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Gay & Bisex

Pomeriggio al fiume


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
05.07.2022    |    15.560    |    15 9.3
"Aprii gli occhi e lo vidi in piedi davanti a me che si masturbava con forza e decisione e pochi istanti dopo mi riempì la pancia ed il petto con il suo seme..."
Avevamo deciso di fuggire dalla calura estiva della città e di rifugiarci in montagna per poterci rilassare al fresco sulle rive di un piccolo fiume.

Parcheggiata l’auto ci eravamo addentrati su di un sentiero tra la vegetazione che scendendo leggermente portava sino alla riva del corso d’acqua che scorreva tra grandi sassi creando piccole cascate e pozze dove ci si poteva immergere trovando sollievo dal caldo del sole.

Scendemmo ulteriormente lungo la riva del fiume, saltellando da un masso ad un altro sino a raggiungerne uno grosso liscio e leggermente in pendenza su cui avremmo potuto stendere i nostri teli e rilassarci.

Tolti tutti gli indumenti e cosparsi i corpi di crema per proteggerci dai raggi del sole ci sdraiammo uno accanto all’altro: io cercando di rilassarmi scaldato dal sole e cullato dal rumore incessante dell’acqua che scorreva poco sotto di noi, lui leggendo un libro comodamente disteso.

Non trascorse molto tempo dal nostro arrivo che di comune accordo decidemmo di rinfrescarci bagnandoci nel fiume visto che i nostri corpi erano completamente imperlati di gocce di sudore visto il gran caldo di quel pomeriggio.

Percorsi pochi metri dal nostro enorme masso arrivammo a bagnare i piedi nell’acqua del fiume che scorreva senza sosta verso valle. L’impatto iniziale, come previsto, ci fece rabbrividire vista la diversità di temperatura tra l’acqua del fiume e la calura estiva.

Ci abituammo però subito allo sbalzo termico trovandone giovamento e, mentre io mi sedevo su un piccolo sasso immergendomi lentamente, lui non esitò e raggiungere un punto in cui l’acqua era più profonda per immergersi totalmente ed attraversare un piccolo tratto del fiume e raggiungere un masso che affiorava in centro ad esso.

Con la forza delle braccia si issò su di esso stendendosi al sole per asciugarsi e scaldarsi un poco.

Davanti a me si presentava l’immagine del suo corpo con la pelle ambrata dalla prima abbronzatura estiva che contrastava con il chiarore della pelle dei glutei sodi e del pube curato da cui pendeva il suo pene che si adagiava tranquillo su uno coscia.

Sembrava un personaggio di qualche quadro che richiamava l’epoca classica e mentalmente lo paragonai a una divinità greca o a qualche eroe dei poemi omerici.

Notando che il mio sguardo indugiava su di lui e sul suo corpo tonico si schernì gridandomi che gli sembrava di essere la sirenetta Ariel di disneyana memoria.

Riguadato il fiume si avvicinò nuovamente a me che nel frattempo mi ero completamente immerso nell’acqua fresca sedendomi all’interno del greto del fiume.

Guardandolo dal basso verso l’alto il suo pene, maestoso seppur a riposo, attirava la mia attenzione sebbene il suo sorriso perfetto e il suo sguardo profondo mi avevano irretito sin da quando ci eravamo incontrati la prima volta.

Tornammo ai nostri teli e ci sdraiammo nuovamente uno accanto all’altro. Notai che la crema solare che si era appena spalmato non si era assorbita su tutto il corpo creando dei piccoli baffetti bianchi sul petto e sui fianchi.

Mi avvicinai a lui e con dolcezza accarezzai il suo corpo cercando di far assorbire la crema dalla pelle del suo corpo mentre il suo petto ondeggiava mosso dai suoi respiri profondi.

Aveva gli occhi chiusi e si rilassava lasciandosi cullare dalle mie carezze; il suo viso dolce, le sue labbra sottili erano a pochi centimetri dalle mie e non mi fu possibile resistere ulteriormente.

Scesi a baciare le sue labbra che si schiusero immediatamente accogliendo la mia lingua mentre le mie mani stringevano a me il suo corpo.

Il nostro bacio sembrava inesauribile spinto dalla passione del momento mentre le mie mani accarezzavano il suo corpo tonico scendendo ad incontrare il suo pene turgido che svettava tra le sue gambe.

Presi ad accarezzare e a giocare col suo membro non staccandomi dalle sue labbra che erano per me come una droga, fonte inesauribile di piacere.

Successivamente scesi a baciargli il petto ed i capezzoli fino ad arrivare al suo cazzo che mi mi infilai voracemente in bocca non riuscendo ad accoglierlo totalmente stante le dimensioni significative dello stesso.

