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vergine e nelle mie mani


di masterservio
09.02.2018    |    3.181    |    0 6.0
"Preferivo così, che tu pensassi te ne avessi regalate poche, piuttosto che esagerare e poi pentirmene..."
Quando ti ho fatto mettere la faccia sulla mia figa non ti sei ritratta neanche per un attimo, non hai avuto nemmeno un piccolo tentennamento ed io ero un lago per te.
Hai leccato da brava cagnetta e di umori te ne ho regalati parecchi.
Ti ho fatto leccare anche il mio buco del culo e percepivo il modo in cui lo facevi, non era una costrizione per te, era un regalo che io, la tua Miss ti stavo facendo.
Ma partiamo dal principio....
Venerdì, quando siamo entrate in camera la prima volta, non è stato facile rompere il ghiaccio. Eri bloccata e timorosa, come mi avevi anticipato ti avrei trovata.

Ti ho aspettata nel luogo dell'appuntamento, vicino alla fontana all'inizio della via.
Sei arrivata e ti sei fermata ad una decina di metri da me, indecisa sul come segnalarmi la tua presenza e infine hai scelto il modo che più si addiceva ad una cagnetta desiderosa di attenzioni.
Hai cominciato ad abbaiare e lo hai fatto così bene da farmi credere ci fosse davvero un cane dietro di te.
Sono scoppiata a ridere, avevi avuto una bella idea per cercare di nascondere il tuo imbarazzo.
Ti sei avvicinata ma non troppo.
Poi qualche altro passo verso di me, ma dopo ti sei bloccata nuovamente e ti sei voltata dandomi le spalle.
“Non ce la faccio...” dicevi e sono venuta io da te.
Mi sono messa davanti e ti ho abbracciato.

Ci siamo incamminate verso il B&B, un posto tranquillo e discreto, con entrata indipendente, l'ideale per la tua iniziazione.
Sedute sul letto eri consapevole che fosse giunto il momento di rompere il ghiaccio e ti stavi chiedendo in che modo sarebbe accaduto.

Ho allungato una mano per carezzarti il viso e tu istintivamente ti sei ritratta dicendo di nuovo che non potevi farcela, che era troppo imbarazzante.
Ho pensato, accidenti, ma quanto sta facendo la timida sta ragazza?
Allora ho atteso ancora un po' e abbiamo proseguito nel chiacchierare del più e del meno.
Ma quando ho allungato di nuovo una mano e tu ti sei ritratta ancora togliendo le scarpe e ti sei stesa sul letto nascondendo il viso con le braccia, ho capito che la situazione necessitava di una rapida svolta.
Così ho tolto le scarpe pure io e ti ho raggiunta, ti ho tirato giù le braccia dal viso e ho posato le mie labbra sulle tue
Era il tuo primo bacio.
Era la prima volta che baciavo qualcuno che non aveva mai baciato nessuno....

Non ti sei ritratta.
Hai mormorato un “Non sono capace” ed io ti ho ignorata facendoti schiudere la bocca per entrare con la mia lingua.
“Nessuno fa un corso per imparare, tira fuori la lingua....”
Ti ho messo una mano sulla camicia all'altezza di un seno e ho sentito la coppa morbida del reggiseno.
Ho percepito il tuo tremore per l'eccitazione, molto bello...
“Ma lo metti imbottito?” ho commentato sorridendo.
Non potevo nemmeno strizzarti un capezzolo con quello addosso!
Ho ripreso a baciarti ordinandoti di tirare fuori la lingua e ti ho fatto scivolare la mia mano sotto la camicia per raggiungere il reggiseno e andarci sotto. Non era comodo e così ho smesso di baciarti e ti ho detto che era ora di toglierti quella roba di dosso.
“Spogliati....”
Il primo vero ordine che ricevevi dalla tua Miss.

Ti sei subito irrigidita, ti sei girata sul fianco dandomi le spalle dicendo che era troppo imbarazzante.
A quel punto mi sono messa a sedere e ti ho detto che me ne sarei tornata a casa.
Così ti sei decisa e ti sei messa seduta.
“Mettiti in piedi...”
Non commento l'eternità che hai impiegato a sbottonarti quella camicia....
Mi prudevano le mani.
Via anche i pantaloni rivelando le tue forme generose e quella pelle che chiamava carezze, ma molte sarebbero state pungenti.
“Adesso il reggiseno....”
Te lo sei sfilato senza fare storie e subito le mie mani sono finite a coprirti i seni, piccoli, ma piacevoli al tatto e non ti sei ritratta alle mie carezze.
Nemmeno quando ti ho sfiorato i capezzoli trattenendomi dal torcerteli subito.
Ti ho sfilato le mutandine liberandoti dell'ultimo velo che celava il tuo pudore ed il tuo timido offrirti a me.

