trio
la cessione

09.02.2018 |
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"Così sono rimasta in piedi nuda di fronte a lui, cercando di ignorare il lago che percepivo aumentare tra le mie grandi labbra..."
Il Padrone mi ha condotta a casa di Mauro e mi ha fatto entrare nel suo soggiorno.Al centro della stanza si trovava un tavolo preparato ad uso lettino medico, con coperta e lenzuolo bianco.
Ero molto tesa, ma allo stesso tempo eccitata e pronta per essere visitata allo scopo di appurare la mia idoneità fisica ad una possibile cessione.
Eravamo tutti e tre in piedi nella stanza, in quei momenti si respira davvero l'emozione nell'aria. Quel piacevole turbamento che si rimescola nello stomaco e rende l'inizio dell'incontro qualcosa di unico.
Il Padrone mi ha tirato indietro la testa afferrandomi per la coda dei capelli e mi ha baciato in bocca, come a voler sottolineare la mia appartenenza a lui, prima di andare a sedersi sul divano e lasciarmi nelle mani del suo amico Mauro.
Un uomo che non avevo mai incontrato prima e questo particolare mi rendeva nervosa e le mani mi sudavano per l'agitazione al pensiero di ciò che avrei subito.
Mauro mi ha lasciato vestitaa e mi ha fatto sedere su una sedia iniziando quella che poteva sembrare una normale visita medica, con domande sulla mia salute, rilevazione della pressione e del battito cardiaco, che ovviamente era bello accelerato. Mi ha fatto aprire la bocca per controllarmi il cavo orale, era munito di abbassalingua di legno che mi ha premuto con delicatezza sulla lingua, riattivandomi un po' la salivazione che avevo azzerata per via della forte emozione.
Quando mi ha chiesto di spogliarmi, un brivido mi ha percorso la schiena.
È un momento molto intimo, quello di togliere indumento per indumento sentendo gli occhi di uno sconosciuto scivolare sul mio corpo che a poco a poco si svelava rendendosi vulnerabile e offerto a lui.
Mi sono fermata con addosso mutandine e reggiseno neri e lo ho guardato con aria interrogativa, indecisa se proseguire. Lui mi ha confermato di togliere tutto ciò che indossavo.
Ho sganciato il reggiseno liberando le mie morbide forme, la cui abbondanza sono consapevole susciti un'immediata curiosità di posarvici sopra le mani.
Essere esaminata così, allo scopo di venire usata da uno sconosciuto in presenza del mio Padrone mi stava procurando un'incontrollabile umidità tra le cosce e quando ho sfilato le mutandine sono stata per un attimo tentata di usarle per asciugarmi un po', ma non potevo farlo senza che i due uomini se ne accorgessero e sarebbe stato imbarazzante.
Così sono rimasta in piedi nuda di fronte a lui, cercando di ignorare il lago che percepivo aumentare tra le mie grandi labbra.
Mauro mi ha fatto portare le mani dietro la nuca e mi ha girato attorno, poi ha effettuato una minuziosa palpazione del seno.
Mi ha fatto aprire la bocca e vi ha infilato dentro le dita penetrando con indiscrezione per valutare la mia capacità di accogliere in profondità qualcosa in gola.
Questo mi faceva sentire come una troia esposta e offerta alle mani di un possibile compratore al mercato delle schiave.
Dopo Mauro mi ha chiesto di piegarmi a novanta posando le braccia sullo schienale della sedia per esaminare la mia colonna vertebrale, ma anche il mio fondo schiena che era così offerto e a sua disposizione.
La visita è scivolata poi in un esplicito controllo a sfondo erotico.
Nuda, mi ha fatto sedere sull'improvvisato lettino e mi ha tastato di nuovo i seni, dopo ha proseguito con la stimolazione dei capezzoli che ha stretto in morsetti casalinghi.
Mi ha fatto stendere sulla schiena e aprire bene le gambe per controllare la funzionalità del mio clitoride alternando le dita al vibratore. E dopo avermi ben eccitata titillandomi in quel modo, mi ha tolto i morsetti dai capezzoli per palparmi di nuovo le tette e l'addome.
A quel punto mi ha fatto voltare a pancia in giù per potersi occupare del mio fondo schiena, aprendomi le natiche e introducendo delicatamente le dita nel mio ano.
È un'invasione fastidiosa, che viola la mia intimità e che mi priva dell'orgoglio e mi imbarazza molto quando a penetrarmi così è uno sconosciuto.
Mauro mi ha fatto scendere dal lettino e stare di nuovo in piedi. Mi ha messo due fascette ai polsi e li ha legati ad una sbarra di ferro che mi ha fatto passare dietro al collo.
In questa posizione mi ha tormentato nuovamente i capezzoli e poi mi ha liberato da quella situazione abastanza scomoda, soddisfatto delle mie reazioni.
Stabilito quindi che fossi sana e idonea ad essergli ceduta sessualmente, il gioco a tre ha preso il via senza ulteriori attese.
Compiaciuto, il mio Padrone si è alzato dal divano, pronto a condividere la sua schiava con lui.
Ha preso il collare e ha lasciato fosse Mauro ad allacciarmelo al collo, ma per farmi capire che da quel momento non avrei più potuto sottrarmi a quella cessione, mi ha assestato uno schiaffo in pieno viso.
Ricevere schiaffi è umiliante per una donna, ma mi eccita la sensazione che mi pervade quando il colpo arriva inatteso ed è come una scossa che mi annienta all'istante, impedendomi anche solo di tentare la minima ribellione.
