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accadde tutto in poche ore, -Io lei e l'altro.... parte III


di Indecisione
28.03.2013    |    5.476    |    0 5.3
"In men che non si dica, lasciò scivolare la mano destra fra le cosce di lei, scoprendole calde ed inumidite, lentamente l'indice scivolò fra i meandri del..."
---- lo so, lo so, i capitoli interlocutori non rendono giustizia! questo non lo è!-

Secondi e minuti scorrevano lenti quella sera, la cena si era concluso con i classici rituali e nessuna illazione, F. era tranquillo, guardava spesso l'orologio, ma la tranquillità oramai albergava in lui.
Nelle ore precedenti aveva raramente cercato con la sguardo la sua complice peccaminosa, trovandola ancor di rado.
Le due arrivarono e lui era lì, fermo immobile avvolto nella notte. Pazientemente attendeva che L. lo raggiungesse, per consumar con lei quel pasto frugale che qualche sera prima lo aveva fatto esplodere.
Era assorto nei suoi pensieri, allorquando L. varcò i confini dell'umana decenza...
Entro in macchina lei, mostrandosi in tutta la sua bellezza, lui le sorrise appena e volò via.... veloce frugale incurante.
In pochi attimi giunsero nei pressi di una spiaggetta appartata che adorava tanto, in cui aveva portato ogni sua amante, ma mai la sua donna.
La spiaggetta, nei pressi della foce del fiume, si presentava al solito desolata, deserta.... priva di ogni forma di vita....
Il silenzio regnava sovrano in quei luoghi succinti, l'oscurità avvolgeva ogni cosa, Tutto quel che sarebbe successo sarebbe rimasto avvolto nella notte, celato all'altrui sguardo, una piccola intimità da non condividere mai, neppure con se stesso! Si disse...
Lei lo osservava impaziente, evitando di proferire verbo! Non gli staccava lo sguardo di dosso ed il povero uomo avvertiva tutta l'intensità, la lussuria e la bramosia di quello sguardo.
In men che non si dica, lasciò scivolare la mano destra fra le cosce di lei, scoprendole calde ed inumidite, lentamente l'indice scivolò fra i meandri del pelo pubico curato fin nei minimi dettagli.... accomodandosi nelle membra, solerte venne raggiunto dal medio in quel movimento ritmico, lei lo baciò e gli fece sentire il calore del suo fiato, s'intrecciò a lui, leccandogli appena la parte bassa del collo.
Un brivido percosse l'uomo, inebriandolo e s'infuocò quel fare circostanziato donando intensità e ritmo a quel preliminare che solitamente gli donava poco piacere.
Sorrise L. finalmente soddisfatta da una complicità ritrovata "credevo di non piacerti più! Sai.... non so perché sono qui con te.... so solo che ho voglia di essere scopata come solo tu hai saputo fare".
Non le credette l'uomo, non poteva farlo, era stato più che altro una sveltina quella del giorno precedente che non poteva credere al piacere raccontato a parole della donna - era ignaro del resto che anche L. si fosse accorta dell'altrui presenza il giorno addietro-.
Sorrise, malinconico, ed inizio a sua volta baciare ogni parte di lei, discendendo quel corpo sinuoso con la lingua fino ai seni, ove s'incaglio come una barca su una scogliera.
Adorava quella 4 abbondante sempre posta in risalto nella scollatura, l'adorava da sempre.... adorava tutto di lei, al punto che fu pervaso da un brivido di eccitazione. Fulmineo si privò di ogni indumento, distendendosi ignudo sul corpo ancor coperto di lei... lei assecondava ogni movenza di lui, senza iniziar nulla, quasi senza partecipare se non a parole.
L. "Adesso che fai? Mi scopi come se fossi una troia? Mi lasci vestita? Così puoi immaginare di scopare con qualcun altra?
F. - smosse il capo in segno di disappunto, eppure era vero- perché non l'aveva denudata ancora, in altri momenti ci avrebbe messo un attimo, perché la lasciava vestita? Sarà stato forse che la donna aveva ragione? Adorava scoparla vestita si, ma non perché voleva immaginare qualcun altra, bensì perché le rendeva giustizia.... in quel modo, in quei tempi tutto raddoppiava il piacere del proibito da consumare in fretta.