Giocavo con la cappella avvolgendola con la mia lingua scendendo poi ad ingoiare l’asta fino a dove mi era possibile, cercando sempre di migliorarmi visto che i gemiti di piacere dimostravano che apprezzava il trattamento che gli stavo riservando.

Alternavo leccate al suo membro turgido a baci e giochi di lingua al suo scroto accogliendo dentro la mia bocca le sue palle mentre con le mani continuavo a giocare con il suo pene.

Tornai a stendermi accanto a lui baciandolo nuovamente con passione e desiderio senza mai staccare le mie mani dal suo pisello.

Mi chiese di girarmi sulla pancia mettendosi inginocchiato tra le mie gambe e cominciando a massaggiare i miei glutei e baciandoli infilando la sua lingua tra di essi ed arrivando sino al mio buco che sollecitato dalle sue attenzioni sembrò dischiudersi quasi come se stesse fiorendo.

Dedicò molto tempo al mio culo alternando lingua e dita e facendomi provare un piacere intenso e appagante considerato che non ero molto avvezzo a questo tipo di attenzioni.

Si sdraiò su di me facendo scivolare il suo cazzo duro come il marmo tra i miei glutei mentre mi baciava sul collo e mi stringeva forte a sè.

Mi chiese se mi sentivo pronto e se volevo andare oltre ottenendo una mia risposta affermativa con la preghiera di essere delicato.

Sentii la sua cappella premere sul mio sfintere che provava ad opporsi a quanto da lì a poco sarebbe successo; una pressione più forte lo fece cedere e una prima parte del suo cazzo entrò dentro di me facendo emettere un piccolo grido di dolore misto a piacere.

Rimase fermo dentro di me mentre continuava a baciarmi e a sussurrarmi di rilassarmi e di godermi quel momento iniziando successivamente a spingere lentamente dentro di me la parte restante del suo pene tra i miei gemiti di piacere.

La mia mente era completamente in balia delle emozioni che quella penetrazione mi stava provocando e sentivo il mio corpo completamente percorso da un piacere intenso e continuo che sembrava pervadermi nella mia interezza.

Mi fece scivolare su un fianco appogiandosi dietro di me e riprendendo a spingere dentro di me il suo cazzo che in quella posizione sentivo con una intensità ancora maggiore mentre le sue mani mi stringevano contro il suo petto.

Godevo senza rendermi più conto di dove fossi, contava solo il fatto che in quel momento fossi con lui e che lui mi stesse facendo provare quelle emozioni mai provate in precedenza.

Eravamo sudati ma il ritmo dei colpi con cui mi stava penetrando non diminuiva nè di intensità nè di forza ed il ritmico suono dei colpi del suo bacino che colpivano i miei glutei si confondeva con l’incessante scroscio dell’acqua del fiume poco sotto di noi.

Si alzò in piedi e si posizionò alla base del masso attirandomi a sè e posizionando le mie gambe sulle sue spalle guardandomi negli occhi e infilando nuovamente il suo cazzo nel mio culo che ormai abituato alla presenza del suo pene lo accolse senza alcuna difficoltà.

Riprese così a penetrarmi con rinnovata foga scendendo talvolta a baciarmi sulle labbra mentre poveto vedere il suo viso sconvolto dalle smorfie di piacere imperlato da piccole gocce di sudore che scendevano dalla sua fronte.

Avevo completamente perso la cognizione del tempo, avrebbero potuto essere trascorsi pochi minuti o ore intere mentre lui dentro di me mi faceva provare emozioni continue ed intense che scuotevano il mio corpo e la mia mente come una forte scossa elettrica.

Il suo respiro si fece sempre più affannoso, provato come era da quella sessione di sesso ed i colpi si facevano sempre più profondi e decisi facendomi gemere con maggior intensità.

Lo sentii uscire da me facendomi provare un senso di vouto improvviso e sentendo un leggero piacere provocato un piccolo soffio d’aria fresca che aveva lambito il mio buco aperto ed arrossato.

Aprii gli occhi e lo vidi in piedi davanti a me che si masturbava con forza e decisione e pochi istanti dopo mi riempì la pancia ed il petto con il suo seme caldo ed abbondante accasciandosi successivamente al mio fianco.

Lo strinsi a me baciandolo dolcemente incurante che col suo seme lo stessi sporcando e sussurandogli dolci parole di ringraziamento.

Trascorsero alcuni minuti in cui appoggiai la mia testa sul suo petto prima che alzatosi, mi afferrò per un braccio e mi portò con sè nuovamente al fiume dove ci immergemmo rinfrescandoci e lavando via dai nostri corpi il sudore e i residui del suo piacere.
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