E quanto mi è piaciuto percepirti già un lago!
Visto e sentito come erano ridotte quelle mutandine, ti ho fatto notare come potessi andare in giro così senza vergognarti....
Figurati tu, a quel punto.... già eri in terribile imbarazzo ed io lo stavo rimarcando....

Quanto ti sono piaciute le polsiere.... bello vedere che non te le saresti più volute togliere.
Ti ho agganciato il collare che avevi preso nei primi giorni della nostra conoscenza via mail e pure quello non lo avresti più voluto togliere.
Mi hai dato la sensazione che ti volessi affidare completamente a me, legarti a me.
Sensazione bellissima che non avevo mai provato.
Ho proprio percepito che in te convivevano il timore e il desiderio di lasciarti andare e di sentire finalmente sul tuo corpo, a livello reale, tutto quello che fino a quel momento avevi solo immaginato.
Dopo tutte le letture dei racconti e le fantasie che ti popolavano la mente, ero io a darti il tuo primo piacere vero, fisico e mentale.

Mi sono dedicata a te alternando dolcezza e un pochino di durezza, giusto per farti assaggiare qualcosa.
Tutto questo lasciandoti il tempo di capire, di commentare e vedere ciò che ti stavo facendo.
Come primo incontro mi è sembrato giusto così.
Farti sentire sicura.
Lasciarti parlare, chiedere, senza nasconderti niente, perché temevi anche il contenuto della mia borsa....

Lasciandoti in piedi con le mani dietro la nuca, ti ho fatto assaggiare la frusta a nove code, ma davvero in modo soft.
Anche se dalle mail e i messaggi avevo intuito che potessi sopportare di più, ho voluto iniziare delicatamente.
Ad incrementare si fa sempre in tempo.
Ho notato subito che a livello sonoro emettevi pochi mugugni e così per me è stato più difficile capire le tue reazioni.
Anche perché con la tivù accesa dovevo pure distinguere i suoni dai tuoi timidi gemiti.
Ma mi sono accorta comunque che potevo già incrementare l'intensità dei colpi.
Il gatto non mi dà molta soddisfazione e così sono passata subito alla cintura.
Avevo in borsa una cinghia che è abbastanza dura e richiede un po' di attenzione per dosarla nel modo giusto.
Ti ho inferto colpi leggeri e un po' più pesanti, ma in tutto saranno stati venti, non di più nel corso del pomeriggio.
Ho alternato anche qualche sculacciata ai baci, ma ho preferito andarci piano, nonostante mostrassi il desiderio di riceverne ancora.
Preferivo così, che tu pensassi te ne avessi regalate poche, piuttosto che esagerare e poi pentirmene.

Bello baciarti mentre ti strizzavo un capezzolo e lo torcevo.... avevo modo di godermi la tua reazione immediata, bocca su bocca...
Sentire che d'istinto ti ritraevi lievemente, ma che poi non lo facevi sul serio, perché era troppo bello lasciarti baciare e non potevi farti sfuggire l'occasione di rimanermi attaccata.

E ammetto che era divertente regalarti un bacio e poi darti uno schiaffo secco sul culo per esempio e staccarmi di colpo lasciandoti lì col desiderio che lo rifacessi.
Considerando poi che ti ho dato io il tuo primo bacio in bocca e magari tu lo sognavi solo romantico e non da Mistress....

Ti ho fatto sentire anche i miei denti sui capezzoli e per pochi secondi ti ho anche posato la mia lingua sul clitoride, ma è stato solo un assaggio....
Lo farò di nuovo solo se mi andrà e più avanti.

Avevo portato con me tre tipi di mollette,, ma il primo pomeriggio ti ho messo solo quelle morbide e quelle di media durezza, ho tenuto quelle più dure per il giorno successivo. E i morsetti dentati a scatto te li ho fatti vedere solo la domenica mattina giusto per stuzzicarti un po'....

Sono rimasta vestita per gran parte del tempo che ho giocato con te e solo più tardi mi sono spogliata donandoti la possibilità di succhiarmi i capezzoli e posare la testa sulle mie tette abbondanti.
E ti ho fatto provare a leccarmi la figa e il clito solo per pochi minuti, giusto un assaggio come primo giorno :)
Non mi interessava godere, volevo capire come provavi piacere tu e rimanere concentrata su quello, sul tuo piacere fisico e non sul mio.

