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Tempi di quarantena Capitolo 7


di Kainman
27.08.2023    |    16.900    |    5 8.8
"Io ti lascio fare tutto quello che vuoi, ma tu devi accontentare Fabo ogni volta ed in tutto quello che vuole..."
Capitolo 7

Quando sentì il breve grido del padre, praticamente identico a quello suo e di Fabo, Federico capì che avevano finito i giochi. Attese una ventina di minuti in cui non sentiva più nessun rumore, quindi si avviò, tal quale nudo com’era, per la camera dei suoi.
Quando aprì la porta vide il fratello addormentato sopra il petto di Piero, quindi gli si avvicinò e si sedette sul letto dal lato opposto e disse sottovoce “Papà c’è odore di sesso qui dentro, magari diamo aria prima che arrivi mamma!”
“Davvero? Non ci avevo pensato, bravo apri un po’ la finestra anche se entra più caldo” rispose lui
Così fece e poi tornando al letto disse “La prossima volta venite a farlo nella nostra camera, almeno non c’è questo problema”
“Ahahah pensi già alla prossima volta tu? Magari gli basta questa o gli basti tu” rispose Piero sorridendo
“Ma figurati se gli è abbastanza, se lo lasci secondo me continua alla grande. Dimmi un po’, come sta andando? È bravo? Cosa fate?” chiese Federico appoggiandosi all’altro lato del letto”
“Mi tocca, gli piace il mio petto anche baciarlo, ma soprattutto mi pompa. E devo dire che lo fa magistralmente, sa davvero dare piacere”
“Sì è vero, è molto bravo, agli inizi non lo era tanto ma ora sì. Beh, ma ha imparato da me. Se avessi voglia di farlo anche io vedresti chi è il migliore…” rispose Federico
“Non fare il geloso adesso ahahah!” rispose Piero accarezzando anche lui
“No, non lo sono. È un peccato che non mi attiri l’idea. Però anche se non mi attira succhiartelo, è proprio bello stare qui sul tuo petto entrambi nudi, mi piace. E poi hai lo stesso profumo di Fabo, sai?”
“Io non metto profumo, intendi il bagnoschiuma?” chiese Piero
“No, no, intendo il tuo profumo naturale, il tuo odore. Annusa il collo di Fabo, lo sentirai”
“Ma che mi dici? Che cosa strana” rispose Piero, ma si sporse comunque ed inspirò tra il collo e le orecchie del figlio ma disse “Non saprei”
“Fai lo stesso con me” disse Federico, e così fece, si voltò e annusò il collo e tra le scapole di Federico, quindi disse “Ehi ma hai ragione, è diverso da lui, tu…assomigli più a mamma. Non ci avevo mai fatto caso!” disse ridendo ed in quel momento si svegliò Fabo che si accorse della presenza del fratello e sorrise.
“Ragazzi se non vi dispiace ora mi andrei a fare una doccia e poi fare qualcosa in casa” disse Piero dando un bacio in fronte ad entrambi.
Si alzò mentre i due rimasero ancora un attimo sul letto, prima tranquilli poi Fabo iniziò a toccare Federico che in poco tempo si eccitò, quindi gli chiese “Fede, me lo metteresti dentro? Ho voglia di sentirlo”
“Ti piacerebbe che lo facesse papà, non è vero?” chiese in risposta
“No, sì, boh forse sì, ma se hai voglia adesso…”
“Avevo già voglia di farlo quando entrando ho visto il tuo culetto in bella mostra verso la porta. Però andiamo di là…” rispose Federico e, nudi come erano andarono nella propria camera, dove subito si misero all’opera, Fabo a pancia in giù sotto il potere di Federico, che iniziò da subito a scoparlo prima dolcemente e poi più deciso.
Quando Piero tornò in camera vide che i due non c’erano più, mentre si toglieva l’asciugamano per vestirsi notò sul letto i boxer di Fabo che aveva lasciato ai piedi di esso quando era andato da lui prima. Così li prese ed andò da loro. Non sentì rumori così entrò e li vide fermi uno sopra l’altro, con le bocche incollate tra di loro e Federico dentro il fratello. Senza badare a lui un attimo dopo Federico riprese a scoparlo con le braccia strette come abbracciarlo dandogli piccoli baci sul collo
“Che teneri che siete, non fosse compromettente vi farei un video da tenere” esclamò Piero ridendo mentre posava i boxer sulla sedia
“Buona idea, prendimi il telefono è lì” disse Federico, Piero glielo sporse e lo sbloccò aprendogli la fotocamera, senza uscire da Fabo, quindi disse “Facci un video voglio vederlo”
“Oh ma poi lo cancelli?” chiese Piero un po’ preoccupato
“Non ti…non ti preoccupare pa’ lo nasconde...oh…non ti fermare tu” rispose Fabo a fatica.
