incesto
Mia suocera Alessandra-seconda parte


07.06.2025 |
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"A quel punto mia suocera, mi guardò compiaciuta, lasciò per terra il sexy toy, si alzò, si rimise la vestaglia nera, mi guardò attendendo ordini..."
MIA SUOCERA ALESSANDRA UN’INASPETTATA E PIACEVOLE SCOPERTA – PARTE SECONDADopo l’esperienza unica con mia suocera non riuscivo a prendere sonno, ripercorrevo con la mente tutto l’accaduto, non avevo sensi di colpa, il pensiero di smettere con lei, con serie conseguenze sui bambini ed il mio rapporto con loro, contrastava con il mio eros, al pensiero di farla mettere in ginocchio e a infilargli il mio cazzo in bocca per farmelo succhiare e a scoparla, come piaciuto ad entrambe.
Avanzava spesso il ricordo di come cominciò a spompinarmi, muovendo il cazzo e facendolo sparire nella bocca sino in gola con eccitazione crescente per poi sborrarle sulla lingua e sul viso; Non mi abbandonava il pensiero dello sperma gocciolante dal suo viso e sul seno e di come se lo spalmava sui capezzoli; mi eccitava il ricordo di quando si mise le dita nella figa grondante del suo liquido e del mio sperma mentre continuava a succhiarmi il cazzo fino all’ultima goccia.
Poi ripensavo alle parole della suocera, circa la richiesta di smetterla di stuzzicarla e di riprendere a fare sesso con mia moglie dopo il tradimento.
Sulla prima richiesta ero titubante ma consapevole che sarebbe stato meglio chiuderla li; sull’altra, ancora non avevo nessuna intenzione di riprendere a scopare con mia moglie, ero ancora troppo incazzato, non l’avevo “punita” abbastanza.
Tutta la notte pensai all’amplesso con mia suocera, il mio cazzo era duro e sebbene mia moglie dormisse vicino a me, mi feci una sega pensando alla scopata; mi tormentai con i pensieri, sapendo che una risposta ad Alessandra, comunque l’avrei dovuta dare.
Tormentato da questi pensieri, a notte fonda mi venne un’idea: avevo trovato come chiudere in bellezza con mia suocera e “punire” mia moglie; Decisi che il giorno seguente, avrei detto alla suocera che per chiudere la partita doveva assecondarmi ad un altro evento, assistesse all’amplesso tra me e sua figlia. In tal modo non avrei lasciato la consorte dopo il tradimento e avrei ripreso a fare sesso con Paola. Non sapevo se avesse potuto accettata tale proposta.
Io avevo già in mente il modo di attuare il piano senza che mia moglie si accorgesse di essere osservata dalla mamma.
Era abbastanza semplice; A mia moglie, piaceva fare sesso bendata e contemporaneamente legata, così lei mentre veniva posseduta poteva immaginare di trovarsi anche con uno sconosciuto; questa situazione la eccitava moltissimo e a me non dispiaceva affatto.
Quanto al suocero, quello normalmente quando dormiva non lo svegliavano nemmeno le cannonate, nell’occasione per stare più tranquilli sua moglie gli avrebbe sciolto nella tisana venti gocce del medicinale EN che prendeva mia suocera quando era agitata e non riusciva a dormire.
Se la suocera avesse accettato queste condizioni, io le avrei garantito di non molestarla mai più. L’idea mi sembrava fattibile ed ero già eccitato al pensiero.
Il giorno seguente appena avrei avuto la possibilità di stare solo con Alessandra gli avrei spiegato le condizioni ed il mio piano.
Se avesse accettato, la notte stabilita all’una, dopo aver legato e bendato mia moglie, si sarebbe dovuta avvicinare alla porta della camera entrare e guardare la nostra scopata fino a quando io non le avrei fatto segno che poteva tornare al suo letto. L’occasione per farle la proposta si presentò la mattina quando stavamo in spiaggia da soli.
Le spiegai tutto, rassicurandola che comunque la figlia non si sarebbe accorta di essere osservata da lei. Prima del rientro dal mare avrebbe dovuto farmi sapere per organizzarmi al riguardo. Lei mi disse subito: “un ulteriore conferma che sei pazzo e pervertito”. Io ribadii che se non avesse accettato non avrei ripreso a fare sesso con sua figlia e soprattutto non l’avrei continuato ad stuzzicarla.
