Prime Esperienze
Legàmi
di Tuttatana
24.10.2024 |
2.205 |
39
"Sono nuda, supina, posizione a stella..."
Buio.Silenzio.
No, non è silenzio vero. Se ascolto sento dei movimenti lenti, silenziosi ma percepibili.
Poi il peso del suo corpo che fa affondare il materasso.
Si avvicina ma non mi tocca. Non parla ma sento il suo respiro.
Vedo nella mia testa il suo bellissimo corpo nudo, tonico e glabro, maturo ma che a me piace da impazzire. Vorrei accarezzarlo, le mani legate al letto non me lo permettono. Sento il bisogno di un contatto fisico con lui.
Apro la bocca per dirglielo, lui mi interrompe alle prime sillabe.
Usa un tono autoritario, ma intriso di dolcezza, per ordinarmi il silenzio.
Per noi è un gioco, una nuova esperienza, non siamo master e slave, non siamo habitué del bdsm.
No, niente di tutto questo.
Solo il desiderio di un gioco nuovo, di scoprire nuove emozioni.
Le parole mi rimangono incastrate tra i denti, ma non sono dispiaciuta. Fa parte della situazione.
Rivedo con la memoria il suo sguardo, il sorriso beffardo, la sua espressione quando ha esclamato «Non sono così buono come credi!» un attimo prima di coprirmi gli occhi con una benda.
È stata una sorpresa.
Ne avevamo parlato tempo addietro, poi il discorso era rimasto lì, tra un impegno e l'altro, abbandonato e non ripreso.
Avevo ripensato a quell'argomento ogni tanto, ma non lo avevo più affrontato con lui. Avevo cercato anche su internet video e articoli che lo trattassero. Dei primi avevo trovato solo porno spinto e spesso poco credibile, o forse credibili ma non per me profana della materia; dei secondi invece una miriade di fonti, alcune da rivista per casalinghe indignate di mezza età, altre avevano l'aria di essere più serie e attendibili, con indicazioni, spiegazioni, suggerimenti e soprattutto tutte sottolineavano la necessità della sicurezza.
Ma noi non ci spingeremo così oltre da rischiare di farci male.
Sono nuda, supina, posizione a stella. Nonostante siano legate solo le braccia, tengo allargate anche le gambe, ma solo perché mi piace farmi guardare da lui in ogni parte del corpo, e soprattutto perché il solo pensiero del suo sguardo che indugia sul mio sesso mi eccita da impazzire.
Il suo respiro si è fatto vicino.
Non so cosa aspettarmi e una mescolanza di sensazioni mi travolgono.
Eccitazione, curiosità, un leggero fondo di timore. Desiderio.
La sua mano mi sfiora.
Il contatto è leggero, sento il calore.
Percorre tutto il mio corpo, vibro per l'emozione.
Non capisco da che parte sia finché non sento la presa forte delle dita sul capezzolo. Stringe e ruota contemporaneamente. Messaggi inequivocabili partono dal cervello e arrivano dritti alla clitoride.
Pulsa.
Quest'uomo ha un effetto strepitoso su di me.
Comincia a giocare con il mio corpo, alterna carezze delicate a massaggi decisi. Non sono solo le mani quelle che mi toccano, ma non capisco cosa sia. Parti del suo corpo, credo. Sto cercando di capirlo quando all'improvviso la mia bocca viene violata dal sesso eretto.
Mi penetra più che può.
Lo conosco perfettamente, ma ho una sensazione diversa dalle altre volte.
Mi sembra più grosso, mi sembra che la bocca sia piena all'inverosimile ed è duro, estremamente duro. Stringo le labbra, lo accarezzo con la lingua. Sospira di piacere. Ansimo di piacere.
"Ti piace, eh?" sussurra con tono godurioso mentre il glande spinge sulle tonsille. Emetto un mugolio per assentire, mi sento pervasa di umori.
Improvvise e decise le sue dita mi penetrano fino alle nocche.
