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Fabio - Il calcetto


di Membro VIP di Annunci69.it archer81
02.11.2019    |    13.045    |    1 8.4
"Si sentirono le risate di due uomini che uscirono dalle penombra e si avvicinarono a loro..."
Trascorsero diversi giorni da quel pomeriggio al capannone ma Alex non ricevette più alcun messaggio da Fabio nonostante vedesse che era spesso on line e che diversi utenti avevano lasciato dei feed back sul suo profilo.

Il ragazzo passò diversi giorni a interrogarsi circa quanto era accaduto ed ogni volta non poteva evitare di finire a segarsi furiosamente ripensando ai due operai e a Fabio ed immaginando a cosa sarebbe potuto succedere la prossina occasione in cui Fabio lo avrebbe ricontattato.

Alex non era mai stato neanche lontanamente sfiorato dal dubbio di non avere più nulla a che fare con l’uomo ma anzi intimamente attendeva con ansia il momento in cui avrebbe potuto rivederlo ed avrebbe potuto essere nuovamente a sua disposizione.

Erano passate forse due, forse tre settimane dall’incontro con gli operai amici di Fabio quando ad Alex arrivò una notifica di un messaggio da parte dell’uomo: “Centro Sportivo di Via Filzi; Mercoledì alle 21. Porta la roba per giocare a calcetto”.

Il ragazzo rimase alquanto sorpreso dal messaggio domandandosi se davvero dovesse andare a giocare a calcetto o se invece fosse solo il pretesto per una nuova situazione in cui essere a sua completa disposizione; cercò invano di capirlo in quanto Fabio non rispose ai messaggi che gli aveva mandato.

Giunse la sera dell’appuntamento ed Alex parcheggiò fuori dal centro sportivo cittadino con un discreto anticipo attendendo l’arrivo dell’uomo stazionando in piedi davanti all’ingresso col suo borsone. La struttura era molto frequentata ed il ragazzo attese scrutando tutte le persone che entravano ed uscivano domandandosi quali sarebbero stati i compagni di calcetto o, meglio, quali uomini avrebbero partecipato all’incontro.

Poco prima dell’ora convenuta apparve Fabio in compagnia di altri due uomini, probabilmente suoi coetanei, che si avvicinò al ragazzo dicendogli di seguirlo mentre gli altri due si presentarono a quest’ultimo con delle vigorose strette di mano.

Alex era tra il confuso e l’eccitato seguendo gli uomini fin negli spogliatoi dove fece conoscenza con gli altri membri del gruppo che lo accolsero con calore e con i quali, una volta cambiatosi velocemente, scese in campo per una partita di calcetto.

L’impegno del ragazzo fu premiato da un bel gol e dai complimenti di tutti i compagni al termine della partita quando, dentro allo spogliatoio, Alex attendeva che la situazione si evolvesse in qualcosa di più eccitante. Il ragazzo rimase seduto sulla panca a torso nudo aspettando, o forse sperando, che qualcuno facesse qualcosa per dare inizio a un gioco erotico che il giovane si aspettava come inevitabile.

Ed invece tutti i compagni, una volta fatta la doccia, lasciarono lo spogliatoio salutando allegramente ed Alex si ritrovò solo sotto la doccia in quanto Fabio se ne era andato senza neanche salutarlo; un senso di delusione pervase il ragazzo che aveva atteso quella sera sperando che l’uomo gli dedicasse le sue attenzioni.

Trascorsero diversi mesi durante i quali Alex ricevette spesso indicazioni per presentarsi al campo sportivo ma nulla accadde né prima né durante né dopo la partita e l’atteggiamento di Fabio risultò essere sempre freddo e distaccato nei suoi confronti nonostante il giovane avesse nel frattempo legato con tutti i membri del gruppo.

Trascorse l’inverno e giunse la primavera ed una sera dopo il calcetto Mirko, un uomo di circa 45 anni con un fisico definito ma con un filo di pancetta, chiese ad Alex se la settimana successiva avesse voluto vedere insieme a loro i quarti di finale di champions in cui sarebbe stata impegnata l’unica italiana rimasta in competizione.

Ovviamente il ragazzo rispose positivamente all’invito senza ormai nutrire più alcuna speranza di poter avere qualche approccio sessuale con i membri della squadra. La speranza seppur remota venne completamente spazzata via quando Alex seppe che Fabio non sarebbe stato presente alla visione della partita.

La sera convenuta la temperatura era decisamente calda ed Alex si presentò con un paio di jeans ed una tshirt a casa di Mirko con una cassa di birre. Il padrone di casa aprì la porta con dei pantaloncini leggeri ed una canottiera e si mise a ridere vedendo la birra portata esclamando che con tutta la birra che avevano portato avrebbero potuto bere per giorni interi.

Entrato in salone gli altri invitati erano comodamente seduti su due divani e su delle poltrone mentre Alex decise di accomodarsi su una sedia del tavolo su cui erano appoggiati snack, alcool e bibite.

La serata fu molto piacevole e Mirko approfittò più volte della posizione in cui Alex si era seduto per chiedere al ragazzo di servire da bere e da mangiare a tutti i ragazzi che non si risparmiavano soprattutto nel bere e commentavano ogni azione in modo cameratesco.