Ero sulla sdraio a prendere il sole al bagno “Albacore”, quando si avvicinò mia suocera e mi disse con uno sguardo scocciato: “ci stò per il bene di mia figlia, della nostra famiglia e per non complicare le cose”. La sera dopo cena invitai a mia moglie a fare una passeggiata chiedendo ai suoceri di mettere a letto i bambini, i quali accettarono. Mia moglie Paola mi guardò sorpresa, ma si vedeva che era compiaciuta. Uscimmo di casa e le proposi: "ti va se andiamo sulla battigia a bagnarci i piedi, c’è anche una bella luna stasera e il mare è calmissimo”; Lei accettò. Arrivati sulla spiaggia ci togliemmo le scarpe e ci bagnammo fin sotto le ginocchia; l’acqua era calda, il mare era una tavola e la luna si rifletteva formando increspature di luce sul mare. Dopo poco mi avvicinai a Paola di lato le misi un braccio sui fianchi, senza dirle nulla, ricordo che ero un po’ imbarazzato. Lei mi chiese: “che ti succede, come mai questa affettuosità?”. Io senza dire nulla continuai a cingerla su di un fianco, dopo pochi secondi con l’altra mano giunsi a palpargli il seno coperto solo dal top in seta bianca. Sentivo il suo cuore battere forte ed il suo respiro un po’ in affanno. Anche il mio respiro non era proprio regolare. Allora lei chiesi: “cosa ti succede?”; Ed io: “ti desidero”. Lei: “io aspetto da mesi questo momento, da quando pensi che abbia rivisto il mio ex, ti devo però prima spiegare, ...fammi spiegare”. Io l’interruppi dicendo: “non dire più nulla, sono disposto a perdonarti stare con te e a riprendere a fare sesso a tre condizioni; la prima che non ne dobbiamo più parlare, di quello che è successo in quest’estate; la seconda condizione che se avessimo voglia di fare sesso con altri lo decidiamo insieme, ossia diventiamo una coppia libertina e scambista; in tal modo saremo complici e sceglieremo insieme chi far entrare nel nostro letto coppie o singoli; la terza richiesta è che questa notte facciamo sesso a modo mio, dovrai fare tutto ciò che ti dirò senza opporti, ti preciso che non ti chiederò niente di più di ciò che abbiamo già fatto in passato. Queste sono le mie condizioni. Lei: “ma io voglio spiegarti”. No, non dobbiamo parlare del passato, queste sono le condizioni imprescindibili, considerando anche le tue voglie di sesso alternativo, altrimenti facciamo i separati in casa per poi divorziare. Va bene, disse lei, se questo serve a farti tornare da me, va bene così. Sai, mi sei mancato tanto, ti desidero da morire, appena mi hai messo la mano sui fianchi il mio cuore si è messo a battere forte e mi sono eccitata. Questa notte farò tutto quello che mi chiederai, se ti va cominciamo adesso, qui sulla spiaggia, vuoi? Non siamo lontani dal lungomare, la gente che passeggia ci potrebbe vedere. Non importa Moris per te lo farei. Allora togliti il vestito. Lei non si fece ripetere la cosa due volte, si tolse il vestito, restando in mutande a seno scoperto. Adesso le mutande. Fatto. Le annusai, mi accorsi che erano bagnate d’eccitazione e le misi nella tasca del pantalone; le dissi adesso rimetti il vestito e andiamo a casa, la nostra stanza da letto sarà il teatro della tua completa disponibilità. Ci avviammo verso casa, palpandogli il culo da sotto la minigonna ampia e cominciavo ad eccitarmi. Giunti nei pressi della nostra cabina del nostro stabilimento balneare Albacore, la trascinai in una zona d’ombra e rigirata di faccia al muro, le feci appoggiare le mani alzate sul muro con le gambe allargate, le misi le mani sotto la gonna, in mezzo alle cosce, accarezzandole all’interno e sfiorando appena la vulva depilata, a differenza di sua madre con pelo nero; mia moglie cominciava a gemere, quindi cominciai a massaggiarle il turgido clitoride che accarezzai dolcemente, per poi raggiungere le grandi labbra che grondavano del suo liquido vischioso. Lei a quel punto mi chiese: ”vuoi fottermi qua?”. Risposi di no, era solo darti un assaggio di quello che ti accadrà a casa; feci cadere il gonnellino le ficcai due dita nella figa e cominciai a stantuffarla. Era molto eccitata, la conoscevo bene, quando il suo grado di arrapamento raggiungeva un certo livello, non si controllava, era disposta a tutto non si fermava se prima non raggiungeva l’orgasmo. Il suo livello di arrapamento era al limite e quando lo stava per raggiungere l’orgasmo le tolsi la mano per far desiderare ancora di più il mio cazzo e quello che ci aspettava.