Notato il silenzio L. lo scostò da se e scese mezza nuda dall'autovettura dirigendosi verso la battigia, s'appostò lì si volto, mentre il vento le accarezzava i capelli, e si strusciava flirtante su quelle forme irriverenti e sibillò :"Ed allora scopami qui, in piedi. Come vuoi tu. Non mi importa. Non mi piaci neppure! Sei solo una scopata da calendario." privando il suo corpo degli ultimi indumenti lasciati cadere in terra. Quel che rivelò la luna fu bellissimo, impossibile per le parole render giustizia di cotanta bellezza.
La pelle chiara di lei si distendeva verso il cielo in uno slancio imponente... le sue lunghe gambe sode e diritte, liberavan nel ventre una V disegnata ad arte, il tutto avvolto in un accenno di pelo pubico curato.... le parti superiori di lei eran forse ancor più belle, vellutati ed eretti i seni della forma a pera e dai capezzoli turgidi interrompevano la longilineità del corpo.... i capelli castani s'accomodavano sulle ignude spalle cullandoli sotto l'egida del vento.
Eccitato ed ammaliato, l'uomo si sorprese nel sentirsi anche umiliato. del resto, si sentiva un oggetto, orbene, forse lo era... non era nient'altro che un fallo da accomodare in quelle cosce bramose.... Così fece, usci a sua volta dall'autovettura e si diresse verso L. le cinse i fianchi ed iniziò a baciarla. Lei si volto, guardando il mare ed accomodando le sue natiche sul cazzo eretto del figuro, "Scopami da dietro, visto che ti da piacere, scopami veloce, visto che ti piace farlo così! Ma scopami".
Così fece, in preda all'eccitazione violenta del momento, incurante di rumori e sussulti che riecheggiavano nel luogo, forti quasi quanto la voce della sua fiammetta.
Fiammetta, così amava chiamarla nella sua fantasia...... quasi volesse convincersi che altro non fosse se non un desiderio che si materializzava.... Si perse nel culo di lei, scopandolo con foga e meravigliandosi della facilità con la quale il suo cazzo le penetrava quel buco, certamente, dilatato.
Era normodotato, evvero, eppure mai prima di allora aveva deflorato un sedere con tanta facilità.
Con fare normale e provocatorio la donna portò la mano destra dell'uomo alle sue labbra dischiudendole in un umido bacio.... mentre le sue frugavano violente in quella fighetta intriso di umido.... si stava masturbando mentre la prendeva, non era la prima volta che accadeva, era la prima volta che accadeva all'aperto ed in piedi.
Tutto ciò raddoppiò il piacere del maschio che in pochi minuti scoprì di arrivare violento in quel buco accogliente. Uno, due..., tre..... e chissà quanti altri fiotti inondarono il culo di lei.... gemette la donna a contatto con il liquido caldo, gemette forte mentre le sue mani le donavano quell'orgasmo violento e sensazionalistico.
Continuò ancora ed ancora, non permettendo all'uomo di ritrarsi, e lasciandolo dentro di se inerte ed impotente.....Finché venne in un baluardo di piaceri rumori e intensità...
Si sfilò velocemente l'uomo, mentre la donna immobile continuò a solleticare il di lei sesso, lentamente la mano destra di lei si divise da quel fare insolente e cerco il fallo di lui che schiacciò con forza contro se stessa, quasi volesse donargli altro ardore... vi riuscì... celermente l'uomo riacquistò vigore, mentre la donna impavida continuava a solleticare il redivivo fallo! In un attimo, l'uomo si scoprì turgido, mentre la donna lo spinse in terra e s'accomodo a cavalcioni, assumendo una postura naturale nonostante il rapporto.
Lo cavalcò con forza, per tanto di quel tempo, da permettere al mare di avanzare appena, sfiorando ad ogni onda i piedi di lui.... ancora ed ancora in un amplesso senza dominio e senza tempo che s'interruppe solo, ed esclusivamente, nel momento in cui lui- questa volta dopo di lei- gemette di nuovo, sfoggiando tutta la sua lussuria... fu un quel momento.. che l'uomo udì indistintamente il rumore di un motore rombare ed allontanarsi, fu solo in quel momento che la donna sorridendogli gli disse "adesso puoi accompagnarmi a casa".
Non so dir quante volte F. provò a formular domande o a proferire verbo, ricevendo in cambio solo il meritato silenzio di lei.
Complice inconsapevole com'era di una passione che presto avrebbe travalicato i confini della normale decenza.
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