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LA NOSTRA PRIMA VOLTA AL PRIVE'


di pupona65
06.02.2015    |    4.916    |    13 9.1
"Consapevole di quanto era accaduto, mi lasciai cavalcare dalla mia lei con amorevolezza e passione, fino a raggiungere un orgasmo che mi diede un tremore..."
Come ogni coppia desiderosa di aumentare le proprie affinità e la complicità di vivere il proprio eros, mesi fa ci iscrivemmo ad un club prive', con il solo fine di conoscere questo mondo ancora a noi ancora sconosciuto, ma che tanto ci attrae, consapevoli di tutte le incognite presenti e con la lucida ragione di volerle affrontare, qualora esse si fossero presentate.
Tutti coloro che credono, che una volta dentro ad un locale del genere, si debbano sentire in obbligo di dover 'partecipare' a qualsiasi situazione vi si presenti, possono tranquillizzarsi che non e' assolutamente cosi.
Parliamo ovviamente di persone 'normali' , quali noi ci consideriamo, senza particolari o spiccate tendenze, ma solo curiosamente aperte a voler vivere situazioni che si possono definire un po' "fuori dall'ordinario".
Comunque, detto questo, come una semplice premessa, noi decidemmo di comune accordo di entrarne a far parte.
La cosa bella e 'affascinante' di tutto ciò e' il poterlo vivere nella quotidianità. Condividerlo nei discorsi, desiderarlo senza segreti, immaginarlo e sognarlo insieme....: tutto questo, alimenta il desiderio, accendendone quella voglia che in una coppia a volte, e in modo del tutto naturale, tende ad assopirsi, diminuendone la quantità e l'intensità. Dicendo questo, scoprirò l'acqua calda e' vero, ma rafforza ulteriormente il concetto di quanto scrivo. Per esempio... una semplice passeggiata ti porta ad osservare con più attenzione ed interesse tutto ciò che ti gravita intorno. Questa nuova complicità ti porta ad evidenziare aspetti delle persone, dei quali in altri momenti,non daresti alcuna importanza. Un banale shopping può trasformarsi in un anticamera del desiderio. Negozi di intimo o semplici sexy-shop diventano di maggior interesse, rispetto a quei momenti nei quali ne avresti esclusa la loro presenza. Anche un semplice negozio di scarpe può contribuire ad alimentare la fantasia, nel voler acquistare un paio di scarpe o di stivali da poter poi indossare in quei nuovi momenti di piacere. Insomma... piccoli esempi di quotidianita', che cambiano di prospettiva.
Ma ritorniamo a noi... ritorniamo a quello che potrei definire la realizzazione di quanto voluto e cercato. La situazione giusta al momento giusto. Ecco, questo credo sia la formula esatta per poter vivere serenamente, la voglia e il desiderio. Nessuna ansia.... nessuna fretta... nessun obbligo o condizionamento... Questo e' il vero segreto !
Comunque... in barba a tutti i metereologi che reclamavano con largo anticipo, previsioni nefaste di imminenti e abbondanti nevicate, ci prepariamo per poter andare a trascorrere la nostra serata.
Con tutta calma .... indossiamo gli abiti consoni alle circostanze e saggiamente consigliati anche dalla direzione del club, senza quindi essere eccessivamente troppo...'audaci'.
Io, indossai un paio di pantaloni neri (tipo jeans) con una camicia bianca e nera ma di manifattura molto particolare e una giacca grigia-nera altrettanto particolare.
Il giusto per essere elegante in modo casual.... scarpa nera e capello sciolto. Lei... la donna che accende in me ogni vibrazione pulsante.... con un tono del tutto innocente disse..... "Stasera non voglio essere eccessivamente vistosa nel vestirmi....." e cosi fece. Mise un paio di semplici fuseau, una camicia bianca dalla quale lasciava intravedere un reggiseno maculato a balconcino, la dove il suo seno veniva magistralmente evidenziato e infine un gilerino, in tono con i fuseau.
La sua folta chioma completava quel suo abbigliamento, che in quella sua semplicità, emanava una carica sensuale pari a quando nelle altre sere,di tutto punto, indossava capi più accattivanti e spregiudicati nell'apparire.
Quando si dice che l'abito non fa il monaco.....!!!!
Fatto ciò, ci recammo giù in garage,dove ad attenderci c'era la nostra pandina, dotata comunque dei dispositivi necessari ad affrontare quelle 'apocalittiche' previsioni meteo che da giorni aleggiavano nell'aria e alimentavano le preoccupazioni dei media.
