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Lui, Lei e l’altro


di icecool
23.06.2020    |    1.269    |    2 9.2
"Nello stesso istate arrivò Luca, mio marito, che salutò Marco e si sedette anche lui: Marco voltandosi verso di me mi chiese un caffè..."
Aprii la porta e dinnanzi a me si presentò un signore di bell’aspetto, alto il giusto, ben vestito che si presento in modo affabile con un tocco di classe e gentilezza che mi piacque molto. Una sensazione di affinità verso quello che ad ora era ancora uno sconosciuto mi pervase ed inconsciamente mi predispose positivamente agli eventi che accadettero in seguito: solo a posteriori ripercorrendo il pomeriggio mi sono resa conto che quel primo contatto e tutto quello che il mio inconscio aveva elaborato nei minuti successivi hanno portato ad un fluire naturale ed eccitante degli eventi.
Mi presentai anch’io ed accompagnai Marco verso il soggiorno: si accomodò sul divano e gli chiesi se voleva qualcosa da bere.
Mio marito mi aveva avvisato della vista di questo suo vecchio compagno d’università di cui però non mi aveva mai parlato. Boh.
Nello stesso istate arrivò Luca, mio marito, che salutò Marco e si sedette anche lui: Marco voltandosi verso di me mi chiese un caffè.
I sui occhi erano molto più presenti rispetto a prima ed ebbi la sensazione mi penetrassero in profondità cercando tra i miei pensieri e tra le mie sensazioni del momento, un indizio sulla mia predisposizione nei sui confronti.
Volevo scappare da quel confronto e mi rivolsi a Luca chiedendogli se voleva anche lui un caffè ma sentivo ancora quello sguardo che mi chiamava.
Andandomene incrociai lo sguardo e la forza era aumentata e così velocemente mi diressi versi la cucina: allontanandomi lo sentivo, osservava i miei capelli, le spalle scoperte per poi scendere verso il sedere inguainato in un bel paio di jeans che ne mettevano in risalto le rotondità.
Ed io inconsciamente, nel breve tratto che mi separava dalla cucina, ancheggiai anche più del solito, cosa che non avrei dovuto fare, una risposta alla sua richiesta di interesse che non tardò a produrre una situazione eccitante al di là della mia iniziale volontà.
Un volta in cucina cominciai a preparare il caffè, lo feci in maniera meccanica senza pensare a quello che facevo perché la mia mente era rimasta ancora in salotto ad interrogarsi sugli avvenimenti: sentivo un vocio senza senso compiuto in sottofondo che piano piano svaniva o forse veniva coperto dalla forza dei miei pensieri che erano in fermento.
Tante sensazioni si accavallavano ma due avvenimenti mi riportarono bruscamente alla realtà.
La moka che mi avvertiva che era pronto il caffè ed una mano che accarezzava il mio sedere attraverso i jeans, un tocco delicato ma deciso che non mi sembrava quello di Luca, non mi sembrava la sua mano, ma era piacevole e passava da una natica all’altra con destrezza …. rimasi ferma, non mi girai e dopo pochi istanti tutto finì con mio dispiacere.
Preparai il vassoio con i 3 caffè e tornai in salotto: trovai Luca e Marco più o meno nelle stesse posizioni. Passi il caffè a Marco, le nostra dita si toccarono ed i nostri sguardi si incrociarono e quello che gli lessi era il desiderio di giocare con la mia mente ed il mio corpo.
Non sò cosa abbia percepito lui ma la sensazione che avevo provato in cucina data dal suo tocco era stata molto piacevole e mi sarebbe piaciuto approfondire.
Mi sedetti quasi difronte a lui e i due maschi continuarono a chiacchierare: non potei non notare che rispetto a prima teneva le gambe leggermente più aperte mostrandomi in modo più palese il pacco in mezzo alle gambe. Mi sembrava anche di scorgere sotto ai jeans un inizio di rigonfiamento che mi rendeva da un certo verso lusingata di quello che potevo generare ed anche timorosa che la situazione potesse prendere una piega sbagliata.
C’era pur sempre mio marito presente.
