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Prime Esperienze

Se ne vuoi ancora...non indossare le mutandine.


di LadyFlame
22.11.2017    |    23.297    |    33 9.3
"La sua fronte è aggrottata mentre cerca di capire come io abbia reagito alla sua proposta, senza volere mi sposto i capelli a scoprire il collo e mi mordo..."
Intorno a me il buio, l'oscurità.
Sento l'inconfondibile rumore di pelle che scivola tra le mani e improvvisamente un lampo di dolore al gluteo sinistro mi fa inarcare la schiena, dalla mia gola esce un misto tra un gridolino ed un ansimo. Quello che prima era dolore ora è una sensazione di formicolio e calore.
Ancora nessun rumore se non i suoi passi sul pavimento freddo, sussulto sentendo il tuo alito caldo che mi accarezza il collo "Ne vuoi ancora?", "Si, Padrone" rispondo con voce roca, mentre il mio corpo viene invaso da brividi e pelle d'oca.
Nemmeno il tempo di finire di prendere fiato quando un'altro colpo giunge, deciso e delicato allo stesso tempo sul mio pube depilato. Il colpo questa volta mi fa aprire le gambe e inclinare la testa in avanti.
Non conosco il luogo in cui sono, non so quanto sia distante da casa o se ci siano altre persone che stanno osservando. Il mio Padrone è socio e responsabile della selezione del personale di una grande azienda, ed è proprio li che ho avuto modo di incontrarlo per la prima volta, questa mattina, ad un colloquio di lavoro.

Il trucco è leggero, da brava ragazza, capelli raccolti in una coda alta, camicia bianca, gonna in lana grigia lunga fino a sopra al ginocchio, calze coprenti nere ed un paio di scarpe con il tacco nere con la suola rossa. So di essere una bella ragazza e speravo che il mio aspetto fisico potesse venire a mio vantaggio per ottenere il ruolo di responsabile che tanto desideravo.
Quando sono stata chiamata nel suo ufficio suoi occhi color ghiaccio mi hanno scrutata da testa a piedi ed era come se potesse vedermi sotto ai vestiti suscitando in me una sensazione mista tra disagio ed eccitazione.
Durante il colloquio ho evidenziato il mio brillante background lavorativo ed accademico, esposto i miei progetti per l'azienda ed in che modo la mia figura potesse essere utile ma tutto sembrava vano, continuava a guardare il cellulare e solamente di tanto in tanto alzava lo sguardo su di me, dopo appena 15 minuti mi ha scaricata dicendomi che dovevano vedere altre persone e che mi avrebbe fatto contattare dalla segretaria.
Ovviamente non pensavo che il colloquio fosse andato bene e me ne sono tornata a casa lievemente delusa. Verso le 18 ricevo una chiamata sul cellulare da un numero sconosciuto.
"Pronto?"
"Buonasera, stamane è venuta a fare il colloquio presso la mia azienda." La voce al telefono è calda, dal tono basso e deciso senza particolari inflessioni dialettali, riconosco immediatamente a chi appartiene.
"Certamente, mi dica . Non credevo l'avrei sentita così presto"
"Immagino...Sono ad informarla che la posizione come responsabile è stata offerta ad un'altra persona"
Il mio sesto senso non aveva sbagliato "Ah...capisco, la ringrazio per avermi avvisata"
"Tuttavia" prosegue la voce "la chiamo per proporle un ruolo di altrettanto rilievo...alternativo... penso che possa essere la persona giusta." Fa una lieve pausa "Volevo pertanto chiederle se fosse disponibile stasera per un incontro di lavoro"
Ancora una volta stupore, voleva vedermi per un incontro di lavoro stasera? Probabilmente è qualcosa di importante per avermi chiamata direttamente. Ci mettiamo d'accordo sul luogo ed orario e riattacca. Le seguenti 2 ore passano rapide ma inesorabili alla ricerca dell'abito giusto, alla fine decido di andare sul classico tubino nero e décolleté dello stesso colore,
Al mio arrivo lui non c'è ancora, mi siedo ad un tavolino ed attendo. Passano i minuti e lui non arriva, inizio a pensare che abbia capito male il luogo dell'incontro. Alla fine dopo 25 minuti si presenta, il suo aspetto è curato, vestito con un completo grigio scuro e la camicia candida abbottonata fino al penultimo bottone.
Si avvicina con passo sicuro osservandomi negli occhi con un lieve sorriso che mi fa accapponare la pelle, prende posto accanto a me;
"Buonasera, la ringrazio per aver accettato il mio invito, verrò direttamente al sodo senza girarci troppo intorno" fa una piccola pausa "Il ruolo per cui Lei ha fatto il colloquio è già stato già assegnato, ho comunque voluto incontrarla in privato, fuori da occhi ed orecchie indiscrete perché vorrei che lei partecipasse ad alcuni miei progetti privati"
Sicuramente deve essersi accorto della perplessità dipinta sul mio volto perché per qualche istante i suoi occhi hanno esitato, ma potevo anche vedere una strana luce nel suo sguardo che mi ha fatta immediatamente bagnare, riprende il discorso "Spero di non spaventarla nell'affermare che lei mi ha decisamente colpito e, credo che la cosa sia reciproca, vorrei che salisse nella mia macchina, si facesse bendare e che passasse con me questa serata".
La sua fronte è aggrottata mentre cerca di capire come io abbia reagito alla sua proposta, senza volere mi sposto i capelli a scoprire il collo e mi mordo l'interno della guancia. Ero irritata dalla trappola che mi aveva teso ma al contempo lo volevo, ero curiosa di sapere cosa mi avrebbe fatto così con voce lievemente bassa per cercare di celare il mio desiderio rispondo "Ok, acconsento alla sua proposta con il riserbo, da parte sua, di rivalutare il mio cv per un'eventuale posizione lavorativa nella sua azienda"
L'ultima cosa che vidi erano gli interni in pelle neri e il suo sorriso mentre mi bendava gli occhi con un foulard in raso rosso.

