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Serata con coppia


di iloverimming
12.07.2021    |    1.293    |    5 9.8
"E così prese il via un gioco erotico che mi fece impazzire: mentre Antonio mi scopava, lei mi leccava e succhiava il pisellino fino a portarlo alla massima tensione, poi si fermava..."
Avevo preso gusto a provocare i maschietti che mi piacevano. Soprattutto nelle docce della palestra o della piscina. Bastava uno sguardo che si soffermava un secondo in più sul mio corpo, per accendere la miccia della provocazione. Magari in quel momento quello sguardo sarà stato di disprezzo, pazienza. Sarei stato semplicemente ignorato. Ma se ci avevo azzeccato iniziava il gioco.
Avevo come la sensazione che un iscritto maturo, sposato, anche interessante da quelle poche battute scambiate in palestra, si soffermasse spesso a scrutarmi le tette. Soprattutto quando ero piegato in avanti.
Così, quando nelle docce capitavamo difronte, incominciai ad assumere comportamenti equivoci, tipo insaponarmi le caviglie completamente a 90 gradi, dandogli le spalle ovviamente. Le volte che l’ho sgamato a toccarsi, anche impercettibilmente, non si contano.
Stessa reazione se assumevo la medesima posizione al contrario, gli occhi si fiondavano furtivi sulle tette penzolanti.
Un giorno non resistette e partì la battuta sulle mie tettone belle piene.
"Sei mio", pensai in quel momento, ed iniziò un gioco fatto di una provocazione dopo l’altra.
Poi arrivò quel fatidico giorno in cui ci ritrovammo, in orario di chiusura, soli nelle docce… uno show.
Insaponavo le tette massaggiandole, cercando di non essere troppo esplicito però, facendo sembrare tutto normale… o quasi. Mentre insaponavo il culone, sempre di spalle, mi partì un dito furtivo e veloce tra le chiappe. Quando mi girai notai con piacere che aveva gradito: si stava insaponando il cazzo che nel frattempo era diventato duro.
Occhi bassi feci finta di niente.
Nello spogliatoio continuai con le provocazioni. Per asciugare i piedi, li poggiavo alternativamente sull’asciugamano posizionato sulla panca, assumendo la classica posizione tipo “prendimi così, in piedi, a gambe aperte”, con una gamba sulla panca, il tutto completamente nudo.
Si tolse l’accappatoio direzionandosi verso l’armadietto, che guarda caso si trovava proprio alle mie spalle.
Fece finta di armeggiare dentro, si girò, e mi puntò la cappella dura sul buco, in quella posizione da film porno.
Scattai come una molla - Ma come sei pazzo! - esclamai sorridendo - portami a casa tua almeno -.
Si fece una risata, poi aggiunse - Casa mia?... - riflettendoci.
Prese il telefono e chiamò la moglie che, nel frattempo, si trovava dall’altra parte dell’edificio, negli spogliatoi della piscina, avendo appena terminato aquagym.
Avevano già in programma una serata cinema.
- Amore cambio di programma - annunciò - stasera invitiamo un amico a bere qualcosa a casa -.
Ai porcellini piaceva divertirsi, a quanto pare.
Così ci incontrammo nella hall della palestra. Carina lei. Tutta curve. Adoro la ciccia. Una scollatura vertiginosa esaltava due meloni incredibili.
Una bella coppia. Interessante. In macchina mi parlarono un po’ di loro, dei figli che studiavano fuorisede, della vita di coppia riconquistata da quando erano rimasti soli. Quella sera, ad esempio, avevano deciso di andare al cinema.
A casa ci rilassammo subito con della buona musica e qualche cocktail. Lei ad un certo punto riprese il discorso del cinema, mentre, seduta su una poltroncina, accavallava le gambe, lasciando intravedere le coscione inguainate da stupende autoreggenti. Mi raccontava di come amavano eccitarsi strusciandosi nel buio della sala.
Lui, che nel frattempo preparava i cocktail, per rompere tutti gli indugi si spogliò completamente rimanendo nudo. Ci denudammo anche noi.
- Amore, mostra la tua collezione di indumenti intimi al nostro ospite -.
La moglie mi prese per mano e ci dirigemmo verso la camera da letto. Aprì l’armadio e mi ritrovai davanti allo spettacolo di centinaia di indumenti intimi femminili. Lei, soffermandosi sui più eccitanti, con una mano incominciò a masturbarmi.
- Fagli indossare uno dei tuoi capi - esclamò il marito, posizionandosi alle nostre spalle, a contatto di pelle.
Lei si mise a ridere, si voltò e slinguazzarono.
Solo in quel momento si accorse che, mentre era alle nostre spalle, il maritino, oltre a sditalinarla da dietro, con l’altra mano mi passava il dito tra le chiappe.
Avvampò di calore e rossore. Evidentemente non aveva capito in fondo la battuta e soprattutto il senso della serata.
Presi, tra i capi, una catsuit rosa con un fiocco rosso sulle tette.
- Questa ce l’ho anche io - affermai sorridendo - Mi piacerebbe vedere come sta su una donna -. Come risposta lei prese una splendida catsuit nera, a maglie strette, con dei fiocchi rossi sparsi qua e là, e mi chiese di indossarla. L’atmosfera era eccitantissima.
Ci accomodammo sul lettone dando inizio ad un trenino: in testa si posizionò Antonio a gambe aperte ed un serpentone che svettava vibrante. Seguiva la moglie a pecora che cominciò a succhiarglielo. Ed in ultima posizione io che mi fiondai a slinguazzarla dappertutto. Ad ogni passata di lingua sul buchino la sentivo fremere... vibrare. Cambiammo posizione: lei a pecora al bordo del letto, col marito che la stantuffava, ed io sotto, in un rovente 69. Da quella posizione potevo leccare entrambi, concentrandomi alternativamente sul clitoride e sulle palle. Ad un certo punto lei prese un cuscino, mi fece allargare le gambe e me lo posizionò sotto il sedere, in modo da potermi leccare e scopare con un dito il buchino. Quando si accorse che avevo il cazzo duro al punto giusto, mi spalmò una bella manciata di lubrificante sul buchino pulsante, e partimmo con una nuova posizione... anzi... la stessa di prima, solo che questa volta al bordo del letto a pecora c’ero io, scopato dal marito, mentre lei sotto a 69 ci leccava entrambi. E così prese il via un gioco erotico che mi fece impazzire: mentre Antonio mi scopava, lei mi leccava e succhiava il pisellino fino a portarlo alla massima tensione, poi si fermava. Ovviamente ogni volta che mi portava al limite, la mia lingua accelerava freneticamente sul suo clitoride. Non eravamo caldi... ma bollenti di eccitazione. Ad un tratto cominciai a sentire una spinta interna, aumentai la frequenza dei gemiti, Rita se ne accorse e cominciò a succhiare più forte, mentre Antonio prese a stantuffarmi più velocemente. Esplosi in un orgasmo paradisiaco, non capivo più niente... tra uno che stantuffava e l’altra che succhiava. Ero completamente in trance. Credo di essere venuto almeno 2 o 3 volte, prima di sentire il pisellone di Antonio esplodere... e nel frattempo Rita continuava a squirtarmi in faccia, mentre le succhiavo avidamente il clitoride come se fosse un piccolo cazzetto. Alla fine eravamo tutti sfibrati, sembrava ci avesse travolto un uragano... ma soddisfatti.
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