Non ero la sola però ad aver notato tutta la situazione: con la coda dell’occhio anche Luca mi osservava e notava il mio interesse per Marco. Che a Marco piacesse sua moglie era logico e scontato, ma l’interesse con cui Anna sbirciava tra le gambe di Marco era interessante.
Non inaspettato visto che ad Anna, certe situazioni con le persone giuste, possono piacere ed eccitare, ma occorre sempre creare il giusto feeling.
Dopo qualche minuto di conversazione ed aver finito il caffè, mi alzai per riportare le tazzine di caffè in cucina: nei minuti trascorsi sul divano mi ero ritrovata parecchie volte a fantasticare sul pacco di Marco, sul desiderio di toccarlo, di sentirlo tra le mani, su come mi aveva toccato il sedere e su come sarebbe stato bello sentire le sue mani sul mio corpo.
Quando ritornai in salotto Luca non c’era più e chiesi a Marco dov’era andato, mi disse che era andato in bagno.
Mi sentii un po’ a disagio nel trovarmi da sola con Marco, che percependo questo momento di incertezza, prontamente mi chiese se volevo sedermi sul divano in fianco a lui.
Avrei dovuto dire di no, ma non dissi nulla e mi accomodai: sentii subito la sua presenza fisica al mio fianco e girandomi verso di lui non potei non posare gli occhi al suo pacco, che effettivamente, visto da vicino, presentava un principio di erezione.
Incrociai i suoi occhi che mi parlarono di passione, erotismo e sesso mentre la sua voce mi disse:” sei bellissima e voglio scoprire ogni centimetro di te” mentre la sua mano mi accarezzava la coscia.
Una vampata di fuoco mi pervase e non mi ritrassi dal suo successivo affondo.
Avvicinò la bocca al mio collo e cominciò a baciarmi e leccarmi mentre io mi abbandonavo allo schienale del divano, la mano si insinuava tra la mie cosce e risaliva sotto la maglietta verso il seno, che scostato il reggiseno, presentava i capezzoli già duri che esplosero sotto il tocco sapiente di Marco.
Non avevo più armi per resistere all’assalto e non volevo resistere, volevo essere travolta dalle sensazioni di piacere che in quel momento stavo provando ed amplificarle, volevo essere leccata, volevo sentire la lingua di Marco frugare tra le mie labbra e volevo il suo cazzo.
In un baleno mi ritrovai nuda con Marco che si insinuava tra le mie gambe che istintivamente apri ancora di più per favorire il suo avanzare verso la mia figa: la sua lingua si insinuò tra le mie labbra andando a cercare il clitoride, tocchi decisi ma delicati, pennellate di passione si riversarono in grande quantità tanto da farmi ansimare e contorcermi in modo sempre più frenetico. Volevo dirgli di rallentare ma mi piacevano troppo le sensazioni che stavo provando che gli venni in bocca cercando poi di allontanare la sua lingua perché era troppa l’eccitazione del momento.
Scossa ed ancora tremante da questo inizio pirotecnico apri gli occhi e vidi Marco in piedi davanti a me: osservai meglio il suo fisico, non era più giovanissimo e lo si notava dagli addominali non più tonici come quelli di un ventenne, dalle “maniglie dell’amore” che di osservavano sui suoi fianchi ma tutto sommato in quel momento non ci feci troppo caso, il membro era parzialmente eretto e faceva presuppore che in piena erezione fosse molto soddisfacente e se lo sapeva usare come aveva usato la lingua il divertimento era assicurato. Alzando lo sguardo incrociai i suoi occhi ed un beffardo sorriso gli comparve sul viso, poi abbasso gli occhi verso il suo membro e mi guardò: non c’era necessità di parlare, la situazione era tale che sapevo cosa fare e cosa voleva Marco.
