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Orgasmo perverso


di Evoman
02.01.2019    |    7.254    |    1 7.8
"Spingi e mentre mi stringi i seni..."
Questa sera ho voglia di giocare.
Ecco, una doccia tiepida, mi sento già meglio, non meno accaldata
però...quei fumetti che guardavo prima, mi hanno davvero eccitata.
In camera da letto, accendo una candela. Il profumo della crema per il corpo
si espande nella stanza.
La valigetta è a portata di mano, così che tu, in qualsiasi momento, ne
possa agilmente prendere il contenuto. Ti chiamo.
Arrivi subito, probabilmente prima avevi avvertito le mie intenzioni,
probabilmente quando sono così eccitata, ho un odore inconfondibile, proprio
come le cagne quando sono in calore.
Mi trovi sul letto, nuda. A pancia in giù. Riesco ad intravedere la tua
faccia stupita.
Ti spogli in un attimo e ti distendi al mio fianco. Inizi ad accarezzarmi.
Poi le tue carezze si fanno strette e le tue strette, morsi. Sento la tua
bocca pizzicarmi la schiena, i tuoi denti, lasciarmi piccoli e grandi solchi
qua e là.
Le tue mani sembrano tenaglie, la tua bocca una sanguisuga. Protesto con un
"ahia!" ma subito mi zittisci. Ti guardo con quell'espressione di sfida che
ben conosci. Inizia il gioco.
Ti distendi su di me, schiacciandomi con il tuo corpo, ti strusci, mi
lecchi, la tua lingua mi bagna un orecchio ed inizi a sussurrarmi che il mio
culo, a contatto con il tuo pube, ti ha già fatto gonfiare il cazzo.
Mi apri leggermente la bocca con due dita e le spingi dentro, vuoi che te le
succhi. Poi le tiri fuori e ci sputi sopra ancora un po' della tua saliva.
Sento la tua mano tra la spaccatura del mio culo, le tue dita a sfiorare l'
anello.
Non mi dai neanche il tempo per abituarmi, che sei già nel mio culo. Una
spinta, una sola, un mio urlo e l'altra tua mano a tapparmi la bocca. Inizi
ad ondeggiare e mi immobilizzi i polsi con le mani.
Non riesco tanto a muovermi, a divincolarmi, perché il tuo peso mi tiene
ferma. Sento il culo aprirsi, generare spazio a forza, con le tue spinte
che si stanno facendo spesse e concentrate, non mi danno tregua.
Cerco di adattarmi meglio che posso, il tuo cazzo non è affatto piccolo. Ma
del resto, io sono così eccitata, che non mi è poi così difficile.
Di colpo, ti sfili, mi volti. Mi ritrovo in bocca la tua lingua a scavarmi e
la tua mano a stringermi un seno e poi l'altro, a picchiarli, a schiacciarmi
i capezzoli. Li pizzichi tra le dita, li ruoti, come fossero piccole
manopole di una radio...vuoi la loro musica, il suono del dolore dalla mia
bocca. Ecco, lo hai. Urlo, mi contorco. Ma il mio sguardo di sfida non si è
affievolito, anzi.
Tento di graffiarti e di morderti ma mi tiri uno schiaffo, forte, che ti
lascia il tempo di prendere la corda e la catena dalla valigetta.
"Vuoi giocare puttana?...bene, ora facciamo un bel gioco"
Unisci le mie caviglie con un nodo ben saldo. Fai lo stesso con i polsi, che
immobilizzi alla sponda laterale del letto.
Poi prendi la catena e me la fai passare intorno al collo, come fosse un
collare, la fai proseguire in mezzo ai seni, fino a passare tra le cosce e
ricongiungersi dall'altra parte, passando per la spaccatura del culo. Infine
mi apri le labbra e fai in modo che la catena vada a toccare la clitoride.
Devo stare attenta ai movimenti, più mi inarco e più la catena si tende e mi
fa male, ma più mi fa male e più mi eccita.
Hai perfettamente ragione quando mi dici che sono una pazza, fuori di testa.
Ora sei tu che mi sfidi, tirando quella catena in su e stringendo sul mio
collo. Come se non bastasse, prendi dalla valigetta un cazzo di gomma e me
lo cacci in bocca spingendolo giù con forza.
Mi dici di succhiarlo, mentre continui a strusciarmi la catena in mezzo alle
labbra della fica.
Continui a scoparmi la bocca con quel cazzo, incurante dei miei movimenti
bruschi, per liberarmi. Anzi, mi spieghi cosa vuoi fare, mi dici che sono un
bell'animale da monta.
Quindi mi giri su un fianco, mi sollevi un po' il culo e mi penetri di
nuovo, facendo in modo che i miei scatti, tendano sempre più la catena.
