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Tribunale


di RossaCercAmica
17.12.2022    |    2.271    |    5 9.5
"La penetro alternatamente con dita e lingua..."
La sveglia mi scuote, pungente, fastidiosa, vorrei soffocarla definitivamente col cuscino. Mi alzo. Voglio uscire. Raggiungere la mia meta e togliermi il fardello il prima possibile.
Fa meno freddo di quanto mi aspettassi. Qualche goccia di pioggia, quasi a sottolineare come la giornata che mi aspetta sarà lievemente fastidiosa, non insopportabile, almeno dal punto di vista meteo.
Raggiungo il luogo dell'appuntamento con buon anticipo. Trovo un comodo parcheggio. La città si sta lentamente destando dal torpore notturno. Sono nei pressi dell'area universitaria. A breve, i marciapiedi saranno gremiti di giovani studenti. Continua a piovigginare. Aumento l'andatura. Le strade sono ancora semi deserte. Mi fermo in un bar. Prendo un caffè. Aspetto e osservo come il locale in pochi minuti si riempie. Che confusione, vorrei trovare il modo di togliere l'audio, ripristinare il silenzio sublime che ho trovato entrando appena un secolo o forse pochi istanti prima. Avviso l'avvocato con un messaggio che sono in attesa al bar "degli schiamazzanti". Ci sono anche figure interessanti fra i clienti. Una donna mi passa accanto con il vassoio pieno di cappuccini e brioche. I nostri sguardi si intrecciano per un istante. Si siede davanti a me, con altre tre donne. Lunghi capelli castani incorniciano il suo viso dolce e minuscoli occhiali lo rendono importante, da persona che ha studiato. Lei è a pochi metri da me e più volte la sorprendo ad alzare la testa verso di me, a controllare se sono ancora lì fissa ad osservarla. Sono quasi ipnotizzata. La guardo e quando lei ricambia, sorrido in modo naturale, irrefrenabile, soddisfatta. Lei mi sorride e noto come si colorano le sue guance. Arriva un uomo, saluta lei e le sue amiche, e due di loro si allontanano con lui. Lei mi lancia un'occhiata per controllare. Le sorrido sorniona. Mi alzo e mi avvicino a lei. Mi presento. Lei mi dice che si chiama Sandra e la sua amica è Patty. Mi invitano a sedermi. Sembra che abbiano già discusso la strategia e sappiano come procedere, mentre io semplicemente cado nella loro trappola. Abbiamo una piacevole conversazione durante la quale scopro cose interessanti che le riguardano e rispondo alle loro domande su di me. Spiego che ho un appuntamento, ma dopo, se a loro fa piacere possiamo mangiare insieme. Loro accettano e ci lasciamo i contatti per ritrovarci a pranzo. Le saluto mentre l'avvocato mi chiama dalla porta del bar.
Finita l'udienza, chiedo all'avvocato se conferma che le mie impressioni riguardo al giudice sono giuste perché mi è sembrato che si fosse espressa positivamente nei miei confronti. Ricevo conferma, ma l’avvocato mi spiega che dobbiamo comunque aspettare la sentenza per avere riscontro delle impressioni avute. Ci salutiamo. Mi allontano e prendo il telefono. Seleziono il numero di Sandra. Lei risponde subito. Trasmette gioia attraverso la sua voce, come prima di sentirla, ho potuto ammirare dalle sue espressioni, dai suoi sguardi.
Arrivo al ristorante e trovo Sandra da sola. Mi dice che Patty è stata trattenuta da impegni di lavoro e se ci fosse riuscita ci avrebbe raggiunte.
Avevo riservato un tavolo con vista sul fiume che divide la città. Ci accomodiamo, ordiniamo, mangiamo. Non riesco a staccare gli occhi da lei. Niente altro riesce a catturare la mia attenzione. Lei non è dispiaciuta a quanto pare. È straripante di sorrisi e splendida. Passiamo insieme una bellissima pausa pranzo. Arriva il caffè a spezzare l'armonia, ricordandomi che è tempo di andare. Saluto Sandra con un bacio sulla guancia.
Più tardi racconto a mio marito come ho trascorso la giornata, le sensazioni positive in tribunale, e gli dico che ho conosciuto una donna interessante, che mi intriga. Sorride divertito. Gli spiego che abbiamo pranzato assieme. Lui mi guarda con aria interrogativa. Aggiungo che non c'è altro, ma forse la chiamerò, per rivederla. Mio marito, seduto sul divano, incrocia le gambe, come a non dare peso a quanto ho detto, ma lo conosco bene e so che è divertito e non vuole farlo trapelare.
Qualche giorno più tardi scrivo un messaggio a Sandra. Le chiedo se vuole venire a cena a casa mia e con l'occasione le potrò presentare mio marito. Lei accetta.
