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Il piacere di fare la spesa


di Megaciccio
27.01.2017    |    17.876    |    13 9.2
"Avvicino la mia bocca al suo orecchio e gli mordo un lobo: "Bravo puttanella..."
Ma...quello sembra proprio....
No, non può essere.

E invece si, sembra veramente Luca.

Che ci fa qui?

Lo vedo muoversi tra gli scaffali dell'ipermercato.
Un giro tra i biscotti, uno tra le caramelle. Fa qualche domanda all'addetto del banco cellulari. Sembra essere da solo.

Interessante.

Ho conosciuto Luca in chat un po' di tempo fa. Simpatico, in foto carino. E devo dire anche di persona.

Lo seguo, voglio vedere cosa fa.
Se ricordo bene non abita qui vicino o lo avrei incontrato più spesso.

Ricordo ancora le prime volte che mi ha contattato. Al ragazzo piace stuzzicare con le parole, per poi ritrarsi al momento dei fatti. Ma dentro deve essere una autentica puttanella.
Diceva che avrebbe voluto provare il mio attrezzo, ma non mi ha mai voluto incontrare.
Mi piacerebbe proprio testare le sue doti di bocchinaro...

Intanto vaga per il centro commerciale; lo seguo a distanza facendo finta di scrutare le vetrine anche io.
Ha un visino d'angelo ed un culetto che non sembra male.

Entra in un negozio di abbigliamento e così faccio io. Sbircio distrattamente delle magliette mentre con la coda degli occhi controllo cosa fa lui.
Prende due camice ed un pantalone e si dirige alla zona camerini.
Uhmmm, potrei approfittare di lui nello spogliatoio. La cosa mi eccita, ma c'è troppo via vai e la commessa potrebbe notare.
Afferro una t-shirt a caso e lo seguo comunque.
I camerini offrono poca discrezione, con delle tende troppo strette per prestare un vero riparo alla vista. Mi sistemo in uno degli spazi di fronte senza chiuderlo e cerco di sbirciare di sponda, sfruttando il grande specchio davanti a me. Riesco ad intravedere una leggere peluria sul suo petto mentre prova le camicie e gli slip bianchi che gli disegnano due glutei sodi.
Io faccio finta di provare una maglietta, evidentemente non della mia taglia, mettendo in mostra il mio petto peloso. Ha sempre detto che gli piaceva molto, ma non riesco a capire se si accorge di me.

Saperlo lì ad un passo mi fa gonfiare il cazzo. Devo trattenermi dal non irrompere nel suo camerino e saltargli addosso.
Mi rivesto, ma lascio la camicia pendere fuori dei pantaloni, nella speranza che copra un minimo l'erezione.

Aspetto che esca facendo finta di guardare la vetrina di fronte.
Non fa compere ed esce.
Continuo a seguirlo; deve essere proprio da solo perché sembra girare a caso, senza cercare nessuno.

Poi, quando ormai sono stanco di quel giochetto, si dirige verso i bagni.

Di colpo un mare di idee mi frullano per la mente, una più porca dell'altra.
Sento il sangue che mi va alla testa..... e anche al cazzo.
Senza pensarci due volto percorro la stessa strada appena intrapresa da Luca.

Entro e non lo vedo.
L'occhiello rosso sulle due porte davanti ai lavandini mi fanno subito capire che sono occupati.
Penso che si sia chiuso dentro uno degli stalli e sto per desistere quando mi accorgo di un movimento in fondo alla stanza. Coperto dal muro delle toilette, vedo lui che si è sistemato agli orinatoi.

È il mio momento e senza pesarci due volte mi dirigo allo spazio subito di fianco.
Non sono ancora arrivato che ho già estratto il mio cazzo duro ed inizio a menarmelo con calma.
Tengo una certa distanza dall'orinatoio per essere certo che lui possa vederlo.
Ed infatti, senza girarmi mai, con la coda dell'occhio vedo che mi guarda interessato.

Continuo a masturbarmi lentamente e senza guardarlo gli dico:"toccalo"

Luca resta spiazzato, forse non pensava mi fossi accorto del suo sguardo su di me, e resta impietrito.