Terminato il match gli uomini si alzarono ed uscirono rapidamente essendosi fatto discretamente tardi mentre Mirko chiese ad Alex di aiutarlo a sbaraccare il casino che si era creato in soggiorno.

Il ragazzo fu estremamente disponibile ad aiutare il padrone di casa che al termine del lavoro stappò una nuova bottiglia di birra offrendola al ragazzo mentre erano in piedi in cucina.

Alex avvicinò la bottiglia alla bocca e diede una lunga sorsata mentre Mirko che lo guardava dritto negli occhi gli disse: “è un peccato che ci sia solo una bottiglia avvicinata a quelle belle labbra”. Il ragazzo rimase interdetto dalle parole dell’uomo e quasi si strozzò con la bottiglia.

Mirko si avvicinò ulteriormente al ragazzo che rimase bloccato tra il piano della cucina ed il corpo dell’uomo e proseguì: “dai non fare finta di niente chè ho capito che con Fabio non sei solo amico” mentre con una mano lo costringeva ad abbassarsi e ad inginocchiarsi davanti al suo inguine dove il suo pacco aveva preso vigore.

Alex capì quale fosse il suo compito in quel momento e senza attendere ulteriori ordini abbassò i pantaloncini dell’uomo ed estrasse il cazzo di quest’ultimo che era ormai turgido e se lo infilò in bocca cominciando un lento pompino con cui alternava leccate sulla cappella a profonde succhiate mentre con una mano massaggiava le palle dell’uomo che apprezzava il trattamento e riempiva il ragazzo di complimenti ed insulti in continuazione.

Trascorsero pochi minuti di quel pompino e Mirko fece alzare il ragazzo facendolo girare ed appoggiare alla cucina abbassando jeans e boxer quel tanto che bastava per poter infilare il cazzo nel culo del giovane dopo aver sputato sopra il buco.

Lo penetrò violentemente e senza alcuna rispetto scopandolo con il solo scopo di raggiungere velocemente il piacere che non tardò ad arrivare: dopo pochi colpi di cazzo Mirko si svuotò nel culo di Alex emettendo un grido gutturale e liberatorio e sfilandosi velocemente dal ragazzo che rimase accasciato sul pianale della cucina senza aver provato alcun godimento da quella scopata.

“Dai muoviti, rivestiti e sparisci che è tardi e voglio andare a dormire” furono le parole di Mirko per Alex che, ferito nell’orgoglio ed incurante della sborra che cominciava a fuoriuscire dal suo culo, alzò boxer e pantaloni e scappò dall’appartamento.

Facendo le scale ed uscendo dalla palazzina aveva il cuore in gola e avrebbe voluto piangere per l’umiliazione subita ma, giunto alla sua automobile, vide che un uomo era appoggiato all’abitacolo mentre fumava una sigaretta.

Avvicinandosi sempre più capì che la sagoma corrispondeva a Fabio e rimase impietrito a pochi metri domandandosi cosa ci facesse lì quell’uomo e soprattutto perché.

L’uomo gettò la sigaretta a terra fece cenno al ragazzo di avvicinarsi a lui cosa che Alex fece senza batter ciglio; lo abbracciò stringendolo fortemente e lo prese per mano trascinandolo tra gli alberi del piccolo parco accanto al quale era parcheggiata l’auto.

Giunti in un punto debolmente illuminato da un lampione poco distante, spinse Alex contro un albero e lo baciò con irruenza e con forza infilando la lingua nella sua bocca quasi volesse spingergliela in gola mentre con le mani accarezzava il corpo del giovane e ne palpava ogni angolo.

Lo fece voltare mentre gli leccava il collo e gli fece scendere i pantaloni e i boxer alle caviglie appoggiando il suo cazzo ormai duro alle natiche di Alex mente con le mani gli accarezzava il ventre ed i pettorali.

Lasciò che fosse il ragazzo a muovere il suo culo in modo da far scivolare il cazzo dell’uomo tra i glutei appoggiandolo al buco che era ancora lubrificato dalla sborra di Mirko. Fabio non forzò la penetrazione ma attese che fosse Alex a spingere il suo culo verso il cazzo permettendo che fosse il giovane a decidere l’intensità e la profondità della scopata.

Alex gemeva di piacere mentre Fabio lo teneva saldo con una mano sulle spalle un'altra che gli martoriava i capezzoli turgidi ed eccitati.

La penetrazione fu lenta e profonda e stimolò così tanto il ragazzo che raggiunse l’eiaculazione senza toccarsi schizzando a terra il suo seme ed ansimando ancora più forte tanto che Fabio dovette tappargli la bocca visto il luogo in cui si trovavano.

Il godimento del ragazzo fu così intenso che le contrazioni del suo culo arrivarono a spremere il cazzo di Fabio che non resistette e riempì nuovamente il culo del ragazzo che però questa volta aveva toccato il cielo con un dito e si sentiva quasi in estasi.

Fabio uscì dal culo di Alex permettendogli di alzarsi e di ricomporsi abbracciandolo nuovamente e stringendolo forte a sé.

Si accese una sigaretta e, fatto un tiro, guardando un punto buio tra gli alberi disse: “Mirko non è mai stato capace a far godere una donna, figuriamoci un uomo”. Si sentirono le risate di due uomini che uscirono dalle penombra e si avvicinarono a loro.

Alex potè riconoscere due compagni di calcetto.
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