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Gay & Bisex

Nella sala di Sandro 2


di Megaciccio
30.07.2015    |    9.667    |    3 9.4
"La prima che si comportava come mi ero comportato io con qualche ragazza, ricercando il massimo piacere..."
Sandro rialzò la testa dal mio bacino asciugandosi le labbra dalla sua saliva e, probabilmente, dai miei umori, massaggiandosi la mandibola.
"Beh, direi che ti è piaciuto molto, anche se è una cosa da recchioni....mi hai quasi soffocato con il tuo cazzo. Pensavo non lo avresti tirato più fuori!"
"Oddio....scusa....non volevo farti male..."
"Ti è piaciuto"
"....certo, molto!"
"E allora non scusarti. Del resto avrei potuto fermarmi anche io e invece ho continuato perché mi piaceva. E poi......sono abituato a calibri maggiori " mi disse con un sorriso beffardo.
La mascella mi cadde per terra. "Come ti è piaciuto.....come sei abituato....."
"Dai, non ci restare male e non fare il verginello!!!! Ci sono cose che non ti ho mai raccontato. Se vuoi lo farò, ma più tardi. Ora vorrei venire anche io!!!!"
"Sì, scusa, non ci pensavo. Vuoi vedere un'altro filmato?" Dissi ingenuamente
"Veramente vorrei che mi dessi una mano"
"mm. .....In che senso? No, sai, non vorrei avessi frainteso. A me piace la passera!!!!!"
"Sì, certo, a te piace la passera. Come se non avessi visto come mi guardavi....no, come mi fissavi!!!! E come me lo stringevi! !!! Mi hai fatto quasi male. Non stringi così forte il cazzo ad un altro uomo se ti piace solo la passera. .."
"No, guarda, è stato il momento, la confusione....non so cosa mi sia preso......"
"Senti Fabrizio, facciamo così. Io ti ho fatto godere, e lo hai fatto alla grande."
"Puoi dirlo forte!!"
"Bene, sarebbe gentile se ricambiassi un minimo il favore"
Lo guardai con lo sguardo vuoto per alcuni secondi poi continuò posizionandosi in piedi davanti a me:"andiamo avanti a step, l'importante è che iniziamo, poi quando vuoi ci fermiamo. Il mio pisello in mano l'hai già preso, ricominciamo da lì e vediamo dove arriviamo"
Sandro era davanti a me nudo, con il cazzo in tiro, dritto, che puntava ai miei occhi.
Mi piaceva scopare la fica, mi piaceva leccarla, succhiare le tette. Un paio di volte l'avevo anche messo in culo a una ragazza che riottosa cercava di sottrarsi per poi allargarsi le chiappe chiedendomi di spingere di più. Ma questa situazione assurda e senza senso mi turbava, incuriosiva e forse, dentro di me, la bramavo da parecchio.
Ora riuscivo ad avere un quadro più completo della situazione e di Sandro, che restava in attesa di fronte a me. Con le sue spalle larghe, la rada peluria castana che dell'addome si inspessiva raggiungendo il suo pube dove si raccoglieva e scendeva verso lo scroto che, notavo solo ora, era depilato, l'uccello leggermente arcuato verso l'alto con una bella cappella turgida. Mai avevo potuto osservare un corpo maschile così da vicino, potendone studiare certi dettagli.
E in un momento di pazzia decisi. Allungai la mano verso di lui e gli afferra l'asta rigida.
"Evvai!" Esclamò sommessamente Sandro "si, massaggialo così, con un po' di delicatezza. Hai una buona mano, delicata"
Cercai di orientarmi sul quel nuovo corpo e da quella nuova posizione, così inusuale.
Inizia tirando bene il prepuzio verso il basso, per poi ritirarlo su un paio di volte. Pensai che se piaceva a me quando mi masturbavo, sarebbe piaciuto anche a lui. Poi massaggiai le palle. Poi iniziai a fare entrambe le cose utilizzando tutte e due le mani.
Nel frattempo Sandro si accarezzava il corpo: il sedere, le spalle ed il petto. Stuzzicava i capezzoli e ogni tanto giocava anche con i miei, cosa che mi piacque parecchio.
