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Scambio di Coppia

Il Borgo Abbandonato


di Sunseasexcp
13.06.2022    |    674    |    10 9.8
"” M: “Stai pensando a quello a cui sto pensando io?” A: “Comunque sia arriviamo presto a casa di Giulia e Franco, se Lucia avesse lo stesso invito mi voglio..."
Storia in parte vera, in parte di fantasia

Marco e Anna sono una coppia libertina livornese sui 50 anni e che giocano da più di 20 anni.
Persone normali, fisici normali ma ben tenuti. Anche se Anna dimostra molto meno dei suoi 51 anni.
Di quelli insospettabili, che mai diresti essere di spirito libertino.


Marco: "Senti Anna, dovremmo scattare qualche nuova foto per l'annuncio e per il palco delle esibizioniste. Cosa ne pensi?"
Anna: "Penso che potremmo fare qualcosa di diverso rispetto alle foto che abbiamo, mi piacerebbe qualcosa di elegante, non estremo. Pensaci e proponi."
Marco cominciò subito a cercare su Flickr i gruppi di fotografia erotica "seria", non i soliti close-up di cazzi e passere, ma "progetti" ben fatti.

Rimase colpito da alcuni scatti soft ambientati in paesi semi-abbandonati e, abitando in Toscana, le location adatte non mancavano perché c'erano vicino casa alcuni borghi spopolati, addirittura completamente abbandonati e Marco iniziò a buttare giù il progetto da proporre.

M: "Allora, questa è l'idea: borgo spopolato, gonna lunga bianca o a fantasia floreale senza slip, top a costine semitrasparente senza reggiseno e, stupisciti, zoccoli a tacco basso o addirittura Birkenstock, anche a piedi nudi. L'idea è quella di una turista insospettabile che si lascia trasportare dalla magia del luogo e, piano piano, da libero sfogo alle sue fantasie erotiche."
A: "Quindi niente tacchi vertiginosi, minigonne girofica e messa nelle solite pose? Mi piace, soprattutto l'idea delle scarpe da signora casa e chiesa"
M: "Ok signora casa e chiesa, ma anche tanto troia"
Via su Zalando per acquistare quello che mancava nel guardaroba, un controllo alla macchina fotografica e pronti, restava da scegliere il giorno.
A: "Prendiamoci un giorno infrasettimanale, evitiamo il week-end. Troppa gente in giro."
M: "Mercoledì va bene?"
A: "Mercoledì ho fissato l'estetista per mani e piedi, la passerina me la radi tu, come sempre"
M: "Sarà un vero piacere, per me e per te. Andiamo giovedì, ok? Chiama Lucia per i bambini, se può tenerli"

Il mercoledì, di ritorno dall'estetista, mani e piedi erano perfetti. Anna aveva scelto il bianco che avrebbe reso bene anche se Marco avesse scelto di convertire le foto in bianco e nero.
Anche la gonna lunga a portafoglio era stata scelta con una fantasia floreale che potesse rendere bene in foto.
Il segno bianco del perizoma da troia che Anna usava al mare per far tirare qualche cazzo, e bagnare qualche passera, ormai "staccava" bene dall'abbronzatura, anche se eravamo solo a inizio giugno.
Marco l'aveva depilata con cura e passione, aveva poi verificato il lavoro passandoci la lingua fino a farla venire con uno dei suoi famosi e graditi squirt.

Tutto era pronto per il giorno dopo, batterie cariche, figli piazzati a casa degli amichetti, una scusa plausibile per gli amici e a letto senza fare nulla, per mantenere l’energia.

A: “Ciao Lucia, eccoci arrivati. Purtroppo mi hanno spostato una visita, ci stai dando una bella mano, torniamo a prendere i bimbi verso le 18 se per voi va bene”
Lucia: “Figurati Anna, è un piacere avere i vostri bimbi a casa, se volete lasciateli a dormire da noi e voi fatevi una bella serata da fidanzati. Poi ci ricambierete la cortesia. Tu oggi hai una luce particolare e questa gonna e questo top ti stanno benissimo. Sei veramente sexy."

