Prime Esperienze

Certe Cose


di BOY94cercaMATURI
10.04.2018    |    22.846    |    27 9.8
"Sentii una vaga vibrazione di timore..."
Avevo 16 anni e qualche mese quando, in un caldo primo pomeriggio primaverile, iniziai ad avere i primi turbamenti sessuali verso persone dello stesso sesso.

Andiamo per ordine.
Era un sabato pomeriggio quando uscii di casa per raggiungere gliamici e passare, come sempre, il sabato giocando alla playstation e fumacchiando qualche sigaretta.
Nel tragitto decisi di fermarmi in un bar sulla strada per comprare un pacchetto di chewingum.
Entrai nel bar, presi un pacchetto di gomme e mi avvicinai alla cassa. Ma al momento di pagare tentennai un attimo, incerto se richiedere al barista anche un caffè.
La sera precedente avevo, infatti, fatto le 4 di notte e mi sentivo particolarmente assonnato e stanco.
Feci cosi segno al barista di attendere precisando:

- Mi scusi, non so se prendere anche un caffè.

Il barista annuì.

A poco meno di un metro da me, appoggiato al bancone del bar, consumava il suo caffè un signore sulla 60ina, distinto e ben vestito che nel vedermi incerto disse prontamente al barista:

- Eugenio prepara un caffè a questo bravo ragazzo; offro io.

Stupito del gesto del signore ringraziai immediatamente evidenziando di non preoccuparsi.
Ma il gentile uomo non ne volle sapere e decise di pagare per me sia il caffè che il pacchetto di chewingum.

Bevvi, cosi, il mio caffè chiacchierando del piu e del meno con quell'uomo.
Si chiamava Bruno e lavorava al porto a qualche kilometro di distanza dalla città. Aveva 65anni.
Bevuto il caffè ringraziai nuovamente e mi avviai verso la porta del bar.
Bruno mi segui fuori per fumare una sigaretta.
Usciti fuori dal bar l'uomo continuo a chiacchierare del piu e del meno e poi, proprio prima di andare via, fece un gesto che trovai equivoco e dolce allostesso tempo.
Mi accarezzo la guancia e disse che ero un bravo ragazzo.
Lo ringraziai e poi mi concedai.
Alchè lui, in maniera strana, disse di stare attento a non fare certe cose, riferendosi probabilmente alle droghe o molto più sottilmente a cose di tipo sessuale, ma non capii bene.
Quell'incontro mi lascio perplesso con ua strana sensazione di pacata dolcezza ed allo stesso tempo di uno strano desiderio sessuale.

Era da qualche mese infatti che iniziavo a nutrire strane pulsioni verso gli uomini.
Tutto è iniziato vedendo video porno su internet.
Ho sempre visto filmati etero, ma proprio vedendo la passione delle attrici nel succhiare il membro maschile turgido, grosso consistente, inziai a fantasticare sul membro maschile e sulla sua particolare bellezza.
Da aggiungere che non ho mai avuto molto successo con le donne.
Ho sempre avuto un fisico gracile ed aggraziato.
Di carattere sono sempre stato riservato ed introverso con poca attitudine al corteggiamento ed all'esposizione con le ragazze.
Cosi dentro di me è cresciuta la convinzione che un membro maschile potesse essere la chiave di un nuovo tipo di rapporto.
Il fatto che per la prima volta un uomo mi trasmettesse una certa pulsione sessuale, mi scatenò una leggera scossa di eccitazione e velata trasgressività.
Passai il mio sabato con gli amici, ma la mia testa andava a quella carezza ed a quel signore.
L'indomani feci una passeggiata furtiva in direzione del bar del giorno prima, intimidito ma anche eccitato dalla possibilità di incontrare Bruno, ma in quella domenica primaverile calda e soleggiata non intravidi nessuno.
Passo una intera settimana e quasi dimenticai l'accaduto.
Poi in un tardo pomeriggio di un venerdi, ritornando da un giro con gli amici, intravidi da lontano la figura di quel signore conosciuto qualche settimana prima.
Sentii una vaga vibrazione di timore. Una parte di me voleva salutarlo, un'altra parte era tremendamente intimidita.
Arrivati a pochi passi l'uno dall'altro i nostri sguardi si incrociarono ma non vidi nessuna particolare espressione da parte sua. Chiaramente non mi riconobbe.
Lo guardai più intensamente e poi, forse per dare un sussulto alla mia giornata proruppi con un

-Ciao!

Lui sembrò svegliarsi da un torpore mentale e mi guardò senza proferire parola.