Era bello, piacevole. Non credevo che mi sarebbe piaciuto menare il pisello di qualcun altro.
Mugugnava godendosi il mio tocco; cercavo di sfiorarlo delicatamente come aveva fatto lui poco prima con me e mi dava indicazioni su dove gli piacesse essere toccato maggiormente.
Tre cose mi colpirono di quella prima esperienza . La prima che si comportava come mi ero comportato io con qualche ragazza, ricercando il massimo piacere. La seconda fu che io stesso cercavo di sforzarmi al massimo per dargli piacere. La terza che, diversamente da me, lui si preoccupava costantemente che io stessi bene e che continuare mi piacesse, cosa della quale io non mi ero mai preoccupato con nessuna compagna di sesso.
Cercavo di lavorarglielo meglio possibile quando Sandro mi chiese "dai, prendilo in bocca"
"E no, io quella cosa lì non la faccio proprio" dissi in tono secco
"Quale scusa" chiese lui
"Quella cosa dell'ingoio!!!! Non ci pensare proprio!!!!
Mi guardò divertito. "Ti ho già detto che faremo solo quello che vorrai, non mi credi? Ma almeno proviamo a fare qualcosa!! Tranquillo, non era mia intenzione arrivare a quel punto, anche se da come ti dedichi a me penso che presto mi chiederai tu di venirti in bocca"
Di nuovo rimasi a bocca aperta.
"Procediamo per gradi mi propose "inizia baciandomelo e vedrai che piano piano vorrai leccarlo sempre più."
Poco convinto riafferrai il cazzo con la mano destra e lo avvicinai alle labbra. Iniziai come mi aveva suggerito lui, baciandolo sulla cappella.
La pelle sul suo glande era tesa e liscia.
Il sangue la riempiva trasmettendomi il suo calore attraverso i tessuti.
Lo baciai sopra. Poi di lato. Poi sotto.
Continuai a scendere lungo l'asta e sentire il tepore di quel randello di carne sul viso fu meraviglioso. Mi piaceva la rigidità di quel cazzo, ma anche la delicatezza di quella pelle e la tortuosità dei vasi sanguigni che lo solcavano donandogli una forma irregolare. Lo baciavo e lo strusciavo sulle labbra, sulla faccia, colmando le narici con l'odore del suo pube che mai avrei pensato potesse essere così piacevole.
Scesi fino alle palle dove ebbi qualche difficoltà in più. Ogni tanto guardavo in alto ed incontravo gli occhi di Sandro che mi osservava beato e soddisfatto, compiacendosi di quanto facevo.
Provai a succhiargli i coglioni, ma forse fui troppo irruento e lui si ritirò appena, gemendo.
Risalii piano la strada da poco compiuta e quando tornai in cima mi venne spontaneo: tira fuori la lingua e diedi una bella leccata tra il frenulo e la punta del cazzo. La cosa sorprese anche me, ma mi stava piacendo e decisi di andare avanti. Continuai a leccare tutta la cappella con veloci colpetti di lingua, poi con lappate circolari.
Il ghiaccio era rotto, ormai ero pronto: aprii la bocca ed avvolsi tutto il glande tra le mie labbra, succhiando appena.
Sandro emise un profondo sospiro di godimento e capii di stare procedendo bene.
Iniziai un lento movimento oscillatorio, andando su e giù su quella cappella e ad ogni movimento quel cazzo, che ormai trovavo meraviglioso, spariva un po' di più nella mia bocca.
La sua grandezza mi riempiva la bocca, la sua consistenza appagata il mio palato, il suo sapore colmava le mie papille gustative.
Si, avevo capito quello che forse avevo sempre saputo ma che non avevo mai avuto il coraggio di dire: mi piaceva il cazzo.
Iniziai a pompare come meglio potevo quel pisello duro che teneva le mie labbra occupate.
Sandro muoveva leggermente il bacino per accompagnarmi, fino a che non appoggiò le mani sulla mia testa per dettare il ritmo.
