orge
Milano trasgressiva

18.11.2022 |
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"Cn la carta da parati ed il mobilio..."
….”Ciao, ci vediamo lunedì allora…” fate attenzione alla concorrenza,che di questi tempi è sempre più giungla il nostro mercato”“Beh basta regolarsi! Abbiamo tutti i punti”…Risposi, sentendomi addosso gli occhi, del personale che ci storceva per l’occasione capitata, anche se mi sentivo un po’ avvolto nella distrazione di un non so che…
Passo a casa e prendo tutto ciò che mi occorresse, per addentrarmi nella più ambita delle mansioni di lavoro.La Fiera di Milano.
Con me avevo preparato anche i vestiti di Veronica, in una busta molto anonima tinta scura monocolore, nella mia borsa da viaggio. Quando vado fuori e so che dovrò assentarmi e alloggiare in hotel o B&B, ne ho sempre approfittato, in me la necessità di shallare e sentirmi come lo desidero, è veramente terapia per anima e mente.
Partenza ore 9.00. Arrivo ore 14.
Non nascondo che durante il viaggio abbia un po’ fantasticato, nel incontrare chissà chi. Mi chiedevo se forse sarà possibile, ma non so… era in me un senso di sintonia erotica, con tutti i movimenti che si compivano a tempo, con quel tempo che trascorreva solennemente. Bah! “ basta a fantasticare ed immaginare, sei fuori per lavoro Very”Dentro di me dissi.
Arrivo nell’alloggio che già da fuori si trapelasse una struttura di un B&B, molto molto carino con sfumature etniche, ma non esagerate misto ad un arredamento vintage, ma curato nei dettagli, ed era tutto tremendamente femminile. Mi sono subito immaginato chi potesse ultimare questi ritocchi, essenziali nell arredare con tocco delicato, nell abbassarsi a decorare…a scegliere il tipo dei fiori in tinta…. cn la carta da parati ed il mobilio.Lo smalto sulle unghie che afferrasse gli oggetti per metterli al punto giusto, le movenze, i capelli spostati, dalle stesse mani che elargissero così tanto eros anche nell arredare! “Basta Veronica. Falla finita. Hai proprio il chiodo fisso della femminilità!” Disse la coscienza un po’ severa. “Sei qui per altri motivi, concentrati nel lavoro e lascia passare tutto questo….”
“Beh ma allora mi vengono fatte apposta certe cose…” Dentro la mia mente mi dissi.
Arrivo all’interno nei pressi della reception percorrendo un ingresso insolito rispetto alle solite strutture di un hotel, presentandomi svelo il mio motivo per esser li fantasticamente presente, per il seguente motivo di esser li ad un metro dai miei occhi…. Dietro al bancone due donne fantastiche, mature e fortemente prosperose ma rassicuranti nel ricevere il propri clienti. Ci presentiamo parlando della mia permanenza e motivi inerenti.
- Vogliamo arrivare alla descrizione delle lei?
Beh sorvoliamo, verrà sicuramente riportato il tutto in contesti molto più interessanti a seguire - . Due signore sulla cinquantina, ben messe, truccate con una lieve pesantezza, ma con stile sensuale e malizioso.
La coscienza comincia a farsi un po’ più tollerante,intorno a quel che accadeva innanzi ai miei occhi.
Mmmh!!!! Come le osservo nelle gesta…. Un profumo da donna mi era già andato al cervello.Motivo delle loro sensuali movenze nel dare documenti. Avevano entrambi lo stesso colore dello smalto. Il mio preferito. Tiffany. Bellissimo. Mani curate e affusolate in sintonia con la loro fisicità, pochi anelli sulle dita. Due gnocche da sballo. Non erano bellissime… ma c era dell altro da notare, insomma tipe interessanti.
Salgo in stanza accompagnato da una delle due, mostrandomi la camera e i suoi annessi. Che profumo da donna… mi solleticava dolcemente quell ‘animo erotico. Indicandomi insieme al suo charme, ai suoi passi dal tacco parigino con sfumature duillio, tutto ciò che riguardasse la stanza dove avessi alloggiato. La stanza, l’armadio, il letto con suoi annessi aprendo le ante, mostrandomi se avessi freddo altre coperte.
L’affaccio. Dalle finestre rivedevo il viale che avevo percorso pocanzi per giungere a destinazione del B&B. Un viale romantico, poca luce. Fioca al punto giusto in sintonia con la nebbia e le foglie umidicce in terra.