- Sono il ragazzo a cui hai offerto il caffè al bar sabato scorso – dissi.
- Ahhh si ricordo. Come stai? - disse porgendomi la mano.
- Bene bene..stavo tornando verso casa – risposi.
Il suo sguardo si fece sottile e come la scorsa volta mi accarezzo la guancia.
- Dai andiamo a prendere qualcosa al bar – disse con rinnovato vigore.
Venni colto di sorprea e non seppi dare una risposta, ma iniziando a sentire un principio di imbarazzo risposi:
- Ora davvero non posso. Devo tornare a casa e poi riuscire con degli amici per andare al cinema.
Lui ridacchiò e poi guardando un punto indefinito nello spazio rispose:
- Fai bene. Andate a divertirvi finchè potete. - poi sempre ridacchiando riprese:
- E mi raccomando non state a fare certe cose.

Ancora una volta non capii cosa intendesse. Mi limitai a sorridere ed ad annuire. Poi colto dal timore di perdere nuovamente quella situazione di particolare eccitazione dissi:
- Se vuoi prendere un caffè domani pomeriggio sono libero.
Il suo sguardo si illuminò. Probabilmente pensava che io fossi una preda persa. Ma quella mia esclamazione riaprii in lui tutta la sua voglia.
Cosi con sguardo acceso mi disse:
- Ma certo. Perchè non ci vediamo verso le 15.30 qui? Cosi prendiamo un caffè e chiacchieriamo un po.
- D'accordo, a domani – dissi.

Passai l'intera serata a pensare cosa sarebbe potuto succedere.
Poi lo immaginai nudo peloso, con il cazzo duro e provai una forte sensazione di eccitazione.
Mi eccitava sentirmi preda e principio di un desiderio.
Riuscii a dormire poco quella notte.
Il giorno dopo andai all'appuntamento.
Lo trovai ad aspettare, solare, fiducioso.
Mi chiese cosa studiavo e come passavo le mie giornate. Rispondevo in maniera rapida e senza dilungarmi troppo. Volevo cambiare registro della conversazione ma ero intimidito e non sapevo bene come fare.
Poi ad un tratto presi coraggio e dissi:
- Perchè ogni volta che ci salutiamo mi ripeti di non fare "certe cose"? Cosa intendi?
Mi guardò sorridendo e poi rispose:
- Perchè voi giovani non avete più le barriere che avevamo noi un tempo. Siete ingrado di fare di tutto.
- Scusa ma cosa intendi? Ti riferisci alle droghe? - replicai.
- Su tutto – precisò lui.
- Tipo? -chiesi.
- Droghe, sesso. Cose cosi – disse.
- Cioè? Spiegati meglio – continuai io.
- Ma non so cosa potete fare voi giovani. Magari fate sesso tra di voi – disse.
- Sesso con i miei amici – risposi?
- Si anche – disse.
- Oramai non avete regole, voi seguite solo il vostro puro piacere – precisò.
- Ma sei pazzo? – dissi.
- Non farei mai una cosa del genere, e per di più con gli amici! - dissi in tono deciso.

Poi in tono provocatorio replicai:
- Perchè tu con me non le faresti "certe cose"?
Mi guardò vagamente stupito, e poi disse:
- Perchè tu le faresti?
Sorrisi e non risposi.

Dopo una mezz'oretta di chiacchiere senza nessun filo logico Bruno prese l'iniziativa e mi chiese se avevo voglia di una passeggiata.
Iniziammo cosi a camminare per un po'.
Facemmo una passeggiata al parco. Poi durante la passeggiata, sotto l'ombra di un pino, mi accarezzo nuovamente la guancia con sguardo dolce e mi disse:
- Sono stanco, avrei voglia di andare a casa.. Ti va di andare a vedere un film a casa?
La cosa prese in me una strana piega, ma calmato dalle movenze dolci di Bruno accettai.