Ancora una volta un rumore che mi scuote e che mi fa tornare al presente, cerco di capire cosa sta succedendo intorno a me, sono in piedi con le mani legate in alto ad una trave o qualcosa del genere quando avverto qualcosa di caldo e denso che dalla schiena scivola giù verso le mie cosce, sento ancora la tua voce "Apri le gambe, di più. Bravissima." Sento i polpastrelli che giocano con quello che capisco essere olio sulle mie fossette di venere poi il tocco si fa più deciso e inizi a scendere sui miei glutei ancora formicolanti dai colpi del frustino, sento che ti avvicini al monte di venere, inizi a massaggiarlo, poi è il turno delle mie labbra, del clitoride ed infine le tue attenzioni si rivolgono al mio ano e, senza che possa controllarmi bisbiglio "Ti prego, toccami, prendimi, io ti desidero e voglio sentirti dentro di me".
Nel momento in cui pronuncio le parole ti fermi e ti sento allontanare "Tu mi vuoi, vuoi che io ti tocchi, che ti penetri...Lo farò ma non come ti aspetti" Il tono della voce è voglioso ma controllato.
Ti sento prendere qualcosa, i miei polsi vengono liberati dalla prigionia delle corde e improvvisamente mi sollevi di peso e mi appoggi su una superficie fredda e dura, probabilmente un tavolo. Prendi nuovamente le corde e mi leghi a gambe e braccia divaricate lasciandomi la testa fuori dal bordo del ripiano.
Sento un ronzio e senza alcun preavviso vengo penetrata da un vibratore che mi riempie e sfonda le mie barriere, sto per dire qualcosa quando anticipandomi "Se farai qualsiasi rumore io la smetterò e non ti toccherò più". Mi sento frustrata e desiderosa, è la prima volta che vivo un'esperienza simile, non conosco le regole di questo gioco so solamente che non voglio che smetta.
I miei sensi sono amplificati, una piccola corrente d'aria anticipa che ti stai muovendo verso il mio ventre, la tua mano mi massaggia l'ano finché anche le mie ultime barriere cedono ed inizi a penetrarmi con un dito, due dita e poi tre, il muscolo è morbido e pronto a ricevere qualsiasi cosa tu abbia in mente.
Un oggetto freddo, metallico, inizia a farsi strada dentro di me, la punta è stretta e man mano si allarga finché mi sento quasi dilaniare. Le scariche di piacere dentro la mia vagina mi fanno contrarre e rilassare ed è solamente grazie a quelle che l'ano si rilassa permettendo di inserirlo in profondità dentro il mio sedere, vergine. Il mio primo plug anale.
Qualche passo e raggiungi il mio volto, il rumore di una zip e di tessuto che viene spostato poi le tue mani mi prendono il volto.
Sento l'odore del tuo sesso, il suo calore, ed infine il suo sapore dentro la mia bocca, dapprima i movimenti sono lenti e accarezzano appena la mia lingua poi man mano il movimento diventa più profondo, la mia gola in quella posizione riesce ad accoglierti fino ai testicoli, quello che prima era un movimento lento ora diventa sempre più rapido, e mi concedi solamente pochi istanti per prendere fiato.
Sarà la totale impotenza del mio corpo, il vibratore che continua incessantemente il suo lavoro stimolando anche il plug, sarà sapere che usi la mia bocca come se fosse la vagina più calda e deliziosa ma il piacere mi coglie totalmente alla sprovvista facendomi inarcare la schiena e, come se fossimo collegati da un filo invisibile, un ultimo colpo in profondità della mia gola ed il tuo membro inizia a pulsare ed il caldo seme schizza dentro di me scivolando direttamente dentro la mia gola.
Proprio nel momento il cui esci, respiro, come se non lo avessi mai veramente fatto, mi sento piena, soddisfatta e stanchissima.
Lentamente inizi a slegarmi le mani ed i piedi, la testa si fa pesante e, senza rendermene conto crollo in un sonno profondo.

Mi sveglio, nuda nel mio letto, da sola. Mi muovo e avverto qualcosa di strano, porto la mia mano verso le natiche e, con mia sorpresa, trovo ancora inserito al suo posto il plug anale.
Mi alzo ed una scarica di piacere invade il mio corpo, la sua presenza mi ricorda quello accaduto qualche ora prima, mi alzo e mi avvicino al grande specchio dell'armadio, divarico le gambe ed allargo le natiche, eccolo li, ad impreziosire il mio corpo, un bellissimo cristallo bianco sul mio buchino.
lo tolgo con molta gentilezza ma è come se il mio corpo non volesse separarsene. Sussulto quando il cellulare inizia a vibrare sul comodino, un messaggio su WhatsApp
"Se ne vuoi ancora fatti trovare alle 22 fuori da casa tua. Non indossare le mutandine."
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