La bella dottoressa

Tutto è iniziato poco prima di natale dell'anno scorso.
Ero ospite a casa di un mio amico, che a causa di un forte mal di testa, misto ad uno strano raffreddore, dovetti portare alle 2 di notte c/o la guardia medica. una volta arrivati mi aspettavo il solito dottore assonnato; invece ad aprirsi la porta venne Francesca, una donna dall'apparente età 35 anni, dopo ho scoperto che ne aveva 37; bassina, molto carina capelli biondi sulle spalle, occhi verdi, occhiali da segretaria, molto dolce nei modi, indossava il camice che non lasciava intravedere nulla di più. mentre visitava il mio amico più di una volta i nostri sguardi ebbero da dirsi qualcosa, io con il mio fare giocherellone, tendevo a sdrammatizzare la situazione con battute nonostante l'ora, tanto che mi chiese di smetterla, non perché le davo fastidio ma solo perché la facevo ridere troppo e poteva sembrare poco professionale da parte sua. finita la visita, ripresi il mio amico con la sua sinusite e la salutai dicendo con sguardo accattivante - allora dottoressa ci vediamo domani - e lei con una smorfia quasi scandalizzata ma divertita, rispose - non sono io di turno -; a quel punto tirai fuori la mia ultima possibilità, le diedi il mio biglietto da visita invitandola a chiamarmi se mai avesse avuto bisogno, e andammo via.
chiaramente passato il momento, non ci pensai quasi più.
Il pomeriggio seguente, verso le 16 il mio telefono squillò, il numero non era in memoria pensai al solito cliente, risposi, dall'altra parte sentii un - ciao ti disturbo?
non realizzai subito, cercai di capire chi fosse dalla voce, che non mi sembrava famigliare, ma per non fare gaffe le dissi - se hai il mio numero, significa che puoi chiamarmi quando vuoi... - - il tuo amico come stà? - in quel momento tutti i sensi presero vita, era proprio lei. Conversammo un pò, mentre i miei pensieri andavano oltre, il mio cazzo scalpitava solo al pensiero, presi coraggio e le dissi - visto che stasera non lavori, e sono le 16:15 che ne dici se passo a prenderti e ci beviamo un tè insieme? - - ok vada per il tè, ma ti raggiungo con la mia macchina -.
ok ormai non stavo più nella pelle. dopo 10 minuti ero già sul posto con 20 minuti d'anticipo, puntualissima la vedo scendere dalla sua auto con un cappottino bianco molto bello, caviglie scoperte e una bella scarpa con tacco. i miei pensieri anticiparono quello che sarebbe avvenuto da li a poco, le chiesi dove volesse andare e con area preoccupata rispose - dove vuoi basta che ci allontaniamo da qui - - quanto tempo abbiamo? - le chiesi; - devo recuperare mio figlio alle 20:30 da mia sorella - - ah sei sposata? - le dissi con tono rilassato - chissà cosa penserai di mè... - - cosa vuoi che pensi penso, che sei una donna fortunata ad avermi conosciuto - e scoppiano in una ricca risata che allentò la tensione: - allora questo tè ti và? -proprio, mentre si slacciava il cappotto rispose con un secco no! notai il suo corpo avvolto da una minigonna, che seduta era oltre i globaletti e sfiorava una mutandina di pizzo bianco, a quel punto anche lei iniziò a notare il gonfiare del mio cazzo. nel frattempo reggiunsi la tangenziale e le dissi, visto che abbiamo qualche ora allontaniamoci e l'avvicinai a me dandogli un bacio, lei appoggio la mano sul mio cazzo e si chinò, abbasso la cerniera e lo tiro fuori, l'agevolai slacciando la cintura: - tu guida - e con molta delicatezza iniziò a leccare la cappella, la succhiava con gusto. il mio cazzo duro spariva nella sua bocca, sembrava lo dovesse ingoiare, ormai era tutta su di me, la minigonna era diventata una cintura, la mia mano accarezzava quel culo fino a raggiungere la fica inrtrisa di piacere, ad ogni pompata, si lasciava affondare da due dita.
Le proposi di raggiungere un albergo poco distante dove saremmo stati più tranquilli e acconsentì, ci ricomponemmo alla meglio, eccitati come due cani in calore, dopo 10 minuti eravamo in stanza, appena chiusa ci abbracciammo e le lingue con il sapore di sesso s'intrecciarono, le mani si preoccupavano di denudare i nostri corpi, aveva un seno bellissimo, chiaro,e aureola grande, i capezzoli rosa pallido, li presi tra le mie labbra, stendndola su letto mi misi tra le sue gambe, lasciai scivolare la lingua fino all'ombelico per poi raggiungere la fica ricoperta da una piccola striscia di pelo, ormai eravamo prigionieri di un piacere unico, mi dissetavo con i suoi umori che gridavano dalle grandi labbra, sollevai le sue gambe, affondai il cazzo che venne risucchiato in un attimo fino alle palle, sentii con voce sussurrata: - haaa siii scopami, si cosi bravo, sbattimi tutta, lo voglio tutto il tuo cazzo -. ci girammo su noi stessi, invertimmo le parti, era su di mè, andava su e giù con colpi secchi: - sii rompimi, sei il mio stallone, voglio sentire il tuo calore vienimi dentro la fica -. la guardai un pò perlesso - prendo la pillola tranquillo - ci rigirammo e la misi a pecorina, ripresi a scoparla, gemeva come non mai, con una mano tenevo un fianco, con il pollice dell'altra massaggiavo la rosa del culo ormai fradicio, lo tirai fuori dalla fica, delicatamente appoggiai la cappella sull' ano, non ebbi nessun cenno di dissenso, pian piano il mio cazzo si fece strada in quel culo da favola, iniziai a chiavarla con vigore, la sentivo emettere suoni di ogni genere: - si mi stai spccando il culo, continua lo sento nella pancia, si fammi godere dal culo, riempimi tutta, siii vengoo sii - vengo anch'io -in un attimo sentii l mio cazzo che inondava il culo di sperma, ci accasciammo qualche minuto non avevamo neanche la forza di pensare, facemmo una rapida doccia e tornammo in tempo per prendere il piccolo.

ci siamo visti per 4 mesi fantastici.
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