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Gay & Bisex

La palestra, la doccia e la...


di Megaciccio
08.01.2020    |    21.200    |    12 9.2
"Per fortuna ora arriva il mio momento preferito, quello che paradossalmente a volte è il più faticoso: la doccia..."
Finalmente relax.
Mi domando chi me lo faccia fare ad andare di corsa anche la sera, anche una volta terminato il lavoro di ufficio.
E invece vengo quattro o anche più volte a settimana in palestra, a cercare di perdere i chili di troppo e a tentare di mettere su qualche altro muscoletto.
Anche oggi allenamento intenso, tra bicipiti, tricipiti e spalle.
Per fortuna ora arriva il mio momento preferito, quello che paradossalmente a volte è il più faticoso: la doccia.
Sono un appassionato di doccia. Non mi parlate di vasche, cascate cromatiche o idromassaggi.
Io adoro fare la doccia.
Un solo e semplice getto d’acqua calda che ti sbatte addosso, ti massaggia la pelle ed i muscoli e, scorrendo via, porta con sé tutto lo stress.
Certo, dopo un’ora a sollevar pesi, anche lavarsi può diventare faticoso, ma non rinuncerei mai a quei 10 minuti sotto l’acqua che per me sono oro.
Sicuramente se la facessi a casa potrei farla con più calma e tranquillità, ma anche la palestra ha i suoi vantaggi.
Frequento ormai da alcuni anni un centro sportivo vicino a dove lavoro. Abbastanza grande e attrezzato, nonché molto frequentato.
Con il passare del tempo ho capito quali sono gli orari migliori. Quelli più affollati, quelli più tranquilli e mi sono scelto la fascia oraria adattandola alle esigenze lavorative e del resto della mia vita.
Voi penserete che ho preferito il momento della giornata con meno assembramento. E invece no…
No, perché il bello della palestra è che oltre ad allenarti devi anche cambiarti e quello è il momento che già da solo vale tutti i soldi dell’iscrizione.
Si, perché, forse non ve l’ho ancora detto, il corpo maschile non mi lascia totalmente indifferente.
Certo, ho avuto diverse fidanzate e compagne più o meno fisse, un matrimonio fallito alle spalle, ma anche una buona dose di avventure con uomini e devo dire che non sono state affatto male.
Per cui, se durante gli esercizi posso ammirare i muscoli contrarsi, è durante i cambi di abbigliamento che posso contemplare appieno i fisici dei miei compagni di allenamento.
Quindi, tornando ai miei orari, in genere opto per dei momenti con un affollamento medio.
Già, perché mi sono accorto che con troppa gente non si riesce a rimirare nulla, mentre con troppo poca non c’è nulla da guardare.
Nel corso del tempo ho avuto modo di deliziarmi osservando diversi uomini: dai ragazzi slanciati e muscolosi, con i sederini sodi che correrei a mordere e leccare, agli uomini dal fisico prorompente che pensano solo a quale muscolo allenare alla prossima occasione, dal cinquantenne sovrappeso in cerca disperata di dimagrimento, al tipo ultratimido che va a farsi la doccia con le mutande.
Come avrete capito, per me la palestra non è solo occasione di sport, ma di vero arrapamento.
Comunque sia, non cerco sputtanamenti, quindi oltre qualche sbirciata discreta non ho mai fatto altro.
Ma torniamo al mio momento preferito: la doccia.
Bene, in questa palestra ce ne sono 8; divisi da un corridoio, 4 soffioni si fronteggiano uno di fronte all’altro, divisi da un separatore laterale ma senza alcun tipo di porta o tenda che protegga dagli spazi davanti.
In genere mi reco ad una delle terze. In questo modo ho la possibilità di controllare gli occupanti di tutti gli spazi e poter decidere rapidamente se indirizzarmi verso uno differrente. Spesso punto le vittime del mio voyerismo durante l’allenamento, tra i manzi presenti in sala, e prendo la doccia libera con la linea di visuale più diretta possibile.
Quanti maschi mi sono squadrato in questo modo! Belli e brutti, grassi e magri, pelosi e glabri. Il piccoletto con il cazzo più lungo di un cavallo o il body builder minidotato, come vuole il luogo comune.
Palle enormi, cazzi pendenti, piercing, tatuaggi e ogni genere di stranezze.
Voi vi starete chiedendo: ma dove vuole andare a parare questo qui?
Bene, come detto io in genere più di un’occhiata fugace non mi concedo. Ma sembra che non tutti siano della mia stessa idea.
