argento che abbiamo comprato assieme la settimana scorsa.
Pensi proprio di esserti fatta carina, giusta, giusta per una bella serata.

Ed ora sei davanti alla mia casa, smonti dalla macchina e ti giri a chiudere la porta.
Ma che succede! Ti sei girata un attimo fa, non c’era nessuno, ed ora cos’è questa roba che ti ha coperto la testa?
Un terrore folle ti blocca. Vorresti gridare ma una mano ti copre la bocca mentre un braccio ti avvolge la vita stringendoti sotto anche le braccia e ti solleva.
Ma cosa sta succedendo? E’ stato un attimo, ma ti è sembrato un secolo. Cerchi di divincolarti ma ti senti stretta in vita come da una morsa, con le gambe così a penzoloni, ti sembra di essere uno di quei pacchi che si portano sottobraccio.

Aiuto! Aiuto! Cerchi di gridare, ma dalla tua bocca esce solo un flebile lamento. Una specie di laccio ti stringe leggermente il collo, ma la mano continua a premere forte sulla tua bocca e la stoffa è troppo tirata perché tu riesca a morderla.
Stai scendendo una scala, senti dei rumori strani, cerchi di divincolarti e scalciare, ma l’unico risultato è quello di sentire ancor più forte la stretta in vita.
Stai sudando sia per il terrore che stai provando e sia per gli sforzi che stai facendo per liberarti, ma il braccio ti stringe sempre forte, quasi ti manca la forza di respirare.
Sei terrorizzata, non riesci proprio ad immaginare cosa stia accadendo. Dei rumori di catenaccio, una porta che si chiude e vieni posata.
A momenti cadi. Hai perso senza accorgerti una scarpa e i dieci centimetri dell’altra ti sbilanciano.
Urli! Urli con tutta la tua voce. Ma non senti niente, ti sembra di essere in un mondo ovattato, il pavimento è strano, sembra morbido. Senti due mani che prendono i tuoi polsi, ti tirano in avanti, stai per cadere, ma qualcosa di duro ti ferma, una mano si poggia sulla tua testa e la spinge verso il basso.

Hai un terrore folle, urli e urli ancora con tutto il fiato che hai in corpo, incominciando a piangere.
Qualcosa di duro ti sta stringendo il collo, fai per ritirare le mani, ma sembrano bloccate, si muovono un po’ avanti ed indietro, lo stesso per il collo.
Puoi muoverlo un po’ avanti ed indietro e girare la testa, ma in su ed in giù che qualcosa di duro che lo ferma. Hai paura urli e cominci a singhiozzare continuando a piangere, sei sempre più disperata. Gridi cercando aiuto, ma sembra che tutto si perda nel vuoto, non senti nessun altro rumore ad eccetto della tua voce.
Eppure qualcuno deve pur esserci.
Singhiozzi e piangi. Una mano ti prende la caviglia sinistra, urli ancora, cerchi di scalciare, ma ti tira forte la gamba e senti una cosa avvolgermi la caviglia. Urli! e urli ancora cercando di farlo sempre più forte. La mano ti molla.
Subito cerchi di ritirare la gamba ma è come legata.
Aiuto! Gridi. Gridi ancora, la gola comincia a bruciare e farti male.
Succede lo stesso alla destra, anche se la prima volta eri riuscita a sfuggire alla mano.
Sei scomoda messa così, con collo e polsi bloccati in avanti, con le gambe aperte e legate.
Cerchi di trovare un punto d’equilibrio appoggiandoti sulle braccia. Sei terrorizzata, la paura ti provoca dei fremiti e delle convulsioni su tutto il corpo, piangi ed urli ancora, ma non senti nessun rumore. La stoffa che ti avvolge la testa è troppo scura per riuscire a vedere qualcosa, ti sembra che ti manchi l’aria, urli ancora e il respiro si fa veloce e pesante.