Mi inginocchiai davanti a lui, presi il suo membro in mano e portai la mia bocca vicino alla sua cappella: alzai gli occhi e vidi che mi guardava, lo presi in bocca mentre i nostri sguardi si perdevano gli uni negli altri. Il cazzo di Marco si indurì in modo istantaneo e crebbe di dimensioni arrivando alla piena erezione. Le mie aspettative erano pienamente rispettate: mi alternai lungo tutta l’asta con qualche puntatina verso i testicoli, alternando bocca e mani. Sentii il suo membro pulsare sempre più tantè che allentai un po’ il ritmo del pompino, Marco poi scostò la mia bocca dal suo membro e si sedette sul divano allargando la gambe con il suo cazzo appoggiato sulla pancia: mi girai anch’io, mi misi a quattro zampe e cominciai a leccargli le palle e poi con lingua risalii tutta l’asta fino alla cappella.
Presi poi con la mano il suo cazzo completamente duro e gli dissi “scopami”.
Non ebbi il tempo di finire la parola che ……

Luca, in bagno, stava ripensando alla situazione che si era creata in salotto tra Anna e Marco.
Si poteva intuire che c’era un certo feeling tra i due, Anna sicuramente apprezzava Marco ma non sapeva fino a che punto la situazione poteva evolvere. Perso nei suoi pensieri, Luca ogni tanto cercava di sentire se i due avessero avviato una conversazione ma gli sembrava non udire nulla.
Dopo alcuni minuti usci dal bagno e scese le scale che portavano al salotto. Non sentiva nulla, nessuna conversazione, strano, poi avvicinandosi sempre più alla porta che conduceva in salotto incomincio a sentire dei gemiti soffocati, qualcuno ansimava come se …. ancor prima di arrivare sull’uscio della porta del salotto nella sua mente si materializzò la scena che pocanzi avrebbe visto. Quello che aveva immaginato era realtà ai suoi occhi, vedeva sua moglie con le gambe all’aria con la testa di Marco affondata tra le sue cosce ed Anna che veniva soffocando, per quanto possibile, il piacere che gli colava tra le cosce.
Luca si ritrasse dall’uscio ed appoggiò la schiena al muro del corridoio, Anna e Marco erano andati molto al di là di quanto avesse immaginato e se non era sorpreso dell’atteggiamento di Marco un po’ lo inquietava la disinvoltura di Anna in questa situazione. In pochi minuti si era aperta ad uno sconosciuto in modo inaspettato e questo da un lato lo metteva a disagio e dall’altro gli piaceva. Che gli piaceva lo notò dal fatto che il suo membro gli stava diventando duro segno che l’elaborazione fatta dal suo cervello della situazione era di eccitazione al di là degli aspetti razionali.
Sbirciò di nuovo nel salotto, vide di schiena Marco ed intravedeva Anna inginocchiata difronte a lui intenta a fargli un pompino, immaginava.
Altro non poteva fare, ogni tanto vedeva qualche ciocca di capelli che spuntavano da un fianco di Marco, gli stava leccando le palle. Anna, Anna.
Distolse lo sguardo e rimasto nel corridoio pensò a cosa fare, il suo cazzo pensava per lui, era in piena erezione tanto che gli faceva male costretto nei jeans.
In pochi secondi era nudo ed entrò in salotto.
Vide Anna che a quattro zampe succhiava ancora il cazzo di Marco che mi vide avanzare.
Ero dietro ad Anna che non si era accorta di nulla, mi inginocchiai, gli vedevo la figa ancora bagnata dei suoi umori e gli senti dire “scopami” rivolta a Marco.
Non aveva quasi finito la parola che il mio cazzo la penetrò completamente ed un verso strozzato uscì dalla sua gola ….

Qualcosa mi penetro in profondità in maniera inaspettata tanto da farmi emettere un verso che era un misto di sorpresa e piacere, mi sentii completamente piena di qualcosa di caldo e due mani mi presero i fianchi …. pochi istanti per pensare, godere, vergognarmi …. Luca …. girai la testa ed incrociai gli occhi di Luca, il suo membro mi riempiva la vagina ed avevo il cazzo di Marco in mano, dissi “Luca”.
“volevi essere scopata? accontentata” disse e comincio a penetrarmi, il suo cazzo entrava ed usciva in modo ritmato e deciso, fitte di piacere si irradiavano nel mio corpo, strinsi ancora di più il cazzo di Marco, mi girai verso di lui e lo ripresi in bocca.
