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Gay & Bisex

Costumino rosso 3


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
07.10.2023    |    7.316    |    7 9.2
"Per essere più comodo mi misi a gattoni sul sedile approfittando del fatto che la portiera dal mio lato fosse ancora aperta..."
Il racconto di Luca mi eccitava in maniera indescrivibile, mischiando la sorpresa di scoprire cosa i miei amici in gioventù avevano combinato all’elevato tasso di erotismo delle vicende raccontate.

Luca teneva saldo il mio cazzo duro tra le mani baciandolo e leccandolo ogni tanto mentre proseguiva nel racconto.

Come aveva potuto fare qualcosa con Michele sull’auto del papà di Giorgio?

Luca sapeva che desideravo con tutto me stesso capire come si fossero svolti i fatti e senza che io glielo chiedessi riprese il suo racconto.

“Una sera per la festa di San Lorenzo vi eravate organizzati per andare a mangiare e a ballare al locale che sorgeva in fondo alla palizzata poco prima del molo turistico.

Michele mi aveva avvisato che sareste stati tutti là e mi aveva invitato a fare un giro da quelle parti allettandomi con l’idea che qualcosa sarebbe potuto succedere.

Ovviamente non riuscii ad unirmi a voi anche se Michele continuava a lanciarmi sguardi divertiti mentre voi ballavate ed io chiacchieravo con due amiche che mi avevano accompagnato.

Verso mezzanotte Michele era andato al bancone del bar per ordinare l’ennesimo cocktail e passando davanti al mio tavolo mi aveva fatto un cenno con la testa.

Dopo qualche minuto lo raggiunsi mentre aspettava di ritirare la sua ordinazione e con aria indifferente mi disse: “tra quindici minuti al chiosco della spiaggia. Puntuale”.

Non mi diede il tempo di replicare e si allontanò velocemente tornando a ballare nella bolgia che si accalcava in mezzo alla pista.

Tornato al tavolo trovai una scusa e mi allontanai dalle mie amiche raggiungendo di soppiatto il posto convenuto.

Attesi ben più del quarto d’ora stabilito ma, quando mi ero quasi convinto ad andarmene, vidi un’ombra avvicinarsi notando la luce della sigaretta che stava fumando.

In fondo ero felice di potermi gustare il cazzo dì Michele col quale provavo sempre un enorme piacere.

Messa a fuoco la sagoma della persona che si stava avvicinando realizzai che non si trattava di Michele bensì di Filippo.

Rimasi sbigottito e senza parole mentre lui si appoggiava al chiosco accanto a me.

“Quindi è vero quello che mi ha raccontato Michele”

Non sapevo cosa rispondere rimanendo in silenzio con lo sguardo a terra.

Filippo mi prese un braccio avvicinandomi a sè e stringendomi mentre una sua mano mi accarezzava le chiappe infilandosi sotto i pantaloni.

Emisi un sospiro di piacere e meccanicamente appoggiai la mia mano sul suo pacco che trovai gonfio e costretto dentro ai pantaloni e agli slip.

Li abbassai senza fatica facendo sbucare fuori un bel cazzo, non lunghissimo ma veramente molto largo.

Mi inginocchiai e cominciai a succhiarlo non senza fatica.

Filippo mi teneva per le orecchie e mi scopava con decisione incurante del fatto che mi potesse soffocare col suo calibro.

E mentre mi infilava il cazzo giù per la gola mi riempiva di insulti come Troia e pompinara che sicuramente lo eccitavano ancora di più.

Forse per colpa dell’alcol o forse eccitato dalla situazione non duró molto e si scaricò nella mia bocca costringendomi ad ingoiare la sua sborra bollente.

Mi ordinò di pulirgli la cappella e una volta soddisfatto si infilò il cazzo nei pantaloni e se ne andò lasciandomi lì da solo a riprendermi.

Tornato nel locale tu stavi ballando con una mia amica e dopo poco ve ne andaste per proseguire la serata da soli mentre l’altra mia amica stufa di essere sola se ne voleva andare.