Misto all umidiccio del viale, sovviene in mente la solita storia di sentirmi fortemente Veronika questa notte, proprio con le tipe della reception, che ad intuire fosse tutto a conduzione familiare con i loro rispettivi mariti che si occupassero di altre mansioni. “Le piace la stanza signore? Si… molto carina.” Non ce la faccio a togliermelo dalla mente. La necessità di esprimermi sessualmente era troppo forte. Immaginandomi in mezzo a tutte e 4 compresi i mariti dalle belle stanghe. Mmmmh oh my God! Smettila vai a mangiare qualcosa e ritornatene in hotel che domani altro che Veronika con tutti gli impegni della fiera. La fantasia dell Eros non ha limiti a volte.Basta cavolo ora vado a mangiare un boccone e me ne vado a dormire in hotel. “Si grazie signora, è accogliente e poi mi ricorda tanto l’arredamento dal tocco parigino” Parlandole avevo già memorizzato le sue scarpe color beige femminili delicate. “Passiamo al bagno… signore….” Apre la porta nel suo fare sordo sensuale. “Ecco questo è il bagno!” Bellissimo, tutto verde acqua delicato, greca marroncino chiaro. Il culmine dell’eccitazione e della fantasia era arrivato proprio alla frutta, come si suol dire. Lo faccio per me, distraendomi volutamente e rendendomi più razionale, tirai fuori dalla giacca lo smartphone fingendo di chissà’ quale messaggio o chat fosse giunta. “Va bene signora, grazie della sua disponibilità nell’avermi mostrato tutto ciò “Potrebbe consigliarmi un posto dove mangiare un boccone questa sera? “ Si volta, tirando su il braccio verso la finestra, indicandomi un bar tabacchi rosticceria proprio a due passi da lì. “ Si mangia bene e prezzi decenti… “ Il seno era ancora più in evidenza, facendole da tramite con la sua voce sensuale dall’accento milanese ma corretto. Bene. Solo bene tutto ciò’. Tutto procedeva, come doveva procedere. Sistemo le mie cose nell’armadio, accorgendomi che c’era uno specchio invitante a far sfilare Veronica. Scesi giù per andare a cenare nel posto che mi aveva consigliato la tipa. Ripercorsi il viale umidiccio e le foglie mangiate dalla nebbia, che se la comandava ancor di più ad incorniciare una serata intrigante. Arrivai nella rosticceria, mentre ero in fila per l’ordinazione, cominciai a notare di quanto possa essere più colorato il mondo femminile, rispetto a quello maschile. Non faccio altro che notare l’abbigliamento delle belle donne, gli smalti sulle unghia, la loro acconciatura, i sorrisi, le smorfie, appurandomi per l’ennesima volta di quanto sia poco colorata la vita di un uomo almeno secondo il mio punto di vista, rispetto l’emisfero femminile. Hanno un mondo, una realtà più colorata, più brillante, più dedita alle loro sinuosità nel dialogo, nei rapporti sociali e vabbè’… La coscienza. “ Accettati stupido/a se fossi stata donna chi non ti dice che non avresti detto il contrario.”Probabile!
Stooooooop. Hai mandato in tilt il tuo sistema. Coscienza da padrona.
Ritorno nell’hotel e ci risiamo. Mi accolgono entrambi le belle signorone, abbondanti, seni 6/7settima, ma non tanto questo…. lo sguardo, la voce, le movenze! Entrambe in gonna sopra al ginocchio, calze chiare intravedondone qualche venetta dal tempo trascorso, ma ci stava benissimo. “ Bene signore ha mangiato qualcosa? Qui a due passi abbiamo una rosticceria niente male…” Si. Infatti. Dissi io. Già fatto.”Sentivo nell aria un frizzante approccio con le due. Una più eccitante dell’altra. Il luogo dove era situato questo B&B era intrigante, in quanto mi desse più l’aspetto di un affitta camere anni 70, vecchio stile riservato, affatto caotico, stimolava ancor di più la situazione. Mi devo inventare qualcosa….. queste due donnone me le voglio sentire addosso. Per non parlare poi delle fantasie su entrambi da sole e delle loro immense lesbicate. Sicuro, ma proprio palese. Sorvoliamo anche questa parte altrimenti non basterebbe tutto il portale.
Saluto le signore, augurandole una buona notte e… nel retro della reception spuntano i mariti di entrambe, guardandomi un po’ con aria ambigua ma sempre da maschi per mantenere le loro stabilita’ ormonali.
“….Le auguriamo una buona notte signore vuole una sveglia per domani mattina? So che andrà’ in fiera vero?”