Piangi e singhiozzi chiedendo aiuto e pietà, ma non si sente assolutamente nulla oltre al mio respiro affannoso e i tuoi singhiozzi. Passa il tempo sembra eterno c’è un silenzio terribile che ti spaventa ancor più, ti sento sola hai una pura folle, non senti proprio niente.
No, aspetta c’è come un fruscio, un muoversi di stoffa.
Improvvisamente la luce. I capelli ti cadono sui lati della faccia, sbatti un attimo le palpebre prima di riuscire a mettere a fuoco la vista.
Davanti hai un muro bianco, anche il pavimento è bianco. Dietro la testa c’è una specie di tavola di legno da cui sui lati della testa, spuntano le mani. Provi a girare il capo ma nella tua visuale ci sono solo queste due tavole e il gancio che le fissa.
Ti sembra una gogna medioevale, ma l’idea ti appare troppo assurda per essere vera.
Vieni distolta dai tuoi pensieri da una mano che ti accarezza il sedere.
Cerchi di divincolarti, ancheggi come per scrollartela di dosso ma niente, queste due mani stanno correndo sul tuo corpo, veloci e leggere. Quando ti passano sul ventre scoperto tra la gonna ed il top un brivido ti fa accapponare la pelle.
Ma quante sono? Da quanto sono veloci nello spostarsi sembrerebbero più di due. Mentre una si è fermata sul ventre comprimendolo leggermente, l’altra sta salendo all’interno della coscia destra, sale piano verso la fine delle autoreggenti.

‘Ahi!’ gridi! Ti ha pizzicato la carne all’interno della coscia li dove finiscono le calze.
Urli! ‘Hai! mi stai facendo male bastardo!’ Gridi ancora più forte. Come per ripicca alla tua protesta l’altra mano s’infila velocemente sotto il top e ti pizzica violentemente il capezzolo destro.
Il tuo corpo si contrae, s’inarca. ‘Ahi’ gridi! Senti che la gonna ti viene arricciata su, in vita.
Urli, ancheggi, cerchi di divincolarti ma niente da fare sei bloccata. Ma dove sei finita? Hai paura, singhiozzi mentre le due mani ti accarezzano le natiche e l’interno delle cosce.
Una s’infila sotto la stringa del tanga e te lo tira. Gridi ‘Hai! Fa male se lo lasci da cosi distante’.
è leggermente elastico e si scarica come un colpo di frusta giusto li.
Il colpo ti fa istintivamente inarcare e contrarre il corpo.
Hai! E ridargli. Hai! E ridargli ancora. E ancora, e ancora. Ma allora ci provi gusto, stronzo! Pensi.
Però in fin dei conti non è male. Senti i capezzoli che ad ogni colpo diventano sempre più turgidi.
Urli! Urli! Ma cominci a renderti conto che non serve a niente. Le due mani cominciano a muoversi freneticamente sulle tue natiche pizzicandole ogni tanto.

Ad ogni colpo del tanga il corpo s’inarca, ormai è un continuo, i muscoli della schiena cominciano a dolerti. Nei momenti di tregua tremi tutta. La paura, la rabbia ti fanno fremere tutto il corpo.
Senti una mano sul culo infilata sotto il tanga. Ti preme prima delicatamente strisciando avanti ed indietro, poi man mano la pressione si fa più forte.
Ti lamenti, la pressione comincia ad essere dolorosa, senti il culo dilatarsi.
‘Hai! Stronzo mi fai male’ urli. ‘Hai! Hai!’ Urli. Cominci a piangere e singhiozzare sempre più forte ancheggiando violentemente nella speranza di scrollarti di dosso questa tortura. Ma più di tanto non puoi muoverti con le caviglie legate.
Una mano s’infila sotto il top ti ripizzica violentemente il capezzolo destro. è un’altra fitta che ti sale nel cervello facendotelo esplodere.
‘Hai!’ Urli ancora più forte, ma la mano stringe sempre di più il tuo povero capezzolo.