Per la sera accordata pianifico ogni dettaglio, come adoro sempre fare. Menù leggero, sfizioso, gustoso. Candele e musica per scaldare l'ambiente. Mio marito cura il tavolo e si occupa del vino. Il campanello suona in perfetto orario. Sandra è raggiante. La presento a mio marito. Iniziamo con un Francia Corta ghiacciato, sedute sul divano. Ci trasferiamo a tavola e gustiamo le prelibatezze che avevamo preparato con cura. Un pinot grigio e altri vini vengono da mio marito sapientemente abbinati al cibo. Sandra si complimenta per la cena deliziosa ed io la invito ad accomodarsi con me sul divano, mentre mio marito libera la tavola.
La nostra ospite è sorridente, raggiante, la trovo irresistibile e lei lo sa e non fa nulla per sfuggire ai miei sguardi. Una sua risata ad un mia battuta è la molla che mi porta ad accarezzarle i capelli, la nuca. La attiro a me dolcemente e la bacio. Un contatto dolce, bellissimo. La mia lingua trova la sua. Ora le tengo la testa con entrambe le mani e ci baciamo appassionatamente.
Non sento mio marito raggiungerci e accomodarsi sulla poltrona accanto a noi con un calice di vino rosso. Sono troppo presa, le bacio il collo, le spalle ed ogni centimetro di pelle che le scopro sbottonandole la camicia. Le sfilo la spallina del reggiseno e le libero un capezzolo, che le tormento con la lingua e i denti. Sento che le piace ricevere piccoli morsi. La camicia è aperta e gliela sfilo via, le slaccio il reggiseno, mentre non smettiamo di baciarci. Lei sfila la mia maglietta e mi libera il seno. Ci togliamo le gonne a vicenda. Ora che Sandra ha solo un perizoma, posso baciarle ogni centimetro di pelle, sfiorarla, accarezzarla. Lei è inebriante. La spingo dolcemente a sdraiarsi sul divano. La bacio lentamente, dal collo scendo fino all'ombelico.
Le poggio una gamba sulla spalliera del divano. Con la mano le sfioro il ginocchio dell'altra gamba. Lentamente risalgo il suo interno coscia fino al perizoma. Le mie dita lo scostano. Lei è bagnatissima. Non resisto più. Voglio mangiarla. Con entrambe le mani la accarezzo, socchiudo il suo fiore e la lecco con passione e voracità. Lei si inarca, geme, affonda le mani nei miei capelli, mi incita a continuare.
La penetro alternatamente con dita e lingua. Sandra è completamente mia. Sento dal suo respiro che sta per venire. Rallento il movimento delle dita dentro di lei. Mi dedico al suo clitoride. Lo succhio, lo lecco. Lei mi premia con un bellissimo orgasmo. Mio marito aspettava questo momento. Il mio complice si avvicina, il membro pronto. Glielo prendo in bocca per inumidirlo e per avere il suo sapore assieme a quello di Sandra. La bacio sulla bocca. Le nostre lingue s'intrecciano. Mio marito la penetra e lei geme mentre ci baciamo. Mi alzo in piedi e mi sfilo lo slip con qualche difficoltà perché sono fradicia. Per un momento osservo mio marito che possiede Sandra, stringendole i fianchi con le mani, muovendosi lentamente dentro di lei. Sollevo un ginocchio per montare il viso di Sandra. Adesso voglio che lei mi lecchi. Deve sentire quanto mi sta facendo bagnare. Lei è fantastica con la lingua. Mi lecca e mi penetra la fica bagnata. Non vedo mio marito, sento solo che mi afferra un seno e mi avvicina a lui. Giro la testa di lato e ci baciamo, mentre lui aumenta il ritmo degli affondi. Incito Sandra a leccarmi e lei si impegna a soddisfare la mia richiesta. Mio marito si ritrae. È vicino, lo conosco, conosco questi trucchetti. Incrocio il suo sguardo ed i suoi occhi sorridenti confermano i miei sospetti. Mi sollevo anche io dal divano. Aiuto Sandra, docile, bagnata, vogliosa, a posizionarsi ginocchia sul divano, appoggiata col busto alla spalliera. Metto un cuscino sul pavimento e mi siedo col viso sotto di lei. Con la lingua gioco con la sua figa bagnata. Mio marito si avvicina e la penetra. Spinge ritmicamente fino in fondo.
Sono ipnotizzata da questa splendida vista. Mi scuotono le ultime spinte di mio marito che la riempie della sua crema. Sono pronta. Con la bocca aperta accolgo il suo membro, lo succhio delicatamente solo un momento. Lui si sfila perché sa che mi deve lasciare leccare Sandra, che sta colando. Mi sorprendo a toccarmi mentre la lecco.
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