"Ti ho detto di prenderlo in mano", ripeto con voce ferma.
Ricordo che nelle sue fantasie immaginava di essere dominato, di trovare qualcuno che lo facesse sentire una troia, e gioco la carta dell'autorità.
Lui soccombe alla mia richiesta e timidamente allunga la mano.
Mi stringe prima delicatamente, quasi fosse intimorito.
Saggia le dimensioni e la turgidità del mio attrezzo.
È bravo, ci sa fare.
Si morde le labbra emozionato, la situazione gli piace.
Poi prende coraggio, mi afferra a piena mano e inizia a masturbarmi con decisione.
Mi piace. La sua presa decisa percorre tutta la mia mazza dalla cappella alle palle.
Intanto anche io mi do da fare.
Con la copertura del muro, allungo la mano dentro i suoi pantaloni ed inizio ad accarezzargli le chiappe.
Sono lisce e sode come le immaginavo. Gliele stringo e lui non si sottrae alla mia presa.
Si lascia andare.

Poi un rumore di chiavistello ed il cigolio di una porta ci fa capire che uno degli stalli si sta liberando.
Lui si blocca gelido ma gli sussurro: "non ti fermare".
Mi guarda incerto, ha paura di essere scoperto mentre mi lavora la verga.
Lo guardo accigliato mentre gli stringo forte una chiappa: "muoviti" bisbiglio.
Ricomincia il suo lavoro mentre l'uomo si sciacqua svogliatamente le mani e va via.
Avvicino la mia bocca al suo orecchio e gli mordo un lobo: "Bravo puttanella. Ti piace avere per le mani un bel cazzo, vero?"
Arrossendo accenna un si, mentre a me scappa un ansimo di piacere.
"Ora vediamo se sei una brava pompinara come penso. Forza, ciuccialo!" gli ordino con fermezza.
Luca mi guarda negli occhi e timidamente, con un po' d incertezza, abbassa la testa verso la mia cappella.
Il contatto delle sue labbra sul mio glande è stupendo. Lo prende subito tutto in bocca e lo succhia come fosse un ciuccio. Poi lentamente inizia ad ingoiare anche tutta l'asta.
È stupendo.
Pian piano prende il ritmo ed insaliva tutto il cazzo, facilitando l'operazione di bocchinaggio.
Mi insalivo un dito e torno all'esplorazione del suo culetto. Mi faccio spazio tra jeans ed elastici e perlustro lo spazio tra le sue chiappe alla ricerca di un buco da deflorare. Lo trovo, morbido e stretto come piace a me e penso che sarà piacevole scoparlo fino alle palle.
Geme ma lo ignoro; con l'altra mano gli afferro la nuca e inizio a spingere il mio cazzo tutto nella sua gola fottendoglia con decisione. Il rumore dei suoi conati rimbomba nella stanza.
Lo tira fuori dalla bocca ed un filo di salive crea un ponte tra le sue labbra e la mia cappella lucida.
"Ti piace vero? Lo vuoi sentire tutto!"
"Si", mi risponde con una filo di voce subito prima di ringoiare la mia mazza.
Gli blocco la testa ed inizio a scopargli la gola. Lui si sforza di allargarla più che può per farmi entrare il più possibile e quasi riesco ad infilzarlo fino a sbattere contro il suo mento.
"È ora di fare sul serio. Vuoi essere la mia zoccoletta?"
Luca mi guarda con occhi sbarrati ma fa un veloce segno di assenso.
Lo trascino nella toilette rimasta libera, lo giro con la faccia contro il muro e lo faccio chinare in avanti mentre lui distende le braccia per reggersi.
"Dimmi, cosa vuoi che ti faccia" gli chiedo mentre gli abbasso i pantaloni
"Scopami" ribatte
"Come"
"Forte"
"Come"
non capisce "...tanto"
"Come" ripeto per la seconda volta, mentre gli assesto un sonoro schiaffo sul culo
"Come una puttana"
"Bravo, così mi piaci, devi essere la mia zoccola"
Il mio cazzo è ancora umido e viscido della sua saliva.
Sputo un paio di volte sul suo buco e poi inizio ad allargarlo con le dita.
Si, ha un bellissimo buchetto.
Si stringe attorno alle mie nocche facendomi pregustare una grande cavalcata.
Lui geme per il dolore, ma non mi chiede di fermarmi anzi, agita il culo con fare voglioso.
