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Prime Esperienze

Il senso della barca a vela per Alessia - 1


di Membro VIP di Annunci69.it serendipity
04.12.2021    |    6.947    |    2 9.7
"Ciò che mi stupì in quel periodo di preparazione fu che, nonostante si trattasse di una vacanza sicuramente non trasgressiva, Alessia sentì il bisogno di..."
Da tempo Alessia desiderava trascorrere una vacanza in barca a vela.
Immaginava la sensazione di dormire in rada, di brindare all'ultimo raggio di sole con la barca ridossata in una caletta deserta, di navigare accompagnati dal solo rumore del vento e del mare. E poi fantasticava il piacere di potersi mettere in libertà, di potersi tuffare completamente nuda in un mare cristallino per poi stendersi a prua a prendere il sole, indifferente (o forse molto interessata) agli equipaggi di altre barche nelle vicinanze.
Al pensiero già le si inturgidivano i capezzoli, come supponeva dovesse accadere per effetto del vento, o forse per gli sguardi furtivi dei maschietti a bordo, riuniti nel pozzetto ed apparentemente interessati solo a scolarsi una birra.
L'occasione si era presentata nell'estate di tre anni fa, quando Silvia, la moglie di suo fratello Francesco aveva superato l'esame della patente nautica.
Silvia, una bellezza mediterranea, è un'esperta velista ma non avendo mai sostenuto l'esame di patente nautica, non aveva potuto fino a quel momento prendere a noleggio come skipper una barca.
Fu così che Silvia e Francesco ci proposero di trascorrere insieme la loro prima crociera con Silvia in qualità di skipper ufficiale.
Forse non era esattamente la vacanza in barca che avremmo voluto perché la presenza del fratello e della cognata avrebbero un po' inibito le fantasie libertine di Alessia ma comunque si prospettava un'originale vacanza ed inoltre, considerato che a causa della distanza era piuttosto difficile incontrare Francesco e Silva, sarebbe stata l'occasione per Alessia di trascorrere un po' di tempo con i propri familiari.
Nei mesi precedenti la vacanza, studiammo gli itinerari, le varie insenature, gli approdi, i porti in cui riparare all'occorrenza. Definimmo la cambusa, con un generoso tributo al vino con le bollicine e alla birra cruda.
Ciò che mi stupì in quel periodo di preparazione fu che, nonostante si trattasse di una vacanza sicuramente non trasgressiva, Alessia sentì il bisogno di aggiornare il suo guardaroba intimo, con un particolare riguardo a dei costumi da mare particolarmente audaci.

Arrivò finalmente il giorno dell'imbarco.
Effettuato il check-in decidemmo di salpare subito per dare fondo in una caletta poco distante dove avremmo trascorso la notte. Già in quel breve tratto di navigazione Alessia si esibì in uno dei suoi nuovi acquisti ma potei notare che anche Silvia non aveva trascurato i costumi da mare. Indossava infatti un bikini ridotto che sembrava fatto all'uncinetto.
Dopo una breve navigazione nel corso della quale Silvia (ma anche Alessia ) dimostrò le sua capacità marinaresche, giungemmo nella piccola insenatura - dove avremmo passato la notte - nel momento in cui le ultime barche a motore stavano salpando per tornare nei porti.
Organizzammo subito l'aperitivo per brindare al tramonto. Cominciammo così a parlare del più e del meno mentre l'aperitivo volgeva alla cena e le bollicine lasciavano il passo alla birra e poi al vino fermo.
Soffiava una vento leggere di ponente.
Dopo il lungo viaggio per raggiungere il porto, avevamo solo voglia di trascorre un po' di tempo semplicemente prendendoci cura di noi stessi.
Mentre indugiavamo con il cibo e con l'alcol, osservavo Silvia ed Alessia. Entrambe si erano infilate una maglietta e si erano sfilate la parte superiore del bikini. Sembrava che tra le due ci fosse una competizione a chi risultava la più sensuale. Forse era solo una mia fantasticheria alimentata dal vino, ma le magliette mi sembravano mettere ancor più in risalto i loro bei seni. In particolare Alessia, forse per il vento fresco, aveva i capezzoli che premevano prepotentemente sul delicato tessuto.
Non so dire, forse era solo una mia suggestione, ma mi sembrava che anche altri occhi indugiassero su questi particolari.

