Prime Esperienze

dieci


di libero1150
01.02.2014    |    7.339    |    0 7.0
"-cammina- ripetè l’uomo e mi trascinò dentro un capannone a malapena illuminato, tutti dietro come una processione mentre confabulavano tra di loro..."

-Scusa, ho dimenticato una cosa in salotto, torno subito- mi disse sbattendo la porta dell’auto.
Helen era così prendere o lasciare, donna adorabile ma dimenticava sempre qualcosa. Aspettai con pazienza il suo ritorno, in fondo era una serata piacevole e divertente.
Ad un tratto un furgone bianco venne verso di me, ne uscirono due uomini chiedendomi gentilmente un indirizzo , istintivamente uscii dalla vettura per meglio mostrare loro il percorso quando all’improvviso bloccandomi le braccia mi scaraventarono all’interno del furgone dove un altro uomo mi immobilizzò infilandomi un cappuccio in testa e ancor prima che me ne rendessi conto partirono di gran carriera per chissà dove.
Ero spaventato e terrorizzato, non riuscivo ancora a realizzare l’accaduto ma ringraziavo il cielo che la mia compagna fosse rientrata in casa.
Passò circa mezz’ora, eravamo di sicuro in mezzo alla campagna poiché il furgone sobbalzava ogni due tre metri, il cuore batteva all’impazzata e non mi spiegavo il perché di tutto quello che accadeva. Un rapimento? Ma perché non ero ricco e non avevo litigato con nessuno, vivevo una vita tranquilla. Sicuramente c’era uno sbaglio di persona.
-stai calmo- pensavo, sicuramente ti chiarirai.
-scendi e cammina, se vuoi urla pure tanto qui non ti sente nessuno- disse uno di loro.
Stavo per dire qualcosa ma il rumore di altre vetture in arrivo mi incuriosì, non vedevo niente a causa del cappuccio ancora in testa ma non volevo perdere neanche una parola da riportare alla polizia se mi fossi salvato.
-cammina- ripetè l’uomo e mi trascinò dentro un capannone a malapena illuminato, tutti dietro come una processione mentre confabulavano tra di loro. Due di loro mi bloccarono mentre un altro mi denudava completamente, togliendomi anche gli slip. Nudo come un verme in balia di queste persone che non sapevo chi fossero.
Mi buttarono a pancia in giù su una specie di tavolaccio legandomi i polsi a due gambe del tavolo senza possibilità di muovermi o di scappare. Mi tolsero il cappuccio ma non riuscivo a vedere niente altro che il pavimento e le mie mani legate.
Silenzio, nessuno che parlava, nessun cenno, tutto mi sembrava molto surreale, cosa volevano: violentarmi? Probabilmente si e pensavo a Hellen che la fortuna volle che non ci fosse anche lei lì a subire.
Ad un tratto uno di loro prese qualcosa e si avvicinò, con un dito accarezzava il mio buco del culo, viscido e umido, sempre più pressante si allungava dentro per uscirne e rientrarci sempre più con facilità aiutato dall’aggiunta di crema che ne facilitava l’entrata. Su e giù dolcemente, poi due dita.
Un terribile fastidio mi inondava facendomi ritrarre il buco ma lui niente imperterrito continuava la sua manipolazione con sadico piacere mentre tutti gli altri ridevano compiaciuti.
-io c’è l’ho già duro- disse il primo di loro, si avvicinò e dolcemente mi infilò il suo cazzo dentro il culo e su e giù.
Bruciore, fastidio, senso di nausea, per me era la prima volta, anzi no da ragazzo uno più grande di me voleva sodomizzarmi e in parte c’era riuscito, per pochi secondi poiché il fastidio che provai era tanto, era lo stesso che stavo provando in questo momento, volevo che smettesse ma non feci in tempo ad aprire la bocca che il secondo uomo mi mise il suo cazzo in bocca e mi intimò di leccarlo.