“Si. È proprio così…”Aggiunsi. Le signore dalle tette grandi e sicuramente con approcci lesbo già’ consumati tra loro, mi guardavano, arricciandosi lievemente le loro estremità’ dei capelli, altezza spalla con l’indice della mano destra…. “Buona notte” Mi dissero non simultaneamente.” Buonanotte a voi, belle signore”
Dentro di me. Che gran zoccole lesbiche.
Beh ho avuto la giusta dimostrazione. I mariti intanto si abbassavano e si rialzavano, frugando in maniera finta sotto gli scaffali della reception.
Basta ora lo dico io cara coscienza.
Questi vogliono scopare. Salgo in stanza, tremolante per l’emozione sana del sesso. Comincio ad escogitare un piano per farmela con tutti e quattro. Penso, ripenso. Lascio stare, farei la figura del depravato. Mi distraggo un po’ con la TV, ma anche nella TV le donne che apparivano me le immaginavo a scopare con gli uomini intorno, alle scene che scorrevano. Anche nella TV quel che vedevo era reale al 50% il resto, immaginazione. Mi giunse un’idea…
Mi travesto ben bene… mi trucco, profumo giusto e fingo di essere rimasta chiusa in bagno. Con l’intenzione di far salire tutti e 4, generando un po’ di scalpore, chiamandoli cn il mio cellulare.
Basta. Lo faccio. Voglio sentirmi tanto troia. Mia cara coscienza… bye bye! See you later… Mi ricontrollo tutta, mi sentivo tanto, tanto Veronica e volevo proprio fare la puttana e ninfomane.
Guepierre,calze con autoreggenti, vestito corto ma non troppo, smalto verde tiffany, scarpe lilla con davanti la caviglia un cinturino luccicoso! Mmmh come mi eccitavo solo a guardarmi…
“Si pronto, signore non riesco ad aprire la porta, giro la chiave ma non aggancia la serratura!!!” Sono il cliente della stanza 8.”
“Per favore…. Potreste vedere cosa succede?” Venite…. Venite su per favore!!! “Non riesco proprio ad aprire…” Quel suono, quella parola venite, quel plurale mi faceva letteralmente eccitare veramente tanto.
Veronica era entrata dentro di me, la femminilità si era impossessata e doveva giocarcela questa volta, proprio alla zozzona. Mmmh!
Avevo lasciato accostata la porta della stanza 8, così da poter suscitare al primo soccorritore o soccorritrice qualcosa di strano. “Eccomi signore…allora vediamo un po’…. Queste serrature fanno delle bizze a vo…”
Quell’impietrito da aspettarselo tra il lusco e il brusco, lèssi nella sua mente e gesta.
Non so nemmeno io tutto quel coraggio per mettere su un teatrino del genere, chi me lo avesse donato. L’incoscienza che faceva a pugni con la coscienza ed il pudore che stava lì a godersi il gioco, da perfido spettatore.
Chissà cosa gli frullasse nella testa, avrà pensato il marito di una delle signore. Un uomo non molto alto, statico di robustezza ed un bel bozzo.
“Oh mi scusi sa… stavo facendo delle prove… noi trattiamo dei prodotti di cosmetica e…Mi abbassa la testa, delicatamente, facendomi sbottonare la lampo dei suoi pantaloni.
Me lo comincia a sbattere in faccia, lo tirò fuori meglio e…
Quanto mi sentivo donna, tremendamente donna, femmina e troia con la T maiuscola. Uno solo non mi bastava, volevo sentirmi al centro delle attenzioni, tra uomini e donne.
“Ti prego fai salire l’altro e le due signore…”” mentre spompinavo quel bel Gaspare, infila la mano nella tasca dei suoi pantaloni appoggiato dalla sua fantastica erezione, con la cinta che voleva disfarsene di quell inutile stringere….E con una scusa, dice al telefono con voce e tono teatrale… ma non stupito e rimanendo fermo sulla sua situazione. “Eh presto… mmh venite su uh” Ti senti bene Franco? Che cosa è successo ti sento strano!” Disse l’altro giù di sotto al telefono.
“Guardate per cortesia è opportuno che veniate tutti e 3 su.” Che eccitazione ad immaginarmi i loro impeti e le loro facce, trovarsi davanti quella scena di sbocchinarlo divinamente davanti a tutti e 3.
In un batter d’occhio le bernarde delle due tettone, me le immaginavo con le labbra staccate l una dall altra per la loro eccitazione e poi…
Un’eccitazione mista tra pudore, trasgressione e vergogna.
Sentivo salire le scale in maniera agitata con un po’ di fiatone. Entra lui per primo penso, e poi…
Ah! Oddio ma che ca… ma non si può’… per favore dai…
La lei tettona lesbica emette questo lèggerò strillino.