"Godi. Sì, godi amore mio"
Non mi sono mai sentita così eccitata.
Sento la saliva che sgorga agli angoli delle labbra, cola lungo il collo. Gli umori del sesso percorrono il perineo e scivolano lungo il solco anale. Sono così eccitata che sento immediatamente un orgasmo crescere, nel cervello prima che nel sesso. Se ne accorge anche lui e improvvisamente esce da me.
"No!" esclamo seccamente.
"Non parlare" mi ordina con durezza.
Non mi tocca più.
Lo voglio. Lo voglio così tanto che, senza rendermi conto, inizio a muovere il bacino. Inarco la schiena come a offrire il mio seno.
Voglio che mi prenda tutta.
Voglio che mi faccia sua.
Mi fido ciecamente di lui, so che questo gioco farà godere entrambi all'inverosimile.
Nel suo silenzio e nella sua immobilità di adesso, ho il tempo di concentrarmi su me stessa e sento che ho i muscoli tesi, la mandibola serrata, le spalle irrigidite nonostante la mia fiducia in lui. Lo dimentico per un momento. Rilascio i muscoli, uno ad uno, lentamente. Sento il corpo distendersi e i miei punti più eroticamente reattivi mi mandano chiari segnali di frenesia acuta. Lo voglio ma non lo sento più. Penso sia ancora nello stesso posto di pochi secondi fa, non l'ho sentito muoversi mentre mi rilassavo. Ma non sono sicura di ciò che credo.
Le sue mani. Inaspettato il tocco sulle caviglie. Sale lungo le gambe. Sento la pressione dei polpastrelli nella carne. Le mani sono delicate e decise. Supera le ginocchia, sale ancora.
Mi sta massaggiando. I polpastrelli scivolano sulla pelle e un senso di calore si impossessa di me. Palpa con attenzione ogni centimetro del mio corpo. Lo sento sui polpacci, le ginocchia, l'interno coscia. Sta arrivando all'inguine, il mio sesso avverte chiaramente la sua vicinanza e riprende a pulsare, come se volesse richiamare l'attenzione su di sé. Sento il suo tocco deciso sempre più vicino al sesso, lo aspetto. Lo aspetto ma si ferma.
Non lo sfiora.
Non lo tocca.
Sale lungo la coscia e passa oltre.
Sta massaggiando il mio corpo e deliberatamente evita i miei punti erogeni che conosce alla perfezione.
Cerco di spostare il mio corpo così che le sue mani si dirigano là dove vorrei reclamarle, ma lui si ferma e le stacca da me.
Sono di nuovo immersa nel buio e nel silenzio.
Il mio sesso pulsa forte, ho la sensazione che le contrazioni siano così forti da essere visibili.
Vorrei che si impossessasse dei seni con voracità e che mi rivestisse con un abito di saliva lasciata dalla bocca famelica e vogliosa di me.
Desiderio.
Sono un concentrato di desiderio.
Mi sento bagnata al punto che penso potrebbe penetrarmi senza fatica, se solo lo volesse. Io lo vorrei ma in questo momento la mia volontà è soggetta alla sua, questo mi eccita tremendamente.
Mi tocca di nuovo.
Con mano piena e possessiva mi ha afferrato. Ha preso la mia fica fradicia e la stringe, come volesse prenderla e portarla via. Le dita sulle labbra, il palmo sul monte di Venere liscio come richiesto da lui.
Potrei esplodere per così poco. Potrei godere solo per il contatto della sua mano con il mio corpo.
Allargo ancora di più le gambe, se possibile.
Percepisco il suo muoversi sul materasso, poi mi bacia, poi entra dentro di me e in un istante esplodo in un orgasmo che mi sconquassa.
"Brava amore, godi. Questo è solo l'inizio." dice con voce sussurrata all'orecchio, il calore del suo fiato mi fa rabbrividire per una nuova eccitazione, poi esce da me e guarda i miei umori scivolare fuori dal sesso appena aperto.
"Adesso cominciamo a giocare davvero, preparati a godere"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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