Ci girammo indietro per prendere il tragitto per andare a casa e meravigliati vedemmo una giovane coppia che si era gustata lo spettacolo; lei aveva in mano il cazzo di lui dritto e grosso, mentre lui aveva le mani nella sua fica chiaramente visibili in quanto di fronte l’uno all’altra. Dopo che avevano capito che saremmo andati via, il giovane, ci sorride, mette dentro il cazzo chiude la cerniera, prende un biglietto ed una penna dalla tasca della giacca e scrive qualcosa. Si avvicina e me lo porge con un altro sorriso senza dirmi nulla. Apro lo scontrino fiscale e noto che ha scritto un numero di telefono, lo prendo e lo metto in tasca e li salutiamo.
Entrammo in casa cercando di non fare rumore; per fortuna dormivano tutti, speravo tranne la suocera. Entrammo nella stanza da letto accostai la porta alle spalle, non la chiusi del tutto, con la luce proveniente dalla serranda semi abbassata, ci fermammo in mezzo alla stanza in un prolungato bacio. Lei eccitata a voce bassa mi disse: “su dai scopami fai quello che vuoi”; mentre stava per togliersi gonnellino e top, gli chiesi di fermarsi. Gli sussurrai: “non toglierti nulla adesso, solo quando lo vorrò io; ricorda che il gioco lo conduco io”. Con la testa accennò di aver capito. Fai quello che ti va, sono così eccitata e ho voglia di sentire il tuo cazzo nella mia fica, sto bruciando, tu l’hai accesa adesso spegnila nel migliore dei modi. La lasciai in piedi al centro della stanza, gli chiesi di chiedere gli occhi perché la sorpresa aveva inizio; andai verso il tiretto del mio comodino e presi una mascherina in tessuto, un foulard scuro per bendarla, e delle cinghie per legarla, attrezzi che avevo posizionato la sera prima. Ecco, adesso inizia la mia sorpresa: “per prima cosa ti bendo, ricordo che a te piace”. E poi? aggiunse lei. Vedrai inseguito. Puoi mugolare quanto vuoi, siamo al secondo piano lontano da tutte le altre camere da letto e non ci può sentire nessuno. Gli misi prima la mascherina nera e poi per certezza che non vedesse nulla, e poi stretto bene, il foulard largo abbastanza affinchè non potesse vedere nulla. Lei si fece fare tutto ciò senza dir nulla. Cominciai a baciarla sul collo, cercando di mantenere la calma per controllare l’eccitazione al fine di fare bene il tutto e a lungo. Come sua madre, mia moglie porta sempre i capelli corti, soprattutto nel periodo estivo perché sono più facilmente gestibili, quindi ha il collo scoperto. La baciavo e le accarezzavo i fianchi, lei ansimava. Avevo in cazzo che puntava sui pantaloni e non vedevo l’ora di liberarlo. Le tolsi il gonnellino nero e il top bianco adagiandoli sul pavimento, da dietro le stringevo i turgidi seni abbondanti, continuavo a baciargli le spalle ed il collo, lei mi chiese di spogliarmi. Mi misi di fronte a lei, mi sfilai i mocassini e lei bendata mi tolse prima la camicia e poi i pantaloni, il mio cazzo aveva raggiunto da tempo una gran erezione; lei s’inginocchiò davanti mi tolse i boxer prese la mazza in mano e la stava per infilarsela in bocca; io con una mano la fermai, le ho sussurrai: “aspetta tutto a suo tempo. dovrà essere una serata memorabile”. Le presi le mani e la feci rialzare in piedi, presi le cinghie e la legai ai polsi alle due estremità della solida spalliera ai piedi del letto, posizionando anche due comodi cuscini nel caso avrebbe voluto adagiarsi sulla spalliera; la feci piegare un po’ in avanti con le sue mani appoggiate alla spalliera del letto. Cosa fai? Mi chiese. Lo sai cosa faccio, ti lego, a te piace essere posseduta legata e bendata, o nel frattempo hai cambiato gusti? E lei: “avrei voluto partecipare più attivamente”. Io: “tranquilla lo farai, ma abbiamo stabilito che devi eseguire tutto quello che ti chiedo”. Ok, mi rispose Paola. Solo a quel punto accesi l’abat jour sul comodino e aprii la porta della stanza, senza far rumore, lei non si accorse del cambiamento. Quindi riavvicinai riprendendo a baciarla sul collo e sul seno con passione e sensualità. Le sussurrai: “Scommetto che nel buio stai immaginando di scopare con uno sconosciuto, vero?”