Mi hanno agganciato le polsiere, stando uno alla mia sinistra e l'altro alla mia destra, poi il mio Padrone ha preso la frusta in mano e mi ha ordinato di inginocchiarmi sul tappeto per prendere il cazzo di Mauro in bocca.
Lui si è aperto i pantaloni ed io mi sono fatta subito infilare il suo sesso in gola iniziando a strofinare le labbra da brava cagna, mentre il mio Master da dietro mi frustava incitandomi a farlo bene, come lui mi aveva addestrata a fare proprio nell'eventualità di venir ceduta ad un altro.
Sono in grado di controllare le mie reazioni ai colpi mentre succhio e non mordere o nuocere al signore che sto servendo.
A volte il Padrone mi interrompeva, prendendomi per la coda dei capelli, mi tirava indietro la testa e mi schiaffeggiava davanti a Mauro per sottolineare il fatto che io ero solo una troia da usare per il loro piacere.
Spesso gli chiedeva se io stessi lavorando bene, altrimenti mi avrebbe punita severamente.
Mauro era soddisfatto del mio lavoro, si è seduto sul divano e io sempre ai suoi piedi, ho continuato a succhiargli il sesso mentre con le dita stringevo i suoi capezzoli, incitata dal mio Padrone che con la frusta proseguiva a torturarmi. Mi ha ordinato di andare avanti un po' con la mano e mi ha infilato il suo cazzo in bocca perché procurassi piacere ad entrambi.
È faticoso servire due uomini contemporaneamente, ma mi fa sentire come orgogliosa di essere considerata un oggetto, sfruttata allo scopo di far godere senza che venga tenuta in considerazione alcuna mia protesta.
Le ginocchia premute sul tappeto mi dolevano, ma sapevo di non potermi sottrarre a quel compito e l'unico sollievo che potevo concedermi era quello di cambiare posizione, ma senza interrompere il lavoro che stavo facendo.
Così mentre continuavo a stimolare Mauro, mi sono alzata in piedi stendendo le gambe, ma sempre piegata su di lui a succhiare.
Il mio Master, vedendomi in quella posizione così sfacciatamente offerta, mi ha scopata da dietro regalandomi un primo orgasmo come incentivo allo scopo di esortarmi a proseguire con impegno nel mio compito.
Durante questo lungo pompino mi sono inginocchiata e rialzata alcune volte ed ogni volta che mi mettevo in piedi il mio Master mi scopava di brutto, visto che gli offrivo il culo alla giusta altezza. Gemevo di piacere emettendo suoni soffocati da quel sesso che mi riempiva la bocca.
In uno di questi mutamenti di posizione ho pestato per sbaglio un piede a Mauro e ho subito chiesto scusa.
Ma il mio Padrone non ha sorvolato sull'accaduto e lo ha invitato a punirmi e a darmi uno schiaffo e Mauro non ha esitato a colpirmi.
Mi hanno fatto sospendere di succhiare, quindi fatta alzare e stendere sul tavolo a gambe spalancate, con la testa reclinata indietro fuori dal bordo.
Il mio Master si è messo a leccarmi la fica mentre Mauro mi scopava in bocca in quella eccitante posizione, in cui offrivo tutto di me ai due uomini.
Mauro si è riempito le mani con i miei seni proseguendo nel muoversi nella mia bocca.
Poi si sono scambiati di posto e Mauro mi ha leccata mentre Il mio Padrone mi spingeva il suo sesso in gola. Gli stava offrendo la sua schiava incoraggiandolo a scoparmi se lo avesse desiderato.
Mi hanno fatto rialzare dal tavolo e inginocchiare di nuovo sul tappeto sotto al divano.e mi hanno agganciato le polsiere dietro la schiena per farmi faticare di più e mentre Mauro si menava il sesso, io gli succhiavo i testicoli e il mio Padrone si è messo dietro di me per infilarmi una mano tra le cosce e stimolarmi ancora il clitoride, che pulsava terribilmente dal desiderio di godere.
Quando Mauro è esploso in un orgasmo, io avevo ancora la bocca premuta sulle sue palle e il mio Master restando in piedi dietro di me mi ha ordinato di ripulirlo. Ho leccato tutto lo sperma attorno al suo sesso mentre il mio Padrone controllava io lo facessi alla perfezione.
E così sotto la sua scrupolosa supervisione, ho leccato da brava cagnetta ubbidiente tutto il liquido seminalesparso sul suo ventre.
Il Padrone non ha lasciato la salda presa dei miei capelli finché nonho ripulito tutto alla perfezione anche dalla sua mano e poi mi ha liberato i polsi.
A quel punto ha detto a Mauro che visto che ero stata brava mi avrebbero concesso di godere.
Mi hanno nuovamente fatta stendere sul tavolo a gambe aperte e Mauro ha iniziato a leccarmi il clitoride portandomi più volte vicina all'orgasmo.
Il mio Padrone mi teneva le braccia bloccate sopra la testa, succhiava e mordeva i miei capezzoli turgidi che spingevano bramosi nella sua bocca.
Mauro gli ha poi ceduto il posto ed è venuto lui a tormentarmi il seno con la bocca.
Sono esplosa in uno spettacolare orgasmo con la lingua del mio Padrone infilata tra le cosce.
Dopo mi ha fatto alzare e rivestire e mi ha condotta fuori da quella casa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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