Piero così iniziò a registrare e continuarono naturalmente come prima. Poco pratico di come usare il telefono del figlio con gli zoom, si avvicinò ai due abbastanza da prendere ogni dettaglio, anche da vicino il cazzo venoso di Federico entrare ed uscire dal culo di Fabo.
Si sentì esaltato davanti a quella scopata così grintosa, forse anche perché in quel momento il passivo era lo stesso che, almeno di bocca, aveva fatto il passivo con lui. Di nuovo, non era sessualmente molto eccitato, infatti lì sotto non si muoveva quasi nulla, ma era euforico, forse anche per il fatto che stesse filmando quelle scene.
Ad un certo punto cambiarono di posizione e Fabo si mise alla missionaria, iniziando una sessione di limone con Federico, che Piero si occupò di riprendere da vicino. I gridolini di piacere di entrambi erano soffocati nelle loro reciproche lingue, anche quando Fabo iniziò a strizzare i pettorali del fratello mentre questi accelerava il ritmo.
Quando entrambi iniziarono ad ansimare più pesantemente Piero si allontanò di poco in modo da riprendere la scena in toto, e vide chiaramente gli ultimi colpi ben affondati di Federico, con Fabo che quasi ululò quando sentì gli schizzi riempirlo dentro lo stomaco.
Un attimo dopo Piero spense il video e disse “Alla faccia che ti piace più fare la parte dell’attivo eh Fede?” e accarezzò con un dito il suo cazzo ancora in erezione nonostante la venuta, mentre si lasciava cadere supino a lato di Fabo.
Piero si sedette sul letto di lato ai due e Federico, quando ritornò a respirare, gli chiese “Allora, ti è piaciuto lo spettacolo anche in questa versione?”
“Beh prima di voi non avevo mai fatto da spettatore, sebbene lo trovassi un po’ strano inizialmente però devo dire che è stato emozionante”
“Beh…da ripetere allora, se vuoi” rispose Fabo

La settimana seguente l’azienda diminuì la produzione per mancanza di materie prime e quindi a turno lasciarono a casa per più giorni una linea. I primi due giorni quella di Lilia, la madre, poi quella di Piero per i rimanenti 3. Il lunedì però Piero non lo sapeva ancora, perché pensavano che avrebbero sospeso solo la linea di Lidia per tutta la settimana.
I ragazzi quindi pensando di non avere occasioni diurne si limitarono a fare silenziosamente la notte quando si suppone che non fossero sentiti cercando di rimanere silenziosi.
Il martedì in tarda serata però entrambi i genitori ricevettero le chiamate dai responsabili di turno per il cambio di turni, e quindi mercoledì Piero rimase a casa e Lilia iniziò alle 9 di mattina.
Quando la madre uscì di casa i due ragazzi andarono a fare colazione nudi, scaturendo l’ilarità in Piero che invece era relativamente vestito, con canottiera e mutande
“Tu stai vestito?” gli chiese Fabo quando lo videro passare davanti a loro
“Sì tanto adesso mi vado a fare una doccia” rispose lui
Non dissero niente, ma Fabo sorridendo al fratello deglutì il té che aveva davanti e, non appena vide Piero andare verso il bagno lo seguì
“Posso entrare con te?” gli chiese entrando dietro di lui in bagno
“Uh? Vuoi fare la doccia con me intendi?” chiese un po’ stupito
“Sì, vorrei. Se non ti va pazienza” rispose lui abbassando lo sguardo
“Ahahah boh mi hai sorpreso ma, perché no? Abbiamo fatto di peggio” rispose Piero svestendosi, facendo sorridere Fabo che entrò per primo nella cabina
“Ti lavo io se posso” disse Fabo, e lui acconsentì. Dopo essersi sciacquati iniziò a massaggiarlo con le proprie mani al petto e addome, spalla schiena e testa.
Poi scese ed iniziò con palle e pisello, che rimase moscio, al contrario di quello di Fabo che già era in erezione quando ancora era a livello del petto villoso.
Scese per le gambe e poi risalì, Iniziò a massaggiare il culo dentro e fuori e poi, appoggiandosi a lui, ritornò al cazzo appoggiandosi a lui con il corpo adeso al suo.
“Ehy, non mettermi solo la tua bestia dentro però!” disse Piero ridendo sentendo contro le sue natiche la verga dura di Fabo
“Non è mio desiderio non ti preoccupare” rispose continuando a muovergli il suo ancora molle e proseguì “Ora lavi tu me?”