. Lei: “no voglio scopare con te”. Ma un cazzo più grosso vorresti provarlo vero? Lei non rispondeva. Il mio cazzo è superiore alla media ma non così grande come lo vorresti. Magari un cazzo di un negrone come al bagnino dell’Albacore. Intanto la suocera non era ancora apparsa. Mi inginocchiai davanti al suo corpo inarcato a gambe divaricate e cominciai a leccarle la fica abbondantemente bagnata, sollecitai con la lingua il clitoride ormai inturgidito, massaggiandola con l’aiuto delle mie mani; muoveva il bacino in modo convulso e gemeva, dalla sua fica uscivano umori che mi bagnavano abbondantemente le labbra, ficcai la lingua dentro e poi il naso, a quel punto mia moglie ebbe un sussulto, ansimava si strofinava le grandi labbra alla mia bocca con foga, aveva raggiunto il coito. Mi rialzai, solo a quel punto notai che sulla porta c’era Alessandra, mia suocera: aveva rispettato i patti. La mia eccitazione aumentava ancora di più. Adesso potevo completare il mio piano. Mia suocera in vestaglia di seta nera cortissima tanto da mettere in evidenza tutte le sue belle gambe e sode, si vedeva che sotto non aveva il reggiseno, la vestaglia metteva in risalto il capezzoli ed era gonfia del suo seno prosperoso, era incantevole come mai vista, a guardarla mi arrapavo ancor più. Alessandra stava lì in piedi, con il rossore in viso indecifrabile tra eccitazione ed imbarazzo, guardava impietrita, le feci un cenno con una mano di venire avanti ed accostare la porta, ubbidì subito. La suocera stava ormai a meno di un metro da me, di lato a noi un po’ più arretrata per non farsi vedere, la cosa era realmente intrigante e mi eccitava tantissimo. Mi fece aumentare ancor più l’arrapamento, quando lei si aprì la vestaglia per farsi guardare tutta nuda con lo splendido seno, con i suoi occhi azzurri contornati dai capelli neri corvini a carré e lo sguardo sul mio cazzo duro che sembrava volesse scoppiare. Dopo una pausa di qualche secondo, mi concentrai di nuovo su mia moglie, mi spostai alla sua sinistra, sulla desta c’era sua madre e cominciai a baciare Paola con baci libidinosi profondi nella sua bocca, mi rispostai dietro di lei e le sussurrai: “ godi nel sentire la cappella e il cazzo duro mentre lo struscio dalle cosce alla fica al culo? Paola gemeva dal piacere e arretrava verso me per farmelo infilare, la feci appoggiare meglio sulla solida spalliera ai piedi del letto e finalmente glielo ficcai dentro con decisione, entrò subito come un coltello caldo nel butto. Mentre spingevo ritmicamente giro lo sguardo verso mia suocera e incredulo la vidi che aveva la sua mano sulla figa mentre si stava masturbando il clitoride e alternatamente infilava le dita nella fessura mentre con l’altra mano si palpeggiava il seno e il capezzolo godendo tantissimo. Alessandra, aveva lo sguardo fisso sul mio cazzo che entrava e usciva dalla fica di mia moglie.
Non resistetti e mentre scopavo mia moglie allungai la mia mano destra avvicinando ancor più Alessandra e la baciai intensamente con passione nel contempo infilandogli due dite nella figa bagnatissima. Madre e figlia insieme due splendide donne un amplesso comune, una splendida sensazione e unica.
Io cercavo di controllare con fatica la mia eccitazione per ritardare il più possibile l’orgasmo, intanto continuavo a stantuffare mia moglie che m’invitava a continuare: “dai continua così, così, così, più forte, fottimi, si si, siii, quanto mi è mancato il tuo cazzo duro”.
