tradimenti

Lei


di Sergio1964
16.08.2018    |    982    |    0 8.6
"Io e il mio amico, non vedevamo l’ora di finire il pranzo complici delle nostre intenzioni..."
Tutto ha inizio quando ho cambiato commercialista e son rimasto affascinato dal fatto che nello studio c’era una graziosa ragioniera che mi ha subito interessato. Siccome la mia azienda è piuttosto importante ed per lo studio sarei stato un ottimo cliente, ho preteso che a seguire la mia situazione fosse quella ragioniera intravista il primo giorno. Il commercialista si è offerto di farmi seguire da un suo collaboratore ma ho ribadito che i contatti li dovevo avere solo con la ragioniera e,dato che non voleva perdermi come cliente accettò. Alla fine del mese con la chiusura delle scritture viene nel mio ufficio la graziosa ragioniera dello studio commercialista per il ritiro e la compilazione di alcune fatture. Roberta, così si chiama la ragioniera, è una donna molto affidabile e capace nel suo lavoro ma anche una donna non bellissima ma che ha qualcosa che attira. Entra nella mia stanza Lucio, il mio socio, che non può far meno di notarla, ma ci dedichiamo al lavoro. Visto che ormai i son fatte le 13, decidiamo di andare a pranzo e così invitiamo anche Rossana che dopo qualche tentennamento accetta, perché così si guadagna tempo

Pausa pranzo decidiamo di non andare alla solita tavola calda… ma facendo alcuni km in più raggiungiamo quel localino verso la collina con la saletta defilata dove siamo stati qualche volta con clienti importanti per definire qualche lavoro. Arriviamo al ristorante ci dirigiamo verso il tavolo in fondo… per stare tranquilli e magari instaurare un discorsetto… intimo, al cameriere diciamo di portarci qualcosina di leggero… antipastino con prosciutto crudo insalatina mista ed un frizzantino freddo anche se la signora dice che lei il vino non lo regge per nulla… Immediatamente tra me e Lucio scorre uno sguardo di intesa!!! Dobbiamo brindare alla nostra conoscenza, alla collaborazione che d’ora in poi ci sarà tra di noi… chiederemo al suo Boss di mandare sempre lei per il controllo mensile, lei sorride compiaciuta e beve. Immediatamente si nota subito che il vino non lo regge… diventa immediatamente rossa in viso, ma principalmente il vino le scioglie la lingua… diventa immediatamente loquace… ride… si vede che si sente un po’ su di giri… con uno sguardo d’intesa versiamo ancora il vino lei beve con noi… e ci accorgiamo subito che ormai è in nostra balia…

Mentre pranzavamo, approfittando della sua sobrietà li chiesi della sua vita privata. Ci disse che era sposata da 12 anni, aveva un figlio di 10 anni, amava suo marito e non lo aveva mai tradito da sposata, non nascondendoci che aveva avuto qualche storia in precedenza. I discorsi si facevano sempre più intraprendenti mentre continuavamo a pranzare e brindare sorseggiando vino. Io e il mio amico, non vedevamo l’ora di finire il pranzo complici delle nostre intenzioni. Uscimmo dal ristorante e in auto ci dirigemmo verso un vicino parco naturale, le proponemmo di rilassarci un po’ per riprenderci dalla nostra sobrietà. Lei mezza stordita dall’effetto del vino, accettò anche perché voleva dimostrarsi gentile con noi dandone una buona impressione facendo bella figura con il suo datore di lavoro. Ci teneva molto al suo posto di lavoro, un figlio da crescere, il mutuo da pagare, il solo stipendio del marito non era sufficiente a sopperire le spese, oltretutto voleva riprendere lucidità prima di rientrare in ufficio, di certo non eravamo in condizioni da farci notare dai nostri dipendenti. Trovai uno spiazzo appartato e fermai l’auto. Scesi e dal cofano presi una copertina, la stesi sull’erba e ci stendemmo facendo accomodare lei nel mezzo. Continuammo a parlare delle nostre vite private, raccontandoci le nostre avventure. Nella posizione in cui lei era stesa, poggiandosi sui gomiti, la gonna bolerino era risalita fino all’inguine, mostrando le abbronzate favolose gambe. Girandomi di lato verso di lei, con una mano le sfiorai una coscia… lei sorrise… questo mi incoraggiò ad accarezzargli la coscia, lei rimase immobile sorridendo… la mia mano risalì nell’interno coscia, sino all’inguine e iniziai a toccarla attraverso gli slip. Iniziò a fare la ritrosa ricoprendosi le cosce, aveva capito le nostre intenzioni. Ci ripeteva di essere fedele a suo marito e non era intenzionata a tradirlo. Fu allora che iniziai ad intimidirla, che avrei parlato con il suo capo dicendogli che era un’impiegata incompetente e scontrosa. Lei sobbalzò, ci pregò di non fare questo, aveva un mutuo da pagare e il solo stipendio del marito non era sufficiente per una vita familiare dignitosa, ci teneva tantissimo al suo posto di lavoro e se noi essendo degli ottimi clienti del suo capo, se ne avessimo parlato, di sicuro l’avrebbe licenziata data la concorrenza giovanile dovuta ad una elevata disoccupazione. Fu allora che si tranquillizzò e si lasciò andare, le avevamo detto che nessuno avrebbe saputo. Tranquillizzata, riproposi la mia mano sulle sue cosce. Lei si lasciò andare… stendendosi… fu allora che mi spostai per baciarla sulle labbra. Ebbe un fremito… ma

