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Amici di famiglia parte 3


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
16.06.2014    |    21.163    |    1 9.7
"L’abilità di Luca era davvero un toccasano e appena cercai di iniziare un discorso mi zittì dicendomi di rilassarmi e di non rompere le palle..."
Rimasi sconvolto da quanto accaduto con Luca quella sera a casa mia e, a differenza della volta precedente, passai la notte a rigirarmi nel letto ponendomi mille interrogativi sul mio amico ed anche su di me.

La mattina seguente ero risoluto a chiarire la situazione con Luca e lo chiamai cercando di fissare un incontro per il giorno stesso ma, probabilmente per il mio imbarazzo o forse per la forza di carattere del mio amico, mi ritrovai a trascorrere il pomeriggio in piscina con lui e con altri nostri amici.

Un pomeriggio con tutto il gruppo non era di certo la situazione ideale per parlare ed evitai quindi qualsiasi accenno rimanendo però un po’ in disparte e osservando il comportamento di Luca che rideva e scherzava con tutti e faceva lo scemo con le ragazze cercando come al solito di attirare l’attenzione.

Il pomeriggio trascorse così senza alcun tentativo di approccio da parte mia e finì con il gruppo di amici che stava riprendendo l’autobus mentre io mi apprestavo a salire sul mio motorino pronto a tornare a casa.

Avevo indossato il casco e stavo mettendo in moto il mio mezzo quando vidi Luca uscire di corsa dalla piscina e venire verso di me.

Come al solito si era attardato a chiacchierare ed aveva perso l’autobus per tornare a casa ed avrebbe dovuto aspettare almeno mezzora prima dell’arrivo di quello seguente.

Mi si avvicinò e mi supplicò di accompagnarlo. Non ero assolutamente dell’idea per quanto successo la sera precedente e perché in due in motorino non mi era mai piaciuto andarci.

Luca tentò di convincermi facendo appello alla nostra amicizia finchè si giocò il tutto per tutto guardandomi negli occhi con il suo sorriso un po’ strafottente e dicendomi: “dopo ieri sera me lo devi un favore, no?”

Non seppi cosa rispondere a questa sua frase a sorpresa e quindi per evitare di approfondire il discorso gli dissi montare in sella che l’avrei portato a casa.

Viaggiavo a gran velocità sperando di riuscire a portarlo a casa il più presto possibile mentre lui era aggrappato al mio torace e io ero immerso nei miei pensieri più confusi.

Mi accorsi però all’improvviso che dal torace si stava lentamente spostando più in bassa fino al mio pacco che, contenuto nel costume, era abbastanza facile da palpare.

Mentre guidavo Luca si era messo ad eccitarmi accarezzando e stringendo il mio pacco che non potendo rimanere indifferente si stava ingrossando provocando anche un leggere fastidio data la posizione che costringeva il mio pisello a non potersi stendere del tutto.

Arrivai sotto casa di Luca e mi fermai attendendo che scendesse e che mi consentisse di ripartire il più veloce possibile e fuggire da lui ma così non fu.

Mi disse di salire da lui per berci un birra gelata e parlare un po’. Alla fine era quello che volevo fare sin dal mattino e non ebbi la possibilità di sottrarmi all’invito.

Salimmo a casa sua e lui subito si fiondò in bagno a farsi una doccia lasciandomi in salotto come un ebete.

Uscì dal bagno con l’asciugamano in vita e il dopo sole nella mano mentre si stava spalmando la crema e dicendomi di farmi anche io una doccia. Acconsentii per rinfrescarmi un po’ le idee.

Mi lavai velocemente ripassando nella mia mente il discorso che avrei voluto fare con lui e raggiungendolo in salotto con indosso solo il telo.

Luca si accorse che avevo le spalle arrossate e si propose di spalmarmi la crema e, convinto che non guardandolo in viso sarebbe stato più facile parlargli, mi sdraiai a terra e gli permisi di salire a cavalcioni su di me per cominciare a spalmare la crema dopo sole.

L’abilità di Luca era davvero un toccasano e appena cercai di iniziare un discorso mi zittì dicendomi di rilassarmi e di non rompere le palle.

Le sua mani percorrevano la mia schiena il lungo e il largo e trovavo quel massaggio davvero eccitante e rilassante tanto che mi abbandonai al relax e lasciai Luca libero di passare a spalmare le mie gambe e le mie cosce non accorgendomi che lentamente era riuscito a slacciare il telo che avevo indosso.

Sentivo le sue mani percorrere interamente il mio corpo dalle spalle fino ai piedi sentendo il suo corpo caldo vicino al mio.

Sfiorava lentamente i miei glutei massaggiandoli delicatamente e ondeggiando come un pendolo sul mio corpo fino a fermarsi sempre più spesso sul mio culetto.

Sentii le sue mani farsi strada tra le mie chiappe ed accarezzare il mio buchino; invece che sorpreso o infastidito ero eccitato e desideroso che quelle carezze si facessero più audaci e il mio pisello duro come il marmo era schiacciato sotto la mia pancia.

Inarcai leggermente la schiena per sistemare il mio pisello e Luca ne approfitto per farmi girare mantenendo la sua mano a contatto col mio sedere.

Mi trovai quindi con il mio pisello che svettava voglioso mentre Luca continuava a massaggiarmi il culo e mi guardava fisso negli occhi mentre io cercavo di distogliere lo sguardo.

Non passò molto tempo prima che Luca prendesse in bocca il mio cazzo e cominciasse a succhiarlo avidamente.

C’era qualcosa di diverso però rispetto alla sera precedente: ero molto più eccitato e sentivo molto di più l’adrenalina corrermi nelle vene.

Non capivo quel senso di godimento, più intenso e coinvolgente che mai, era dovuto al fatto che Luca mentre mi succhiava aveva cominciato a spingere un dito dentro al mio culo aiutandosi con la crema solare che aveva abbondantemente spalmato precedentemente.

Non potei resistere a lungo a quel trattamento e con un urlo liberatorio riversai tutto il mio piacere nella bocca di Luca che anche in questa circostanza non si lasciò sfuggire nemmeno una goccia.

Abbassai lo sguardo verso Luca e vidi sul suo viso un sorriso divertito mentre continuava a succhiare e leccare il mio cazzo ripulendolo da tutta la sborra che era uscita e mentre lentamente si ammosciava
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