Io le chiesi: “dimmi la verità adesso vorresti un cazzo più grosso, magari di un negro come il bagnino dell’Albacore, anche se è una tua fantasia me lo potresti dire. Mentre la scopavo lei: “Mi basta il tuo, ma sarebbe bello avere un altro cazzo a disposizione da riempirmi la bocca mentre tu mi scopi alla pecorina, sarebbe eccitante anche per te vedermi sbocchinare l’uomo che tu hai scelto per me”. Io: “Vedi così mi piaci, tira fuori la troia che è in te, non mi hai mai fatto presente il tuo desiderio nascosto”.
Mia suocera era partecipe ed eccitata per quanto stava accadendo, rassicurata che Paola non si era accorta di nulla della sua presenza. Aveva sentito i desideri di sua figlia, che forse erano anche i suoi, mai confessati. Non avevo dubbi il rossore non era dovuto all’imbarazzo ma dall’eccitazione. Se non fosse stata sua figlia l’avrei coinvolta nel fare il sesso a tre consapevolmente. L’eccitazione mi faceva aumentare il ritmo e la forza delle spinte, più affondavo i colpi più sentivo che godeva; Paola ad un certo punto ebbe un orgasmo, si muoveva convulsamente la vagina pulsava, si apriva e si richiudeva convulsamente stringendomi il cazzo in modo ritmico. Mentre godeva diceva: “si, si, si hai ragione voglio un cazzo grosso, che mi deve sfondare tutta la figa e bocca, da troia che sono, lo voglio lo voglio ripetè. Sfilai il cazzo dalla figa grondande del liquido della figa, mi avvicinai al comodino e dal cassetto presi un sexy toy, che avevo nascosto il pomeriggio, un fallo nero in lattice da 25 cm di buon calibro che non riuscivo a tenerlo in mano dallo spessore. Mia suocera a quel punto fece una faccia sorpresa, penso che volesse avvicinarsi a me per dissuadermi, io le feci un cenno con la mano di stare ferma. Mi riavvicinai a mia moglie dicendo: vuoi un cazzo più grosso, bene, ti accontento subito. Le appoggiai quel cazzo nero all’interno delle cosce, ormai tutte bagnate, di umori e sudore, facendolo scorrere molto lentamente su e giù. Cosa è, mi chiese, un cazzo nero in lattice, le sussurrai nell’orecchio. Comiciai a massaggiarle la vulva con il sex toy, ma senza ancora inserirlo, mentre Alessandra guardava e si masturbava il suo clitoride con una mano e palpandosi il sono con l’altro. Che intenzione hai mi sussurrò Paola. Lo sai, gli risposi volevi sentire nella figa un cazzo più grosso del mio? T’accontento ora anche se è in lattice, ci organizzeremo per uno in carne. Mentre massaggiavo sentivo che la sua eccitazione aumentava sempre più e dimenava il culo su quel cazzo. Oramai, ne ero sicuro, aveva raggiunto quel grado di eccitazione che la contraddistingue e che la porta a fare qualsiasi cosa, pure di arrivare al picco del piacere. Mentre con la mano sinistra armeggiavo quel cazzo con la destra avvino la testa di Alessandra la bacio prendo la sua mano e faccio afferrare il sex toy dalla ventosa sotto le palle; mi guarda meravigliata, con la mia mano sulla sua erano due a premere e massaggiare quel cazzo sulla vulva di Paola; quando oramai ero sicuro che mia moglie era completamente in balia dell’eccitazione, solo a quel punto, osservando mia suocera fissa negli occhi con sguardo di complicità, diressi la mano di Alessandra in modo da puntare ed appoggiare la punta di quel cazzo nero all’imbocco della vagina. Le dissi di allargare bene le gambe, massaggiammo bene la vulva con la punta del cazzo in lattice, facendo piccoli movimenti; Paola apprezzava, si contorceva, era tutta sudata e sempre più bagnata in mezzo alle gambe. Io e Alessandra continuavamo con i piccoli movimenti avanti e dietro per avanzare in quella figa, eravamo a circa a metà, ad un certo punto mia moglie, con voluttà mi implorò: cazzo!!! mettilo tutto dentro questo fallo nero fammelo sentire tutto. Fu così che la mia mano e quella di mia suocera facemmo sparire quel cazzo nella figa di sua figlia. Mia moglie diede un gemito misto con piacere e forse dolore, la vagina sembrava volesse strozzare quel grande cazzo, si contorceva e gemeva, diceva cose oscene tipo: si un bel cazzo grosso, un cazzo di nero.