Senti una sensazione strana, hai un terrore folle, sei pervasa dalla paura ma dentro alla pancia senti come qualcosa muoversi. Sei impazzita, pensi, mi stanno torturando e comincio ad eccitarmi.
Scacci immediatamente questo pensiero dalla mente, e rincominci a piangere e singhiozzare ancora più forte e più disperatamente.
Intanto la mano ha lasciato il tuo capezzolo e sta stringendo tutto il seno, non ti fa male, ma qualcosa di strano ti sta succedendo. Sarà un effetto della posizione o dello sconvolgimento che hai dentro, le cosce ti fremono e il tuo culo sembra attraversato dalla corrente elettrica.
Il tremito che sino adesso ti ha percorso il corpo sta come abbassandosi verso le gambe, le natiche cominciano prima piano, poi sempre più velocemente a tremare e contrarsi.
Senti un corpo posarsi su esse. Ma è nudo! Inequivocabile al centro, percepisci la presenza di un cazzo in piena erezione.
‘Aiuto, Aiuto’ gridi ancora con uno sforzo tremendo che ti ardere la gola. Ma doveva capitare proprio a me! Urli ancora! Singhiozzi, lui si posa ancor più su di te schiacciandoti le spalle sulla parete di legno e stringendo dal davanti l’interno delle cosce.

Senti forte la pressione del suo pene sul tuo culo protetto solo dall’esile strisciolina del tanga. Le sue mani salgono piano piano, esplorando ogni centimetro della tua pelle all’interno delle cosce, arrivavo sino la tanga, s’infilano sotto e con le dita stuzzicano il buchino bello liscio e depilato.
‘Hai!’ Gridi nel sentire lo strappo del tanga. ‘Aiuto! Aiuto!’ Continui a gridare anche se ormai sei certa che non serva a più niente. Ti senti fortemente a disagio così inclinata in avanti e con il sedere scoperto.
Il maiale si potrà godere la completa panoramica del tuo culo.
Continui a tremare, le tue natiche sono sempre più percorse da un fremito che le fa vibrare. Ti sta avvolgendo sotto le ascelle il top, senti abbassarsi leggermente le tue belle tette con i capezzoli ancora turgidi.

Devi proprio essere un bello spettacolo messa così, a 90 gradi con le tette, il culo scoperti; le gambe larghe e la gonna avvolta in vita.
Senti più volte il tipico scatto di una macchina fotografica e vedi il lampeggiare del flash.
Anche questo! Anche le foto! Sei stremata non c’è la fai più. La paura, il piangere e il continuo singhiozzare ti stanno sfiancando. Aah! Hai! ‘Che male, stronzo, disgraziato! Senti che male mi hai fatto!’ Pensi.

Ti ha violentemente infilato un dito nell’ano ed ora lo sta girando. Senti il bruciore salirti lungo la schiena e un tremito violento ti percorre tutto il corpo.
Ancheggiando cerchi di divincolarti, le tette ti sbattono.
Hai! Stronzo smettila! Un altro! Me ne ha infilato un altro! Il dolore è forte, tremi tutta, piangi e singhiozzi.
Continua a girarli e allargandoli ogni tanto ti provoca delle fitte tremende che ti fanno tremare tutta.
Ma cosa sta facendo? Ah! Senti che morso! Stronzo, fottuto disgraziato!

Tende le due dita nell’ano, si è infilato sotto di te e ti ha violentemente morso il capezzolo destro, quello che ti aveva già martoriato prima.
Cerchi d’inarcare in corpo per alzarti, ma il disgraziato ci arriva lo stesso. Si alterna tra i tuoi due poveri seni, mordendoti i capezzoli, a volte piano a volte talmente forte tra strapparmi un grido.
E intanto le due dita continuano a muoversi e rigirarsi nel tuo povero culo.
è come uno spasmo quello che ti avvolge tutto il corpo, le sue dita ti stanno facendo impazzire e i suoi denti sui capezzoli sono come un martello che ti batte ritmicamente nel cervello.