Anche per questo Piero acconsentì, e fece lo stesso che aveva ricevuto dal figlio, ma stringendolo a sé fin da subito, sapeva che gli piaceva sentire il contatto del suo corpo. Ovviamente quando arrivò a lavargli il culo fuori e dentro l’effetto che Fabo ebbe fu diverso dal suo, gli piacque subito, ed il lavaggio del pisello risultò essere un inizio di sega essendo il suo già bello duro.
Aprirono l’acqua e Piero rimase dietro di lui stringendolo forte, premendo con le mani il suo petto e con le dita i capezzoli, come aveva visto fargli Federico.
Appena chiuso il getto dell’acqua Piero si abbassò e gli prese in bocca il cazzo iniziando una sorta di pompa. Fabo non disse nulla, capì che non gli faceva schifo perché aveva lavato il precum ed ogni possibile odore. Dopo un minuto senza dire nulla si interruppe e si rialzò e lo strinse nuovamente forte a sé ma questa volta petto a petto, con il pisello che aveva appena avuto in bocca premere contro la sua pancia, gli diede un bacio sulla guancia e sul collo e gli disse “Per quelli con la lingua te li lascio fare con Fede” e lui annuì
Si asciugarono ed andarono in camera dei ragazzi, dove Federico fece finta di niente, sdraiato sul letto a guardare il telefono
Arrivati sul letto di Fabo, questi ancora eccitato si coricò sopra di lui che iniziò a ad accarezzarlo su tutto il petto e stringendogli la zona dei pettorali e dei glutei, cosa che ovviamente Fabo gradì a pieno.
Iniziò quindi a segarlo mentre continuava a stringerlo a sé e massaggiargli queste zone.
Ogni tanto Federico con nonchalance lanciava un’occhiata verso di loro, ma faceva finta di farsi i fatti suoi.
Dopo qualche minuto in questo modo Fabo si voltò ed iniziò ad accarezzargli il suo petto, piantando la testa tra esso ed il suo braccio destro, con il viso quasi a livello dell’ascella. Inspirò a lungo quel profumo in cui si riconosceva e che lo eccitava.
Accarezzò e baciò ancora quel petto che stava via via prendendo maggiormente quel profumo, quindi si staccò e si voltò verso il basso.
Nonostante tutti i solleciti Piero ancora non era eccitato, così lo prese in bocca ancora molle, ma dopo poco più di un minuto già era in erezione e Fabo iniziò a pompare come si deve.
Durante il pompino, avendolo sotto mano, ogni tanto Piero dava qualche colpo di sega al cazzo eretto di Fabo, ma non in modo continuativo.
Federico continuava a guardare di tanto in tanto quasi senza muovere ciglio, ma quando sentì Piero ansimare maggiormente e Fabo intensificare la pompa, non distolse più lo sguardo e vide in diretta il padre inarcarsi e lanciare un grugnito mentre Fabo fermava il suo movimento cercando di trattenere tutto il contenuto di quelle grosse palle.
“Vieni sopra di me” gli disse pochi secondi dopo Piero, Fabo si sdraiò quindi su di lui. La verga di Piero stava iniziando a perdere vigore dopo la venuta ma cercò comunque di fare in modo che Fabo la sentisse in mezzo al culo, ancora un po’ sporca della propria sborra, mentre lo segava questa volta con maggior vigore e velocità.
Un paio di minuti più tardi lunghi fiotti di sperma arrivarono quasi fino al petto di Fabo, era la prima volta che lo faceva venire lui.
Sia quel pomeriggio che la notte i due fratelli ebbero rapporti, in entrambi i ruoli, probabilmente la faccenda con Piero aveva aumentato la loro dose ormonale.
Il giorno seguente dopo pranzo, a causa di un’emicrania, Fabo si addormentò e quindi Federico scelse di lasciarlo solo a dormire. Guardò per un po’ la tv in sala mentre il padre lavava i piatti, poi lo vide andare in camera sua così lo seguì.
“Posso sdraiarmi qui con te un po’? Così non disturbo Fabo” chiese a Piero, che acconsentì senza problemi
Quando si sedette sul letto e si voltò, notò che Federico si era tolto boxer e maglietta che indossava un attimo prima, ed esclamò “Ah così, nature?”
“Certo, fa caldo. Togli anche tu no?” rispose in modo tranquillo
Anche Piero fece lo stesso e si mise accanto a Federico, con i corpi che si toccavano. Questi si girò quindi e si appoggiò sul suo petto accarezzandolo come faceva Fabo, e gli chiese “Allora, raccontami un po’ come è andata la doccia ieri”
Piero gli disse velocemente il tutto e Federico esclamò “Addirittura? L’hai preso anche in bocca?”
