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Prime Esperienze

io segaiolo, Tu puttana!


di Chase90
23.01.2019    |    2.270    |    1 7.8
"Dopo pochi minuti mi rivesto, getto le mutandine ormai fradice di sperma sulla panchina e prendo la direzione di casa..."
E se il pensiero di una imminente scopata, fosse la scopata stessa? Rimodulando la frase di un noto spot, direi che forse é davvero così! Spesso, infatti, mi é venuto il cazzo duro a lavoro o in palestra, alla sola idea di fare sesso pensando ad un appuntamento futuro con un'amica. Ma mi viene duro molte volte anche solo immaginando di scoparmi quella o l'altra ragazza vista passeggiare per strada, incontrata a lavoro o mentre esegue degli esercizi in palestra mostrando una generosa scollatura, ma a dirla tutta a volte mi viene duro senza motivo... insomma, come dice appunto quello spot "e se l'attesa del piacere, fosse il piacere stesso?".
Ho anche sempre pensato, per dirla in altri termini, che i preliminari fossero l’anticamera del piacere più profondo, maggiore della penetrazione in sé o della scopata, in quanto delle mani esperte sono in grado di dare il picco massimo dell’orgasmo.
Questa premessa sicuramente lunga, é per dire che a volte mi viene voglia di svuotarmi le palle nei momenti piú impensabili: se con una donna meglio, altrimenti se il desiderio é improvviso, non ho problemi a segarmi ovunque mi trovi.
Contrariamente alla maggior parte del mio gruppo di amici poi, non ho mai negato di masturbarmi spesso e volentieri, proprio come il bisogno di dover dormire, di dover mangiare, di dover respirare, di dover sorridere o piangere. Trattenere a lungo una voglia, un pensiero, un desiderio, si era sempre dimostrato controproducente, almeno per me e le mie palle doloranti sempre pronte a sborrare. Proprio come la maggior parte delle persone mi sono sempre limitato a raggiungere il mio piacere nel privato, lontano da occhi indiscreti e da una possibile denuncia per atti osceni in luogo pubblico, o almeno ci provo, a resistere intendo, a trattenermi ed aspettare un posto, un luogo dove tranquillamente segarmi, ma quando sono al limite, a volte faccio delle cose che io stesso reputo "pericolose".
Proprio come l'estate scorsa, nel bel mezzo di una serata afosa di fine Agosto, quando mi sono ritrovato in uno dei tanti parchi della mia città percorrendo la strada del ritorno da una serata alquanto deludente.
I miei amici mi avevano lasciato a meno di un quarto d'ora a piedi da casa mia, per poi continuare la loro serata chissà dove. Mi avevano liquidato con un "Chase... é meglio che torni a casa, stasera non sei di compagnia".
Ed era vero, non mi sentivo particolarmente eccitato a dirla tutta, ed i miei amici si erano rivelati particolarmente noiosi, ma gli avevo lasciato credere il contrario.
Quindi, poco dopo essere stato scaricato e passeggiando verso casa, la mia attenzione viene subito attirata da una coppia che sentivo ansimare all’interno di un’automobile appostata sul ciglio della strada, nella penombra della luce di un lampione poco lontano e nascosta da alcuni alberi.
Mi chiedevo come si potesse fare sesso proprio in quel parco in un orario così proibitivo e con il rischio soprattutto di imbattersi con dei guardoni appostati probabilnente tra i cespugli delle siepi. Ma dopo meno di una frazione di secondi, mi sento io stesso voglioso di partecipare a quello spettacolo all'aperto. Ed invece di proseguire il mio cammino verso casa a testa bassa, decido di fermarmi e sedermi su una panchina libera, sufficientemente vicina all’auto ed ai suoi due passeggeri incuranti di me.
Era successo di nuovo, quello di cui parlavo all'inizio di questa storia, mi si stava gonfiando il cazzo sotto i pantaloncini e non potevo (volevo?) aspettare di tornare a casa per svuotarmi le palle. L’idea di poter essere a mia volta spiato da occhi indiscreti mi aveva provocato una sorta di piacere nuovo ed inatteso che si era riversato come acqua densa fra le mie gambe, bagnando improvvisamente anche i miei boxer. Da un'erezione lenta ma continua, iniziò infatti ad uscire un principio di caldo sperma dal buco della mia cappella!