Lucia qualcosa sapeva sui “gusti” di Anna e Marco. Era successo una sera che, complice qualche bicchiere di vino in più, Anna le avesse parlato con entusiasmo delle vacanze passate a Cap D’Agde e lei avesse voluto capire cosa avesse di particolare il mare di Cap, che fa schifo, rispetto a quello della Toscana ed in particolare della zona a sud di Livorno, dove vivevano.
Beh, aveva capito. Con qualche battuta aveva anche provato ad entrare nei dettagli, dando l’impressione che anche lei e suo marito fossero intrigati da un rapporto più “aperto” e giocoso.

A: “Grazie amica mia, a buon rendere” le disse con una strizzatina d’occhio e un bacino sulle labbra.

Anna e Marco ripartirono.
A: “Ho la sensazione che prima o poi incontreremo Lucia e suo marito in qualche club o a qualche festa”
“Ahhh, magari. Me la scoperei proprio volentieri” disse Marco ridendo.
A: “Il solito porco… ma anch’io giocherei volentieri con loro, chi vivrà vedrà. Io non mi farei problemi, soprattutto con Lucia. Ogni volta che mi abbraccia sento un brivido. Oggi mi ha baciata sulle labbra, un bacio casto ma mi ha eccitata”
M: "Che porca che sei, ci vorrà circa un'ora per arrivare. Cerchiamo di essere lì verso l'una. Con questo caldo ci sarà poca gente in giro. Anche se la luce non è la migliore."

Il viaggio fu breve e Anna cominciò subito a "giocare" mettendo i piedi nudi sul cruscotto e alzando bene la gonna, a beneficio dei camionisti che Marco sorpassava con la giusta lentezza.
Marco allungò la mano per "sentire" Anna e la trovò su di giri, la sua fica era già un lago. La giornata prometteva bene.

M: "Anna, ho portato un paio di bottiglie d'acqua, bevi."
A: "Ora non ho sete e poi se bevo troppo devo fare pipì"
"Una delle idee per le foto era proprio questa" disse Marco con un sorriso da bambino in gita a Gardaland.
A: "Meno male che doveva essere un servizio soft... dov'è la bottiglia?"
M: "Dietro, nella borsa. Lo sai come sono fatto, foto soft si, ma con moderazione" e scoppiarono entrambi in una fragorosa risata.

Arrivarono velocemente al Borgo e parcheggiarono. C'erano un paio di auto. Certo non potevano pretendere di essere soli ma sicuramente avrebbero avuto la libertà necessaria. Il tempo non mancava.
Guardando le foto del borgo trovate su internet Marco aveva già identificato 4 o 5 angoli dove poter scattare belle foto.

Volevano 30 o 40 scatti da poter gestire, una trentina di foto soft e una decina hard/fetish: qualcuna di footjob, qualcuna di pissing, qualcuno con il plug gioiello nel culo...
Cominciarono a girare il borgo deserto e a scattare foto. Anna si muoveva come sapeva ben fare e Marco, pur sentendo l'eccitazione salire, cercava di curare composizione, esposizione e pose.
Entrarono in qualche casa abbandonata e fecero diversi scatti: sulle scale, nelle stanze vuote, con Anna affacciata alle finestre scoprendo il culo e il gioiello o sdraiata su un tavolo segando Marco con i suoi piedi meravigliosi.
Marco aveva il cazzo sempre più duro e l'eccitazione stava prendendo il sopravvento.