Troia, sei una troia, ti stai eccitando tutta, pensi con rabbia.
Lentamente la sensazione e la frustrazione si stanno trasformando in un perverso senso di piacere.
Ci sa fare lo stronzo. Ti sta eccitando, il pianto ed i singhiozzi si stanno lentamente tramutando in mugugni e sospiri.
Chiudi gli occhi e lentamente ti stai lasciando andare alle fortissime sensazioni che stai provando. Le lacrime smettono di rigarti il volto, ed altre lacrime, invece, cominciano a scendere copiose dalla fica.

Le due dita nell’ano non bruciano più, anzi! Con i denti continua a morderti alternativamente i due capezzoli, che sono diventati turgidi e duri come due piccoli cazzi.
Tutto il seno è contratto, lo senti teso e duro. Ora il tuo corpo è teso e fremente ma per ragioni ben diverse da prima, tutti i muscoli sono contratti nel sentire quei denti sui capezzoli e quelle dita che ti stanno rovistando dentro.

Improvvisamente non lo senti più, è piombato un silenzio strano. Il seno ti duole, soprattutto i poveri capezzoli martoriati.
Le gambe ti tremano ancora, cerchi di ristabilire un punto d’equilibrio. Sei tutta sbilanciata in avanti e le spalle cominciavano a dolerti. Ha! Ha! ti lamenti.
Che strana sensazione. Cos’è? è una sensazione stranissima e invadente, il freddo ti fa contrarre ritmicamente tutti i muscoli interni dell’ano.
Un brivido ti parte da in mezzo alle gambe e si espande velocemente il tutto il corpo. Lo senti arrivare ed entrare nel cervello come un treno. Ti si contrae anche il diaframma facendoti mancare il respiro e ad ogni contrazione, le tue tette sbattono fra loro.

Un dito ti sta massaggiando l’ano con qualcosa fresco. ‘Ah! Hai! Hai!’ Gridi forte! è entrato! Ti senti il suo pene grosso, duro e caldo dentro il tuo culo.
Ti sembra gigantesco, lo senti comprimerti dentro, sembra quasi che ti arrivi in gola. Senti il suo cazzo muoversi prepotentemente dentro di te, dentro e fuori dal tuo culo ormai rovente.
Sei tutta fremente. Senti tutto il seno contrarsi e i capezzoli ti fanno male da quanto sono turgidi per l’eccitazione.
Le sue mani sembrano impazzite corrono dal seno al ventre sino all’interno delle cosce.
Chiudi gli occhi e lasci penzolare il capo godendoti le sensazioni che stai provando. Tremi tutta. Stai sudando e gemi ancheggiando sotto le sue potenti spinte.

Ti lamenti ed ogni tanto gridi dall’inteso piacere dato da queste sconvolgenti sensazioni.
Il tuo culo vibra, si contrae con quel meraviglioso pene continua ad andare su e giù dentro, sconvolgendoti tutta.
Le tue anche oscillano e si muovono al ritmo delle sue. Senti che sta venendo, il ventre ti si contrae, le cosce tremano, ti sollevi sulle punte dei piedi per sentire meglio i movimenti del suo cazzo nel tuo culo.

Lo senti in un modo sconvolgente, ogni volta che affonda, ti si contrae lo stomaco dal piacere e poi un languore che ti parte dal basso ventre sale sino alla bocca. Inghiotti più volta la saliva, e rotei la lingua sulle labbra arse dall’intenso ansimare.
Gridi dal piacere.
‘I capezzoli, i capezzoli, stringili.’ Gridi in un picco di piacere.
Non fai in tempo a fine la frase che senti due morse attanagliarteli.
‘Ah! Si! Cosi! Cosi!’ Gridi ad ogni suo affondo nel tuo culetto.
‘Cosi! Si! Mi piace!’