Giungemmo al club. Facemmo il consueto 'ceck-in' di ingresso e ci svestimmo dei rispettivi soprabiti, li consegnammo al guardaroba e ci recammo all'interno del locale, dove ad accoglierci vi era la stessa ambientazione che trovammo nelle precedenti occasioni alle quali vi partecipammo, e nelle quali non ci siamo spinti oltre, nonostante occasioni e proposte ve ne fossero state.
Tutto questo, a conferma del fatto che nulla è dovuto, se non voluto.
Ci recammo al ricco buffet che era stato allestito dall'organizzazione e....
….. lì cominciò.... la nostra prima volta.
Tra un vasto assortimento di ottime tartine, tramezzini, salatini e quant'altro, si unì a noi quella che poi diventò la nostra compagna di gioco della sera.
Ci salutammo, ricordandoci di esserci già incontrati e conosciuti nelle serate precedenti ma, come già detto, non vi erano state le combinazioni giuste che invece stavano cominciando a nascere e manifestarsi da li a breve.
Riempimmo con cura i nostri piatti di quelle cibarie messe li a nostra disposizione, ci accomodammo in quei comodi divanetti adiacenti al caldo camino, posto in un lato della sala e che ardeva di legna dall'odore inebriante e cominciammo a mangiucchiare.
Mangiavamo.... chiaccheravamo.....ridavamo.... e il tempo trascorreva piacevolmente.
Cominciai a notare che la mia lei era sempre più interessata alle argomentazioni trattate (…. e non si parlava certo né di politica o di sport.... !) I nostri sguardi si cercavano e si incrociavano con maggior frequenza. I racconti e gli aneddoti, si susseguivano in modo ordinato e pacifico, come piccole onde, che si adagiano sulla battigia, fin quando quel suo ultimo aneddoto.... quello del massaggio orientale....!
A dir suo, quel massaggio, avrebbe avuto il solo scopo di semplice momento di relax, mentre, invece , da li a breve, quella piccola massaggiatrice dell'estremo oriente, gli avrebbe esplicitamente fatto richiesta, di poter 'giocare' un po', e senza chiedere nulla in cambio, con quanto gli si prestava davanti, che a dir suo, con una sottile e velata forma di vanto, avrebbe avuto il suo perché.
La cosa sicuramente, suscitò in noi quella curiosità, tale da domandarci con il solo sguardo…..'ma sarà proprio così?'....
La logica risposta venne da se.... ovvero...dopo tanti incroci di sguardi, finalmente raggiungemmo quello sguardo definitivo voluto da entrambi: quello di assenso comune.
Era quello che volevamo... che cercavamo... l'occasione giusta, al momento giusto e nel posto giusto.
A quel punto, ci alzammo e ci dirigemmo verso i piani superiori del club. Lungo il tragitto da li alle camere, sentivamo crescere quel frizzante desiderio di quanto stavamo andando a fare e cercavamo nei nostri sguardi, la conferma di tutto questo.
Si, la conferma c'era e i sorrisi compiacenti non disdegnavano ad apparire nei nostri volti. Riuscimmo ad essere anche fortunati, nel trovare una stanza dove potersi chiudere e vivere con più intimità quello che avremmo voluto fare da li a breve, lasciando a solo pochi fortunati, la possibilità di vederci giocare, ma solo al di fuori di quelle quattro piccole e sottili pareti.
Mi allontanai per un attimo per andare a far pipi e a darmi una rinfrescatina e uscendo dissi loro sorridendo '...Non cominciate senza di me …. mi raccomando...'!
'Vai tranquillo... ti aspettiamo.... non preoccuparti...' sorrisero entrambi. '...Quando arrivi bussa tre volte e noi ti apriamo sapendo che sei tu'....
Andai via per quei pochi minuti necessari, quanto mi serviva per effettuare ciò di cui avevo di bisogno, ma pensando al fatto che sicuramente non si fossero limitati a stare in mia attesa con le mani in mano. E dirò che la cosa un po' mi stuzzicava....!
Tornando indietro, incrociai molte persone ancora alla ricerca di qualcosa o di qualcuno con cui potersi impegnare in qualche pratica che soddisfacesse il loro appetito sessuale e tra me e me pensai.... 'Tanti auguri di una buona ricerca' ...' io ho già due creaturine che mi aspettano e …. non vedo proprio l'ora...' e mentre lo pensavo, un ghigno bastardello mi affiorò.... 'inside'... (della serie..... Bastardi dentro...!)
Giunto davanti alla porta, come d'accordo, bussai tre volte e mi aprirono.