Il secondo giorno, sabato pomeriggio, la musica è cambiata.
Dopo averti ordinato di spogliarti tu hai tentennato un pochino, ma senza nemmeno bisogno di esprimertelo a parole, ti ho fatto intendere che non avrei accettato storie.
E quando sei rimasta nuda ti ho detto di fare silenzio, che da quel momento non volevo commenti e che potevi parlare solo se interrogata
Hai accennato una protesta, ma pure lì ti ho zittita immediatamente.
Situazione che ha creato quella giusta intesa mentale che secondo me definisce alla perfezione i due ruoli,quello di dom e quello di sub.

Ti ho rimesso le polsiere, il collare e ti ho pure bendata.
Così non potevi vedere la mia borsa aperta. Borsa che il giorno prima avevi giudicato “inquietante” ma allo stesso tempo ti stavi bagnando solo a vederla ancora chiusa...
Ecco, qui mi sono sentita davvero la tua Padrona e ti ho sentita cagna.
Perché eri completamente affidata a me e ti stavi godendo ogni mia attenzione.

Ti ho fatto contare a voce alta i colpi di cinghia ordinandoti di ringraziare ad ogni colpo.
Ti domandavo se eri la mia cagna e al tuo “sì” ti incalzavo per farti dire “sì Miss”
e il tono di voce con cui pronunciavi queste poche parole era proprio quello di una cagnetta in calore.
i lievi ansimi, i sospiri e i piccoli lamenti, la figa che colava, i capezzoli che ogni tanto mi regalavano un meraviglioso inturgidimento.

Quando ti ho colpita eri a quattro zampe sul letto, ma prima ti avevo fatta mettere come immaginavo nelle mie fantasie....
in ginocchio con le mani dietro la nuca, le cosce aperte e la possibilità di giocare con i tuoi capezzoli, e il clito a mio piacere, morderti e baciarti dove avevo voglia....
Così di nuovo ti baciavo mentre ti arrivavano sculacciate secche e mi godevo i tuoi sussulti sorridendoti a fior di labbra.
E poi ti ho fatta stendere a pancia in su, ti ho legato le polsiere sopra la testa ma senza bloccartele, tanto non ti muovevi, desideravi immensamente tutto ciò che ti stavo donando....
Ti ho fatto spalancare le gambe e dopo essermi tolta gli anelli ti ho infilato quattro dita in figa scopandoti per sentirti gemere.
E tu mi hai lavato fino al polso per quanto colavi.

Ti ho fatto provare le mollette quelle dure e mi sono divertita a muoverle e torcerle lievemente.
E siccome mi eccitavano i tuoi sussulti e i tuoi fremiti nel momento in cui te le toglievo.... non lo facevo certo delicatamente.... apposta te le staccavo velocemente e una dietro l'altra senza quasi darti il tempo di lamentarti, o meglio.... ignorando i tuoi lamenti per incrementare il mio eccitamento ed il mio piacere di torturarti.
Infatti il mio clitoride pulsava facendo aumentare l'umidità tra le mie cosce.

E una volta tolte dai capezzoli ti ho messo le mollette alle labbra della figa.
Dalla tua reazione ho capito che non te l'aspettavi proprio....
Ansimavi e allora ti ho lasciato i morsetti attaccati mentre col dito ti giravo attorno al clitoride e muovendo un po' le mollette ti ho fatto temere e forse desiderare che te ne avrei attaccata una anche al clito, ma non lo ho fatto per questa volta.

Che lago che eri!
Allora ti ho tolto i morsetti dalla figa e ho preso la cinghia tenendola sempre raddoppiata.
TI ho colpito con dolcezza il pube, giusto per vedere la tua reazione, sembrava stessi subendo una scossa, bellissimo da vedere, scattavi come una molla ed erano solo colpetti delicati....
Chissà come potresti reagire ad una bella frustata in piena figa...

E quanto mi è piaciuto scoparti con i miei giocattoli.....
Lasciandoti bendata mi sono tolta i vestiti rimanendo in mutandine e reggiseno.
Ti ho inferto sei colpi di cinghia sul culo mentre eri ancora a quattro zampe e a mia disposizione.
Ho preso il vibratore e te l'o ho infilato in figa accendendolo e passando lentamente dalla prima alla terza velocità....
Godevi ma non ti ho sentita venire.
Ho cercato di capire cosa ti facesse avvicinare di più all'acme del piacere, sia sfiorandoti il clitoride, sia scopandoti. Sei una donna molto calda ed è solo questione di tempo. L'orgasmo lo raggiungerai.
Ti porterò ad un tale livello di eccitazione per cui non potrai fare a meno di esplodere.