A: "Marco, ora mi scappa la pipì. Ormai non la tengo più, dove vuoi che la faccia?"
M: "Ci dovrebbe essere un vecchio lavatoio vicino alla chiesa e poi gli ultimi scatti li vorrei fare proprio in chiesa, resisti ancora qualche minuto"

Girarono l’angolo di una casa e trovarono il lavatoio, dopo alcuni scatti Anna salì sopra le vasche e alzò la gonna. Si accovacciò e con due dita aprì le grandi labbra della sua fica perfettamente depilata.
Lo scroscio di pipì fu accompagnato da un mugolio di soddisfazione e liberazione. Aveva bevuto così tanto che la pisciata durò parecchio dando modo a suo marito di scattare una decina di foto.
Anna fece per estrarre dalla borsa le salviette umidificate per pulirsi quando Marco intervenne: "Cosa vuoi fare? Ci penso io alla tua fica." Anna rimase in posizione sul lavatoio e Marco la ripulì con cura. Anna ricominciò a mugolare, ma ora era per il piacere dato dalla lingua di suo marito sul suo clitoride eretto come un piccolo cazzo.
Marco aveva tirato fuori il cazzo e si stava segando con una mano, pronto a mettere Anna a pecorina e scoparla con ancora il plug nel culo.
Entrambi dimenticarono che nel borgo probabilmente non erano soli e dal portone della chiesa uscirono due coppie di qualche anno più mature di loro. Forse sui 55/60 anni.

"E bravi porcelli" esordì una delle donne con tono di rimprovero.
"Scusate, non pensavamo... che imbarazzo..." disse Anna scattando in piedi per scendere dal lavatoio, rossa di vergogna.
Marco rimase interdetto per un attimo ma intuì subito il tono scherzoso della donna dietro il finto rimprovero e lo sguardo divertito degli altri, rimanendo col cazzo in mano, continuando ad accarezzarselo.
“E voi? Cosa stavate facendo in chiesa?”, ribatté sorridendo.
La seconda donna, Giulia, rispose: “A dire la verità ci stavamo godendo il vostro spettacolino, appoggiate al davanzale della finestra della canonica mentre i nostri mariti ci scopavano da dietro, naturalmente mio marito scopava la mia amica e il suo scopava me.”
“Tutto un filo blasfemo ma decisamente arrapante” intervenne Chiara ridendo, quella del rimprovero.
Anche Anna e Marco scoppiarono in una risata liberatoria.
I mariti, Franco e Massimo, si presentarono con una calorosa stretta di mano e le signore con un abbraccio.
Erano due coppie di Pisa amiche e compagne di giochi da anni ormai.

Gli uomini sicuramente praticavano sport, abbastanza alti, con un fisico asciutto e tonico.
Le donne appena in carne, una bionda e l’altra mora. Entrambe con un bel paio di tette che facevano capolino dalle camicie abbondantemente sbottonate. Minigonna e sandali a tacco medio completavano il quadro.
Potevano sembrare due signore impiegate alle Poste o in banca, quelle che incontri al supermercato e ti consigliano una ricetta per cucinare le verdure di stagione.
Per Marco le più arrapanti, quelle che mai diresti che… e invece sono le più porche in assoluto, soprattutto quando raggiungono la consapevolezza della maturità e buttano alle ortiche tutte le inibizioni di gioventù.
“Ora la chiesa è tutta vostra, noi abbiamo finito” disse Chiara facendo l’occhiolino.
Intervenne Anna, che era rimasta in silenzio ma visibilmente attratta dalla situazione.
“Visto che avete già “esplorato” tutti gli angoli della chiesa, perché non entrate con noi per darci qualche suggerimento?”

Le donne si guardarono e sorrisero: “Vieni Anna, ti aiutiamo noi a fare qualche scatto memorabile.”
Gli uomini, come da copione, seguirono con entusiasmo.
L’atmosfera cominciava a scaldarsi ed una bella complicità stava nascendo tra le coppie appena conosciute.
Chiara e Giulia suggerivano ad Anna le pose da assumere, allungando le mani mentre la facevano mettere nelle posizioni più oscene.