Il primo orgasmo è come una bomba che ti esplode in tutto il corpo.
I capezzoli stretti da non so cosa sono di un turgido impressionante e le sensazioni che ti inviano nel cervello sono violentissime. Di nuovo il tuo respiro si fa affannoso, ansimi e ti lamenti come mai ti era successo.
Le gambe ti s’irrigidiscono, il seno ti sembra scoppiare, le natiche ti sembrano di pietra e ad ogni suo affondo senti le sue palle che ti sfiorano scaricandoti una scossa elettrica che ti avvolge tutto il ventre e sale, sale avvolgendoti la spina dorsale, sino ad esploderti nella testa.

‘Sii! Sii!’ Urli! Con tutta la forza che ti senti dentro, ormai sconvolta dal piacere.
Non hai mai goduto così tanto.
La testa continua ad oscillarti e la gola si fa sempre più secca per l’intenso ansimare.
Improvvisamente due mani ti stringono la testa e qualcosa di turgido e caldo ti entra prepotentemente in bocca. Apri gli occhi, ti vedi un ventre maschile con l’imponente attaccatura di un pene spuntare da un folto pelo nero.

Ma sono in due! Fai appena in tempo a formulare questo pensiero, che le sensazioni provocate dal pene nel culo e le dita che ti stuzzicano e da questo pene in bocca ti fanno eccitare di più.
E poi la sensazione di quella cosa calda, morbida e dura contemporaneamente che entra ed esce dalla tua bocca è fantastica, le labbra leggermente secche sono ancora più sensibili e stimolate dall’insolita presenza.

Istintivamente succhi avidamente, gli rotei la lingua sul glande, cercando il piccolo orifizio in cui infilarci la sua puntina.
Ogni tanto rilassi la bocca sino a fartelo arrivare quasi in gola.
Le sensazioni che ti arrivano dal basso ventre sono inimmaginabili, le spinte cominciano a farsi più regolari e profonde. Anche quello in bocca comincia a pulsare, senti le prime gocce inumidirti la gola arsa.
Sii! Eccolo! Arriva! Arriva! Sii! Ecco senti il getto, arriva come l’onda quando si è distesi sul bagnasciuga, arriva ad inondare il tuo culo.

T’inarchi fremente, ti si contrae il culo e le tette sbattono mentre due mani al volo le strizzano con forza, le cosce tremano impazzite e il culo e i polpacci, dallo sforzo, sono diventati duri come il granito.
Sii! Ah! Così! Non è mai stato così bello, pensi.
Senti il pene nella tua bocca crescere, senti percorrerlo in tutta la sua lunghezza dal pulsare del suo succo che sta arrivando.
Sii! Ecco il getto che ti riempie la bocca, un po’ ti cola dagli angoli, ma cerchi di trattenerlo e rotearlo in bocca con la lingua per assaporare sino in fondo il suo sapore.
Succhi, succhi avidamente sconvolta nei sensi dal pieno di orgasmo in cui sei, succhi in modo da estrarne sino all’ultima goccia.

Tutto il corpo è in fiamme, continue onde di piacere lo fanno contrarre ed inarcare dopo una serie di orgasmi sconvolgenti non ce la fai quasi più, ogni tanto ti si annebbia anche la vista, hai la testa che comincia a dolerti per le forti sensazioni che stai provando. Mollemente ancheggi ancora sotto le ormai tenui spinte, poi… improvvisamente il buio il nulla.
Senti freddo, senti un freddo tremendo avvolgerti cingerti in vita e salire lungo la schiena.
Apri gli occhi e fatica riesci a focalizzare. Ma cos’è… hai in mente ancora quelle sconvolgenti sensazioni ed ti ritrovi qui seduta in macchina. Ma è possibile che sia stato tutto un sogno?
Istintivamente t’infili una mano sotto la gonna e senti il tuo culo ancora umido. Il tanga non c’è più !!!

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