"Shhh, fa piano! Non vorrai attirare qui tutto il centro commerciale!....o forse si!" gli dico ironico
Ma non è più tempo di scherzare, mi afferro il cazzo e glielo punto dritto sul buco del culo.
"Ora arriva"
Spingo la cappella dentro. Il suo buco è proprio stretto, ma la mia nerchia è più dura.
Cede sotto la pressione deflorandosi e lasciandomi passare. L'anello di carne mi strizza il cazzo per tutta la sua lunghezza mentre intono un lungo "siiiii!!!" che termina solo quando sento le mie palle sbattere contro di lui.
Sono entrato tutto con un lento e fantastico affondo.
Lo afferro per i fianchi ed inizio ad uscire. Il movimento contrario è altrettanto appagante e mi fa soltanto venire voglia di ripeterli entrambi.
Inizio a cavalcarlo senza tregua. Prima con calma per farlo abituare, non vorrei che il gioco si interrompa troppo presto. Ma presto alzo il ritmo.
Il suo buco resta stretto attorno al mio cazzo stimolandolo senza sosta; il suo sfintere mi aspira come una bocca vogliosa.
CL inizia a gemere rumorosamente, ma stavolta sono versi di totale godimento "si, scopami, sono la tua puttana, fammi diventare troia! Fottimi più forte!! Come scoperesti una zoccola!!"
Mi piace sentirlo implorare per avere ancora più cazzo nel culo, ma fa troppo rumore.
Allungo le mani e gli tappo la bocca, mentre spingo la verga ancora più a fondo nel culo.
Continuo a martellarlo senza tregua, il cazzo mi fa quasi male da quanto quel bel culo voglioso me lo sta strizzando, mentre sento la sua bocca contorcersi sotto le mie mani per il godimento.
Lo cavalco senza tregua fino a quando sento che sto arrivando a destinazione.
Lo afferro per le spalle e me lo strigo contro, non lo faccio scappare mentre sento l'orgasmo salire.
Ormai abbiamo abbandonato ogni prudenza e solo la voglia di sesso e piacere ci guida.
"Si puttana, mi fai godere!! Sto per sborrare!! Ti riempio il culo!!!!"
Luca ansima per il piacere, sento che sta venendo anche lui e infatti il buchetto si stringe ancora di più, se possibile, attorno alla mia asta dandomi il colpo di grazia.
Mentre anche lui gode, affondo fino in fondo il cazzo nel suo culo con rumorose bordate e scarico il mio sperma nel profondo del suo intestino. Sento la sborra farsi strada a forza nel mio cazzo pressato da quel culo voglioso e fuoriuscire a schizzi densi e abbondanti.
Continuo a premere fino a che sento le palle completamente svuotate.
"Hai un culo fantastico! Sei stata una zoccola stupenda!" dico mentre tiro fuori il mio cazzo da quel culetto da sogno.
Il buco stretto che tanto mi piaceva ora è una voragine larga dal quale inizia a fuoriuscire la mia sborra.
Ci ficco due dita dentro e le rigiro per bene impregnandole del mio succo, poi gliele ficco in bocca.
"Succhia puttanella, è così che fanno le vere troie"
Ancora chinato lui ubbidisce voglioso e vorace, ripulendomi tutte le dita ed assaggiando il mio sapore.

Mentre cerca ancora di rialzarsi con le gambe indolenzite ed il culo grondante sborra, mi richiudo i pantaloni ed apro la porta dello stallo per uscire.
"Cazzo", penso. Esattamente davanti la nostra toilette c'è un uomo impietrito con lo sguardo allucinato che mi fissa. Deve aver sentito i rumori fuoriuscire dal nostro cubicolo e aver capito tutto.
Prima guarda me, poi il suo sguardo mi supera e fissa interessato il buco aperto e spanato di Luca che da bella mostra di se mentre lui cerca di rialzarsi.
Mi sposto un po' per lasciarlo ammirare e mi allontano.
Non sono ancora uscito dal bagno che si è già aperto i pantaloni e chiuso la porta alle sue spalle.
Per Luca è in arrivo un'altra bella cavalcata.
Ma a lui non dispiacerà, è la mia nuova piccola puttanella ma in fondo dentro è una grande troia.


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