Indossavo dei leggeri pantaloncini corti estivi a quadri, corti abbastanza che quando l'erezione divenne completa, la cappella spunto fuori verso il basso. Mi era bastato divaricare le gambe per portare le mie dita in direzione del mio cazzo ed intrufolarmi all’interno dei mie boxer per massaggiarmi un po' le palle e tornando poi accarezzare la mia turgida e gonfia cappella! La visuale sull’auto mi consentiva di intravedere un giovane uomo impegnato con le labbra sui capezzoli della propria compagna o amante, per poi assumere chiaramente una posizione da penetrazione armeggiando tra i sedili.
Ad un certo momento sono quasi sicuro di poter affermare almeno la presenza di un paio di persone "indiscrete", dei guardoni insomma, maggiormente interessati alla divaricazione delle mie gambe ed alla cappella che usciva dai pantaloncini, piuttosto che sulla coppietta in auto. Quindi mi unisco al loro ansimare soffocando a mia volta l’istinto di gemere ad ogni aumento incalzante da parte delle mie dita che accarezzavano la mia cappella ormai gonfia come un pallone. Riesco a trattenere l’orgasmo molto più a lungo del solito, decidendo alla fine di sfilarmi sia i pantaloncini che i boxer, questi ultimi li lancio con vigore lontano da me verso un cespuglio dove forse scompariranno, probabilmente fra le mani ed in direzione delle narici di uno sconosciuto.
Ora il mio cazzo é libero, duro e dritto, accarezzato da un soffice venticello che mi masturba lentamente. Quindi continuo a toccarmi, non quel classico movimento su e giù, ma semplicemente accarezzando l'asta in tutte le direzioni. L'eccitazione é al massimo, mi tolgo anche la magliettina a maniche corte per essere piú libero, ora sono completamente nudo ed anche se sono consapevole che qualcuno poteva passare di lì, continuo a masturbarmi. L'occhio ormai abituato alla scarsa luce, mi permette di mettere meglio a fuoco la coppia e mi rendo conto che i due hanno aperto lo sportello del passeggero per eccitarmi di più lasciandomi vedere la loro scopata. Così continuo a segarmi, ormai le palle sono così gonfie che sembrano esplodere, allora mi alzo in piedi con il cazzo in mano ed inizio a fare su e giù lungo l'asta in cerca della sborrata. Però improvvisamente i miei due "amici" smettono di scopare, forse temendo che io mi unissi alla festa. Così vedo lei sfilarsi dal cazzo del suo amico e rivestirsi velocemente, cosa che fa subito dopo anche lui e prima di mettere in moto l'auto per andarsene, lei getta fuori dal finestrino qualcosa ed aggiunge mentre l'auto inizia a muoversi:
«Tieni segaiolooooo...».
Così mi avvicino continuando a masturbarmi con il cazzo in mano, all'oggetto che aveva buttato via la ragazza e noto con piacere che sono le sue mutandine. "io sarò un segaiolo, ma tu sei una bella puttana" dico a me stesso mentre le raccolgo.
Sono ormai al limite, quel "regalo" aveva aumentato la mia eccitazione e delle gocce di sperma iniziano ad uscire dal buco della cappella, sento che sto per venire... avverto la sborra salire lungo l'asta... così avvolgo il mio cazzo con le mutandine della puttanella e continuo a fare su e giù lungo il mio cazzo... ci sono... si, vengo... parte un primo schizzo, poi un secondo ed un terzo... dirigo la spruzzata verso il cespuglio senza avvicinarmi troppo, voglio dare spettacolo ad eventuali guardoni... continuo a spruzzare da tutte le parti ancora ed ancora... quattro, cinque, sei, sette spruzzate di calda sborra che innaffiano il parco e che colando lungo l'asta del mio pisello impregnano le mutandine di sperma... sento le mie palle svuotarsi velocemente... e svuotato ormai lo sono... sento il mio cazzo pulsare ma non vedo più sperma uscire dal buco della cappella, a parte un "filo" di sborra ancora attaccato al mio cazzo. Così ancora con l'uccello in erezione, mi pulisco l'asta e la cappella con le mutandine della puttanella.
Dopo pochi minuti mi rivesto, getto le mutandine ormai fradice di sperma sulla panchina e prendo la direzione di casa.
Sotto la doccia ripenso a quanto appena accaduto, ai rischi ed alle conseguenze che potevano scaturire da quella situazione, ma invece che promettere a me stesso di evitare episodi analoghi in futuro, già penso a quando tornare su quella panchina come area di sosta per la mia masturbazione in pubblico!



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