-leccalo bene, dai, fammi sentire la lingua, che porcone che sei- Di malavoglia cercavo di accontentare le sue voglie mentre l’altro aveva aumentato il ritmo fino a godere dentro di me.
Finalmente non torturava più il mio buco, non feci in tempo ad avere un po’ di sollievo che il terzo uomo con veemenza aveva iniziato a stantuffare il mio culo.
-godo,godo- disse il secondo e dalla mia bocca fuori uscì il suo sperma caldo e viscido e un senso di disgusto mi pervase.
-visto che non ti è piaciuto, ciuccia bene questo e attento a non mordermi- il quarto uomo si era impossessato della mia testa con le sue mani e la faceva andare su e giù ritmicamente senza potermi ribellare.
Il terzo uomo aveva finito di massacrare il mio culo lasciandomi anche lui il suo sperma dentro il mio intestino. Due mani allargarono le mie natiche all’inverosimile e il cazzo del quinto uomo mi stava trapanando con dolcezza. Grosso, come era grosso, aggiunse dell’altra crema e scivolò dentro con meraviglia. Nel frattempo anche il quarto uomo sputò fuori tutto il suo sperma. Sapevo già che sarebbe toccato al sesto uomo e con una certa rassegnazione mi stavo preparando a riceverlo nella mia bocca.
Stranamente non sentivo più la penetrazione del quinto uomo ma uno strano piacere incominciava a percuotere il mio corpo, non più senso di nausea e di fastidio. Pensavo tutto ciò e il settimo uomo era già dentro di me e provai un piacere immenso mai provato in vita mia, che godimento. Sembravo una cagna in calore, non la smettevo più di gemere benché un grosso cazzo andasse su e giù nella mia bocca. L’ottavo uomo arrapato dai miei gemiti di piacere senza aspettare il suo turno mi ficcò il suo cazzo in bocca e tutti e tre vennero alluni sono inondandomi di sperma .
Il nono uomo e il decimo con una punta di piacere personale iniziarono il loro turno. Cosa volere ancora, erano i cazzi più grossi che a loro piacimento facevano contorcere le mie budella e la mia bocca. Ansimavo dal piacere e avrei voluto che non finisse più.
-ancora, ancora- gemevo dalla voglia, sentire dentro di me quei due cazzi era la cosa più bella del mondo.
Fu allora che una lingua incominciò a leccarmi le palle e l’inguine, due mani accarezzavano con sagacia il mio uccello, toccavano i miei testicoli pieni e gonfi, pronti a scoppiare. Mentre i due uomini ritmicamente continuavano a muoversi e farmi sentire immensi piaceri, quella bocca sapiente iniziò a farmi un bocchino superbo. Tutto ribolliva dentro, la testa stava scoppiando non capivo più niente e quando tutto era all’apice un urlo liberatorio sgorgò dalla mia gola, il nono uomo stava godendo inondando il mio culo del suo sperma, in simultanea il decimo uomo schizzava tutto il suo sperma nella mia bocca che avida non voleva perderne neanche una goccia ingoiando avidamente tutto, e il mio sperma che liberatorio si dileguava nella bocca di chi sa chi.
-dopo tutto quello che hai provato, voglio vedere se mi dirai ancora che vuoi vedermi fare sesso con dieci uomini. Se ti è piaciuto si l’ho farò, se no non chiedermelo più- mentre si puliva con la lingua la bocca dall’ultima goccia del mio sperma
Stupore. Si era lei la mia donna, era li fin dall’inizio, aveva visto tutto e aveva partecipato all’ultimo atto.
Si era vendicata per la mia insistenza nel proporle scene erotiche e di sesso che non osava fare ma che per la sua indole libertina avrebbe voluto.
-se ti è piaciuto l’ho farò, se no non chiedermelo più- ripeteva guardandomi fissa negl’occhi.
Sorrisi quasi compiaciuto ripensando alle ultime ore passate e guardandola fissa negl’occhi:
-si mi è piaciuto-








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