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Mia Cognata, Chi L'avrebbe Mai Detto! PARTE 2


di boomer
30.06.2013    |    32.905    |    3 9.4
"Lei godeva e ansimava e mi baciava, mi leccava, io ero in preda al panico..."
"Luana" Dissi io con voce tremante "dici sul serio?"

Lei: "Si Fabio, lo so che siamo cognati e che certe cose non mi dovrebbe neanche venire in mente, ma quando sto con te... mi sento un'altra donna, più libera, più serena e più... vogliosa"

Mi parve di stare all'interno di un sogno... Le dissi "mi dai uno schiaffo?"

Lei: "Perché tesoro?"

"Perché non può essere vero! Sto sognando!"

"Ho un modo migliore per farti vedere che non è un sogno"

Si avvicinò a me sporgendosi dal sedile del passeggero, sentii il suo corpo poggiarsi sul mio, la vidi avvicinare il viso al mio e poi attesi che la sua bocca toccasse la mia baciandola. Sentii il suo fresco profumo sul mio viso, le sue labbra carnose e calde cercare le mie in un intrecciarsi sensuale e voglioso. Aprimmo contemporaneamente le labbra per cercare uno la lingua dell'altra e cominciammo a limonare avvinghiandoci come due ossessi. Non riuscii a resistere: le misi una mano sul culo sodo e tosto e cominciai a tastarla e carezzarla, poi, preso sempre di più dalla voglia le infilai la mano dentro i leggins e andai a cercare la sua bella fighetta che scoprii essere completamente depilata e terribilmente calda e bagnata.

Lei lancio un gran sospiro come di liberazione e mi disse: "finalmente!!! E' da almeno un paio d'anni che sogno questo momento!"

"Davvero?" Le dissi.

"Si tesoro mio, ti sogno la notte, sogno che mi scopi, che mi prendi e mi sbatti sul tavola della cucina e mi possiedi per ore, mi sveglio la mattina in un lago di piacere e devo correre sotto la doccia a placarmi e a sditalinarmi come un'assatanata!"

Sentirla parlare così sporco mi fece venire ancora più voglia. Non avevo mai sentito volgarità dalla sua bocca ed ora era una vera fogna di cose sporche. Era in preda ad un attacco di foia inverosimile.

La cominciai a sditalinare facendole andare il dito medio dentro e fuori in un ritmo frenetico e convulso. Lei godeva e ansimava e mi baciava, mi leccava, io ero in preda al panico. Di li a poco sapevo che l'avrei scopata come una cagna in calore infilandole il cazzo dappertutto, anche la dove non avrebbe voluto, non avrei accettato un no. Dovevo averla, possederla in tutto e per tutto. Dovevo essere io il suo padrone. LEI ERA MIA!

Presa da un attacco di orgasmo multiplo, si gettò ancora di più su di me, fece scivolare la testa sulle mie ginocchia e cominciò a leccarmi e mordicchiarmi i calzoni sentendosi il cazzo nella bocca coperto dal tessuto.
Le allontanai la testa quel tanto che bastasse per potermi slacciare i pantaloni e, come fu in grado di raggiungere il mio membro, lo estrasse e con una aria da invasata se lo infilò di colpo tutto in bocca. Sentivo il suo glottide sulla cappella e mi stupivo che non soffocasse. Lo succhiava e lo bagnava con la saliva come una macchina, con un ritmo assurdo e sfrenato. Dovetti resistere più di qualche volta per non esploderle in bocca.
La guardavo, estasiato. Quel viso che avevo sempre visto sorridente e angelico ora si era tgrasformato in un demone del sesso assatanato della voglia del mio seme caldo. Più le spingevo il cazzo in gola e più lei aumentava il ritmo.

Ad un tratto mi disse: "Sono la tua troia!"

"Scusa?" Dissi io.

"Hai capito bene brutto porco! Io sono la tua troia, la tua cagna, la tua vacca, il tuo svuotapalle. Usami, scopami, sbattimi, prendimi come ti pare, ma fammi sentire il cazzo in corpo, e fammi male. Voglio che mi violenti"

Ero assolutamente sorpreso! Ma quella era mia cognata??? Che fine aveva fatto la Luana che avevo sempre conosciuto? Era davvero posseduta? "Chissenefrega", pensai. "Vuoi che ti scopi con forza, troia?" Dissi.

"Si, maiale". Mi rispose.

A quel punto mi resi conto di essere ancora nel parcheggio del centro commerciale e capii che non avrei potuto chiavarmela come voleva in quel posto, allora, lasciandola ancora a succhiarmi il cazzo, misi in moto la macchina e andai a trovare un posticino riparato in mezzo alla campagna. Trovai un piccolo boschetto di pioppi, fresco e riparato. Parcheggia facendo bene attenzione che fossimo al riparo da sguardi indiscreti e poi cominciai a spogliarla.

"Ti voglio nuda baldracca, fammi vedere quanto sei bella nuda. Ti farei girare nuda per strada in modo che tutti potessero scoparti e riempirti di sborra!"

Lei disse: "Che gran porco che sei, mi vuoi nuda eh? Vuoi vedere la tua cognatina nuda eh? E poi? Mi scopi? Però mi devi scopare tanto, se vuoi. Mi devi far tornare a casa carponi con la figa rossa e il culo rotto!"

"ODDIO!" IL SOGNO SI AVVERA!

---- FINE PARTE DUE ----
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