“Sì ma per poco, poi iniziava a fare la bavetta di sperma e mi fa schifo”
“Eh sì lui ne produce abbastanza quando è molto eccitato. E tu credo che lo ecciti davvero molto sai. Sono contento che ci sia questo adesso tra di voi, però…a me non mi abbracci più?”
“Certo che sì, come, così?” disse Piero stringendolo tra le braccia sul suo petto
“No, da dietro come fai con lui, così” rispose girandosi di spalle
Piero lo prese quindi da dietro e lo strinse a se. Mentre lo stringeva iniziò ad accarezzargli l’addome ed il petto scolpiti.
Gli accarezzò anche il pisello e le palle, ma che era moscio, e tornò al petto muscoloso, che gli strinse tra le mani come faceva con Fabo.
Allo stesso modo gli diede anche un bacio sulla guancia, sempre da dietro, ed alcuni sul collo, inspirando e sentendo quell’odore, molto diverso da quello del fratello.
Gli passò ancora la mano su petto e addominali ed infine il pisello che riprese tra le mani, iniziando a muoverlo come per una sega lenta, anche se Federico non era eccitato.
Nel mentre gli baciò ancora il collo e dietro le orecchie, finché Federico esclamò “Papà! Ma ti sei eccitato??” sentendo il cazzo di Piero puntargli nella schiena
“Eh a quanto pare sì, sarà la situazione” rispose quasi come scusa
“Però…con Fabo non ti succede. Ti ecciti solo quando te lo stimola con la bocca. Non è così? Me l’ha detto lui” continuò Federico abbassando ulteriormente la voce
“Sì è vero. Non so, boh, con te è diverso si vede”
“E cosa ho fatto di diverso? Non ti ho neanche toccato, solo tu mi…aspetta…ti piace toccarmi?” chiese stupito Federico realizzando la cosa
“Ma no che dici non mi eccita il corpo maschile, con tuo fratello non mi…” cercò di dire Piero, nel mentre la sua eccitazione si stava abbassando
“Lo so che con lui no, ma può essere che invece io ti piaccia? Magari il mio corpo muscoloso” gli disse inginocchiato a cavallo di lui facendogli tenere la sua mano sui propri pettorali, quindi le fece spostare entrambe verso l’alto facendogli stringere con le sue “O i miei pettorali da stringere come facevi prima”
Senza dire niente Piero iniziò a stringerli autonomamente tra le sue mani, quindi alzò un po’ la testa e glieli baciò, insistendo sui due capezzoli che succhiò appena
“O ancora il mio pisello, più grosso del tuo e anche del suo. Lo vuoi?” disse avvicinandosi in avanti più vicino a lui, con il cazzo che stava iniziando a inturgidirsi per gli stimoli del padre
Piero aveva il fiato corto, per l’agitazione e non solo, Federico voltandosi di poco vide che ce l’aveva di nuovo duro forse ancora più di prima, quindi glielo strinse in un mano, senza cambiare posizione e lo guardò un po’ stupito mentre Piero diceva “Merda! Merda! e si copriva gli occhi con una mano, mentre con l’altra muoveva il cazzone del figlio che ormai era quasi completamente eretto davanti a lui
“Quindi è così, io ti eccito?” disse infine Federico
“Ti prego, puoi non dire questa cosa a Fabo? Non voglio che ci stia male”
“Quindi la risposta è sì”
“Sì. Mi arrapa toccarti, sentirti tra le mie braccia, il tuo odore mi manda fuori, non so perché non mi è mai successo, con altri. Ma non è la prima volta con te anche se non te ne sei mai accorto”
“Come? già altre volte?” chiese Federico fissandolo negli occhi
“Ogni volta che sento che mi tocchi con il tuo corpo così forte, mi viene voglia di…ohhh insomma…mi eccita tutto di te, ok?” sbottò Piero
“Quindi anche il mio pisellone che non stai più mollando”
“Non lo dirai a Fabo, vero? Per favore”
“Tranquillo non gli dirò niente” rispose Federico
Piero lo fece girare a pancia in su sul letto, gli baciò tutto il corpo dal collo fino al pube e poi disse “Lo voglio fare dalla prima volta che l’ho visto in bocca di Fabo” e lo prese in bocca.
Non riuscì a fare un vero pompino perché non sapeva come farlo, ma si limitò ad andare su e giù con la bocca finché riusciva a coprire quella lunghezza, nel mentre gli massaggiava alternativamente le palle e l’addome.
Ogni tanto si staccava e risaliva con la bocca ai pettorali che stringeva forte mentre succhiava, più insistentemente di prima, i capezzoli, saliva fino al collo e quindi tornava giù.
