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Lui & Lei

"UNA METAFORA...PERFETTA !"


di pupona65
09.03.2015    |    1.586    |    4 9.7
"Poi, decidemmo che , visto che ormai avevamo perso ogni speranza, che qualcuno avesse accettato il nostro invito, di concluderla nel migliore dei modi..."
UNA METAFORA PERFETTA !

Credo che quella che usai tempo fa, nel racconto “Una sola sfumatura...LEI !”, sia veramente la metafora più adatta a descrivere ciò che siamo vivendo noi, come coppia, da un po di tempo a questa parte.
Essa recitava: “..... come se noi fossimo una Ferrari in gara, saldamente al comando della gara del Gran Premio di Imola, (dove la Ferrari è la mia lei e lo Schumacher della situazione sono io), ma con la necessità di effettuare un bel pit-stop ai box, per fare un grosso pieno di carburante, dove il box è il sito di Annunci 69 e la benzina tutti i suoi utenti, e quindi, poi finire il GP a tutta birra, senza dover ridurne la velocità e rischiando di arrivare in fondo in riserva....”
Le nostre giornate, fatte anche di impegni di lavoro, responsabilità genitoriale e amore incondizionato per gli animali, scorrono via velocemente, quasi da sembrare molto più corte del solito.... e quella di ieri, credo sia, forse, quella che più la rappresenti.
Solo un paio di giorni prima avevamo saputo di avere la possibilità di essere liberi per quel pomeriggio e per quella sera di sabato, dalla presenza del figlio, che aveva organizzato con gli amici, una serata brava tra di loro, a casa di uno di essi.
Lei ebbe subito la pensata...”Perchè non invitiamo qualcuno a casa nostra, a giocare con noi, vista questa rara occasione? Sentiamo se qualcuno dei nostri contatti è disponibile o magari mettiamo un last sul sito!”.... Quelle parole erano musica per le mie orecchie... e mi attivai immediatamente a trascrivere in un breve e deciso messaggio quanto da lei richiesto, con la speranza di poterla accontentare in quel suo desiderio, che ovviamente era anche mio.!
Restammo in attesa di notizie in merito e continuammo la giornata all'insegna di quella prospettiva, che fu l'inizio di una lunghissima serie di 'preliminari... cerebrali', che ci accompagnò per tutto il tempo. Tra sorrisi,battutine e aggiornamenti in tempo reale sul last fatto nel sito, svolgemmo il pomeriggio tra centri commerciali, negozi e bancarelle, alla ricerca di ogni genere di cosa ci potesse portare a realizzare e soddisfare il nostro piacere.
Eccovi qualche esempio di ciò che intendo; ci recammo in un sexy shop per l'acquisto di qualche gadgets 'mirato', e vi lascio immaginare quanta 'carica erotica' incamerata in noi. Andammo in un centro specializzato di informatica per ritirare una web-cam ordinata qualche giorno prima (ma non ancora arrivata) e il sorriso del tecnico,al corrente del suo utilizzo, accentuò quella complicità che ci accompagnava in tutto questo.
Ci recammo in un piccolo emporio di intimo, dove acquistammo alcuni capi decisamente belli ed intriganti, e lo stato di erezione, insieme al suo 'sollecito vaginale' aumentavano sempre di più. Andammo in un altro sexy-shop, acquistando altra lingerie e un bel paio di scarpe accattivanti, e le nostre zone intime sembravano fossero ad un party, tanta era il trasporto che 'subivano'. Tutte situazioni ordinarie e quasi banali, ma che contribuivano a sollecitare la nostra carica sessuale, e la continua sua richiesta di aggiornamenti sulle prospettive della serata, contribuivano a rendere ancor di più 'eccitosa' la situazione.
Ma il clou di questi 'preliminari cerebrali' fu raggiunto quando alla cassa lei mi disse, quasi sussurrando vicino ad un orecchio, queste testuali parole: ....”La vedi quella davanti a noi che sta pagando? … Ecco, con quella li credo proprio che potrei farci di tutto. Mi ci vedo proprio! Se venisse ora a dirmi qualcosa non esiterei un attimo. Mi sento già bagnata solo all'idea. Ha quel magnetismo che riesce a distogliermi da ogni mio freno inibitore!”... Io, già alle sue sole parole “La vedi quella davanti a noi...!” avevo l'uccello talmente duro che quasi mi doleva la cappella, e a sentire quelle sue esternazioni così esplicite, ero già con la mente ad immaginare quella scena che ho sempre desiderato. La guardai estasiato da quelle sue parole convinte, e il proseguo di quella discussione, mi portò a capire quanto ormai rimanga veramente poco a far si che tutto questo possa veramente accadere, prima o poi.