Ho notato quanto ti scivolasse bene in figa il mio vibratore e allora sono passata ad un giocattolo più grosso, il cazzo in silicone con la ventosa.
Ti ho tolto la benda per fartelo vedere e tu hai rabbrividito, non volevi nemmeno toccarlo, tanto ti repelleva questo simbolo maschile.
Ma io te lo ho messo ugualmente tra le mani per permetterti di fare la sua conoscenza.
E la prossima volta te lo infilerò in gola, poi lo attaccherò con la ventosa all'armadio e ti farò fare un pompino al cazzo di silicone e mi divertirò nel vedere come lo leccherai bene fino alle palle.
E tu colerai in modo indegno sentendoti costretta a fare qualcosa di repellente per te.

Essendo molto grosso quel dildo, ho preso il gel e l'ho lubrificato, e dopo averti passato una mano tra le cosce che colavano te lo ho puntato sull'apertura della figa e lo ho spinto lievemente dentro.
Altro che vergine!
Te lo sei risucchiato dentro tutto quanto e nonostante fosse la prima volta che venivi scopata da qualcuno, sembravi aperta come ti avessero usata fino a pochi minuti prima.

E così mi sono divertita a scoparti e a vederti saltare quando acceleravo il ritmo e lo spingevo dentro fino in fondo e dopo fuori quasi del tutto, per poi sbattertelo di nuovo dentro.
Ho sentito che ti stavo possedendo, eri mia completamente.
Con una mano te lo tenevo dentro e con l'altra ti sculacciavo.
E una volta sazia di scoparti in figa mi sono dedicata al tuo culo.

Passando di nuovo una mano tra le tue cosce mi sono lubrificata le dita e te ne ho infilato uno nel culo....
A quel punto ho tenuto il dito nel tuo buchetto e con l'altra mano ho giocato con la tua figa.
Il pollice dentro e l'indice a masturbarti il clito....
Stimolata in tre punti diversi.
E ti dicevo che eri una troia in calore che voleva solo godere da tutti e due i buchi....
E tu sembravi infastidita dalle mie parole pesanti, ma continuavi ad ansimare come una cagnetta contribuendo ancora a far lievitare la mia eccitazione.
Rimanevi immobile, il viso posato sulle mani incrociate davanti e il culo bello alto offerto a me...

Lasciandoti sempre a quattro zampe sul letto, così eri comoda con le ginocchia, invece che sul pavimento duro, ma ti farò provare anche quello. Una schiava cagna sta anche sul duro pavimento per il piacere della sua Padrona.
Ti ho inculata schiava.
Cominciando con le perline a bruchetto, quelle piccole sfere, dieci in tutto, che di solito entrano fino a metà....
Ti ho lubrificato il buco del culo con un po' di gel e poi ti ho fatto insalivare le perline mettendotele in bocca.
Ti ho posato la prima sferetta sull'ano e l'ho spinta dentro.
Hai sussultato mugugnando lievemente.
Ed io ho sentito che continuavo a possederti, il senso di possesso aumentava proprio...

Allora ti ho spinto dentro la seconda perlina, poi la terza e lasciandoti la codina nel culo, ti ho sculacciata di nuovo.
Poi ho ripreso la cinghia e ti ho fatto contare altri quattro colpi, 2 a destra e 2 sulla natica sinistra.
E dopo ti ho spinto dentro le altre due sferette, dato che sapevo che fino a 5 potevo arrivare tranquillamente....
Lasciandotelo dentro ti ho di nuovo messo una mano tra le grandi labbra, poi sono venuta col mio viso vicino al tuo....
Ti ho fatto leccare le mie dita imbrattate dei tuoi umori e poi sono tornata dietro....
per sfilarti di colpo tutte le perline e godermi il tuo sussulto per la sorpresa.
Allora ho preso il vibratore rigido e lo ho lubrificato col gel.
Lo ho puntato sul tuo buco del culo e lo ho spinto piano piano dentro, fino in fondo, allora lo ho acceso e ti ho scopata lentamente.
Volevo lasciarlo dentro ma tendeva a scivolare fuori.
Ma è anche un bel giochetto quando scivola fuori, prima che esca del tutto, rispingerlo dentro.
Tu sei bella aperta di culo, ma non ho esagerato, per quel giorno bastava così....