Non era certamente un pompino da 10 quello che stava ricevendo, ma a Federico ricordò i primi che gli faceva suo fratello, simili a quel momento, e provò da un lato compassione per averci provato, dall’altra eccitazione da quanto era desiderato dal padre.
Piero sentì che si stava avvicinando, quindi si staccò un attimo dal cazzo e rifece il suo percorso. Così facendo poteva sentire a pieno il suo profumo che lo riempiva di desiderio, in particolare nella piega dell’ascella, nella clavicola e dietro al collo, dove si soffermava parecchio.
Spostò il viso sopra il suo e lo vide con gli occhi chiusi leccarsi le labbra a pochi centimentri da lui, l’istinto gli chiese di unire le sue ma ci ripensò quando lui aprì gli occhi, quindi ridiscese e riprese a succhiare come prima, aiutandosi da una sega, che a accelerò il piacere del figlio.
Appena prima di venire disse “Papà ci sono quasi togliti”
“Di te non mi importa voglio tutto” rispose e rimise la propria bocca solo in punta mentre continuava a segare toccandogli le palle allo stesso tempo
Una grande quantità di cladi getti potenti gli inondarono la bocca, era preparato alla consistenza ma non alla quantità così ne fece cadere parecchio sul letto e su se stesso
Dopo aver pulito il possibile ed essersi rivestiti Piero gli disse “A Fabo dirai solo che ti ho segato, se necessario, ma non del resto, ok?”
“Lui proprio non ti attrae per niente, vero?”
“Purtroppo no. Mi fa lo stesso effetto degli altri uomini che non sei tu”
“Continuerai a fare quello che fai con lui però?”
“Sì, glielo dò ogni volta che me lo chiede, nel limite del possibile. Grazie per avermi dato questa possibilità, anche se so di non piacerti io”
“Se tu continuerai a fare con Fabo, magari anche approfondendo di più, questa può anche non essere la prima e unica volta che mi hai per te…”
“Grazie figliolo. Ora vatti a lavare mentre io sistemo il pasticcio qua” disse Piero voltandosi e cercando di mascherare l’imbarazzo.
Quando uscì dalla doccia Federico tornò nella loro camera buia, attese che Fabo si svegliasse e gli chiese “Come va la testa?”
“Meglio anche se ancora un po’ dolorante. Mi sa che per oggi niente sesso” rispose Fabo sorridendo
“Figurati so anche farne a meno” rispose Federico senza menzionare Piero
Quando il mattino seguente si alzarono a far colazione, Lilia già era a lavoro, trovarono qualcosa di inusuale.
Federico fu il primo ad entrare e vide Piero nudo che stava preparando dei pancake per i ragazzi, completamente nudo. Gli sorrise e si sedette al tavolo, aspettando il fratello che quando arrivò disse solamente “Wow”
La cosa strana era che i due erano in boxer mentre il padre nudo, di solito era al contrario. Una volta preparati li mise al tavolo insieme alla moka, si sedette di fianco a Fabo e gli mise un braccio intorno al petto accarezzandolo, mentre con la mano destra iniziava a mangiare
Da parte sua, sotto le carezze del padre che si spostavano via via verso il basso, e il suo odore che con il braccio in quella posizione emanava egregiamente, in breve tempo si eccitò ma cercò comunque di continuare la colazione
“Ti è passato il mal di testa?” chiese il padre e Fabo annuì. “Menomale” continuò, e gli diede un bacio sulla guancia, all’angolo della bocca.
“Perché non fai colazione con me come fai a volte con tuo fratello?” chiese Piero e lui subito capì. Fece per sedersi tal quale su Piero ma questi gli disse “Aspetta, non fai così con lui” gli sfilò i boxer e lo fece sedere nudo sopra di lui, continuando a mangiare
A Federico venne un’idea quindi dato che si era liberato spazio sulla panca del tavolo si mise al lato dei due, sfilandosi anche lui le mutande.
Si sporse verso Fabo ed iniziò a baciarlo, mentre indirizzò una mano di Piero verso il suo petto, che accarezzò e strinse mentre Fabo era occupato con la sua bocca.
Nel mentre Piero iniziò a baciare il collo di Fabo, che apprezzò molto mentre immaginava che la lingua che aveva in bocca fosse quella del padre e non del fratello.
Mentre era sul collo di Fabo sentiva benissimo l’odore inebriante dell’altro figlio per cui aveva veramente attrazione e continuava a toccarlo ora spostandosi anche verso il basso. Con l’altra mano intanto faceva lo stesso a Fabo. In quel mix di profumi e di corpi, anche se era più dovuto a quelli di Federico, il cazzo sotto di Fabo iniziò a prendere vigore. Fabo esclamò solo “Papi!” sorridendogli convinto che il merito fosse suo, che fregava il culo su di esso.