Erano li, ad aspettarmi, e notai che un bel rigonfiamento era ben presente e molto visibile tra le gambe di lei (e non certo di quelle della mia lei). Mi sorrisero complici dicendomi '...dai che ti aspettavamo, aspettavamo solo te per iniziare, ci siamo solo strusciati un po'.'....Per niente turbato da quanto accaduto, anzi un po' quasi compiaciuto dissi... 'Allora...adesso vediamo quanto avesse ragione la giapponesina nel voler giocare con il tuo... giocattolino'....! Sorridendo, sciogliemmo quegli ultimi scampoli di imbarazzo rimasto e nel mentre, ci esibì in una forma smagliante, un uccello di degno rispetto.
Mentre entrambe si misero a svestirmi, insieme mi chiesero se avessi voluto cominciare io nel prenderlo in bocca quell'oggetto ben definito e turgido che si protraeva dinanzi ai nostri occhi. Capii immediatamente di divenire l'oggetto dei loro desideri in questo gioco che andava a cominciare, del quale cominciavo a prenderci gusto.
Accettai di buon grado e insieme alla mia lei cominciammo a leccare quel notevole uccello eretto; poco dopo, lei (sempre la mia lei) invece cominciò a dedicarsi al mio di uccello e quindi ci rimasi solo io, li da solo a succhiarglielo. Mi sentivo quasi come un bimbo al suo primo gelato.... una sensazione veramente troppo strana.
In bocca non riuscivo a tenerlo (vista comunque anche la mia inesperienza in materia), ma era piacevole quella pulsazione che ne aumentava la sua durezza e che contemporaneamente vibrava all'interno della mia bocca e sentivo che facevo lo stesso, con il mio di uccello, che era nella bocca della mia lei, quasi come una figura eseguita in un numero di nuoto sincronizzato. Eravamo solo all'inizio ma già sentivo in me aumentare quel piacere di vivere quello che stavamo vivendo.
Ci trovavamo ancora in piedi e in prossimità del letto, di quella piccola camera dei sogni.
A quel punto, smisi di farmi succhiare l'uccello dalla mia lei, smisi di succhiare l'uccello dell'altra lei e ci sdraiammo sul letto.
La mia lei si posizionò di schiena a gambe aperte e io al suo fianco, cominciai a baciarla mentre l'altra lei cominciò a stuzzicarla con la sola cappella la sua vagina che era già un piccolo laghetto. Presi in mano l'uccello dell'altra lei e cominciai a strusciarlo contro il suo clitoride che cominciava ad essere così grosso, da fare concorrenza ai nostri uccelli.
La baciavo e la toccavo, e nel frattempo permisi all'altra lei di mettersi il preservativo in modo da poterla finalmente prendere totalmente. Intanto sentivamo piccoli rumori al di fuori della nostra stanza tali da confermare la presenza di persone che gustavano compiacenti quanto stavamo facendo. Ma noi eravamo li.... protagonisti di un piacere solo nostro, lontano anni luce da quanto potesse essere lo stesso per loro.
Infilatosi il preservativo, gli acconsentii compiacente che la prendesse completamente e il piacere di vederla posseduta, mentre la baciavo amorevolmente, lo si notava anche dal fatto che il mio uccello tra le mani dell'altra lei pulsava turgidamente ogni qualvolta che sentivo la mia lei gemere di piacere. Stavamo scopando insieme con un altra persona, ma questo mi piaceva perché lo stavamo facendo insieme.... scopavamo insieme.
E il piacere aumentava sempre di più, sempre di più, sempre di più, fino al punto che non resistetti dal desiderio di volerla avere tutta per me. Lasciai che finisse di possederla e poi mi misi sdraiato e la feci salire su di me, lasciando l'altra lei con il suo uccello finalmente 'sgonfio' in quel cappuccio resosi utile alla causa.
Consapevole di quanto era accaduto, mi lasciai cavalcare dalla mia lei con amorevolezza e passione, fino a raggiungere un orgasmo che mi diede un tremore alle gambe che mi continuò ben oltre alla fine del rapporto.
Ci pulimmo da tutti gli umori che ognuno di noi aveva prodotto in quell'atto di totale abbandono dei nostri sensi e cominciammo lentamente a rivestirci, non preoccupandoci minimamente di quanti ormai avessero preso visione di noi, che giocavamo con tanta passione e desiderio.
Durante tutto il rapporto, non sono comunque mancate parole amorevoli e di compiacimento, che hanno ben contribuito al buon esito di quella che è stata per noi …
….la prima volta in un privè.!
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