Il papà della mia migliore amica

Notifica su WhatsApp.
Leggo il messaggio.
"Bambina sono a casa solo, vieni..."

Non c'era traccia di punto interrogativo. Non era una domanda.

In due minuti sono già a cavalcioni della mia bici in dieci minuti sono a casa sua.

"Ciao"
"Finalmente" ribadisce lui, "Sei agitata... Ora ti calmo io piccola mia."

Mi comincia ad infilare la mano sotto al maglione e mi accarezza. Io accarezzo lui.
Con le mani mi esplora e si accorge che non indosso il reggiseno, sono uscita di casa trafelata e non mi sono cambiata.
Con le dita mi sfiora i capezzoli che già sono turgidi.
Ho la pelle d'oca per i brividi.

Io gli infilo le mani nei pantaloni, anche lui non indossa la biancheria.
Comincio a toccare il suo cazzo e lo sento diventare duro nella mia mano.
La punta già umida.

Mi abbassa i jeans, la sua mano gioca con le mie labbra, sono già molto eccitata.
Vedo la sua faccia che si avvicina al mio sesso, sul mio clitoride, come appoggia le labbra e la lingua mi sembra di esplodere.

Non voglio che smetta, ma non voglio neppure chiedere. Voglio che lo capisca da solo.

Mi stende sul letto. Mi sfila il maglione e i jeans che aveva solo abbassato.
Sono creta sotto le sue mani.
Mi accarezza le gambe, la schiena, il sedere, il seno.
Mi solleva le gambe e ricomincia a leccarmi, la sua lunga mi esplora e mi provoca un piacere immenso.

Ora lo sto segando io, vedo che gli piace, gode.
Gli bacio i capezzoli e scendo gli passo la lingua sull'ombellico.
Scendo ancora e ho il suo cazzo davanti la faccia.
Poi dentro la bocca.
La mia insicurezza mi fa dubitare di farlo bene, ma lui mi tiene la testa e mi pare di capire che gli piace.
Prima bacio la punta, poi passo la lingua sulla cappella gonfia, poi lo accolgo in bocca.
Una sensazione meravigliosa.

Intanto mentre con una mano mi tiene la testa con l'altra mi accarezza il sedere.
Va in esplorazione poi lo sento che mi accarezza il buchino.
Lo bagna con gli umori della mia fica.
Il suo dito si fa sempre più insistente fin quando mi penetra delicatamente.
Il suo dito ben lubrificato dei miei umori ora è tutto dentro, e ne infila subito un altro nella fica.
Oh se mi piace!

"Hai due buchini meravigliosi".

Mi toglie il cazzo dalla bocca e mi penetra.
Col suo cazzo dentro tocco il cielo con un dito, urlo di piacere, ma non voglio che smetta.
"Ora te lo appoggio di dietro, faccio piano."

Sono un po' timorosa, ma di lui mi fido.

In realtà "appoggiare" era un eufemismo, perché me lo infila tutto dentro, ha un cazzo grosso e duro, ma che comunque scivola denti.

All'inizio mi sento devastata, ma poi lui continua a giocare con il mio clitoride e la cosa comincia a piacermi.

Godo di nuovo.

Allora anche lui sfila il suo cazzo e mi schizza sul monte di Venere, sulla pancia.
Urla anche lui mentre gode.

Mi sento sua, solo sua.

Viola.