Lasciai il cazzo in lattice solo in mano di Alessandra, andai dietro di lei le misi una mano sulla schiena e la feci un po’ piegare e gli infilai il mio cazzo nella figa bollente e grondante di piacere. L’eccitazione di Alessandra, che governava da sola quel cazzo, spingeva ritmicamente il sex toy nella figa di sua figlia. Che spettacolo!!!!. Paola disse: “si, si, Moris scopami tutta sconquassami la fica con quel cazzo nero. Adesso era lei che si muoveva ritmicamente, e mi chiese: quanto cazzo resta ancora fuori? È tutto, le risposi, mentre sua madre la stantuffava.
Avevo con me madre e figlia, che spettacolo, non me lo sarei mai aspettato. Con i miei movimenti di quel cazzo non ci volle molto a mia moglie che raggiungesse un orgasmo devastante, convulsivo.
Non riuscivo a vedere l’espressione di mia suocera, ma sicuramente era eccitatissima vedendo una figa davanti che stava venendo con il cazzo in lattice e il mio fallo nella sua figa che guidava i movimenti del cazzo nero nella figa della figlia che aveva l’amplesso.
Alessandra mia suocera oramai faceva tutto lei con Paola, mentre io la scopavo con entrambe le mani le palpeggiavo il suo seno abbondante che si muoveva all’unisono con i miei movimenti dentro e fuori della sua figa. La scopai per un bel po’ e sentii che stava venendo dal dimenarsi del suo splendido culo.
Non riuscivo più a trattenermi, il mio orgasmo era vicino, mi ero controllato fino ad allora ma la scena del coito delle due donne vedere la suocera che scopava sua figlia e il mio cazzo duro da tempo in quella splendida figa di Alessandra mi aveva arrapato da morire.
Mentre Alessandra armeggiava quel fallo nero nella figa di sua figlia che da oco aveva avuto l’orgasmo, la presi dai fianchi, lasciando i suoi seni, con gli ultimi tre colpi ben decisi sentii sgorgare il mio sperma a fiotti nella sua figa umida e vogliosa, mentre un brivido mai sentito prima mi pervadeva dal collo sino ai piedi, brividi di piacere in tutto il corpo, una sensazione mai provata prima di allora. Alessandra accorta che avevo sborrato, si rigira verso di me muovendo con una mano il sex toy nella figa di Paola con l’altra mano mi prese il cazzo duro, lo inserì nella sua bocca vogliosa, cominciò a spompinarlo avidamente, leccandolo succhiandolo e assaporando il mix di saporosità del mio sperma e del suo liquido. Mi godevo lo spettacolo con grande eccitazione ed emozione, guardarla con il mio cazzo in bocca e scopare sua figlia era una scena che non avrei più visto.
Mentre mantenevo a Paola quel cazzo nero e faceva movimenti ritmici, con un gesto feci avvicinare mia suocera e gli feci segno di abbassarsi per succhiarmi il cazzo.
Ero ancora eccitato e col cazzo dritto, dissi a Paola subito dopo la sua esplosione: “Ti prendo alla pecorina, ma con il mio cazzo, o sei già sazia?” sapendo che lei era multi orgasmica conoscevo la risposta. Lei: “no continua, sfondami come vuoi, sono ancora tutta un fuoco, scopami come vuoi tu, fammi il culo, questa notte faccio tutto quello che vuoi, sono la tua troia, dai fottimi tutta, sfondami ancora.
A quell’invito tolsi il cazzo nero dalla figa di Paola lo consegnai a mia suocera, che non esitò a sedersi sulla poltrona laterale al letto, a metterselo in bocca per inumidirlo e/o assaporare la figa di sua figlia e infilarselo nella figa piano piano muovendolo lentamente. A quel punto, diedi uno sguardo ad Alessandra, che si masturbava con il cazzo nero, mi piegai verso il suo culo di Paola e cominciai con la saliva a inumidire maggiormente il suo buco; sempre legata la feci appoggiare sui cuscini per farla stare più comoda, mi appoggiai con le mani sui suoi fianchi, mi avvicinai con il mio cazzo umido della saliva di Alessandra al suo buco del culo stretto che pian piano fece sparire tutto, Appena dentro la stantuffai, ansimando e gemendo mi disse: si scopami il culo fallo godere, fottimi come una gran troia, mi piace, il tuo cazzo e il modo di scopare mi piace ancora. Dopo una lunga inculata con un colpi decisi o tirando fuori il cazzo per non sborrare ancora, Paola gridò: “vengo vengooo che bello godere nel culo è una sensazione unica e diversa da quella della figa, dobbiamo farlo più spesso”.
