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Ancora con Monica e Gianni


di sexy50mb
17.01.2015    |    5.898    |    2 7.5
"Dai venite insieme, anche tu amore riempimi il culo..."
Continuazione del racconto Capodanno 2015; secondo incontro con la coppia Monica&Gianni.

Ci eravamo lasciati con la promessa di rivederci presto e dopo poco più di una settimana mi richiama Gianni dicendomi che vorrebbero incontrarmi a casa loro. “Se vuoi puoi restare a dormire da noi” dice.
Dovevo inventarmi una scusa per assentarmi da casa, gli farò sapere quando potrò farlo. Ma sono eccitato da questo loro desiderio nei miei confronti. Di solito gli incontri precedenti erano tutti da una botta e via. Sembra che con Monica e Gianni non sia così. La sintonia anche sessuale che abbiamo constatato a capodanno rinvigora il nostro rapporto oltre la semplice curiosità da cui era nato.
Con la scusa di una trasferta di lavoro mi creo l'alibi per la notte fuori casa. Chiamo al cellulare Monica. E' più che contenta di rivedermi e manifesta il suo entusiasmo promettendomi che sarà una perfetta padrona di casa per il suo più che atteso ospite.

Porto un mazzo di fiori per lei ed una bottiglia di champagne per lui; il bel ricordo di come ce la siamo finita la volta precedente già è motivo di eccitazione per me.
Poco dopo le 20 citofono e mi risponde Monica: “Sali amore, ti aspettavamo”.
Mi aspetta sulla porta; appena la chiude non posso trattenermi dallo stringerla a me e baciarla a fondo, la lingua che scava nella sua bocca e battaglia con la sua per spingersi nella sua gola.
E' stupenda, in un completo giacca e gonna nera che mette in risalto le sue forme generose. Sotto la giacca una camicia di pizzo bianca che lascia intravedere il solco fra i seni pieni, i capezzoli già rigidi che spingono verso di me attraverso i tessuti.
“Sei splendida!”, è la verità di quello che penso, nessuna forma di adulazione.
Compare Gianni: “Ehi, ehi, già lanciati, eh?”.
Gli tendo la mano, una pacca sulla spalla. Come vecchi amici, che condividono le cose più care e a cui tengono di più; la moglie, almeno per la serata e la notte, sarà la persona da adorare e far godere da parte di entrambi.

La leggera cena l'ha preparata Monica e mi permette di apprezzare la sua bravura anche come cuoca. Raffinata anche nel servire a tavola, una vera “Signora” cha a letto si scatena.
Commentiamo il nostro incontro di capodanno e ci scambiamo elogi su tutto; forse i nostri commenti positivi condizionati anche dall'eccitazione del momento e di quello che ci aspetta.

Poi dopo aver brindato alla nostra rinnovata amicizia, e già abbastanza su di giri, chiedo di andare in bagno a fare pipi. Monica mi fa strada ed entra in bagno con me; si siede sul water e mi slaccia ed abbassa pantaloni e mutande. Mi masturba e mi dice: “Mi piace il tuo sapore di maschio”, ed inizia a leccarlo, insalivarlo e poi lo prende tutto in bocca. Ero comunque nervoso: “Monica, i tuoi pompini mi fanno impazzire, ma davvero devo fare pipi....”.
“La voglio anch'io, fammela in bocca, dai....”
Non so dire se la sua era una provocazione o la verità su un suo desiderio, ma in quella situazione non riesco, né ad avere una erezione completa, né ad urinare.
Mi stacco da lei ed inizio a spogliarmi. Lei fa altrettanto.
Almeno siamo più liberi. E soprattutto posso godere della visione completamente nuda del suo corpo di donna matura, pieno ed eccitante, sognato e desiderato in quest'ultima settimana.
Mi prende per mano e raggiungiamo la camera da letto.
Gianni è già steso, nudo, e si sta masturbando.
“Non ditemi che avete già consumato?”.
“Stai scherzando?” gli dico, “La notte è lunghissima e Monica merita molto di più di una banale sveltina!”
Questa volta è il marito a godere della sua abilità di pompinara; io in compenso mi godo la visione del suo culo rotondo ed ampio in primo piano. Mi masturbo davanti a quella visione arrapante di zone intime così pelosette. Poi non resisto oltre e mi avvicino con il viso al suo culo, al suo sesso; inizio a baciarla, leccarla, mordicchiarla da dietro.
Lei continua il suo pompino, ma inizia a mugulare; ormai conosco il suo modo di reagire quando si eccita.
“Mmmmmhhhh” dice, “Ho aspettato con tanta voglia la tua lingua, porco!”. E continua: “Aaaahhhh, come mi piace farmi mordere la figa da te!”.
Poi Gianni la stende supina sul letto, gli fa divaricare le gambe, il suo sesso oscenamente aperto, bagnato dalle mie slinguate e dai suoi umori vaginali.
“Masturbala”, mi ordina. “Due dita profonde in figa e raschiale il punto g”.
“Guarda che so come toccare una donna” ribatto un po' spazientito.
“Non te la prendere, era solo una indicazione per farti vedere di cosa è capace Monica!”
“Mettimi un asciugamano sotto il sedere Gianni” dice lei quasi sospirando, la voce rotta dall'eccitazione.