Sputo il cazzo di gomma dalla bocca e stringo le natiche, questo ti fa
gemere ed alterare nello stesso tempo, mi tiri un altro schiaffo, questa
volta sul culo, mi tiri per i capelli, come fossi una cavalla ed inizi a
spingere di più, sempre più forte, affondi lunghi e profondi. Il lembo della
catena avanzato, me lo passi sulle labbra che si aprono, facendomi segnare
la bocca. Sento il tuo cazzo ingrossarsi dentro al mio culo e le spinte, mi
danno la sensazione che si spacchi.
Poi lasci andare il lembo della catena e ti sfili di nuovo.
Mi stendi di nuovo con la schiena che aderisce contro le lenzuola, i seni
esposti e la catena che luccica in mezzo alle mie cosce. Sono bagnata e
imbizzarrita. Ti mordo la spalla.
Ti alzi, controlli che i nodi siano ancora saldi al letto, fai il giro e ti
ritrovo a guardarti dal basso ed al contrario. Il tuo cazzo si erge sopra la
mia testa, ti abbassi, io non posso muovermi, mi apri la bocca con le dita e
ce lo infili dentro. Mi scopi la bocca. Spingi e mentre mi stringi i seni.
Ti eccita vedere la catena tendersi e schiacciarmi la fica, mentre la mia
saliva calda ti avvolge il cazzo e la mia lingua, te lo succhia.
La corda mi sta arrossando i polsi e le caviglie e la catena lascia sulla
pelle del mio collo segni rossastri, come fossero le orme di piccolissime
bocche semiaperte.
Il tuo cazzo è molto duro, inizio ad avvertire le vene pulsare, mi si gonfia
in bocca e tu continui a spingere, fino in gola, mi fai tossire, mi sembra
di soffocare, come se, insieme alla catena, mi ostruisse qualsiasi
possibilità di respirare.
E' allora che ti sfili di nuovo.
A questo punto lo so, so cosa vuoi fare. Vuoi farmi godere, vuoi farmi
impazzire, e poi goderti il mio buco stretto, ormai contratto dal
post-orgasmo.
Non è la prima volta che lo fai, ti eccita da morire sfondarmelo subito dopo
che ho goduto.
Ritorni sul letto. La mia testa è ancora piegata all'indietro. Mi sleghi una
caviglia, per potermi allargare le gambe.
Poi mi allarghi bene anche le labbra con le dita, risistemando la catena.
"Guarda come sei bagnata puttana, guarda come è gonfio questo clitoride. La
catena ti sta spaccando e tu ti infradici ancora di più, sei proprio una
cagna"
Le tue parole mi scuotono, sono uno schiaffo, più forte del precedente.
Cerco di darti un calcio con la gamba che m'hai lasciato libera ma mi
blocchi ancora una volta col peso del tuo corpo e con la lingua inizi a
leccarmi tra le labbra.
E' eccitantissimo sentire la tua lingua a contatto con la catena e la mia
clito, sentire la tua saliva mischiarsi ai miei umori e l'attrito della
catena farmi gonfiare le labbra ed infuocarmi la fica.
Aumenti le slinguate, non ce la faccio più. La catena mi preme fortissimo
sulla clitoride, è un dolore che esplode in piacere, sento montare l'
orgasmo, tu lo assecondi, gli vai incontro, la tua lingua lo cavalca...ti
esplodo in bocca.
Rimango in preda alle scosse per un tempo confuso, tutto è "a puttane", il
battito, il respiro, la vista, l'udito, non so più chi sono e dove sono,
come tutte le volte che ho questi orgasmi fortissimi. Tu ne approfitti, mi
rivolti, sali a cavalcioni su di me e mi entri dentro, ancora mi scopi nel
culo, pompi ancora sulla scia del mio orgasmo, il tuo ondeggiare si
intreccia col mio, le mie contrazioni ti fanno impazzire, lo senti
stringersi intorno al tuo cazzo, risucchiarti la cappella. Ti aggrappi ai
miei fianchi, lo senti montare anche tu, arriva come una tempesta, mi
inondi.
Una sensazione di freddo e bollore nello stesso istante. La freddezza dell'
impatto ed il calore violento dell'attrito con la catena.
Ti abbandoni sulla mia schiena.
Entrambi madidi e stravolti. Entrambi appagati.
Lentamente mi sciogli dai nodi, mi baci, mi accarezzi. Ristabilisco un
contatto col mondo, mi riapproprio del mio respiro e del mio battito.
Raccolgo un po' di forze e raggiungo il bagno.
Mi specchio. Mi sorrido.
E mentre mi sembra di scorgere il luccichio dell'aguzzo canino, l'attenzione
ricade inevitabilmente su quella chiazza grande e viola sul mio seno destro.
"Mmmm" penso... "sarà carino, domani, a sporgere dalla scollatura!"

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