Oramai era buio ed il cielo tutto stellato. Con il mio solito pragmatismo annuncio che intendo scendere a preparare la nostra cabina per la notte. Alessia non è d'accordo, dice che non si può concludere la giornata senza avere fatto almeno un bagno. Io allora scendo per recuperare la parte superiore del suo costume. Non faccio in tempo a raggiungere la cabina che sento il tonfo di un corpo che si immerge nell'acqua. Torno in coperta e realizzo che Alessia si è tolta maglietta e costume e sta giocando nuda a poppa.
Lei ci invita a spogliarci e raggiungerla. Francesco è tentato ma Silvia non è dell'idea così anche Francesco desiste. Io allora abbasso la scaletta e poi la raggiungo.
Dopo poco Alessia ritorna a bordo mentre io resto in mare. Dopo essere salita in tutta tranquillità annuncia che si farà una doccia li all'aperto e chiede a Francesco e Silvia di non guardare. Io la osservo dalla mia posizione privilegiata, nascosto dal buio che avvolge l'imbarcazione. Posso così ammirarla mentre si insapona utilizzando lo speciale sapone da mare. Lei si è posizionata nel cono di luce proiettato dall'unica lampada. Vedo come indugia sulle sue parti intime. Poi inizia a sciacquarsi ed ad un certo punto chiede se qualcuno le può sciacquare la schiena.
Silvia nel frattempo è scesa in dinette, c'è solo Francesco che si alza, prende la doccia e fa scorrere l'acqua sulle spalle e poi sulla schiena. Quando ha finito porge ad Alessia un telo di mare che lei usa senza asciugarsi per coprirsi, legandoselo appena sopra i capezzoli. In questo modo il telo la rende incredibilmente sexy, con i generosi seni che sembrano voler prorompere da un momento all'altro e con il telo che arriva pochi centimetri sotto i suoi glutei. Noto che si è avvolta il telo in modo che rimanga sovrapposto sul davanti ma non c'è molto tessuto e poco sotto l'attaccatura delle cosce il telo è quasi discosto.
Io risalgo e tenendomi nella parte in ombra mi faccio una doccia e poi mi rivesto.
Nel frattempo Silvia ritorna nel pozzetto. Scopriamo così che ha preferito farsi una doccia nel bagno della sua cabina. Indossa un abito bianco con una generosa scollatura ed uno spacco laterale. Come sempre il suo outfit è inappuntabile.
Alessia è seduta nella parte più a prua dello pozzetto. Silvia è stanca, si sdraia vicino ad Alessia, con la testa appoggiata alla coscia sinistra di Alessia. Francesco è seduto difronte ad Alessia ed io sono seduto vicino a lui. Francesco ha versato ancora un po' di vino. Alessia è evidentemente appagata per la nuotata sotto le stelle. Parliamo della giornata e dello sfrontato bagno notturno di Alessia.
Io però sono stanco e quindi ritorno al mio proposito di preparare la cabina per la notte. La nostra cabina si trova a poppa, sul lato sinistro dell'imbarcazione. E' esattamente sotto al punto in cui sta seduto Francesco. Ha un piccolo oblò apribile che consente di prendere aria dal lato del pozzetto. Vedo che l'oblò è rimasto chiuso. Lo apro per far circolare l'aria. Vedo che è posizionato esattamente tra le caviglie di Francesco.
L'oblò incornicia esattamente la figura di Alessia con le sue gambe e le sue cosce in primo piano. Mi rendo conto di come sia scostumata la sua posizione. In effetti io posso vedere bene le sue cosce e il punto dove le cosce si congiungono e mi rimane poco da immaginare. Ma forse questo è dovuto solo al mio particolare e fortunato punto di osservazione. Inizio a sistemare il letto ma ogni tanto lancio uno sguardo attraverso l'oblò. Inizialmente mi sembra solo un gioco di luci ma poi osservando bene, mi accorgo che il telo è scivolato e un capezzolo è interamente scoperto. Alessia non se ne rende conto. Vedo che con una mano sta accarezzando i capelli di Silvia che evidentemente si è addormentata. Sento che la conversazione è animata. Parlano dei relativi sport. E' per questo che Alessia non si rende conto che un seno è ormai completamente scoperto e che il telo si sostiene solo perché trattenuto tra la sua schiena e lo schienale.
A quel punto i miei sguardi si fanno ancora più frequenti e così posso catturare un movimento della testa di Silvia. Niente di particolare, si è mossa nel sonno ma questo movimento ha discosto il tessuto che a malapena copriva la parte più alta delle cosce di Alessia.
Non posso distogliere lo sguardo.
Di sopra la conversazione continua, apparentemente indifferente a ciò che sto osservando.
E proprio in quel momento Alessia diverge, lentamente, le sue cosce tornite.
Ed è impossibile non notare il suo monte di venere, completamente glabro, salvo un sottilissimo pizzo.
La conversazione la fuori prosegue ma le parole fluiscono senza alcun significato e io mi chiedo se quel movimento di Silvia sia stato veramente involontario oppure se la mano di Alessia che accarezzava la testa di Silvia possa avere una qualche responsabilità.

Mi resta la consapevolezza che tra poco scoperemo come matti.






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