Anche lui gli sorrise lasciando la presa da Federico e chiese “Che ne dite, ci spostiamo?”
Con i tre cazzi ormai dritti all’aria andarono in camera dei ragazzi, sul letto di Fabo. Una volta sul letto Federico diresse i giochi. Guidò la testa di Fabo verso il proprio cazzo alternandolo con quello di Piero. Nel mentre che Fabo succhiava, portò il viso del padre in direzione del suo petto e gli disse “Succhiameli” come fosse un ordine, così iniziò a stringere il petto e succhiare con ardore uno e l’altro capezzolo, inspirando a fondo quel fantastico profumo, mentre Fabo in autonomia passava da un pisello all’altro.
“Se mi vuoi ancora dovrai fare questo che dico adesso” disse Federico all’orecchio del padre, poi ad alta voce chiese “Fabo, lo preferisci in bocca oppure lo vuoi dentro?”
“Mettimelo dentro Fede!” replicò quasi senza staccarsi dal suo lavoro di bocca
“Sì, ma non io” rispose Federico, ed entrambi si fermarono guardandolo in modo interrogativo. Fece mettere Fabo a schiena in giù e gambe in alto, la posizione che preferiva con il fratello, e guidò il padre su di lui. Lo aiutò a metterlo dentro, non essendo abituato a metterlo in un culo, quindi disse “E ora tocca a voi”
Sebbene la dimensione di Piero fosse decisamente molto inferiore rispetto a quella a cui era abituato, l’impatto e l’emozione del momento gli fece stringere il culo e quindi gli sembrò di avere un trave dentro di sé, che lo fece urlare di piacere fin da subito.
Piero sentì questa stretta e quindi subito iniziò con un ritmo decisamente lento, mentre vedeva le smorfie sul volto del figlio sotto di lui. Anche lui era molto in tensione e si teneva quasi a distanza con le braccia tese sul letto
“Cosa pensi di avere qui sotto, una verginella di 16 anni? Fagli sentire di cosa sei capace pa’!” esclamò Federico, e Piero iniziò così ad aumentare la velocità della scopata
“Fagli sentire il tuo corpo su di lui, lo desidera” disse a Piero, spingendolo in avanti con il busto, che quindi si ritrovò quasi coricato su di lui mentre continuava il movimento.
In quella posizione iniziò a baciargli il collo e le orecchie, come aveva visto fare a Federico, mentre questi si mise con le gambe sotto alla testa di Fabo ed iniziò a baciarlo tenendogli gli occhi chiusi.
Fabo, da parte sua, capì che il fratello lo stava facendo in vece del padre, probabilmente aveva capito che lui l’avrebbe voluto ma Piero non lo faceva, così rimase con gli occhi chiusi e continuò a limonarlo ogni volta che si staccava muoveva la lingua con più passione.
Federico girava la testa dando piccoli baci al padre che era impegnato con il collo di Fabo, finché una di queste volte delicatamente fece ruotare la testa di Piero, avvicinando la sua bocca a quella di Fabo.
Questi, con gli occhi ancora chiusi, senza sapere dello scambio continuò a baciare le labbra sopra di lui aprendole con la lingua.
Gli bastarono un paio di secondi per sentire la differenza sia delle labbra che dell’accenno di barba assente in Federico e si fermò aprendo gli occhi.
Piero alzò lo sguardo e vide e vide Federico dirgli con lo sguardo “Fallo” e così sorridette a Fabo e riprese a scoparlo, cosa che aveva smesso di fare per alcuni secondi, e spalancando le labbra unì la sua lingua a quella di Fabo.
Pensava che l’avrebbe un po’ infastidito ma era intenzionato a proseguire, invece scoprì che gli piaceva molto unire la lingua alla sua mentre lo scopava, senza fargli perdere di eccitazione od entusiasmo.
In più in quella posizione sentiva anche i profumi che emanava Federico che in quel momento aveva la testa di Fabo tra le gambe.
Anche Fabo lo sentiva, aveva il bel cazzone del fratello su cui poggiava la testa, ma in quel momento voleva solo Piero, sentiva di essere suo.
Ad un certo punto Fabo sentì che Piero staccava le sue labbra e rimaneva a pochi centimetri da esse, sentì il cazzo in culo gonfiarsi un po’ e un secondo più tardi, accompagnato da forti gemiti simili ai suoi, un’ondata di sborra, molto più di quelle di suo fratello, gli inondò l’addome, e Piero gli cadde sopra, stremato e ridendo.