Nel frattempo, notizie dell'ultima ora dal sito, non ne giungevano, anzi.... molti contatti erano impossibilitate dal venire, per i più svariati motivi,ma la cosa stava diventando di secondaria importanza, anche perchè i protagonisti restavamo pur sempre noi e quanto stava accadendo ci rendeva ancora più tali. Aspettavamo delle ultime risposte da alcuni trav/trans; una trans era di una provincia emiliana e l'altra era di una provincia lombarda, ma a quel punto, senza nessuna forzatura, avremmo anche voluto completare la nostra serata a modo nostro... e che modo !!!
Ormai la 'Ferrari' (la mia lei) era già con un bel pieno di benzina , e io mi sentivo sempre di più il miglior Schumacher di ogni tempo. Nel Gran Premio eravamo saldamente al comando e stavamo andando a mille all'ora. Tutto questo grazie a quanto stava accadendo, dall'annuncio last-minut fatto nel sito, agli eventi ordinari che stavamo svolgendo in piena e assoluta complicità.
Tornammo a casa per i preparativi della serata (qualunque essa fosse stata) e nello svestirci per farci una doverosa doccia, mostrammo ad entrami il risultato di quanto fosse successo nel corso di quel sabato pomeriggio: io gli mostrai quanto fosse ancora duro il mio uccello (non si era placato neanche un attimo e quella meraviglia di donna al supermercato ne aveva contribuito nella stragrande maggioranza) e lei, quasi imbarazzata, mi mostrò le sue mutandine impregnate dai suoi umori vaginali, rilasciati per tutto il pomeriggio. Non potemmo esimerci dallo scoppiare in una sana e fragorosa risata compiacente, e vogliosi di prenderci uno con l'altro, decidemmo però di farci la doccia in modo separato, visto che OGNI VOLTA che la facciamo insieme, inevitabilmente ci prende quel desiderio di voler far l'amore.
Finita la doccia, e visto che ormai si palesava la concreta possibilità di non essere riusciti nell'intento di poter ospitare qualcuno, decidemmo di uscire fuori a cena, lasciando un'ultima labile speranza alla trav lombarda, dandogli la possibilità di contattarci al cellulare. Ci recammo,con la nostra irrinunciabile pandina che già ci attendeva nel garage a noi sottostante, presso un ottimo ristorante nippo-cinese, dove si mangia divinamente e anche non spendendo un'esagerazione.
Ottima cena a base di crudità (salmone, tonno, ostriche, gambero rosso e quant'altro) e di sessualità (un riassunto di tutto il pomeriggio e il programma definivo della serata). Poi, decidemmo che , visto che ormai avevamo perso ogni speranza, che qualcuno avesse accettato il nostro invito, di concluderla nel migliore dei modi. Quella sera lei, sarebbe stata... la 'mia vittima'... e io ne avrei fatto tutto ciò che ne avessi voluto. Mille furono i pensieri che cominciarono a nascere nella mia mente e credo altrettanti lo fossero per lei.
Arrivati a casa, lei, svestitasi dagli abiti da sera indossati poco prima, indossò uno di quei completini appena acquistati. Era uno schianto !!! Corpettino rosso con reggicalze integrato e calze velate rosse, stivale alto fino alle ginocchia con tacco 15, e la sua folta chioma nera in netto contrasto a quelle sfumature cromate di rosso. Il perizoma annesso l'aveva disseminato lungo le scale, inavvertitamente, ma io lo colsi come un segnale. Lo raccolsi e me lo misi sulla testa, facendo il mio ingresso nella nostra stanza dei giochi e sorridendo, gli dissi: “....Amore mio, preparati che stasera sarò io il tuo travestito...!”
Guardandomi con sorpresa, seguì ogni mio movimento in quei preparativi. Indossai delle autoreggenti nere velate, un suo baby-doll trasparente, un paio di lunghi guanti neri di tulle e sciolsi i miei capelli. “... Sei pronta a sottostare ad ogni mio desiderio???...” gli chiesi sorridendo e lei, un po' intimorita ,ma desiderosa di provare quanto essa fece a me qualche tempo prima, acconsentì.
“... Bene... sdraiati pure a pancia in su nel letto, che diamo inizio alla serata!...”
Acquistammo anche, in uno dei negozi del pomeriggio, il kit mascherina, piumino, polsini e cavigliere. Gli misi il tutto addosso e poi, finalmente, la legai a quei lenzuoli rosa e neri, che già erano, pronti all'uso, nelle apposite maniglie. Alla vista di lei cosi legata alla mia mercè, la rendeva ancora più unica e desiderabile, ma mi astenei dal farlo ed inizia a provocarla con quel ciuffo di piume in tutte le parti del corpo.
Ogni aumento del suo respiro, per lei un mix di piacere e fastidio, provocava sussulti impetuosi al mio uccello, già duro dalla sola visione di lei, e che ogni tanto avvicinavo alla sue labbra , insinuandolo dolcemente nella sua bocca facendogliene assaporare il glande, che con la lingua, lentamente lo leccava, non potendo lei né vedere e nè toccare. Per aumentargli il piacere, gli stuzzicavo con la mia lingua, il clitoride, già anch'esso bello turgido, quasi come i suoi capezzoli che stentavano a rimanere contenuti in quel suo corpetto rosso, e i suoi umori cominciavano a fuoriuscire rendendo più piacevole quelle mie leccate.