Subito dopo mi disse:” slegami almeno una mano così posso afferrare il tuo cazzo e ingoiarlo tutto. Le risposi di no perché temevo che si togliesse la benda. La assecondai parzialmente salendo sul letto e dandogli il cazzo in bocca facendolo leccare succhiare e spingendolo dentro la gola, afferrandogli la testa tra le mani, quasi a soffocarla. Nel frattempo gli occhi puntati su mia suocera, assistettero al suo muto orgasmo, che era chiaramente visibile dall’espressione del suo viso e all’aumento della frequenza con cui s’inseriva quel cazzo nero nella figa. Ti può bastare? Le dissi a Paola. Lei: Si ho goduto come non mai, ma ho il timore che abbiamo fatto troppo rumore, non vorrei che ci avessero sentito i bambini ed i miei genitori. La tranquillizzai.
Sentivo che ero vicino all’orgasmo, dovevo ancora sborrare, mi spostai dietro Paola gli mesi la mano sulla figa e sul clitoride, per continuare ad eccitarci, feci un gesto a mia suocera ad avvicinarsi, lasciò il cazzo nero sulla poltrona, si diresse verso di me, la feci mettere in ginocchio, lei capì senza parlare e mi cominciò a spompinare a godersi quel cazzo duro che da tanto tempo la desiderava. Intanto continuavo con mia moglie a sditalinarla. Alessandra s’infilava fino in gola il mio cazzo, da produrre una grande salivazione creava filamenti di saliva penduli dal cazzo che gli cadevano sul seno turgido.
Stavo per sborrare, l’eccitazione cresceva, il cazzo pulsava molto più intensamente, lo tirai fuori dalla bocca di lei, lo presi in mano e diressi verso la sua bocca aperta la mia copiosa eiaculazione, che si diffuse sul volto e sul suo seno all’insaputa di mia moglie; lei mentre venivo lo sperma che non finiva nella bocca lo toglieva con il dito e se lo spalmava sul capezzolo.
Dopo aver bevuto ogni singola goccia di sperma rimasta dal mio cazzo, si alzò in piedi e mi diede un bacio profondo in bocca con la sua lingua dentro la mia cavità orale a donarmi il mio sperma che le avevo dato durante l’orgasmo. Sensazione stupenda ed appagante.
A quel punto mia suocera, mi guardò compiaciuta, lasciò per terra il sexy toy, si alzò, si rimise la vestaglia nera, mi guardò attendendo ordini. Le feci un sorriso e un cenno di uscire dalla camera. Si diresse verso la porta senza fare nessun rumore a piedi nudi. Dissi a mia moglie che mi dovevo allontanare urgentemente per andare in bagno che mi era preso un dolore di pancia con sintomo di diarrea e che avremmo ripreso subito dopo. Tutto ciò per giustificare il tempo del rientro dal bagno. Uscii dalla stanza, accompagnando mia suocera all’esterno. Siamo entrati in bagno che era nella parte opposta della mia camera da letto chiusi la porta e gli sussurrai:” brava hai mantenuto la promessa, visto come è disinibita tua figlia, non si sazia mai, hai visto che cazzo ha preso, quella si farebbe scopare alla grande dai vu cumprà che passando in spiaggia a Milano Marittima. Sono contento che ti sia piaciuta quest’esperienza. La suocera non diceva parola mi fissava negli occhi con un sorriso, con un espressione di soddisfazione era compiaciuta di aver vissuto un esperienza unica. Mentre la fissavo negli occhi, ci siamo baciati dolcemente, le misi due dita nella vagina, era caldissima, con l’altra mano le presi il collo e la cominciai a baciarla con voluttà ficcandogli la lingua in bocca, lei mi prese il cazzo duro in mano. Lo voleva. La feci girare e mettere le mani sul lavandino, di fronte alla specchiera, le aprii le gambe e gli avvicinai il cazzo al buchetto del suo bellissimo culo tondo e sodo. No il culo no non l’ho dato mai a nessuno, mi disse. Rilassati Alessandra, le sussurrai, tranquilla, fidati, viviamo quest’altra esperienza unica, rilassa i muscoli del culo, spingi verso l’esterno. Dallo specchio guardai la sua espressione che mi dava il consenso con la sua testa. Intanto avevo preso dell’olio Jhonson nella specchiera unsi il mio cazzo e lo versai sulle sue chiappe lo spalmai e con il dito lubrificai anche il suo buchetto. Non volevo traumatizzarla e fargli vivere il piacere dell’inculata. Misi molta attenzione ad essere delicato e con piccoli movimenti gradualmente il mio cazzo scomparve nel suo culo accompagnato dall’ansimare e dal godimento di mia suocera e mio. La stantuffai per bene, lentamente per non farle male, continuando un altro po’ a lubrificare il buchetto; aveva il culo molto stretto stretto e lei partecipava ai movimenti per farlo entrare ed uscire dentro di se. Non ricordo quanto tempo è passato, ma la sentii ansimare e giungere all’orgasmo, stringendomi il cazzo con il suo culo; non riuscii a trattenermi neanche io e le farcii il culo con il mio sperma. Le diedi l’ultimo bacio sul collo le dissi: “Grazie Alessandra per le emozioni che mi hai donato, manterrò le mie promesse”. MI auguro che ti sia piaciuta questa esperienza che rimarrà èer sempre nei nostri ricordi. Sarà il nostro segreto. Aprii la porta del bagno, tornai in camera da letto e lei scese al piano inferiore.