Quando uscì da lui e gli si mise di fianco, Federico scostò la testa del fratello e si mise in 69, iniziando a succhiare. Anche Fabo glielo prese in bocca, ma in meno di 30 secondi già si svuotò nella bocca del fratello a causa di tutti i solleciti ricevuti.
“Non credo di riuscire ad andare avanti, sono stremato” disse Fabo con il cazzo di Federico in mano”
“Ahahah Papà me l’hai distrutto! Va bene così Fabo, non c’è bisogno adesso” e lasciò cadere il suo corpo muscoloso in mezzo agli altri due senza forze.
Rimasero in quel modo per diverso tempo finché decisero di alzarsi a fare alcune faccende domestiche prima di pranzo.
Nel pomeriggio Fabo ebbe una videochiamata di gruppo con il suo ateneo per un aggiornamento ed una lezione. Così dopo pranzo Federico gli disse “Oggi sto di qua con papà così non ti disturbo e non devo vestirmi” quindi lo lasciò da solo come detto.
Aiutò il padre con alcune faccende, rimanendo in boxer, così come fece Piero. Ad un certo punto, quando sentì le voci del meeting su zoom dalla propria camera, Federico andò in quella dei genitori e accese la tv.
Quella in salotto, nei giorni precedenti, aveva avuto un problema e non funzionava più la smart tv, quindi scelse quell’opzione coricandosi sul letto dei genitori
Quando Piero entrò in camera lo vide lì disteso con le braccia dietro la nuca ed i piedi accavallati, mostrando il suo pacco ben esposto dentro i boxer, ed esclamò a bassa voce “Ma quanto sei bello? Indescrivibile”
Federico gli fece cenno di andare sul letto con lui e gli chiese sottovoce “Dimmi, cosa ti piace di me?”
“Non lo so bene, forse è la tua perfetta unione di maschilità e femminilità, forse perché ai miei occhi sembri un dio greco. Non lo so” rispose Piero allargando le braccia
“Quindi ti attraggono solo gli uomini muscolosi e ben definiti, con una nota femminile” disse Federico ragionando
“No, non credo sia così. Non ho mai avuto attrazione o eccitamento neanche con uomini simili a te”
“Vabbè ma non sei mai stato così a stretto contatto con altri, no?”
“Sì, diverso tempo fa sì,quando ho iniziato a guardarti, ma non mi sono mai eccitato da solo” rispose vagamente Piero
“Eh? Aspetta aspetta! Primo cosa intendi con Ho iniziato a guardarti, secondo spiega che contatti hai avuto cosa intendi!” rispose Federico di impeto alzandosi di scatto
“Terzo abbassa il volume! Da quando ho iniziato a sentire un'attrazione verso di te, un po’ per rispondere alle mie domande un po’ per distogliermi dal pensiero verso il tuo corpo, ho provato ad iscrivermi a qualche chat per omosessuali, avevo avuto molte, davvero molte, proposte ma ho accettato solo quelle che ti somigliavano fisicamente perché agli altri, anche più giovani di come eri tu all’epoca, mi davano quasi repulsione. Beh però quando li ho avuti davanti, anche se li toccavo e palpavo i suoi muscoli non mi dicevano nulla. Solo se iniziavano a pomparmi allora mi muovevo un po’ ma non sono mai andato oltre anche perché perdevo l’eccitazione facilmente. Sei scioccato Fede?”
“Abbastanza, ma dimmi di più. Hai detto Più giovani di te all’epoca. Che epoca? Quando ho iniziato a piacerti?” chiese il figlio cercando di tenere il volume basso
“Difficile a dirsi. Diciamo che fin dall’adolescenza mi sei sempre attaccato, mi accarezzavi di continuo, certamente dai 14/15 anni in su solo più il petto o così, ma ti ho sempre avuto a contatto, ma non mi sono mai eccitato neanche quando lo facevi in mutande. Quando ti sei trasferito però dopo la maturità non l’hai praticamente più fatto e ho iniziato a sentirne la mancanza. Ricordo bene che nei giorni del vostro ventesimo compleanno venisti su qualche giorno prima di Fabo, arrivavi da una vacanza ed eri ben abbronzato, arrivato a casa ti mettesti a in boxer, vedendomi dopo mesi mi abbracciasti così com’eri. Anche io ero senza maglietta e sentii ogni centimetro del tuo petto su di me. Fu la prima volta che mi provocasti un’erezione, che dissimulai immediatamente spaventato” raccontò Piero
“Davvero? Io ti ricordo un po’ freddo nei miei confronti in quell’occasione. Fu per quello?”