“...Mettimi dentro anche le dita!...” mi supplicava con tenera voce, ma io non ci pensavo minimamente, anzi.... un diabolico sogghigno mi pervadeva. “...Dai,ti prego.... almeno un po'...!”
Affascinato da quel suo stato arrendevole e supplichevole, decisi di cospargerla di qualche goccia di cera calda, di una di quelle tante candele accese per rendere l'atmosfera più suggestiva. Ad ogni goccia caduta, un suo sobbalzo e un piccolo lamento. Più si lamentava e più io gocciolavo. E la cosa mi piaceva molto. “...Amore, basta ti prego... giuro che te le farò pagare tutte queste gocce...!” mi disse quasi in tono quasi minaccioso ma poco convincente, visto anche il ruolo che aveva in quel momento. Per non infierire maggiormente, decisi di stuzzicarla con i cubetti di ghiaccio, su tutto il corpo, per alleviarla un po' ma nello stesso tempo, provocarla con l'effetto contrario.
Gli fumai sul viso una sigaretta, senza che lei ne potesse usufruire neanche di un tiro, provocandola maggiormente. Ogni tanto, gli buttavo un po' di quel fumo, direttamente in bocca per fargliene gustare giusto quel po' per aumentargliene la voglia, il desiderio. Tra una boccata di fumo e il mio uccello che gli porgevo in viso, sentivo in lei , sempre di più, il desiderio di essere posseduta. “...Dammelo ti prego.... prendimi.... ne ho una gran voglia...!” Più mi pregava e più io allontanavo dalla sua bocca il mio uccello, che però come lei, era desideroso di possederla.
Cominciai a leccargli la vagina con più intensità, ispezionandone minuziosamente ogni suo millimetro di superficie e di profondità. I suoi umori li vedevo crescere abbondantemente , assaporandone il loro gusto estasiante, quasi in memoria di quelle meravigliose ostriche gustate precedentemente a cena. La sensazione era quasi la stessa !
Presi allora un bel vibratore, che giaceva li in compagnia dei tanti altri in nostro possesso, e cominciai a inserirlo dolcemente (vista anche la dimensione) anche se il suo ingresso era ben agevolato da tutta quella sua naturale lubrificazione. La sentii emettere gemiti di piacere a profusione, contratta da quella postura sostenuta,data da quei legami alle braccia e alle gambe, e si abbandonò nell'unica cosa a lei possibile.... lasciarsi andare a quella inevitabile conclusione, esclamando “...Godo amore.... godo.... Non fermarti ti prego....!”
Mentre ascoltavo quella sua preghiera e lasciandogli tutto dentro la sua vagina, quel meraviglioso giocattolo vibrante, gli risucchiavo ogni singola goccia che ne fuoriusciva, come in un meraviglioso pompino vaginale. Bello.... bellissimo... ma il meglio era ancora da giungere. La liberai finalmente da quelle prese e togliendogli quella maschera, dopo quasi due ore di buio totale, dovetti stropicciargli gli occhi dal fastidio che provava da quella luce intensa, che avevo volutamente lasciato accesa per gustarmene tutti i dettagli dati da quella situazione.
Li , entrambi, distesi nel letto, finalmente liberi di interagire insieme, gli mostrai quel mio uccello che non aveva smesso per un attimo di puntare il soffitto, tra le mie gambe, ancora vestite da quelle autoreggenti velate, e attratta fortemente da quella mia visione da travestito occasionale, si precipitò, quasi con veemenza a cavalcioni sopra di me. Ero eccitatissimamente eccitato come non mai e ciò le permise, di 'regalarmi' la cosa che amo di più di lei: quella sua calda rugiada scrosciante su di me. Riuscii a trattenermi dal venire, per continuare a provare maggiormente quell'immenso piacere che lei mi stava regalando. Ansimava e godeva ancora più di prima e io mi gustavo quell'apoteosi dei miei sensi.
Si fermò lei, finalmente esausta da tutto ciò, si piegò su di un fianco sfinita ma.... la presi dolcemente per un braccio, invitandola a concedermi quel suo ultimo piccolo e piacevole sforzo. Inginocchiata e con i gomiti stesi davanti a se, mi mostrava quell'arrendevole corpo pronto a ricevermi per quell'atto finale che avevo desiderato fin dall'inizio dei giochi: godere dentro di lei!
Non ci misi molto a farlo.... bastarono veramente pochi colpi, dove lei ebbe l'ennesimo sussulto di piacere ,per farmi godere...'da paura' !!!
Ecco che il nostro “gran premio” si era concluso. Avevo “guidato” la “Ferrari” fino alla fine di quella gara, grazie al “pieno” fatto durante i vari “pit-stop ai box”, ed eravamo pronti per affrontare tutti i numerosi e prossimi gran premi in arrivo.

Mai una metafora fu così indovinata …. cosi …. PERFETTA ! ! !
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