Arrivammo in auto sotto casa sua.
Aprimmo il portone ed attendemmo l'ascensore.
Abitava al 4 piano di un palazzo un po' vecchiotto. Nell'entrata del palazzo faceva un fresco rigenerante ed io sentivo tutta la frizzantezza dell'esperienza nuova.
Sentivo elettricità nell'aria e quando entrammo in casa feci un sospiro di sollievo per non dover più preoccuparmi degli sguardi che incrociavamo durante la passeggiata.
Una volta dentro casa Bruno mi fece accomodare sul divano del salotto mi accese la televisione e mi disse di aspettarlo li.
Arrivò dopo 10 minuti con un tè fresco e delle merendine.
Iniziammoa bere il tè assieme guardando da tv.
Dopo una mezz'oretta iniziò a stuzzicarmi spingendomi un po' e dandomi pizzicotti sulla guancia.
Io sorridevo imbarazzato ma questo pareva stimolarlo ancora di più.
Dopo un po' decise di abbracciarmi.
Nell'abbraccio decisi di scivolare verso le sue gambe.
Poi una volta posata la testa sulle sue gambe rimasi per un po immobile guardando la tv.
Sentivo però lui muovere il bacino come se volesse provare piacere dal sentire la mia testa sulle sue gambe.
Lo lascia i fare finchè senza pudore mi chiese:
- Ti darebbe fastidio se mi togliessi i pantaloni. Ho davvero caldo.
- Fa pure - dissi timidamente.
Si tolse cosi i pantaloni e vidi con vera sorpresa che non indossava boxer.
Era nudo. Il cazzo era peloso e turgido, rosa con i peli neri.
Lui con sicura naturalezza mi disse:
- Non preoccuparti; rimettiti come prima.
Cosi riavvicino la mia testa sulle sue gambe.
Mi trovavo cosi con un pene bello, turgido, peloso da un lato della testa, mentre guardavo la tv girato dall'altro lato.
Poi, sempre con estrema naturalezza, Bruno iniziò a accarezzarmi la testa, le guance, la bocca e mi chiese:
- Posso chiederti un piacere.
Risposi di si, e lui:
- Chiudi gli occhi.
Cosi chiusi gli occhi.
Lui girò la mia testa verso di lui, la spostò, poi lo sentii alzarzi un po'. Dopodichè sentii qualcosa di caldo e di morbido e di peloso sulla mia bocca.
Aprii gli occhi e compresi che aveva messo le sue palle sulla mia bocca.
Poi accarezzandomi mi chiese:
- Me le leccheresti? È da tanto che nessuno lo fa più.
Cosi, senza parlare, inziai a leccargli le palle.
Erano morbide e delicate e sentivo ad ogni leccata la sua eccitazione crescere.
Poi decisi di provare a leccare il pene.
Lo presi in bocca.
Bruno aveva un pene non lunghissimo ma corposo e grosso.
Sentii il sapore salato del suo pene. Lo sentivo godere. Lo succhiavo con dolcezza ma poi inziiai a succhiarlo piu forte.
Volevo sentire il suo sapore e non dimenticarlo.
Sentivo Bruno godere forte.
Lo sentivo in mio potere.
Avevo trovato il modo per essere indispensabile per quella persona.
Io ero il suo piacere piu nascosto.
Sentivo lui voler scoparmi la bocca con sempre maggiore foga.
Sentivo non volersi staccare mai dalla mia bocca.
Era perso nei suoi pensieri più sconci e perversi.
Lo sentivo dentro il suo circuito mentare del "non fare certe cose" proprio mentre quelle "certe cose" erano il suo desiderio proibito di una vita.
Rinfacciava a noi giovani il nostro degrado morale, mentre ambiva al degrado più osceno e più indicibile, quello di scopare la bocca di un ragazzo perso nella sua tempesta ormonale.
Lo succhiavo e mi toccavo. Sentivo il piacere pervadermi il corpo, i sensi, l'anima.
In quel momento non erò più nessuno.
La percezione della vita, della mia vita era ridotta ad un piacere localizzato nella mia bocca.
Non ero di sicuro il ragazzo che giocava alla play con i suoi amici o che studiava per andare bene all'interrogazione di latino o che temeva di parlare alle ragazze per il timore che loro potessero crederlo un perdente.
Ero solo una bocca feroce che dava piacere ad un uomo altrettanto feroce, forse un padre di famiglia, un buon uomo, un lavoratore onesto ma in quel momento solo un pene duro e focoso pronto a esplodere il suo piacere ovunque potesse.
Lo senti avvisarmi dolcemente che era arrivato al culmine del piacere e che stava per venire.
Lo sentii a stento, perso nel mio piacere.
Venne nella mia bocca.
Il sapore caldo del suo sperma era come la ricompensa dopo un duro lavoro, era il relax dopo un esercizio faticoso. Sentivo i pene sgonfiarsi e lo sguardo di bruno normalizzarsi.
Avevamo attraversato la tempesta insieme. Era stato bello. Ne eravamo usciti vivi.

Bruno rimanse sul divano, con il pene ciondolante.
Io andai in bagno a sciaquarmi la bocca piena di sperma.
Mi guardai allo specchio. Avevo macchie di sperma sul viso e sulle labbra.
Tutto questo mi piaceva. Era il manifesto del mio nuovo potere.

Mi ripulii. Mi rivestii.
Ero nuovamente il ragazzo pulito e serio di sempre.
Salutai Bruno come si fa con un signore appena conosciuto.
Gli tesi la mano.
Lui mi saluto guardandomi con uno sguardo complice e sereno.
Eravamo entrambi consci di aver attraversato una parte di mondo assieme. Lo avevamo fatto con piacere. Avevamo tutti e due qualche ora in più di vita..ma qualche ora felice in più.
Non so se ci saremmo mai rivisti.
Di sicuro lo avrei rivisto nella mia fantasia.
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