“Sì, scusami. Quando te ne andasti continuavo a pensare a quello, fino a settembre quando tornasti a dormire a casa alcuni giorni. In quell’occasione Fabo non c’era e una notte venni nella vostra stanza, faceva caldo e dormivi in mutande. Mi avvicinai e mi sedetti sul letto, sapendo di dover trovare qualche scusa se ti fossi svegliato. Non avevi certamente questi muscoli all’epoca, ma ero affascinato, anche se vedevo poco alla penombra. Così iniziai ad accarezzarti le spalle ed il petto, ricordo che avevi dei capezzoli così attraenti e diedi loro un bacio, cosa che mi provocò un’erezione, ma mi spaventai e me ne andai”
“E poi? Basta così?” chiese Federico euforico a quel racconto
“Quella notte sì. Ma la successiva tornai, ma quella volta mi eccitai appena ti vidi, tra l’altro mamma faceva la notte quindi diciamo che mi preoccupavo solo della tua eventuale reazione. Mi sedetti, appoggiai la tua mano addormentata sulle mie mutande. Iniziai ad accarezzarti ovunque, ti toccai il pacco da sopra e…scusami…appoggiai le mie labbra alle tue mentre infilai la tua mano nei miei slip. A differenza dell’adolescenza però il mio pisello era duro alle stelle e tu dormivi”
“Wow pensa se mi fossi svegliato chissà cosa avrei fatto”
“Non lo so, ero così eccitato che sono stato troppo incosciente. Ma non è stata l’unica volta che l’ho fatto, due sere più tardi ti sei anche addormentato sul divano con me e lì ho fatto di peggio. Ti ho fatto abbassare con la testa sulle mie gambe passandoti la punta sulle labbra, che poi ho di nuovo baciato. In quel momento ti sei mosso e prendendomi paura ho smesso, e cercato risposte altrove.
Ma da quel momento in avanti ti spiavo ogni volta che potevo, anche con mamma e Fabo a casa, normalmente senza contatto fisico però”
“Normalmente no dici…quindi l’hai ancora fatto?” chiese Federico ancora più curioso
“Oh sì…in pratica ogni volta che dormivi qua di notte passavo e se dormivi ti accarezzavo un po’. Solo che non ho quasi mai più avuto occasioni di toccarti così tanto come allora. Prima di adesso ovviamente”
“Mi hai toccato e baciato un sacco di volte allora. Non ti vergogni?” disse di rimprovero Federico
“Un po’ sì per questo te lo sto dicendo”
“Ma adesso non hai più di questi problemi. Io sono qui e sto dormendo. Buona notte” disse Federico chiudendo gli occhi e rimettendosi nella posizione in cui era quando entrò il padre
Piero capì cosa intendeva, quindi fece come faceva in quei momenti, iniziò ad accarezzarlo ovunque e a baciare i capezzoli. Lo accarezzò prima da fuori dei boxer e poi mise una mano dentro, esattamente come aveva fatto anni prima.
In breve Piero si eccitò, mentre Federico, che continuava a fingersi addormentato, non ancora. Quando Piero gli prese la mano e la mise nelle proprie mutande infatti lui non fece nulla, come se davvero stesse dormendo, e questo fece sorridere Piero che comprese il gioco.
Tornò ad accarezzargli e baciargli il petto ed i capezzoli, ed infine la bocca, come faceva quelle notti. Alternava il volto con il petto e il pacco, sempre lasciandolo dentro i boxer, per poi tornare alla bocca, mentre il figlio continuava a fingere il sonno.
Quando alla quarta volta tornò a baciarlo sulla bocca, Federico gli prese la testa fra le mani ed aprì le labbra. Piero si bloccò un secondo, poi fece lo stesso, e anche quando il figlio iniziò a muovere la lingua lui fece lo stesso, muovendosi dal lato a sopra di lui.
Dopo un minuto Federico gli disse “Chi lo sa, magari se mi fossi svegliato 5 anni fa sarebbe finita così, non lo possiamo sapere. Quanto hai desiderato la mia lingua?”
“Oh davvero tanto. Grazie per questo regalo! Anche se non sei eccitato, vorresti lasciarti svuotare?”
“Te lo sei meritato con quello che hai fatto con Fabo. Io ti lascio fare tutto quello che vuoi, ma tu devi accontentare Fabo ogni volta ed in tutto quello che vuole. Sei disposto a fare questo patto?”
“Certo, potrà avere tutto quello che vuole e quando lo vuole, nel limite del possibile ovviamente con mamma”
“Affare fatto. Ora succhia prima che finisca la videochiamata” gli disse abbassandogli la testa verso il suo pacco rigonfio.
Dieci minuti più tardi Fabo arrivò in cucina mentre Piero stava preparando il caffè per tutti e tre, ripensando al sapore che ancora sentiva in bocca.

Continua…
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