Anna continuava ad eccitarsi sempre più mentre le due donne la palpavano.
Marco provava a scattare ma ormai la tecnica era andata a farsi benedire vedendo Franco e Massimo che, conoscendo le proprie mogli, avevano già tirato fuori il cazzo.
Chiara e Giulia fecero mettere Anna a pecorina sull’altare, ormai ogni remora morale era saltata.
Giulia alzò da dietro la gonna di Anna e Chiara cominciò a leccarle la fica.
Giulia si sbottonò completamente la camicia facendo uscire una fantastica 5a senza che ci fosse un reggiseno a tenerla su, ci stava da sola. Con l’aiuto di Franco e Massimo salì anch’essa sull’altare e, sdraiandosi davanti a Anna, sollevò la mini e aprì le gambe offrendo alla sua nuova amica la sua fica completamente depilata da leccare.
Anna non aspettava altro, le affondò il viso tra le cosce, stravolta dal piacere che stava ricevendo da Chiara. Leccando e succhiando senza ritegno.
Marco continuava a scattare, non poteva perdere un’occasione del genere.
Franco e Massimo invece si avvicinarono alle tre donne. Franco si dedicò a Chiara, la sua amica, alzandole la gonna e mettendole il cazzo in fica mentre Massimo pensava a Giulia facendosi succhiare un cazzo di notevoli dimensioni.
Ben presto questo trenino cambiò la disposizione dei vagoni.

Chiara fece girare Anna sulla schiena e Giulia le salì sopra per un 69.
Anche Massimo salì sull’altare, prendendo la sua amica Giulia a pecorina ma ora le stava pompando il culo mentre Anna le leccava con maestria la fica grondante.
Chiara andò da Marco, lasciando la strada libera a Franco per scopare Anna.
Massimo lasciò finalmente la macchina fotografica per prendere parte ad un’orgia che nemmeno nelle sue più recondite fantasie pensava possibile.
Chiara si era messa anche lei a quattro zampe chiedendo esplicitamente a Massimo di essere inculata. I cazzo dell’uomo affondò con facilità nel culo della signora, segno che Chiara amasse prenderlo nel secondo canale e lo teneva in allenamento.
Tra scambi, posizioni e situazioni diverse il divertimento andò avanti per altre due ore.
Anna fu presa in doppia penetrazione da Franco e Massimo mentre Giulia la baciava in bocca e le succhiava i capezzoli. Chiara e Marco la incitavano a godere e lei non si fece pregare. Venne più volte squirtando come una fontana.
Sfiniti e appagati i 6, tra risate e battute, raccolsero i vestiti sparsi ovunque e si sistemarono per tornare a casa.

Chiara: “Ragazzi, sabato e domenica abbiamo organizzato un week-end a casa di Giulia e Franco. Saremo una decina di coppie, 2 amiche singole e 4 singoli. Perché non vi unite a noi? Ora siamo amici, vero?”
Marco e Anna tornarono a casa felici e ansiosi di partecipare alla festa.

Il giorno dopo
A: “Marco hai scaricato le foto?”
M: “Si, vieni a vedere. Ce ne sono di molto buone”
Anna: “Alla faccia del “soft”, in alcune sembro veramente una troia, soprattutto in quelle scattate in chiesa” disse la donna ridendo e accarezzandosi il seno, eccitata per quello che stava vedendo e per il ricordo delle innumerevoli venute.
“Sarà per le brutte compagnie che si incontrano” rispose Marco con un gran sorriso.
Anna: “Marco, come ci organizziamo per il weekend dai nostri nuovi amici?
Prima che Marco potesse rispondere squillò il cellulare di Anna
A: “Ciao Lucia, tenere i tuoi bimbi il prossimo weekend? Purtroppo, no. Anche noi abbiamo un impegno, non te ne avevo parlato perché è uscito all’improvviso. Si, anche noi porteremo i bimbi dai miei genitori. Tutti insieme si sarebbero divertiti certamente di più ma sarà per la prossima volta. Ok allora, buon divertimento anche a voi. Ciao tesoro.”
M: “Stai pensando a quello a cui sto pensando io?”
A: “Comunque sia arriviamo presto a casa di Giulia e Franco, se Lucia avesse lo stesso invito mi voglio proprio godere le loro facce quando ci vedranno. Speriamo, avrei proprio voglia di leccarle la fica mentre tu la scopi e suo marito scopa me”
M: “E poi andare a Cap D’Agde tutti insieme, da veri amici… porci”

Ma questa è un’altra storia.
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