Costretta tra i membri di Luca e Marco dimenticai tutto e pensai solo a godere, gli affondi di Luca erano sempre più forti mentre lo stesso facevo io con Marco.
Non so per quanto tempo si protrasse la situazione ma ad un certo punto Luca terminò di affondare i colpi e disse “Marco tocca a te scoparla” e gli passò un preservativo. Marco lo prese e si inguainò il pene davanti ai miei occhi e Luca mi disse “scopalo, impalati sul suo cazzo”, più che un invito mi sembrava un ordine che prontamente recepii, salii a cavalcioni di Marco e mi infiali in suo cazzo in figa. Non fece fatica ad entrare visto che la strada era stata battuta fino a poco prima da Luca ma sentii comunque un piacere dato dalla ulteriore dilatazione dato dalla grossezza del pene di Marco che effettivamente era più grosso di quello di quello di mio marito come avevo potuto constatare ampiamente durante il pompino. Cominciai a cavalcare Marco come una giovane amazzone monta il suo cavallo mentre Luca si posizionò sul divano porgendomi il suo pene che prontamente presi in bocca, sentivo ancora il sapore della mia figa pervadere il suo membro che era ancora turgido.
La mia lingua lo faceva pulsare o forse non era solo quello, forse il fatto di essere scopata da un altro lo faceva eccitare come da tempo non vedevo e questo mi diede un piacere più mentale che fisico.
Mi ero scoperta ero un po’ più puttana di quanto pensassi e a mio marito questo piaceva.
Il movimento ritmato della penetrazione di Marco unito al pompino che facevo a Luca ed ai pensieri che mi ronzavano in testa mi portarono brevemente ad esplodere ancora in un orgasmo violento che mi lasciò senza fiato e con il corpo in preda a spasmi di piacere.
Mi accasciai sul divano mentre Marco sflilava pene dalla mia figa ed insieme a Luca si posizionavano davanti al divano.
Erano tutti e due di fronte a me con i loro membri eretti e mi aspettavano.
“vieni quà che vogliamo venirti in bocca insieme” mi disse Luca.
Non mi aveva mai detto cose del genere, non pensavo fosse interessato a certe situazioni anche se devo dire anche anch’io non pensavo di farmi scopare da un altro insieme mio marito.
Mi avvicinai, presi i due membri in mano constatando la loro durezza ed alternativamente cominciai a succhiarli. La loro eccitazione aumentò velocemente, sentivo che non mancava molto all’esplosione tanto che dopo poco si presero i cazzi in mano e Luca disse “apri la bocca”.
Aprii la bocca preparandomi ad esse colpita, le loro cappelle erano appoggiate sulla mia lingua e si toccavano tra loro con le loro mani pompavano il cazzo finchè, quasi in contemporanea, sentii “vengoooo” e fiotti di sperma mi inondarono la bocca, il loro calore mi pervase e sentii il loro sapore scendere in gola.
Non potevo fare altro che ingoiare il loro seme e con il loro membri ancora pulsanti dalla venuta incominciai a ripulirli dello sperma ancora presente.
Marco con un sorrisino malandrino mi passo un fazzoletto indicandomi l’angolo della bocca, un po’ di sperma mi era colato verso il mento, mi ripulii e guardai Luca.
Nei suoi occhi leggevo l’appagamento sia fisico che mentale ma forse ora, dopo l’uragano di emozioni, passione e sesso che avevamo vissuto, era il momento della verità.
“mi è piaciuto molto e sei stata fantastica” mi disse.
“concordo al 100%” disse Marco.
Ero molto felice di queste parole, l’atteggiamento libertino di questo pomeriggio era stato vissuto in modo positivo e ci aveva fatto condividere una piccola parte di un mondo ancora sconosciuto a noi.
Probabilmente era l’inizio di una nuova intesa tra noi non più fatta di vincoli e limiti ma aperta a tutte le fantasie che fino ad allora erano rimaste inespresse per paura del giudizio dell’altro.
Finalmente liberi.
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