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Fratelli bruttini 7 - ultimo capitolo


di Kainman
25.02.2020    |    2.948    |    8 9.6
"Diceva che a lui ogni tanto capitava di farlo con qualche ragazza e quindi non ne sentiva il bisogno di darmi quel primo dolore..."
---continua da Fratelli bruttini 6
Dopo quel pomeriggio di passione in cui persi la mia verginità con Federico, i nostri rapporti rimasero uguali, con l'aggiunta del rapporto anale, ogni tanto, in cui facevo la parte da attivo. Quando capii che ormai la mia penetrazione non la subiva più in modo doloroso, gli chiesi se volesse che ci invertissimo i ruoli anche in quello. Lo chiesi perché mi sentivo a disagio a non restituirgli il favore, ma ne ero un dubbioso.
La sua risposta fu sempre negativa, per i successivi mesi, e glielo chiesi diverse volte. Diceva che a lui ogni tanto capitava di farlo con qualche ragazza e quindi non ne sentiva il bisogno di darmi quel primo dolore. Al contrario, io, non avevo ancora avuto esperienze sessuali con nessuno al di fuori di lui.
Era arrivato gennaio, le feste di Natale volgevano verso la fine e noi due avevamo passato molto tempo insieme, sia con altri che da soli.
Erano ormai cinque mesi che avevamo iniziato le nostre avventure sessuali, e avevamo iniziato a conoscerci bene sotto molti aspetti. Avevo col tempo iniziato a capire una cosa.
Io spesso al solo pensiero di fare qualcosa insieme, oppure mentre lo toccavo o succhiavo, mi eccitavo molto. Lo vedevo bello, mi piaceva accarezzarlo ovunque, stuzzicargli il corpo, non per dargli piacere, o almeno non solo per quello, ma proprio perché mi piaceva farlo. Insomma, ero attratto da mio fratello, non era solo uno sfogo piacevole in sostituzione di un'esterna. O anche un esterno, avevo iniziato a mettere in cantiere quest'ultimo pensiero, grazie anche al suo aiuto.
Lui a differenza di me, invece, non era mai eccitato quando faceva qualcosa a me, non dico che non gli piacesse farlo, ma gli piaceva essenzialmente darmi piacere, non lo eccitava. Si eccitava solo nel momento in cui lo stimolavo, al pisello con mano, bocca, piedi eccetera, oppure quando stimolavo alcune zone erogene, come i capezzoli o l'interno coscia. Meditai a lungo su queste cose, e arrivai ad una conclusione, poco prima dei suoi 18 anni.
Era da qualche tempo che frequentava una ragazza, con la quale aveva già avuto anche qualche rapporto, ma ciò nonostante continuava, di sua iniziativa, a venire da me per fare le nostre cose, in tutta l'integrità di sempre.
Un giorno di marzo, quindi, presi coraggio in un momento da soli a casa e affrontai l'argomento: "Fede, volevo parlarti di una cosa. Ora è da un po' che esci con Caterina, giusto? E da come mi hai detto avete già avuto qualche rapporto, fatto cose insomma."
"Sì, certo, come ti ho detto ma poche volte. Perché?"
"Beh, la scorsa estate abbiamo iniziato i nostri giochi, le nostre cose, chiamale come vuoi, però questo perché eravamo entrambi soli e senza qualcuno con cui fare altro. Però ora tu hai lei, ma vedo che continui a fare lo stesso."
"Certo, perché io mi sfogo con lei diciamo, ma tu no."
"Sì ma non è giusto, tu non ne hai bisogno, lo fai solo per me. Anzi, forse l'hai sempre fatto solo per me perché non ti eccita davvero farlo, solo per inerzia, io credo che tu quello che abbiamo fatto l'abbia fatto per accudirmi, per appagarmi, non per appagare te. E ho paura che ora ti stai sforzando per mantenerlo anche se in realtà non lo vorresti. Tutto qui"
"Micky ascolta...io posso baciare, scopare o stare con Caterina, o con Patrizia o Pierfilomena che sia, posso sposarmi con una, ma non cambia nulla. Tu sei e sarai il mio piccolo. Finché sarà mia la decisione, cioè finché sarò io ad avere un partner noi continueremo come prima. Non per obbligo, né solo per dar piacere a te. Sì, lo so che non mi eccito con il tuo solo contatto fisico, ma questo perché io non sono attratto dal corpo maschile, al contrario di te. Il mio piacere sta nel dare piacere a tem nel baciarti e sentire il nostro amore fraterno che nessuna donna o uomo potrà né oggi né mai rompere. Se troverai qualcuno e vorrai smettere non ti biasimerò, ma io continuerò finché vorrai, perché questo è il mio piacere".
Ricordo questo discorso come fosse ieri, ricordo di quanto piansi e di quanto rimanemmo abbracciati in silenzio. Accettai tutte le sue proposte, e andammo avanti con il nostro rapporto, in modo ancora più bello e completo di prima. Non provavo nessuna gelosia per quella ragazza, e neanche per quella dopo. Iniziai a provarci con qualche ragazzo, e capii che ero attratto essenzialmente da essi. Ebbi i miei primi rapporti sessuali un anno più tardi, ma anche se avevo esperienze esterne non volli smettere, come lui, i nostri rapporti fraterni.
Pochi mesi dopo quel discorso, in cui avevo già avuto qualche incontro di natura soft con un ragazzo, arrivai a casa e in un momento di intimità gli dissi "E' probabile che un giorno non troppo distante faccia anche il passivo. Ma vorrei perdere la mia verginità anale con la stessa persona importante con cui ho perso la verginità. Se tu lo vuoi fare, io lo voglio davvero"
Capì la mia decisione, e forse la condivideva, così acconsentì. Ripetemmo l'iter della sua prima volta anale, e funzionò. Provai parecchio dolore all'entrata, e anche per il giorno successivo. Ma ero felice di averlo fatto e volli riprovare nei giorni successivi, in cui non provai più nessun dolore. In quel momento il nostro rapporto si coronò al 100% di versatilità, e mi sentivo pari a lui e al completo.
Il tempo passava, entrambi crescemmo ed avemmo le nostre esperienze, storie più o meno serie. Verso i nostri 20 e 22 anni facemmo un viaggio all'estero insieme e volemmo provare a fare una cosa a tre, anzi due cose a tre, con un ragazzo e un'altra sera con una ragazza. Nel secondo caso fu bello perché mi eccitai e riuscii a fare con lei anche io, mentre con questo ragazzo lui proprio non riuscì a eccitarsi. Provò a baciarlo, succhiarlo come faceva con me, ma mi disse che proprio non gli era piaciuto.
Al di là di quella volta le nostre vite sessuali andavano per i fatti loro, ma nonostante ciò, sebbene succedesse con meno frequenza dato che non abitavamo più nella stessa casa, anche negli anni continuammo con lo stesso metodo, mai smettemmo i nostri giochi, le nostre affinità e il nostro affetto.
Sono passati 21 anni dalla prima volta in cui nascosti dalle lenzuola ci facemmo la prima sega, ancora non reciproca, ora io sono single dopo una storia di 5 anni ma lui è sposato, felice, con due bellissimi bambini, maschio e femmina, di 5 e 3 anni.
Sono tanti 21 anni, la vita va avanti, le cose sono cambiate radicalmente, ma esattamente come allora sono qui, a scrivere queste ultime righe, nudo seduto sulle sue gambe mentre mi abbraccia e sorride perché legge quanto gli voglio bene. E mai cambierà...
FINE
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