Ogni tanto lo estraevo per respirare meglio e ne approfittavo per leccarlo nella sua interezza. Riprovai anche a leccargli le palle; Sandro me le offrì dicendo di fare con delicatezza. Per non commettere lo stesso errore inizia lavorandole con la lingua per ricoprirle di saliva e, una volta rese più scivolose, le risucchiai nel mio cavo orale dove le ciucciai come fossero caramelle. Sandro godeva del trattamento e mi invitava ad andare avanti. Forse ero già diventato bravo, pensai.
Dopo un po' di quel lavoretto si stacco da me e guidò nuovamente l'attrezzo nella mia bocca.
Lui godeva,mugolava e spingeva. Io, preso dalla passione del momento, lo lasciavo fare e lo assecondavo, cercando di ingoiare il più possibile. Lo sentivo agitarsi nella mia bocca. Il suo cazzo combatteva una doppia guerra con la mia lingua, che cercava di avvinghiarlo, ed il mio palato, che non gli consentiva di andare più a fondo.
I nostri movimenti si facevano più rapidi, mentre massaggiavo i suoi coglioni penzolanti.
Mi chiedeva di ingoiarlo di più, ma non c'è la facevo, ero già al massimo. Ad un certo punto glielo dissi anche e lui mi rispose "ma cosa dici, sei appena all'inizio delle tue possibilità. Devi essere più fiducioso, più aperto. Ti devi rilassare, non posso fare tutto da solo. Tu devi solo controllare l'istinto di vomito e rilassare la gola"
"La gola???"
"Sì Fabrizio, rilassa la gola e lascia fare a me"
Detto questo, prima mi baciò sulle labbra, lasciandomi scioccato, poi mi afferrò per il mento, mi ordinò di aprire la bocca e vi reintrodusse quel suo cazzo che ormai volevo soddisfare.
Da principio pompò delicatamente, poi con maggior decisione. Sentivo la cappella sbattere sul fondo della mia bocca, cercando di farsi strada, trovando un muro chiuso.
"Rilassa la gola, come se non dovessi fare nulla" mi disse " come se stessi solo respirando"
Mi concentrai, cercai di rilassare la gola e la glottide. Sentivo quella cappella, che sembrava enorme, fare forza e ad un certo punto passare.
Sentii le mani di Sandro che spingevano a se la mia testa poi, all'improvviso mi ritrovai i peli sopra il suo cazzo che mi solleticavano il naso riempiendomi del suo odore e qualcosa che sembravano tanto i suoi testicoli sbattersi sul mento.
Sandro emise un sonoro "si!!!!!!" ed iniziò a muoversi freneticamente avanti ed in dietro.
Io sentivo questo tubo, come una sorta di sonda, che si era fatta strada dentro di me e stava esplorando la mia gola. Percepivo chiaramente la sua cappella muoversi su e giù ed il mio stretto esofago stringersi attorno quella mazza di carne, mentre Sandro mi teneva la testa bloccata con le mani per poter spingere più a fondo
La cosa non duro molto: presto sentii i conati di vomito prendere il sopravvento ed il bisogno di respirare farsi pressante.
Sandro, che evidentemente conosceva bene il gioco, non attese di venire spinto via, ma dopo pochi movimento di bacino estrasse il cazzo dalla mia gola permettendomi di prendere aria ed alleviare il riflesso dei conati.
"Hai una bocca fantastica!!! Mioddio come mi fa godere!!! Hai visto, non è stato difficile, hai imparato subito!!!! Ti è piaciuto??"
Io annuivo mentre cercavo di riprendermi e capire cosa stessi facendo.
Stavo concedendo la mia bocca ad un uomo perché mi usasse per il suo piacere, e la cosa non mi era affatto sgradita!!!
Il sapore del suo cazzo, l'odore del suo cazzo e, per finire, l'intrusione del suo cazzo dentro di me mi stavano arrapando. Si, il mio cazzo era di nuovo duro. Provavo piacere nel far godere un uomo, nel toccargli l'uccello, nel succhiargli il cazzo. La cosa mi sconvolgeva ma mi piaceva allo stesso momento.
"Rifallo" dissi a Sandro guardandolo negli occhi.
Sandro mi guardò con una luce di lussuria negli occhi ed infoiato dalle mia parole mi si avvento sopra.