Gianni sistema un telo da bagno sotto il suo culo.
Io inizio a masturbarla; la penetro con le dita e trovo il tessuto a spugnetta. E' molto accentuato ed ampio, rugoso, turgido, come non ne avevo mai sentiti in altre donne. Alterno i miei movimenti prima in modo costante, poi aumentando pressione e frequenza.
Monica si sta lasciando andare, il suo corpo inizia a fremere di piacere, le sue parole un po' biascicate: “Mamma mia, come mi piace.... ahhhhh siiiii! Guarda che vengo eh!, non re..sssiii...stooooo!, cazzo come gooooo...dooooo”
Mentre sto facendo godere la moglie, Gianni mi prende in bocca il cazzo ed inizia a leccarlo, succhiarlo. Non posso interrompere la mia masturbazione di Monica per allontanarlo da me. Accetto anche se non sono contentissimo.
Monica intanto è persa, ha gli occhi chiusi e farfuglia il suo godimento: “Sto per venire! Ti schizzo tutto sai...? Lo sai vero che sembro una fontana quando godo?”
Nel frattempo Gianni continua a spompinarmi e sento anche le sue mani sul mio sedere, un suo dito che cerca di intrufolarsi nel mio ano. Non ho voglia di mettermi a discutere in un momento di estrema concentrazione per far godere Monica. Lo lascio fare, non è la prima volta che succede, anche se le altre volte erano le delicate dita femminili di mia moglie o di qualche amante.
All'improvviso Monica esplose: “Vengoooooooooooo! Oddio come gooooodoooooooooo!”
La mia mano fu inondata dal suo liquido che usciva spruzzando dalla figa. Sembrava stesse facendo pipi, ma il liquido era incolore, quasi acqua, solo leggermente più denso e salato. Era la prima volta che vedevo una donna godere in quel modo; aveva ragione Gianni.

L'asciugamano era davvero fradicio.
Gianni si era staccato da me ed avevo iniziato a masturbarsi con foga. Dopo pochi secondi spruzzava un abbondante dose di sperma sul seno di Monica.
Io, infoiato da ciò a cui avevo appena assistito mi gettai su Monica infilando il cazzo nella figa che era veramente un lago. La baciai, anche se non era ancora del tutto cosciente, e le urlai quanto mi piaceva! Riuscii a sbatterla per un paio di minuti, trattenendomi dal godere subito, ripensando a quanto aveva goduto. Poi inesorabilmente dovetti cedere alla forza del piacere fisico e mentale e venni abbondantemente nella sua figa.
Finimmo per addormentarci.

Ci risvegliammo e non era ancora mezzanotte.
Andammo a rinfrescarci in doccia e finalmente feci la pipi che mi scappava alcune ore prima.
Nudi, finimmo in cucina per fare uno spuntino e finire la bottiglia di champagne.
Monica riesce a sconvolgermi sempre con le sue fantasie erotiche.
“Adesso torniamo a letto, ma prima di addormentarci vorrei provare il trenino.”
“Il trenino?” chiesi.
“Si, una variante di un giochino che io e Gianni facciamo spesso.. Solo che in due non si può chiamare trenino. In tre assume già una configurazione da trenino....”
Continuavo a non capire.
“Vedi, io di solito gioco con Gianni: lui si mette dietro di me o io dietro di lui... oggi siamo in tre e possiamo allungare il treno. Tu potresti metterti dietro di me ed io dietro a Gianni che fa da locomotiva.”
Pensai che mi andava ancora bene: potevo rischiare di dovermi mettere dietro a Gianni, o addirittura Gianni dietro di me. Mi era bastato il suo dito impertinente quella sera.

Tornati in camera, Monica recuperò dall'armadio una voluminosa scatola contenente giocattoli erotici, fra i quali riconobbi vibratori e plug anali di varie dimensioni, apparecchi per enteroclismi e perette, manette, maschere. Tolse dalla scatola uno strapon e se lo allacciò in vita.
Nel frattempo Gianni aveva recuperato dal bagno un tubetto di acquaglide e lo porse alla moglie.
Poi si mise a carponi sul letto e Monica gli lubrificò il culo.
Assistetti a questi preparativi con curiosità e interesse. Non avevo mai partecipato ad una situazione del genere, ed ero eccitato ad immaginare il mio ruolo nel famoso trenino.
Gianni si sdraiò a letto su un fianco e Monica si posizionò dietro di lui, poi mi invitò a prendere in mano il lungo cazzo artificiale di gomma morbida e metterlo nel culo a Gianni.
La larghezza era più o meno quella di un cazzo normale, ma entrò nel culo del marito senza grande difficoltà. Monica cominciò a pomparlo un po' nel sedere, poi lui la pregò di smettere:
“Basta, basta, non vorrai farmi venire subito!”
“Mettiti dietro di me e inculami” mi disse Monica.
Mi sdraiai di lato alle sue spalle; bello vedere la sua schiena pienotta, il culo morbido, il collo da baciare e mordere mentre la penetravo senza difficoltà nel sederone morbido.
Mentre io la inculavo, Monica penetrava nel culo Gianni, incitandolo a masturbarsi.
Era una situazione veramente incredibile per me. Un'esperienza nuova e molto eccitante. Avevo goduto da poco e riuscivo a resistere nella mia penetrazione senza arrivare all'orgasmo.
Ma Monica non aveva una resistenza infinita:
“Dai, godimi nel culo, non posso più tenerlo, comincia a farmi male la pancia. Dai venite insieme, anche tu amore riempimi il culo.....”
Mi è sembrato così intimo che mi chiamasse amore; era il trigger che aspettavo per scaricare il mio piacere nel suo intestino.
“Vengooooooooo, GODO! Cazzo che porci che siete!”
Scaricai ancora il mio sperma nell'intestino di Monica.
Più o meno simultaneamente sentii Gianni godere immaginando la moglie riempita da me.

Sfiniti, dopo esserci lavati, ci rimettiamo a letto. Il mattino arriva troppo presto. Dobbiamo alzarci e andare a lavorare. Nessuna voglia. Avremmo potuto giocare ancora per una giornata intera. Ma purtroppo... c'est la vie.

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