non reagì… accettava passivamente le mie effusioni. Scostai gli slip e con le dita iniziai a toccargli la morbidissima figa… le sfioravo il clitoride… ebbe un fremito… il mio dito si fece più audace e piano piano iniziò a penetrarla. Sentivo i suoi umori… era molto eccitata. Fu allora che il mio amico, rimasto immobile a godersi la scena, che iniziò a palpeggiargli i seni iniziando a sbottonargli la camicetta. Ne tirò fuori due bellissimi seni sodi nonostante i suoi cinquantaquattro anni. Notavo che il mio dito nella sua figa si muoveva con facilità… bagnato dai suoi umori… quindi ci intrufolai un altro dito muovendoli dentro-fuori… lei iniziò a dimenarsi… godeva… la sua mano si spostò sulla mia patta constatando il mio cazzo già duro. Fu lei stessa a tirarmelo fuori, accarezzandolo a mo di sega… con l’altra mano, iniziò a palpeggiare il mio amico. In un attimo lui lo tirò fuori portandolo alle sue labbra, lei li socchiuse e iniziò a sbocchinarlo. Mi stesi su di lei e iniziai a penetrarla… si dimenava come una forsennata succhiando il cazzo del mio socio. Cambiamo posizione, la feci mettere sulle ginocchia e la penetrai a pecorina, mentre il mio amico si stese per farsi sbocchinare meglio. Nel scoparla, iniziai a toccargli il fiorellino, ebbe un sussulto… mi disse che era ancora vergine dal buchetto ma non desistì dal farselo toccare prima infilandoci un dito poi due bagnandoli dagli stessi umori che gli colavano dalla fica. Vidi il mio socio manovrare con il telefonino ed iniziò a fare delle foto senza farsi notare. Fotografava il mio cazzo che entrava ed usciva dalla fica ed il suo cazzo che veniva dolcemente sbocchinato. Notavo il suo buchetto che si era un pochino dilatato… anzi lei stessa con una mano forzava la mia a penetrarla ancora più in profondità. Un’occhiata di intesa con il mio socio… cambiamo posizione… distesi e fu lei stessa ad infilarsi dirigendosi il mio cazzo nella sua figa bagnata… iniziammo a baciarci appassionatamente mentre il mio socio si posizionò dietro di lei… io gli allargai le natiche e lui la penetrò piano sino alla radice del suo cazzo… lei emise un urlo soffocato dai miei baci mordendomi le labbra… la tenevo stretta a me si dimenava come una cagna, godeva come una forsennata… non ci abbiamo messo molto a riempirla di sborra… sfinita si è accasciata su di me restando in quella posizione per parecchi minuti… Il mio amico Lucio nel ritirarsi sfilando il suo cazzo dal bel culetto, non perse occasione di fare qualche foto con il telefonino immortalando il suo buchetto e la fighetta colanti di sborra. Ripresoci, ci ricomponemmo e rientrammo in ufficio. Lei ci supplicava di essere molto riservati e

di essere un nostro segreto. Fu allora che le dissi che ci saremmo rivisti per altri incontri. Lei si rifiutò stizzita, dicendoci che era stata l’unica piacevole esperienza e non ci sarebbero stati altri incontri in futuro. Presi il telefonino di Lucio e gli mostrai le foto che aveva immortalato, mentre sbocchinava il mio amico ed io la scopavo di dietro, mentre godeva scopata a sandwiches ed i suoi orifizi colanti di sborra. Lei rimase allibita mostrando mortificazione e un cenno di pianto. Incalzai dicendogli di stare tranquilla, se avrebbe accondisceso alle nostre richieste sarebbe rimasto un godevole segreto tra noi e il marito sarebbe rimasto all’oscuro di tutto altrimenti… lei singhiozzando acconsentì facendoci un cenno di capo.

Gli chiesi il suo numero di telefonino e gli dissi che ci saremmo sentiti molto presto, proponendogli incontri nel tardo pomeriggio in modo che giustificasse al marito i suoi tardi rientri dovuti agli straordinari. Dissi al mio amico Lucio di stampare alcune foto fatte e darmele avevo un piccolo progetto, volevo spingermi oltre, ricattandola ne avrei avuto dei profitti.
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