Rientrai in stanza ancora con il cazzo dritto, aiutato dalla compressa di Viagra che avevo preso la sera, per sostenere un’attività così intensa in breve tempo.
Arrapato più di prima, per aver fatto il culo ad Alessandra entrai in camera, lei era adagiata sui cuscini e mi mostrava la sua fica e culo, mi chiese sei tu Moris, le risposi di si, mi chiese come stavo, le risposi meglio dopo essermi liberato dalle feci; spensi l’abat jour, slegai mia moglie e le tolsi la benda; l’appoggiai di pancia sul letto, senza dire una parola le allargai le gambe e messo due cuscini sotto la pancia per sollevare bene il bacino, puntai il glande nuovamente verso il culo. Lei: “non ti è bastato avere il mio culo, lo vuoi ancora?” Comprendendo la sua indisponibilità alla pecorina puntai sulla fica che sembrava ancora pulsare; affondai con decisione, era abbastanza lubrificata dalla sua eccitazione e dilatata da quel gran cazzo nero, stantuffavo con decisione mentre con le mani sui fianchi la tiravo verso di me. Dopo un po’ cambiammo posizione, ci mettemmo su un fianco con io dietro a cucchiaio, la scopavo con colpi decisi, con una mano le sollecitavo anche il clitoride. Fu a quel punto che i suoi gemiti e mugolii si sono trasformati in gridolini, sentivo che stava per raggiungere l’orgasmo, infatti dopo poco mi inondò di umori il cazzo e le dita che le masturbavano il clitoride. Solo a quel punto liberai il mio ultimo orgasmo all’unisono con lei in quella nottata indimenticabile. Ero spossato ma felice. Ho passato un bel po’ di tempo a coccolarla. Mi alzai, presi la bottiglia di prosecco millesimato, raffreddato con ghiacciolini, messa sul comò la sera e brindammo alla splendida nottata e al nuovo inizio del nostro rapporto.
Mia moglie mi disse: “sono stata bene, anche se forse siamo andati oltre con i giochi e con la fantasia, forse si vergognava dei suoi desideri inconfessati”. Si avvicinò mi diede un bacio sulla bocca, con una dolcezza tale che ormai avevo dimenticato, dicendomi, mettiamoci a dormire. A distanza di tempo, con mia suocera ho mantenuto la promessa. Abbiamo mantenuto un comportamento cordiale, ma ogni volta che i nostri sguardi s’incrociavano, il viso cambiava espressione compiaciuta. Avevamo un segreto comune con Alessandra, all’insaputa di Paola. Non ho più cercato di scoparmela, né molestata in alcun modo per il bene della nostra famiglia. Consapevoli entrambi che sono esperienze uniche. Con mia moglie si è avuto un miglior rapporto tra coniugi con maggiore attività sessuale e complicità, che ci ha condotti a condividere esperienze con coppie, ma di questo, forse, sarà oggetto di altri racconti.
Quando penso a quello che è successo con Alessandra e Paola, un senso di eccitazione mi pervade ancora, che sovrasta il pensiero della mia coscienza che mi fa sentire un immorale; sono felice di esserlo stato, di aver goduto un’esperienza unica che vorrebbero vivere tanti mariti con la propria suocera. Sono soddisfatto di aver vissuto la vita a colori.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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