È successo che una sera in cui per cause di forza maggiore mi si è fatto un po’ tardi, mi sono trovato in palestra ad un’ora diversa dal solito.
Pian piano tutte le facce conosciute salutano andando via e restiamo in pochi. Anzi in due. Io e un ragazzo che non ho mai visto.
Non sembra male, un bell’orsetto. Giovane, avrà sui 20-25 anni, scuro di capelli e di carnagione. Ha peli neri che gli spuntano da ogni centimetro di pelle visibile ad occhio nudo, spalle larghe, schiena ampia, gambe robuste e una bella pancetta tonda che forse cerca di perdere con qualche ora di allenamento.
Lo osservo un po’ da lontano nelle pause di recupero. Come la maglietta aderente gli fascia il busto mentre solleva il bilanciere o come i pantaloncini gli delineano il pacco.
Proprio un ragazzo interessante. Ma decisamente troppo giovane per me che vado quasi per i 50.
Come si dice, CBCR: cresci bene che ripasso.
Termino gli esercizi, riprendo le mie cose e vado nello spogliatoio. Mi sgranchisco un po’ i muscoli mentre mi spoglio.
Ciabattine, accappatoio, bagno schiuma e sono pronto per la mia tanto agognata doccia.
Mentre vado passo davanti lo specchio a tutt’altezza che i patiti usano per controllare i progressi dei loro sforzi. C’è uno che ci passa 10 minuti davanti, contraendo ogni muscolo del corpo, completamente nudo: uno spettacolo!
Mi osservo un secondo e penso, come al solito, che non sono poi tanto malaccio.
Certo, ho avuto diversi complimenti nel corso degli anni, ma faccio fatica a credere a chi è lì davanti a me mentre brama di mettermi le mani addosso…
Faccio parte della fortunata categoria degli orsi. Molto pelo, nero e lungo, su torace, braccia e gambe.
Ne vado molto fiero e lo sfoggio con orgoglio. Solo sul pube qualche volta lo spunto appena, per favorire pratiche orali di cui sono appassionato.
Gli anni di palestra mi hanno dato anche una buona struttura. Braccia e gambe toniche, bei pettorali e spalle larghe. La mia passione per la buona tavola ha contribuito a ricoprire il tutto con un buon strato di ciccia e mi ha donato una bella pancia, tonda e soda, oltre a due belle chiappone. Il tutto, come detto, ricoperto da una fantastica peluria.
Onestamente mi piaccio. Se mi incontrassi per strada mi girerei a guardarmi e ci proverei con me stesso.
Proseguo per la mia meta. Sapendo di essere praticamente l’ultimo avventore, non mi preoccupo di quale doccia scelgo, apro l’acqua calda ed inizio a godermi il getto tiepido sul corpo, mi insapono massaggiandomi e inizio a risciacquarmi.
Ad un certo punto, mi giro e vedo il ragazzotto. Ha occupato lo spazio davanti al mio, probabilmente mentre mi risciacquavo le orecchie perché non me ne sono proprio accorto, e si sta abbondantemente insaponando anche lui.
Azz... ma quanto è bono questo orsetto. Avessi vent'anni di meno...
È proprio sodo, con due tettine appuntite che gli stanno proprio bene. Un folto triangolo di peli leggermente increspati che gli adornano il petto e una pancia che sembra un pallone, sferica e dritta.
Per alcuni versi mi somiglia,ma io sono più un muscle-bear mentre lui è più tondo, quasi “boteriano”.
Mentre mi sciacquo cerco di dare uno sguardo anche al resto.
Sembra fornito di una interessante dotazione: un cazzo discreto, due belle palle sporgenti che gli spingono all’infuori anche il pisello, un bel sederone che lascia intravedere appena lo spacco per il buchetto.
Cavoli che fregno!! Me lo scoperei se potessi.
Mi rendo conto che mi sto facendo trasportare un po’ troppo dalle mie fantasie. Il cazzo mi si sta indurendo. Mi giro verso la parete prima che la cosa diventi imbarazzante. Ripensandoci potrebbe quasi essere mio figlio. Mi insapono le gambe e mentre me le sciacquo mi rigiro per dare un'altra occhiata.
Lui si sta insaponando proprio l’attrezzatura. È tutto uno sballottamento ipnotico di coglioni e pisello, che vanno su e giù.
Si gira e si insapona schiena e sedere. Si pulisce bene tra le chiappe e poi si rigira.
