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Il nipote sul camion 4


di Megaciccio
04.01.2020    |    21.685    |    30 9.7
"“Bravo nipotino, succhia bene, fai contento lo zio..."
Continuai a muovermi dentro di lui, ma rallentando il ritmo per godermi le ultime sensazioni, mentre Antonio ansimava sotto di me.
Come tirai il cazzo fuori dal suo culo lo sperma iniziò ad uscire a fiotti ed a scorrergli sulle gambe cicciotte.
“Antonio girati, che non abbiamo finito”
Mio nipote si girò con uno sguardo interrogativo.
“Non vuoi venire anche tu? Dai, fatti una sega.”
Antonio si afferrò il cazzo ed iniziò a masturbarsi.
Usando la mia sborra come lubrificante, gli ficcai due dita nel culo e presi a scoparlo con quelle, stimolandogli l’ano.
Contemporaneamente con l’altra mano gli strizzavo le tettine pizzicandogli i capezzoli.
Gemeva e si contorceva come un’anguilla. Allargava le gambe per farsi trapanare meglio mentre mi chiedeva di spingere più a fondo.
“Oh, Antonio mio, sei meraviglioso. Il tuo culo risponde agli stimoli magnificamente. Diventerai una fantastica porca da sbattere.”
“Oddio zio, si. Mi piace tanto. Sai stimolare così bene il mio buco! Mi piace tanto sentirti dentro”
Avevo due dita completamente conficcate nel suo culo, che estraevo, giravo e allargavo ritmicamente mentre guardavo la faccia di mio nipote contorcersi dal piacere.
Infilai un terzo dito ed entrò senza la minima fatica
“Oh si!!!!” Esclamò Antonio sommessamente.
La scena mi stava facendo tornare l’eccitazione persa.
Ormai era Antonio che muoveva il bacino cercando di affondare la mia mano sempre più dentro il suo buco.
Gli tiravo i cappezzoli verso l’alto facendoli inturgidire uno alla volta.
Il mio cazzo stava tornando incredibilmente duro da quanto la scena fosse degna del peggiore film porno.
Glielo avvicinai alla bocca.
“Succhialo Antonio, fai sentire allo zio quanto ti piace il suo lavoretto”
Antonio non se lo fece ripetere due volte: imboccò la mia cappella iniziando a succhiarla golosamente.
Ormai aveva abbracciato la sua natura di troia svuotacazzi ed iniziò a ciucciare avidamente il mio cazzo risucchiandolo dentro sempre più e ripulendolo dagli ultimi residui della sborrata precedente.
“Bravo nipotino, succhia bene, fai contento lo zio. Assapora bene la sborra ché dovrai berne ancora tanta nella vita”
Mi guardava con approvazione mentre la saliva gli colava dalla bocca.
Gli tenevo le gambe sollevate in aria, lui con una mano guidava il mio cazzone nella sua gola e con l’altra si teneva larghe le chiappe, io lo stantuffavano con le dita: ormai aveva abbracciato al sua natura di troia.
Ogni tanto si riassestava qualche colpo di mano sul suo pisello, da cui usciva precum a fiumi, sollecitato dai miei massaggi interni.
“Oddio zio, godo, godo tanto.”
“Sì, lo vedo porcellino mio. Sei proprio una lurida cagna rotta in culo”
“Sì, sì, sì zio. Godo, sto godendo. Godo con il culo!!!! Sì, sìììììì!!! Godoooo!!!!!!!”
Così facendo sentii il suo culo contrarsi attorno alle mie dita.
Il suo cazzo svettante iniziò a riversare sborra a profusione che schizzò ovunque fino a colpirsi il mento.
Io, infervorato dalla scena, gli spinsi il cazzo in gola e soffocandolo ricominciai a sborrare.
“Sì, Sììììì!!! Bevila!!! Bevila tuttaaa!!!!”
La mia sborra scorreva nella gola di Antonio che non ne perdeva una goccia mentre tremolante godeva del suo stesso orgasmo con spasmi di piacere.
L’abitacolo del mio camion ormai era permeato da un fortissimo odore di sesso che si propagava dai nostri corpi.
“Oh! OHH!!!” mentre con gli ultimi gemiti eruttavo altri schizzi di sperma sulla lingua di Antonio che la ingoiava avidamente, lui continuava a masturbarsi un cazzo rimasto ormai a secco, ma ancora voglioso di godere.
Gli tolsi le dita dal culo martoriato e raccolsi un po’ della sua sborra disseminata per tutto il suo petto portandogliela alla bocca.
Leccò incessantemente le mie dita fino a farle tornare pulite.

“Antonio” dissi, “direi che oggi per te è stata una giornata di nuove scoperte.”
“Sì zio, ho scoperto che mi piace farmi scopare il culo. E voglio che me lo riempi di sborra sempre come oggi”
“Oh, piccolino mio, di questo puoi stare più che certo! Ormai sei la mia piccola zoccola e ti aprirò il culo ogni volta che ne avrò voglia”


Da un’idea di Sborrasalentina

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