"Aspetto, aspetta!!" Aggiunsi mentre lo bloccavo con un braccio teso "ma non mi venire in bocca, sia chiaro!!"
"No, tranquillo, te lo prometto" disse mentre già riaffondava il suo mattarello tra le mie labbra..
Sandro spingeva il cazzo nella mia bocca come un caterpillar, alternando spinte contenute ad affondi profondi che terminavano nel mio esofago.
Io intanto con una mano gli accarezzavo e strizzavo i coglioni mentre con l'altra mi segavo l'uccello, completando il mio senso di appagamento sessuale.
Nella foga dell'amplesso orale Sandro era salito in piedi sul divano, mentre scopava la mia testa ormai bloccata tra il suo bacino, che si avvicinava ritmicamente, e la spalliera, che non mi permetteva di fuggire.
Questo rapporto orale passivo stava facendo crescere sempre più la mia eccitazione. Sentivo i capezzoli turgidi e sporgenti. Con le mani accarezzavo il corpo di Sandro arrivando anche ad afferrarlo per le chiappe per tenerlo maggiormente saldo nella mia bocca. Mi sentivo il cazzo scoppiare dalla voglia di sborrare.
Sandro ormai non aveva più ritegno. Cercava di sfruttare ogni angolo della mia bocca pur di godere. A tratti mi bloccava muovendo velocemente il cazzo nelle profondità della mia gola, come si farebbe con una figa calda e umida; altre volte mi schiacciava la faccia contro il suo pube per alcuni secondi. Questo ultimo gesto, se da un lato mi creava più difficoltà nel contenere i conati, dall' altro mi arrapava più di tutto il resto. Sentivo anche un liquido vischioso che si mischiava alla mia saliva. Era il suo precum che ormai usciva generoso, segno della sua grandissima eccitazione. Non mi preoccupai ed ingoia tutto, voglioso di assaporare quella esperienza al completo.
Ad un certo punto i suoi movimenti si fecero più ritmati, secchi e profondi. Riaffondó un paio di volte nella mia gola togliendomi il respiro poi iniziò a rantolare "vengo, vengo, vengo!!!!!"
Mi irrigidii per paura che non mantenesse la sua promessa. Invece all'ultimo momento estrasse il suo cannone dal fodero che lo aveva lubrificato negli ultimi minuti. Si afferrò l'uccello e con pochi veloci colpi di mano eruttò la sua sborra schizzandomi addosso.
Le perle del suo seme ricoprirono il mio petto ed i peli ricci e neri, come fossero un albero di natale. Il calore di quello sperma mi donò una sensazione di appagamento e benessere mai provata e nel vedere Sandro che, impugnandosi saldamente il cazzo, con la mano dava le ultime sgrullate soddisfatto al suo uccello gocciante mi fece venire in mente che forse si, avrei voluto sentire in bocca quella bianca crema.
Preso da questo pensiero il mio cazzo mi ricordò di avere anche lui bisogno di appagamento, e mentre la mia mano lo segavo piano ma deciso, iniziai a sentire la pressione risalire dalle palle.
Mi sporsi in avanti per inondare il pavimento con il mio godimento, quando prontamente Sandro si mise carponi davanti a me aprendo la bocca.
Non feci in tempo a fare nulla. Senti la sborra scorrere per tutta la lunghezza del mio cazzo ed eruttare.
Uno,
due,
tre fiotti di liquido chiaro colpirono Sandro sul volto, mentre altri gli volavano sui capelli e sulle spalle. Godevo, di un godimento che partiva dalla base del cazzo e si sfogava sulla sommità della cappella provocandomi delle strane ondate di piacere. Non avevo mai provato una sensazione simile e mai più l'ho provata.
Avevo goduto in maniera incredibile e, spossato, mi buttai con le spalle sul divano, mentre Sandro con la lingua cercava di leccarsi dal volto tutto lo sperma che poteva.
"Scusami" gli dissi sorridendo "io volevo venire per terra come mi avevi chiesto!"
"E no, mio caro, in questa casa non sprechiamo nulla!!!!"
Scoppiammo entrambi a ridere soddisfatti


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