Cavolo, ha il cazzo barzotto. Appena appena scappellato, gli disegna una leggera curva all’insù. L’acqua proveniente dal petto ci scorre sopra e salta come fosse un trampolino.
Accidenti, mi sto eccitando di nuovo!
Imbarazzato alzo gli occhi per vedere lui da che parte sta guardando, per capire quanto posso ancora indugiare nel rimirarmi quello spettacolo.
Cazzo, ma questo mi fissa!!! Mi ha sgamato di brutto!! Che figura di merda. E ora come faccio.
Preso dal panico cerco di fissarlo solo sul volto, o di spostare lo sguardo, ma è troppo bono e non riesco più di tanto.
Ad un certo punto però vedo che mentre continua a fissarmi, si afferra il pisello. Lo scappella lentamente poi lo ricopre di nuovo.
Vede che io non distolgo lo sguardo e comincia a masturbarsi.
Si afferra il cazzo e parte un fantastico sue e giù. La fava gli si drizza mentre la accompagna con la mano. Socchiude gli occhi mentre a martello continua a farsi un fantastico segone.
Io resto lì davanti imbambolato con gli occhi sgranati. Sento il mio cazzo che cresce anche lui e istintivamente lo afferro.
Inizio a segarmi anche io mentre lo osservo. Il suo braccio che si contrae mentre si masturba mi eccita.
Ora guarda anche lui il mio pisello e con gli occhi mi incita ad andare avanti.
Si tocca un capezzolo e se lo tira ansimando; poi passa all’altro palpandosi tutto il petto.
Vorrei fiondarmi lì a succhiarglieli, ma qualcosa mi blocca. Guardare la scena mi eccita e voglio godermela fino alla fine.
Sento il precum scorrermi fuori dalla cappella.
Lo spettacolo mi piace e lui se ne accorge.
Con la mano libera inizia ad accarezzarsi tutto il pelo, a strusciarsela sulla pancia. Si afferra le palle e se le tira un po’, quel tanto che basta ad emettere un gridolino di piacere, mentre con l’altra continua a lavorarsi la nerchia per tutta la lunghezza.
Sono sempre più eccitato. La vista del glande violaceo che appare e scompare nella sua mano, il suo ansimare pesante, l’acqua che scorre sul suo corpo disegnandone la massa e agitandogli la peluria è una scena troppo eccitante.
Poi lo vedo inarcarsi all’indietro. Si appoggia appena al muro, la sua mano accelera la masturbazione. I muscoli delle sue gambe che si gonfiano e si contraggono.
Schizza! Getti di sborra calda eruttano dal suo cazzo curvo e svettante. Il suo viso si contorce di piacere mentre, con la bocca aperta, cerca di bloccare le sue grida di godimento. Uno, due, tre, quattro fiotti!!! Alcuni superano il bordo della sua doccia e atterrano molto vicino alla mia.
La sua potenza sessuale è enorme. La sento su di me guardando il suo sperma volare nell’aria e i numerosi rivoli che vi restano appesi alla cappella, viscosi, bianchi e lunghi.
Io continuo a segarmi mentre lui si pulisce il cazzo gocciolante.
Poi chiude l’acqua, ma invece di andare via, varca la soglia della mia doccia e mi afferra il cazzo.
Io resto lì a bocca aperta.
Mi stringe forte; ne saggia la rigidità e la circonferenza.
Poi inizia a segarmi. Arrogantemente, con vigore.
“Forza sborra”, mi sussurra.
Non capisco più nulla. La sua mano che mi massaggia è fantastica. Preso dall’eccitazione chiudo gli occhi e mi abbandono ad un potente orgasmo.
Sento la sborra che esce a getti dalla cappella e lui che non smette di segarmi.
Continua a martoriarmi fino a che non si rende conto che ormai ogni goccia di sperma è uscita e sono a secco.
MI fissa negli occhi e senza dire una parola mi spalma il mio succo su tutto il petto.
Poi se ne va.
Al porcellino piace giocare, penso.
Mi sciacquo velocemente, ripulendomi dal mio stesso seme. Afferro accappatoio e sapone per raggiungere il ragazzotto, ma come svolto l’angolo lo vedo con i capelli tutti bagnati mentre si allaccia una scarpa.
Mi guarda, afferra la sua borsa e fugge via verso la porta.
Non potevo certo seguirlo nelle condizioni in cui ero.
È stata un esperienza incredibile e già mi chiedo se rivedrò mai quel bell’orsetto.


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