Usciti nel parcheggio incontrai Giorgio e Michele che stavano lasciando il locale e Michele si offrì di portarci tutti a casa.

Provai a rispondere che avremmo volentieri fatto una passeggiata ma la mia amica stanca accettó per entrambi il passaggio mettendomi in una situazione estremamente imbarazzante.

Arrivati alla macchina scoprii che c’era anche Filippo ad attenderci e quindi io e la mia amica ci sedemmo sui sedili posteriori con lui.

La prima ad essere accompagnata a casa fu la mia amica e Michele si offrì di accompagnarla sino alla porta di casa.

Io rimasi in auto con Giorgio e Filippo. Sentivo la tensione nell’aria con Giorgio che guardava fuori dal finestrino e Filippo che si massaggiava il pacco guardandomi.

Dopo circa una decina di minuti tornó Michele che sbattendo la portiera dell’auto cominció a lamentarsi di come la mia amica gli avesse concesso un limone ma non avesse voluto succhiarglielo.

Giorgio rimise in moto l’auto ma invece che entrare in paese si diresse verso la collina dove, una volta parcheggiato sul belvedere, cominciarono a fumarsi una canna.

Io ero seduto in mezzo a loro un po’ intimorito di cosa avrebbe potuto succedere.

Michele continuava a lamentarsi di come avesse le palle piene e diceva di invidiarti per aver concluso la serata in compagnia.

Poi all’improvviso, come era solito fare, decise per tutti che era ora di andare e tornati alla macchina disse a Filippo di sedersi davanti.

Salito in auto con Michele sul sedile posteriore,questi neanche attese che Giorgio mettesse in moto l’auto e si tiró fuori il cazzo prendendomi per la testa e spingendomi sulla sua cappella.

Lo presi subito in bocca fino alla base facendo emettere a Michele un gemito di piacere.

Sentii solo in lontananza Giorgio esclamare: “no cazzo dai, non sulla macchina di mio padre” ma continuai a godermi quel bel cazzo enorme che mi riempiva la gola.

Per essere più comodo mi misi a gattoni sul sedile approfittando del fatto che la portiera dal mio lato fosse ancora aperta.

Poco dopo sentii qualcuno armeggiare alle mie spalle e mi accorsi che i miei pantaloni e le mie mutande erano stati fatti scendere a metà gamba scoprendo il mio culetto.

Sentii il fresco dell’aria della notte poco prima di sentirmi aprire i glutei e capire dopo poco che qualcuno aveva iniziato a leccarmi il buchino.

Era per me una situazione nuova perche sino ad allora avevo solo fatto e ricevuto pompini.

La mia eccitazione era al massimo e succhiavo con una veemenza incontrollabile il cazzo di Michele che apprezzava la mia foga e mi aiutava con colpi di bacino ben assestati.

Quando però chi mi leccava il buchetto inserì lentamente un dito nel mio culo accadde l’imponderabile.

Quella sensazione inaspettata mi portó all’orgasmo cominciando a sborrare in modo incontrollato sporcandomi i pantaloni ma soprattutto il sedile dell’auto del papà di Giorgio.

Accortomi del casino che avevo combinato mi staccai dal cazzo di Michele poco prima che anche lui sborrasse imbrattando a sua volta il sedile posteriore.

Giorgio era furente per l’accaduto e in quel momento capii che era Filippo ad avermi leccato il culo con così tanta maestria.

Venni portato a casa immediatamente e praticamente scaraventato giù dall’auto da un Giorgio incazzato nero”.

Concluso questo racconto ero ancora più eccitato e avevo bisogno di scaricarmi nuovamente.

Afferrai Luca e lo feci girare scopandolo a pecorina e godendomi nella mente le scene che mi aveva raccontato e che avevano come protagonisti i miei amici.

Non durai molto ma in compenso gli riempii il culo di litri di sborra calda.
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