Continuavo a sbocchinarlo sempre il primo soccorritore Franco, ma dopo un po’ c’era un vellutato silenzio nella stanza, sentendosi leggeri gemiti per l’inizio dell ‘approccio. Mi giro verso di loro ed ecco qua, come avevo immaginato. Le due bernardone lesbicavano a suon di musica, completamente nude, il lui si smanettava. Gli feci cenno di avvicinarsi a me…
“Vieni tesoro, lasciale divertire le zoccole lesbiche”…Dai vieni da me fammelo ciucciare questo bel Gasparone”
Uno spettacolo, due bei cazzi su di me… e le due che vedendomi si eccitavano ancor di più, menandomela con i loro mariti.
Ti piace porco eh! Fattelo ciucciare da questa troia eh… guarda, guarda come te lo ciuccia la puttana!!! Ne prende pure due insieme…” uaho mi sentivo più donna delle due signore. Essere insultata da una donna è sublime. Come facevo su e giù’… sempre più’ duri.
Le due troie lesbiche erano una davanti l’altra semisedute. Le mani di entrambe sditalinavano ininterrottamente. Che sciacquettio. Chac chac chach…. Si muovevano con i loro fianchi impazziti ed i loro mariti che per la goduria ogni tanto, tiravano su il capo, verso il soffitto, ottimo esercizio per la cervicale. Li avevo preparati ben bene. Ora li voglio vedere all’opera, come si fottono le due puttane delle loro mogli.
“Vieni Franco… fammelo sentire” va a capire se fosse veramente la moglie quella lì…. Guarda caso era il più dotato. Che Troia.
Glielo faccio scivolare dalla mia bocca, bello in tiro , un cazzo favoloso.
Se la comincia a chiavare alla grande, rimanendo io con un solo cazzo.
Ma nel frattempo l’altra che si era liberata dal lesbicume, si avvicina verso me e l’altro facendo un favoloso triangolo.
Si avvicina e si mette pari al mio viso…
“Guarda come succhia la puttana, dai dai succhia troia!” Sento le sue dita in culo, un paio…! “Uaho…Che delicatezza le tue dita… dai dai ti prego farmene sentire di più’…” Nel frattempo avevo lasciato il cazzo di lui.
“E no bella, se vuoi sentire più dita, fai la puttana e riprendi a succhiare quel cazzo che avevi in bocca, forza… una sculacciata e poi un ‘altra… ti faccio vedere quanto sono maschia..”
L’ambiente si era fatto veramente bollente. Volevo sentire i gemiti anche di lei. Le mie due dita sulla sua bernarda scivolano. Che bello, quando è così il Gaspare se ne cresce abbondantemente, nonostante ero messa alla pecorina. Ma se volevo andare su di lei, dovevo un po’ mettermi di lato, per avere su una mano l’uccellone e nell’altra la fica della tettona. Così è andata. Cominciavo a stantuffare anch’io nella bernarda 2 poi 3 poi 4 dita. I movimenti della lei, iniziano a rallentare un po’, sicuramente si sta concentrando in un orgasmo.
Bella scena. Uno spettacolo.
Franco il superdotato se la faceva con quella che lo aveva chiamato…
“Franco dai fammelo sentire….” La puttanona. Erano lei sopra e lui sotto, tette e fianchi abbondanti che ballavano benissimo….
“Dai su si…. Dai fammene raggiungere un altro uh uh siiiiii…. Ah si me ne vengo si.. ancora tutto siiii.”
Che zoccola se ne sarà’ venuta 4 o 5 volte.
Se ne viene anche Franchino, si gira subito e si va sborrare in faccia.
Noi tre eravamo ancora alle prese di un intenso orgasmo, ma appena emisero i vicino quell’orgasmo intenso…
Tutti e tre a unisono.
Lei mi fotteva nel culo, io la stantuffavo nella fica e lui lo feci venire grandiosamente addosso a me.
Oh si dai… tutto nel culo dai..,, buttaci la mano si….
Anche tu puttana mettimela tutta la mano si…
Oh si… si…, si..,,
Ah uh dai siiiiiii…
Venimmo tutti, beatamente sfiniti nel lettone. Mi ritrovai le due tettone vicino a me. Calde le coscie, liscie, belle gnocche.
I loro mariti si precipitarono giù alla reception, rimasta non custodita.
Le tettone ricominciarono a lesbicare tra loro.Immerse nei loro gemiti, nelle loro carezze, che belle era un peccato disturbarle.
Beh mi sono messo da una parte un fallo nel culo e che bellezza sentirmi donna tra le donne.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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