A questo punto ti ho slacciato i bracciali ma te li ho lasciati addosso, visto che ti piacciono tanto.
Mi sono tolta il reggiseno e ti ho concesso di giocare con la lingua sui miei capezzoli.
Ogni tanto ti prendevo per il ciuffo dei capelli e ti spingevo via costringendoti a ritrarti e poi ti facevo succhiare di nuovo.
Mi sono tenuta ma ero al limite della mia eccitazione.
So che era giusto così, tenermi e controllarmi, ma sentivo pure che mi piaceva farlo, mi eccitava aspettare e caricarmi il più possibile.
E in effetti ne ho avuto la controprova.
Ho tolto le mutandine e ti ho messo la testa tra le mie cosce umide.
TI ho ordinato di darti da fare. E a differenza del giorno precedente in cui mi avevi detto che non sapevi come fare a respirare, non ti sei minimamente lamentata e mi hai leccato il clito magistralmente, riuscendo a respirare senza problemi.

Ovviamente decido io se venire o no.
È la mia testa che fa tutto.
E tanto dipende dal grado di eccitazione, ma anche da quanto mi sento rilassata e a mio agio.
E quel giorno lo ero mia schiava e tu mi hai dato l'orgasmo che volevo.

Ti ho fatto poi leccare il mio buco del culo.
Su MTV era appena cominciata una canzone ed io ti ho detto di leccarmi fino alla fine del brano.
Lo hai fatto senza fiatare e forse eri pure dispiaciuta quando la canzone è finita ed io ti ho allontanata.
Ma togliamo il forse, vero schiava?
Tu volevi continuare a leccarmi il culo, perché ti piace tanto usare la lingua.


Domenica mattina è stato molto bello....
Ti ho raggiunta con l'intenzione di trascorrere con te un paio d'ore in tranquillità o quasi....
Non mi ero portata appresso i giocattoli, ma anche con le dita e le mani si possono provocare intense sensazioni.
Anzi, so benissimo che a te le mani piacciono molto di più dei giocattoli....
Siamo rimaste vestite sul letto achiacchierare ed io ho fatto un po' lastronza, perché sapevo desideravi da morire i miei baci, solo che io non te li stavo dando....
Volevo me li chiedessi esplicitamente.
E siccome sapevo bene che per te era imbarazzante farlo, mi sono divertita a farmi pregare di concederti i miei baci.
E non solo quelli....
Sapevo anche che desideravi posare la testa sul mio seno nudo, ma anche quello me lo avresti dovuto chiedere.
Nel frattempo lentamente ti ho spogliata io.
Indossavi un intimo molto sexy e scelto appositamente per me.
Mi hai dato più volte dell'antipatica, ma poi i baci li hai supplicati....
Non avevi però ancora il coraggio di pregarmi di spogliarmi per te.
Ci è voluto molto tempo prima che me lo chiedessi, e timidamente, a mezze parole, quasi incomprensibili.
TI dicevo che potevo tenermi tutto addosso fino alla tua imminente partenza visto che non ti decidevi e poi lo hai fatto, me lo hai chiesto.
Ti ho lasciato succhiarmi un capezzolo mentre io strizzavo i tuoi e ogni tanto ti colpivo sul culo con la mano.
Mi sono eccitata di nuovo e verso mezzogiorno, anche se non era nei miei programmi, ti ho premuto la faccia sulla mia figa e ti ho fatta leccare come il giorno prima.
Non ci hai impiegato molto a farmi venire.
E poi mi hai ripulito tutti gli umori tra le grandi labbra.
Una brava cagnetta insomma.
Si stava facendo tardi, ma quando io sono andata in bagno tu mi hai seguita e ti sei inginocchiata nuda ai miei piedi sorprendendomi.
Mi hai chiesto se per favore potevi fare una cosa....
che la desideravi moltissimo e così ho acconsentito ricordandoti però che era tardi.
TU, tutta contenta mi hai sfilato un calzino e hai cominciato aleccarmi il dorso del piede in un modo molto piacevole, poi la tua lingua è passata su tutte le dita e quando io lo ho alzato mi hai leccato pure l'intera pianta.
Ti ho fermata prima che potessi passare all'altro piede e ci siamo rivestite.
Era davvero tardi.
Ma la prossima volta ti farò finire il lavoro...
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